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Finalmente è partito il nuovo sito di Carteinregola! (e abbiamo raggiunto 13 anni di impegno)
Da parecchio tempo la nostra associazione era al lavoro per  rinnovare quello che è il nostro principale strumento di comunicazione, il megafono delle nostre battaglie e proposte. Volevamo migliorare la grafica e la struttura,  mantenendo però quello che è diventato  il marchio di Carteinregola,  un’impostazione che dal 2016 a oggi  è stata premiata da decine di migliaia di visualizzazioni ogni anno.  Il cambiamento era diventato  indispensabile anche in seguito a una lunga serie di attacchi informatici che in questi mesi  ha  messo a dura prova il sito.   E per tutelare il nostro lavoro e soprattutto il servizio che cerchiamo di svolgere per tante  cittadine e cittadini che leggono i nostri articoli e  dossier e seguono le nostre iniziative, abbiamo deciso di fare questo investimento, ampiamente ripagato dai tanti messaggi di stima e di incoraggiamento che riceviamo ogni giorno. Il prossimo 1 dicembre l’Associazione Carteinregola compie il suo tredicesimo anno di attività  e possiamo dire essere fieri di quanto abbiamo fatto, anche se non è mai abbastanza rispetto a quello che la nostra  città e  il nostro  Paese richiederebbero.  Siamo fieri per tutte le battaglie che abbiamo affrontato, per quelle vinte e anche per quelle perse, tutte all’insegna  della difesa dell’interesse pubblico, della partecipazione  e della tutela del patrimonio collettivo,  per i cittadini e le cittadine di oggi e per quelli di domani. Ringraziamo tutti quelli che lavorano con noi e  tutti quelli che ci fanno sentire il loro sostegno. Continueremo  a portare avanti  il nostro impegno con la schiena dritta, come sempre, con serietà e  responsabilità, perchè questo tempo così difficile richiede ancora di più speranza e determinazione. Noi vogliamo continuare a credere che si possa costruire in un mondo – una città, un Paese – migliore. Per tutte e per tutti. > VAI A CARTEINREGOLA UN ANNO DI INIZIATIVE, DAL 1 OTTOBRE 2024 AL 30 NOVEMBRE 2025 > VAI A TUTTE LE NOSTRE INIZIATIVE DAL 1 DICEMBRE 2012 > Vai a Carteinregola istruzioni per l’uso    Per osservazioni e precisazioni scrivere a: laboratoriocarteinregola@gmail.com 21 novembre 2025
Hasbara in crisi: Israele investe milioni per rilanciare la sua immagine
L’analista Munir Dahir, il mese scorso, su Yediot Ahronot ha tracciato un quadro a tinte fosche della hasbara, la diplomazia pubblica condotta dal governo e dalle istituzioni durante i due anni di offensiva israeliana a Gaza. Secondo Dahir, si sarebbe rivelata un fallimento totale la strategia di pubbliche relazioni e […] L'articolo Hasbara in crisi: Israele investe milioni per rilanciare la sua immagine su Contropiano.
EJMDCS: la nuova rivista scientifica internazionale sulla comunicazione nell’era digitale
È online da oggi European Journal of Media and Digital Communication Studies – Sociological Perspectives on Communication in the Digital Age, una rivista peer-reviewed a diffusione internazionale che analizza le dimensioni sociologiche, culturali e tecnologiche della comunicazione nell’era digitale. Offrendo un nuovo spazio per la ricerca e il dialogo interdisciplinare, con particolare attenzione alle trasformazioni sociali e culturali generate dall’ambiente digitale, EJMDCS si propone come una piattaforma accademica aperta al confronto tra studiosi, ricercatori e professionisti del settore e si prefigge di promuovere la ricerca e il dialogo internazionale sui media e la comunicazione. Un periodico trimestrale iscritto al Registro della Stampa del Tribunale di Roma (n° 70 – 03/07/2025) ed edito con l’ISSN (n° 3103-4004) intestato al Consiglio Nazionale delle Ricerche, che ne sancisce la piena registrazione come rivista scientifica, EJMDCS pubblica – in lingua inglese – contributi originali di ricerca, saggi teorici e recensioni sui vari argomenti e temi: sociologia della comunicazione, giornalismo, semiotica, comunicazione di massa, studi transmediali, digital media, marketing digitale, reti sociali, gender diversity nei media,… Viene redatta applicando il double-blind peer review, cioè il rigoroso sistema di revisione conforme alle linee guida del Committee on Publication Ethics (COPE) che garantisce imparzialità, trasparenza e integrità scientifica, a cura dell’International Center for Social Research, che con la sua pubblicazione consolida il proprio impegno nel promuovere la ricerca scientifica e il dialogo internazionale sui media come strumenti fondamentali di comprensione e trasformazione della società contemporanea. Il suo direttore responsabile è Alejandro Gastón Jantus Lordi de Sobremonte, giornalista professionista e sociologo, già ricercatore alla Universidad del Salvador di Buenos Aires, dove nel 2000 ha presentato la propria ricerca – Guerra y paz: los conflictos de la última década – alla presenza del Premio Nobel Ilya Prigogine, tra le altre pubblicazioni a carattere scientifico autore del libro L’influenza dei mass media nella genesi dell’ideale estetico e divulgatore di notizie e informazioni mediante i profili e canali social-media collegati al proprio blog personale. Il primo numero di EJMDCS presenta un suo studio sulla percezione limitata della crisi climatica come emergenza sanitaria tra i professionisti dei media in Italia: «Lo studio evidenzia l’urgente necessità di una comunicazione scientifica più competente e di liberare il giornalismo dai vincoli economici e ideologici imposti dalle industrie più inquinanti», spiega Jantus Lordi de Sobremonte. Basandosi su un’indagine quantitativa da lui condotta su un campione di 548 giornalisti e i cui risultati rivelano che la grande maggioranza di loro sottovaluta o nega la correlazione tra degrado ambientale e salute umana, con solo il 38,6% che riconosce il cambiamento climatico come una minaccia significativa o imminente per la salute, nel saggio analizza come i media influenzino la consapevolezza pubblica sui legami tra cambiamento climatico e salute. Redazione Italia
Comunicazione importante: Posti esauriti per Convegno del 4 novembre “La scuola non si arruola”
Informiamo, con grande soddisfazione, ma anche con dispiacere per chi continua a chiedere di poter partecipare, che io convegno “La scuola non si arruola” previsto per il 4 novembre 2025 ha raggiunto le 1000 iscrizioni, il massimo per la piattaforma che con le nostre risorse siamo riusciti a garantire, per conservare la gratuità dell’iniziativa per gli iscritti e le iscritte. Siamo costrette, quindi, a chiudere le iscrizioni per poter garantire una discreta qualità tecnica del corso stesso. Ci scusiamo con i colleghi e le colleghe che avrebbero desiderato iscriversi, ma non avevamo ipotizzato questo alto numero di partecipanti. Vi ricordiamo che è comunque possibile seguire il convegno sul nostro canale YouTube dell’Osservatorio (clicca qui per seguire la diretta), ma senza essere in grado di certificare la presenza, quindi senza la possibilità di rilasciare, per chi dovesse seguire la diretta YouTube, l’attestato per l’esonero scolastico per il giorno di formazione. Ci scusiamo ancora e confidiamo nella vostra comprensione. Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Comunicazione politica e dimensione umana nell’era dell’algoritmo. Seminario a Cuba.
Si sono conclusi ieri, 17 ottobre 2025, all’Avana, Cuba, i lavori del III Incontro Internazionale delle Riviste Teoriche della Sinistra, uno spazio di relazione e approfondimento che coinvolge le pubblicazioni teoriche del campo della sinistra, delle forze democratiche avanzate, progressiste, marxiste, e che si propone di attrezzare il lavoro politico e culturale e sviluppare il coordinamento, orientato all’azione, delle riviste politico-culturali soprattutto nella direzione di tre grandi obiettivi di iniziativa: contro il fascismo, il neofascismo e il tecnofascismo; contro la guerra ibrida e comunicazionale, la guerra di “quinta generazione”; e, in definitiva, contro ogni forma di colonialismo culturale. Ricchissimo il programma della tre giorni, tra seminari, conferenze magistrali, tavoli di lavoro; tre in particolare: la “battaglia delle idee” nell’era digitale; la teoria rivoluzionaria di fronte alle nuove sfide e al fascismo di tipo nuovo; l’intelligenza artificiale in relazione alle lotte dei movimenti di progresso e di trasformazione. Quest’ultimo ha trovato poi una sua declinazione specifica nel trattare della “Comunicazione politica nell’era dell’algoritmo”, intorno a tre assi tematici (pensiero critico; mobilitazione digitale; e sovranità tecnologica), fornendo, nell’ampia relazione magistrale di Miguel Pérez Pirela, filosofo, scrittore ed esperto di comunicazione e nuovi media, alcuni spunti di notevole interesse, sia, in generale, per l’impegno della comunicazione in prospettiva emancipatrice e trasformatrice, sia, in particolare, nel senso del «giornalismo di pace».  Il punto di partenza, secondo Pérez Pirela, è la “conquista dell’attenzione”: il campo di battaglia comunicazionale attuale è proprio la conquista dell’attenzione, e questa contesa si svolge nella forma di una disputa per i 7 secondi, vale a dire, l’attuale durata media dell’attenzione – sette secondi. Questo è il punto da cui partire per individuare i fattori che sono alla base della logica comunicazionale (e mediatica) dominante: espansionismo, imperialismo, neofascismo e, in definitiva, suprematismo; sono, al tempo stesso, gli elementi che permettono di esercitare una vera e propria “dittatura dell’attenzione”, perché intorno a queste categorie si cattura, si monopolizza e si polarizza l’attenzione pubblica, esercizio nel quale la destra politica e mediatica è maestra, nonché gli elementi che consentono di monopolizzare la comunicazione, ambito nel quale, tra gli altri, il presidente statunitense, Donald Trump, è campione, come dimostra il fatto che catalizza l’attenzione su di sé e tutti sono portati a parlare di ciò che dice e ciò che fa. Occorre ribellarsi a tale stato di cose – ma come, e con quale efficacia? La nuova logica mediatica non passa più per le dichiarazioni ufficiali, ma per comunicazioni (30 secondi) brevi e messaggi (7 secondi) ancora più brevi, un tweet o un reel; la dimensione mediatica che fa da sfondo a questa logica mediatica è la virtualità, lo spazio virtuale (l’ecosistema virtuale, lo spazio online, i social media, la messaggistica istantanea, le varie e diverse applicazioni dell’intelligenza artificiale generativa).  Viene dunque meno l’oggettività perché i fatti stessi contano sempre meno (e non è un fattore di poco conto, sia dal punto di vista deontologico, in merito alla qualità e all’affidabilità dell’informazione, sia dal punto di vista politico, dal momento che, ad esempio, il pensiero-prassi della sinistra, basato sulla dinamica di struttura e sovrastruttura, si basa propriamente su contenuti fattuali, sulla materialità delle condizioni di vita, sulla realtà, è cioè un pensiero-prassi del reale e della sua trasformazione). Così, la narrazione sostituisce il fatto e si fa punta di diamante del discorso dominante, delle diverse forme di suprematismo. Si dipana, così, un vero e proprio “doppio fronte”: la dittatura dell’attenzione sostenuta dalla dittatura dell’algoritmo. Dunque, se questo è vero, il problema non è (solo) tecnico ma (soprattutto) politico, perché non riguarda in particolare la definizione dell’algoritmo e il calcolo dei dati, ma, eminentemente, la riduzione dell’umanità e il ridimensionamento del fattore umano, accompagnati in particolare, in questo campo, da una vera e propria analfabetizzazione di massa (immediatezza di testi e immagini; assenza di approfondimento e di argomentazione; uso di forme grafiche elementari anziché di esposizioni logiche articolate, al limite, stickers anziché parole). Tende sempre più a decadere, di conseguenza, la funzione intellettuale fondamentale, vale a dire l’associazione, pertinente ed efficace, della parola alla cosa. È anche un disegno politico, in definitiva, al tempo stesso profondamente anti-progressista e intrinsecamente anti-umanista. Vanno quindi rimesse al centro la «dimensione propriamente umana dell’umano» e la questione fondamentale della liberazione umana; occorrono mezzi di comunicazione – e approcci alla comunicazione – umanizzanti. La missione della sinistra in questo campo, se può essere racchiusa in due sole parole, è proprio quella della emancipazione umana e dell’avanzamento dei popoli.  Che fare, dunque? Se è vero che «riscattare la dimensione dell’umanità è un salvacondotto per la libertà», occorre attivare strumenti propriamente umani: leggere e scrivere; conoscere e argomentare; difendere la pace e i diritti umani, come “tutti i diritti umani per tutti e per tutte”; porre gli strumenti della tecnologia al servizio dell’umanità. Difendere, in sostanza, le conquiste dell’umanità, comunicazione umana, democrazia, welfare, relazioni, stato sociale e giustizia sociale, dignità e libertà. In pratica: creare un vero e proprio “ecosistema di comunicazione”; formare “nostre” reti sociali e reti di integrazione; potenziare la literacy, l’educazione letteraria, umanistica, scientifica, su base umana; sviluppare conoscenze, capacità, competenze; attrezzare una propria “sovranità tecnologica”, con un ruolo cruciale, in questo senso, della Repubblica popolare cinese e delle reti di integrazione del Sud Globale, non ultimi i Brics. Il tutto per un progetto che, appunto, non è algoritmico, ma politico, proprio perché riguarda e interessa profondamente lo spazio dell’umanità e delle relazioni.  Riferimenti: Unesco, What you need to know about literacy, 05.09.2025: https://www.unesco.org/en/literacy/need-know Johann Rossi Mason, La dittatura dell’attenzione: come l’inquinamento cognitivo sta saturando la nostra mente, Huffington Post, 27.01.2025: https://www.huffingtonpost.it/blog/2025/01/27/news/la_dittatura_dellattenzione_come_linquinamento_cognitivo_sta_saturando_la_nostra_mente-18279682 Madeleine Sautié Rodríguez, Fidel e la cultura, l’eterna battaglia, Granma, 11.08.2025: https://it.granma.cu/cultura/2025-08-11/fidel-e-la-cultura-leterna-battaglia    Gianmarco Pisa
[entropia massima] La migrazione dell'ano e il pensiero ecologico
Registrazione della tavola rotonda LA MIGRAZIONE DELL’ANO E IL PENSIERO ECOLOGICO al festival "Interferenze Costruttive" di RadioOndaRossa, presso il CSA La Torre. E' possibile ripensare la "comunicazione ambientale" al tempo della crisi climatica? Come integrare umano e non-umano su un pianeta  antropormfizzato? Riflessioni a partire dall'evoluzione giurassica degli echinoidi irregolari.