Oltre 500 Spazi Liberi dall’Apartheid Israeliana in tutta ItaliaNELLE ULTIME SETTIMANE SONO GIUNTE OLTRE 100 NUOVE RICHIESTE DI ADESIONE ALLA
CAMPAGNA SPAZI LIBERI DALL’APARTHEID ISRAELIANA (SPLAI), ARRIVANDO COSÌ A
SUPERARE I 500 SPAZI CHE IN ITALIA HANNO DECISO DI RIFIUTARE OGNI COMPLICITÀ CON
IL GENOCIDIO E LA PULIZIA ETNICA DI ISRAELE IN ATTO CONTRO I PALESTINESI E CON
IL SUO REGIME DI COLONIALISMO, OCCUPAZIONE E APARHEID.
Tra le adesioni recenti si contano bar, ristoranti, artisti, librerie, liberi
professionisti e molti circoli ARCI, anche in seguito all’adesione di ARCI
Nazionale.
Una vera e propria ondata di solidarietà e resistenza in risposta anche agli
attacchi che hanno subito i gestori della Taverna a Santa Chiara, accusati
ingiustamente di antisemitismo per aver risposto alle provocazioni di due
turisti israeliani che difendevano il genocidio del loro paese a Gaza. La
campagna di odio contro uno spazio che ha scelto di schierarsi in difesa del
diritto internazionale e dei diritti dei palestinesi ha avuto come effetto
quello di produrre una reazione solidale di associazioni, attività commerciali e
singoli cittadini e di dare slancio alle campagne di boicottaggio dei prodotti
israeliani e delle aziende complici.
Il 19 luglio 2024 la Corte Internazionale di Giustizia ha confermato la
discriminazione sistemica e sistematica che differenzia i palestinesi dagli
ebrei israeliani. Ha dichiarato Israele colpevole di apartheid e la sua
occupazione militare illegale, ordinando a Israele di porre fine all’occupazione
militare della Striscia di Gaza e della Cisgiordania, inclusa Gerusalemme Est.
QUINDI DICHIARARSI SPAZIO LIBERO DALL’APARTHEID NON HA NULLA A CHE VEDERE CON
L’ANTISEMITISMO. NE È LA PROVA ANCHE IL FATTO MOLTI EBREI IN TUTTO IL MONDO
HANNO FATTO PROPRIA LA DENUNCIA DEI CRIMINI DELL’APARTHEID E DEL COLONIALISMO
ISRAELIANO E SONO SOLIDALI CON I PIENI DIRITTI DEI PALESTINESI.
In Italia gli spazi liberi dall’apartheid si impegnano a non acquistare e
vendere prodotti e servizi di imprese – israeliane e internazionali – implicate
nelle violazioni dei diritti dei palestinesi, come indicato nella guida al
boicottaggio di BDS Italia.
Gli spazi culturali si impegnano a non ospitare o partecipare a eventi
culturali, accademici e sportivi finanziati o sponsorizzati da Israele o che ne
coinvolgano i suoi rappresentanti ufficiali, rispettando le linee guida sul
boicottaggio culturale
SPLAI fa parte della campagna internazionale del BDS “Apartheid Free Zones”, una
rete internazionale di solidarietà con la Palestina attiva, oltre che in Italia,
anche in Belgio, Norvegia, Spagna, Grecia, Finlandia, Stati Uniti, Brasile,
Cile, Argentina, Australia, Marocco. In molti altri paesi continua a raccogliere
nuove adesioni, con 180 spazi attivi in Sud America, 115 in Finlandia, 170 in
Irlanda, per citarne alcuni.
In Sudafrica l’apartheid fu sconfitta dalla resistenza della popolazione nera,
dalle azioni di boicottaggio internazionale e dalle sanzioni varate dalla
comunità internazionale. Nel 2005, ispirandosi alla lotta sudafricana, la
società civile palestinese ha lanciato un appello per un movimento
internazionale di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni (BDS), come forma di
pressione nonviolenta su Israele, affinché rispetti il diritto internazionale e
i diritti dei palestinesi.
La solidarietà concreta con la resistenza delle e dei palestinesi contro il
genicidio e la pulizia etnica e con la loro lotta per la libertà, la giustizia e
l'uguaglianza, oggi passa anche dal rafforzamento della rete di spazi liberi da
ogni forma di discriminazione e da ogni complicità con il regime di oppressione
israeliano.
Invitiamo associazioni, sindacati, movimenti, attività produttive e commerciali,
centri sociali e culturali, squadre di sport popolare e altri spazi ad aderire
alla campagna SPLAI.
Chiediamo a tutte le persone solidali di sostenere gli SPLAI e di invitare gli
spazi frequentati ad aderire alla campagna.
Tutte le informazioni sulla campagna SPLAI a questa pagina.