Maternità sotto accusa

Progetto Melting Pot Europa - Saturday, September 6, 2025

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Università di Trento
Master in Diritto e Politiche delle Migrazioni

Maternità sotto accusa
Madri migranti e vittimizzazione secondaria: un’analisi della procedura di valutazione dell’idoneità genitoriale

Tesi di master di Gemma Martini
(A.A. 2024/2025)

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Introduzione

La tesi analizza in chiave critica le modalità con cui viene valutata l’idoneità genitoriale delle madri migranti nei contesti istituzionali, evidenziando il rischio concreto di una vittimizzazione secondaria. Tale rischio emerge quando le donne, già vulnerabili per ragioni socioeconomiche, culturali o legate al percorso migratorio, si trovano a dover affrontare procedure valutative che, anziché riconoscere la complessità della loro condizione, ne accentuano la marginalizzazione.

Il lavoro si apre con una ricostruzione teorica dei concetti di genitorialità, migrazione e bias culturale, osservandone l’impatto sulla condizione delle madri migranti. Viene quindi approfondita la cornice normativa e operativa entro cui i servizi sociali e i giudici italiani operano nelle valutazioni dell’idoneità genitoriale, con riferimento ai casi in cui le famiglie sono coinvolte in percorsi di tutela minorile.

Attraverso l’analisi di documenti istituzionali, linee guida, casi di studio e letteratura scientifica nazionale e internazionale, la tesi evidenzia come il vissuto migratorio, la precarietà abitativa e lavorativa, le barriere linguistiche e i differenti modelli educativi possano essere letti dagli operatori come segnali di inadeguatezza genitoriale, piuttosto che come elementi contestuali da comprendere, accompagnare e sostenere. Questa lettura rischia di rafforzare stereotipi e pratiche valutative implicitamente discriminatorie, producendo forme di vittimizzazione secondaria istituzionalizzata.

Particolare attenzione è riservata alla posizione delle madri migranti, spesso esposte a un duplice giudizio: in quanto madri e in quanto straniere. Le prassi valutative tendono a mettere in discussione la loro competenza educativa sulla base di criteri etnocentrici e culturalmente orientati, senza considerare adeguatamente le differenze culturali e i differenti approcci educativi.

La tesi si conclude con una riflessione sui possibili approcci alternativi, attenti alla dimensione interculturale e alla valorizzazione dell’interdisciplinarità orientata alla costruzione di interventi realmente emancipanti. Viene proposta una maggiore integrazione tra servizi sociali, mediazione culturale e reti comunitarie, al fine di favorire una valutazione più equa e rispettosa dei diritti delle madri migranti e dei loro figli.