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Rivista autogestita dai Macchinisti italiani dal 1908

Rispondiamo a Libero
> Il nostro caporedattore Matteo Mariani, risponde a un (pessimo) articolo > apparso su Libero quotidiano Spett. Le Redazione, Ho letto l’articolo del direttore Pietro Senaldi “Caos treni, ora scioperano contro l’aumento degli stipendi“, da voi pubblicato il 9 luglio scorso, trovandolo interessante ma nel contempo riscontrandovi diversi passaggi che necessitano, a mio avviso, alcune precisazioni. Intanto segnalo che le “quattro sigle minoritarie” citate dall’autore sono in realtà tre: CUB, USB e Assemblea Nazionale PdM/PdB (senza virgola, è l’Assemblea Nazionale del Personale di Macchina e di Bordo). L’autore, poi, contestando le dichiarazioni dei sindacati, afferma che “La realtà è che l’adesione allo sciopero del personale di bordo è stata di circa il 20%“. A questo punto due sono le ipotesi: se questo dato è vero, allora si dovrebbero attaccare non i sindacati ma le imprese ferroviarie, che nonostante una così bassa percentuale di scioperanti hanno soppresso una così elevata quantità di treni, provocando i disagi descritti. Se invece non è “colpa” delle imprese, allora il dato del 20% è falso, in tal caso mi domando come mai si pubblichino cifre inesatte senza preventivamente verificarne l’attendibilità. Posso invece affermare io stesso, con certezza, che il fantomatico “personale ferroviario… che si è messo in ferie o in riposo per non vivere una giornata di stress lavorativo e rabbia del pubblico” in realtà non esiste, in quanto le ferie del periodo estivo del personale dei treni sono turnificate e non ne vengono concesse più di quanto già previsto, inoltre in occasione degli scioperi non vengono né concesse ferie né spostati i riposi. Se invece Senaldi è in possesso di prove certe che questo sia avvenuto, allora anche in questo caso sarebbe opportuno che si denunciassero le imprese ferroviarie che hanno concesso ferie e spostato riposi in occasione dello sciopero, incrementando i disagi descritti nell’articolo. Veniamo ora alla domanda di fondo, senz’altro legittima, che l’articolo pone (sebbene in modo implicito): perché i ferrovieri prima votano “sì” al referendum sul contratto e poi, pochi giorni dopo, scioperano contro quel contratto? La risposta non ha nulla a che vedere con Landini, le politiche della sinistra o il governo Meloni. È molto più semplice. In verità, tutti i ferrovieri “beneficeranno” dell’aumento contrattuale che è stato firmato (ho messo le virgolette perché il beneficio è tutto da stabilire, tenendo conto del fatto che la cifra pattuita non è nemmeno la metà dell’importo richiesto dai sindacati che poi hanno firmato, il quale avrebbe dovuto giusto coprire la perdita del potere d’acquisto causata dell’inflazione). Ma solo una parte dei ferrovieri subirà gli ulteriori peggioramenti dell’orario di lavoro che sono stati introdotti e che si sommano ai disagi già presenti e che i sindacati (sempre quelli che hanno firmato) si erano impegnati a mitigare. Ad esempio il personale della manutenzione sta da tempo protestando contro un accordo del gennaio 2024, che ne ha notevolmente peggiorato le condizioni di lavoro. Altro esempio, solo il personale dei treni deve lavorare fino a 10/11 ore al giorno, fare fino a 3 notti a settimana, fare obbligatoriamente fino a tre ore in più al giorno in caso di ritardo del treno. Col nuovo contratto, in più, i capitreno saranno da soli anche su treni notturni, e i macchinisti dovranno operare in solitaria persino di notte. Vale la pena ricordare che, solo negli ultimi dieci anni, tra infarti e tumori, abbiamo perso più di 160 colleghi macchinisti deceduti prematuramente. Scusate se è poco. Cordiali saluti, Matteo Mariani Redazione di Ancora In Marcia! L'articolo Rispondiamo a Libero proviene da Ancora in Marcia!.
Ancora in Marcia n° 5-2025
> EDIZIONE STRAORDINARIA! Vista l’importanza del momento a pochi giorni dal referendum, condividiamo online per tutti, un numero speciale dedicato al contratto, che non piace a tanti ferrovieri ma su cui tutti dobbiamo esprimerci. Un numero di In Marcia per aiutare a capire e a votare informati. In questo numero 1000 buoni motivi per votare un deciso NO! all’ipotesi di rinnovo del CCNL delle attività ferroviarie.  SCARICA LA RIVISTA E ricorda: SOSTIENICI! E se credi nei valori che portiamo avanti COLLABORA CON NOI Il tuo giornale ha bisogno di te! L'articolo Ancora in Marcia n° 5-2025 proviene da Ancora in Marcia!.
I TRENI FISCHIANO ANCORA
STRAGE DI VIAREGGIO: DOPO 16 ANNI E TANTE CONDANNE, L’AFFETTO DEI FERROVIERI AD UNA CITTA’ CHE NON DIMENTICA Viareggio 24 giugno 2025 – Come sempre da quella tragica notte, la nostra rivista inviti macchinisti di tutti i treni in arrivo, in partenza e in transito nella stazione di Viareggio, ad emettere lunghi e ripetuti fischi durante tutta la giornata del 29 giugno 2025. Un modo per “far sentire” a tutti che i ferrovieri – anche dopo 16 anni dalla tragedia e le condanne inflitte ai responsabili – non hanno dimenticato quel che è successo a Viareggio nel 2009 e sono ancora impegnati, assieme ai familiari delle vittime, alle associazioni, a moltissimi lavoratori e cittadini, per migliorare la sicurezza del trasporto su rotaia. Questa ricorrenza cade a poche settimane dalla sentenza ‘ter’ della corte d’Appello di Firenze che ha confermato la misura delle condanne inflitte agli amministratori e dirigenti delle società coinvolte, sia quelle italiane del gruppo Fs che quelle tedesche, Gatx e Jughental. Sentenza di cui ancora non conosciamo le motivazioni ma che ha certamente segnato un punto fermo, sia politico che giudiziario, nella vicenda. Per questo facciamo appello a tutti i macchinisti alla guida nella stazione di Viareggio il 29 giugno prossimo, ad emettere per l’intera giornata lunghi e ripetiuti fischi, sia in arrivo che in transito o in partenza. Il fischio dei nostri treni segnerà l’intera giornata, per richiamare alla riflessione e alla consapevolezza su quanto è purtroppo accaduto e sull’impegno necessario per impedire che fatti analoghi accadano in futuro. Pur se se convinti che ci sono poche possibilità di equivoco, sulla natura e sul significato dei fischi del 29 giugno a Viareggio, le Autorità locali sono tuttavia comunque ufficialmente informate dell’iniziativa, ad evitare che i lunghi e numerosi fischi dei treni possano essere indebitamente interpretati come segnali di allarme. Il fischio del treno… Un saluto da brividi “…brividi è dire poco, altro che il Suono del Silenzio altro che Campane a Lutto… Lacrime”. L'articolo I TRENI FISCHIANO ANCORA proviene da Ancora in Marcia!.
5 si per lavoro e tutele
> REFERENDUM 8 E 9 GIUGNO > UN’OCCASIONE PER TUTELARE LAVORO e DIRITTI Domenica 8 e lunedì 9 giugno i cittadini italiani aventi diritto al voto sono chiamati alla partecipazione a cinque referendum popolari abrogativi (articolo 75 della Costituzione). Si tratta di cinque quesiti in materia di disciplina del lavoro e cittadinanza. Invitiamo i ferrovieri a mettere da parte, per un paio di giorni, il risentimento nei confronti della CGIL, responsabile della sottoscrizione di una nefasta ipotesi di rinnovo del CCNL Mobilità/Attività Ferroviarie, e a concentrarsi sull’importanza del rivendicare diritti per i lavoratori e per i cittadini. Opponiamo ad una politica che va sempre più a destra e favorisce sempre più i grandi poteri economici e finanziari, una società civile che vuole invece diritti, tutele e risorse per i cittadini. Questi referendum non sono sostenuti solo dalla CGIL, ma anche da tutte le forze politiche e sindacali, i movimenti e le associazioni che ritengono che il bene collettivo venga prima dei capricci di pochi privilegiati, che si arricchiscono sempre più sulle spalle di chi lavora. ANDIAMO TUTTI A VOTARE, ANDIAMO TUTTI A SCRIVERE SI! Di seguito una breve presentazione dei quesiti referendari. 1. STOP AI LICENZIAMENTI ILLEGITTIMI Nel primo referendum si chiede “l’abrogazione della disciplina sui licenziamenti del contratto a tutele crescenti del Jobs Act. Nelle imprese con più di 15 dipendenti, le lavoratrici e i lavoratori assunti dal 7 marzo 2015 in poi non possono rientrare nel loro posto di lavoro dopo un licenziamento illegittimo.” Attualmente i lavoratori italiani penalizzati da questa legge sono oltre 3 milioni e 500mila: “Abroghiamo questa norma, diamo uno stop ai licenziamenti privi di giusta causa o giustificato motivo.” 2. PIÙ TUTELE PER LE LAVORATRICI E I LAVORATORI DELLE PICCOLE IMPRESE Il secondo quesito riguarda l’eliminazione del numero minimo di dipendenti per quanto riguarda i licenziamenti, “in quelle con meno di 16 dipendenti, in caso di licenziamento illegittimo oggi una lavoratrice o un lavoratore può al massimo ottenere 6 mensilità di risarcimento, anche qualora una/un giudice reputi infondata l’interruzione del rapporto. Questa è una condizione che tiene le/i dipendenti delle piccole imprese (circa 3 milioni e 700mila) in uno stato di forte soggezione.” 3. RIDUZIONE DEL LAVORO PRECARIO Il terzo quesito “punta all’eliminazione di alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine per ridurre la piaga del precariato.” Si parla allo stato attuale di circa 2 milioni e 300 mila lavoratori italiani con contratti a tempo determinato, i quali “possono oggi essere instaurati fino a 12 mesi senza alcuna ragione oggettiva che giustifichi il lavoro temporaneo.” 4. PIÙ SICUREZZA SUL LAVORO Il quarto referendum riguarda la salute e sicurezza sul lavoro, e punta a prevenire le attuali 500.000 attuali denunce annuali di infortunio sul lavoro e i quasi mille morti. Si intende modificare le norme attuali, “che impediscono in caso di infortunio negli appalti di estendere la responsabilità all’impresa appaltante. Cambiamo le leggi che favoriscono il ricorso ad appaltatori privi di solidità finanziaria, spesso non in regola con le norme antinfortunistiche. Abrogare le norme in essere ed estendere la responsabilità dell’imprenditore committente significa garantire maggiore sicurezza sul lavoro.” 5. PIÙ INTEGRAZIONE CON LA CITTADINANZA ITALIANA Il quinto quesito è invece relativo alla tematica della cittadinanza italiana, si propone di “dimezzare da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana, ripristinando un requisito introdotto nel 1865 e rimasto invariato fino al 1992.” Rimangono invariati gli altri requisiti per ottenere la cittadinanza, quali “la conoscenza della lingua italiana, il possesso negli ultimi anni di un consistente reddito, l’incensuratezza penale, l’ottemperanza agli obblighi tributari, l’assenza di cause ostative collegate alla sicurezza della Repubblica.” Oltre alla CGIL una serie di forze politiche e sindacali, movimenti e associazioni, tra cui la nostra rivista, sostengono a gran voce la partecipazione e il SI ai 5 quesiti. Di seguito, a titolo di esempio, solo alcuni di questi. Alleanza verdi e sinistra sostiene i 5 SI Movimento 5 stelle sostiene 4 SI per il lavoro e lascia libertà di scelta sul quinto quesito USB è per 5 SI CUB sostiene i 5 SI Emergency invita a votare SI al quesito sulla cittadinanza L'articolo 5 si per lavoro e tutele proviene da Ancora in Marcia!.
Ancora in Marcia n° 4-2025
in questo numero… * Salute, Sicurezza, Dignità; * Facciamo 2 conti; * La sentenza per la morte di Umberto Leone; * Il nostro convegno del 14 aprile * Salari bassi, ce lo chiede l’Europa; * Il referendum dell’8 e 9 giugno; * Zona Maestro, allegato tecnico di 4 pag. Ricorda: SOSTIENICI! E se credi nei valori che portiamo avanti COLLABORA CON NOI Il tuo giornale ha bisogno di te! L'articolo Ancora in Marcia n° 4-2025 proviene da Ancora in Marcia!.
Cresce il fronte del NO al contratto
Le due ipotesi di accordo recentemente sottoscritte, il CCNL Mobilità/ Attività Ferroviarie ed il Contratto di Gruppo FS, hanno registrato la disapprovazione di tantissimi ferrovieri – e stavolta non solo degli equipaggi – sia per l’assenza dei miglioramenti normativi attesi, anzi vi si riscontrano ulteriori scandalosi peggioramenti, sia per l’inconsistenza dell’incremento economico, con l’aumento dei minimi tabellari ben al di sotto della perdita d’acquisto causata dall’inflazione e con le competenze accessorie rimaste invariate, tranne qualche spicciolo qua e là. I ferrovieri, scontenti più che mai, si stanno organizzando. L’Assemblea Nazionale PDM e PDB, ben decisa a proseguire con la lotta, ha organizzato un incontro on line con all’ordine del giorno “un appello per il NO a questo contratto” per martedì 3 giugno (qui in basso i dettagli dell’evento). Grazie all’iniziativa dei colleghi di CCNL Tavola Rotonda è nato un Comitato per il NO al referendum sul contratto, aggregando diversi gruppi e canali di confronto sui social. È inoltre nato un gruppo Telegram denominato TUTTI (P)UNITI, nel quale numerosi ferrovieri scontenti di questo rinnovo si stanno confrontando su quali iniziative poter mettere in campo. Anche i sindacati di base hanno confermato la loro opposizione a questo contratto. USB ha dato “la propria valutazione fortemente negativa”, in quanto sul piano economico si ha “un aumento medio annuo nei tre anni di vigenza del nuovo CCNL di poco sotto l’8% a fronte di un dato di inflazione del 18%.”, mentre “la parte normativa non recepisce nessuna delle istanze elaborate dal basso. Anzi, sale forte la preoccupazione della possibile introduzione dell’agente “solissimo” nel trasporto merci in recepimento distorto di regolamentazioni europee.” SGB ha definito l’accordo sottoscritto “Un contratto che insulta chi ha scioperato ogni due mesi con coraggio e lucidità”. Quindi “Questo contratto va rigettato con disprezzo. Non solo con un NO secco al referendum, ma con la ripresa del conflitto, dell’organizzazione, della coscienza collettiva.” La CUB ha dichiarato che “Il rinnovo CCNL del comparto FS è indegno e offensivo verso migliaia di lavoratrici e lavoratori, che con anni di mobilitazione hanno evidenziato l’esigenza di migliori condizioni di lavoro e di un adeguato recupero salariale, dopo 30 anni di contratti al ribasso.” Invece “azienda e sindacati confederali hanno firmato la ennesima gabbiola, con peggioramenti normativi sostanziali”. In alcuni comunicati del CAT è stato dato sul contratto “un giudizio pesantemente negativo.” Ciò in quanto “Nei testi non vi è nessun elemento migliorativo sulla normativa di lavoro e non c’è traccia degli alleggerimenti sull’orario di lavoro (già blandi) che erano stati promessi al personale dei treni.” Al contrario, si riscontrano “ulteriori peggioramenti: primo tra tutti l’agente solo anche di notte (in particolare il MEC 3 al settore merci è esteso a tutta la fascia 0.00-5.00)”. Per quanto riguarda invece i sindacati firmatari, l’ORSA ha ritirato la propria firma. Il Consiglio Generale ORSA Ferrovie “ha constatato come alcune richieste fondamentali non siano state adeguatamente recepite nella versione attuale dell’ipotesi contrattuale” e ha quindi deciso “di non sottoscrivere l’attuale ipotesi di CCNL e il relativo contratto aziendale nelle forme presentate”, ritenendo che non rispondano “alle legittime aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori.” Il Direttivo Nazionale SLM FAST-Confsal ha invece espresso “forte preoccupazione per una proposta contrattuale che non offre risposte adeguate alle rivendicazioni sostenute dai lavoratori”. Il FAST non ha però ritirato la firma, ma il Direttivo ha dato mandato alla Segreteria Nazionale di “Intraprendere tutte le strade possibili, al fine di trovare mitigazioni o rivalutazioni positive, onde evitare la non sottoscrizione dell’ipotesi di accordo”. Anche alcuni gruppi di iscritti CGIL, CISL e CISL si sono detti in disaccordo con la firma. In particolare gli iscritti FILT- CGIL di Milano Centrale hanno dichiarato “una ferma e netta contrarietà all’ipotesi di rinnovo del CCNL” in quanto “Il compromesso raggiunto con l’Azienda risulta fortemente penalizzante per la nostra categoria, sotto tutti i profili: normativo, salariale e di sicurezza.” I ferrovieri UILT Campania e gli iscritti e delegati Macchinisti e Capitreno UILT di Milano Centrale chiedono la revoca della firma, i primi contestando che “ci troviamo di fronte a un testo che sembra scritto più per accontentare le logiche di bilancio che le reali esigenze delle persone che rappresentate”, mentre i milanesi parlano di “un contratto distante da ogni singola cosa che era stata richiesta”. Il Personale Mobile Liguria FIT- CISL ha infine espresso “profondo dissenso nei confronti dell’accordo siglato”, chiedendo in particolare “un revisione sull’accordo nella parte normativa che coinvolge aspetti importanti sulla sicurezza”. È ora più che mai importante che tutti i lavoratori, i sindacati, i gruppi e i movimenti contrari a questo scempio camminino sulla stessa strada, con l’obiettivo di arrivare al referendum per sostenere un secco e massiccio NO all’ipotesi di contratto, mettendo in campo al contempo tutte le iniziative possibili per riaprire la partita. La redazione di Ancora In Marcia -------------------------------------------------------------------------------- La locandina dell’assemblea di coordinamento dei ferrovieri per il NO Martedì 3 giugno 25 alle ore 16:30 https://t.me/Assembleanazionalepdmpdb L'articolo Cresce il fronte del NO al contratto proviene da Ancora in Marcia!.
Firmato il CCNL AF
> Ancora più motivi per scioperare! A poche ore dall’inizio dello sciopero (l’ennesimo) proclamato dai sindacati di base e dall’Assemblea Nazionale PdM/PdB per rivendicare una normativa di lavoro che tuteli la salute e la sicurezza del personale ferroviario, è giunta la notizia della firma del rinnovo contrattuale da parte dei sindacati CGIL, CISL, UIL, FAST, UGL e ORSA. Da quanto appreso dai comunicati dei sindacati firmatari, dai toni trionfali, la prima valutazione non può che essere negativa. A parte qualche piccola concessione non si vede traccia di un serio miglioramento normativo e addirittura su certi aspetti leggiamo un netto peggioramento (agente solo di notte) dietro alla reintroduzione di pessime flessibilità: sicuramente ciò va contro quanto richiesto a gran voce da macchinisti e capitreno a suon di scioperi. Si vede invece, purtroppo, la volontà di massacrare definitivamente i macchinisti di Mercitalia, con l’introduzione dell’equipaggio MEC 3, equivalente all’agente solo, anche nell’orario notturno, e l’elevazione a 7 (con la possibilità di arrivare a 8) del numero mensile dei servizi con riposo fuori residenza. Stendiamo inoltre un velo pietoso sulla parte economica: con un incremento medio sullo stipendio base che non arriva all’7% molto al di sotto dell’inflazione reale (18%) e l’aumento, risibile, solo di alcune competenze. Ovviamente prima di poter dare un giudizio definitivo dovremo attendere di visionare le bozze integrali, ma quanto appreso in queste prime ore ci sembra più che sufficiente per motivare ancora di più il personale dei treni a partecipare in massa allo sciopero che sta per iniziare. L'articolo Firmato il CCNL AF proviene da Ancora in Marcia!.
23 maggio scioperiamo ancora
> Venerdì 23 dalle 1:00 alle 23:59 macchinisti e capitreno incrociano le braccia > per la nona volta in un anno e mezzo. Il periodo che stiamo attraversando è > ricco di intensità e merita la massima attenzione da parte dei ferrovieri. Dopo lo sciopero del 6 maggio scorso proclamato da CGIL, CISL, UIL, FAST, UGL e ORSA, venerdì 23 maggio ci sarà un’altra azione di lotta, promossa dall’Assemblea Nazionale PdM/PdB e dai sindacati di base che sostengono la sua piattaforma, con orario 1.00 – 23.59. L’Assemblea Nazionale stavolta ha potuto proclamare solo 8 ore (9.00-17.00) a causa delle stringenti limitazioni imposte dalle attuali regole sugli scioperi ma all’interno della più ampia articolazione oraria di cui sopra. Nel frattempo, per quanto riguarda la zona metropolitana di Napoli, è stata emessa una precettazione (dalle 16 alle 23:59 su alcuni treni) ad opera della Prefettura, motivata da una partita di calcio. Non commentiamo questa ennesima limitazione al diritto di sciopero ma raccomandiamo i colleghi interessati di prestare attenzione alle comunicazioni dei soggetti proclamanti. Il momento è delicato in modo particolare per le recenti dichiarazioni dei sindacati ai tavoli delle trattative, che hanno affermato essere ormai imminente la sottoscrizione del CCNL. Una forte partecipazione allo sciopero del 23 maggio da parte di tutto il personale può quindi rappresentare un segnale importante, per parti datoriali e sindacati, della volontà dei ferrovieri di arrivare a un nuovo contratto con una sensibile riduzione dei carichi di lavoro, attualmente insostenibili, e con un incremento stipendiale significativo, sia sulla parte fissa che sulle competenze accessorie, molte delle quali sono ferme ormai da più di vent’anni. Questo ragionamento deve valere ovviamente per tutto il Gruppo FS, compresa Mercitalia, società le cui presunte difficoltà a stare su un mercato drogato dal dumping contrattuale non devono ricadere sui dipendenti, che negli anni hanno già dato, anche troppo, ma semmai sulla classe dirigente che ha prodotto questi risultati. I lavoratori di MIR sono persone, come gli altri dipendenti del gruppo, e come tali hanno diritto a un’organizzazione del lavoro che garantisca loro la salute e la sicurezza. Auspichiamo quindi un’ottima riuscita dello sciopero del 23 maggio (1.00-23.59), perché si possano traguardare gli obiettivi prefissati e perché si possa scrivere un’altra pagina importante della storia delle lotte dei ferrovieri. La redazione di Ancora In Marcia L'articolo 23 maggio scioperiamo ancora proviene da Ancora in Marcia!.
Un altro macchinista non è più tra noi, ancora
> Ancora un macchinista morto di infarto – Mentre ai tavoli del rinnovo > contrattuale non si parla di miglioramenti normativi, anzi si richiedono > peggioramenti, siamo arrivati a 164 macchinisti prematuramente deceduti negli > ultimi 10 anni. In questi giorni di trattative ai tavoli per il rinnovo contrattuale, dai quali giungono continue notizie frammentarie, intervallate anche da notizie di dubbia autenticità, non si ferma purtroppo la tragica scia di macchinisti prematuramente deceduti. Mentre le parti ai tavoli non hanno messo in seria discussione l’attuale normativa di lavoro del personale dei treni, anzi da quanto appreso il datore di lavoro richiede ulteriori peggioramenti, in particolare per quanto riguarda Mercitalia, è giunta in redazione la notizia di un altro macchinista, da poco in pensione, deceduto a causa di un infarto. Solo nell’ultimo mese, sono 4 i macchinisti scomparsi prima dei 67 anni, di cui abbiamo notizia. Sono quindi 164 i macchinisti prematuramente deceduti negli ultimi dieci anni. Auspichiamo che le persone ai tavoli del rinnovo interroghino ciascuno la propria coscienza, consapevoli che ciò che loro firmeranno altri lo dovranno lavorare, e magari ne dovranno morire. Dal canto nostro valuteremo di denunciare ciò che sta accadendo nelle opportune sedi. La redazione L'articolo Un altro macchinista non è più tra noi, ancora proviene da Ancora in Marcia!.
Sullo sciopero del 6 maggio
Cari colleghi, come saprete il 6 maggio è stato proclamato uno sciopero di 8 ore dai sindacati CGIL, CISL, UIL, FAST, UGL e ORSA, sulla materia del rinnovo del contratto. In più occasioni il nostro giornale ha espresso il proprio dissenso nei confronti delle decisioni prese da questi sindacati, responsabili tra l’altro di aver sottoscritto l’attuale, pesantissima, normativa di lavoro del personale dei treni. Anche oggi le rivendicazioni portate avanti da queste OOSS (come il superamento di IVU e il ritorno alle 36 ore settimanali sostenuti da ORSA, FAST e UGL) ci sembrano insufficienti, rispetto a una normativa di lavoro che prevede, ad esempio, le 10/11 ore di prestazione giornaliera, gli RFR di 28 ore e le 3 notti settimanali al servizio merci. Ci sembra inoltre non abbastanza decisa la loro opposizione alle folli richieste aziendali per Mercitalia, come il MEC 3 notturno, l’agente solissimo, l’ulteriore aumento del numero degli RFR e i servizi con la negazione del pasto. Rimaniamo però fedeli al motto del nostro “nonno” Ezio Gallori il quale ha sempre affermato che “È meglio uno sciopero in più che uno sciopero in meno”. Riteniamo importante che il personale partecipi a questo sciopero (se non sarà revocato a seguito della convocazione del 5 maggio da parte del Ministero). In un contesto in cui la parte datoriale appare non ricettiva ad alcuna richiesta, mentre appare preoccupata solo di reprimere le proteste del personale, riteniamo che “uno sciopero in più” possa essere utile, in tal senso. Auspichiamo inoltre che anche le Organizzazioni Sindacali allarghino la propria disponibilità ad ascoltare le problematiche che il personale dei treni si trova a vivere ogni giorno, avanzando quindi alla controparte precise e significative richieste di riduzione dei carichi di lavoro. Le precise e significative richieste sono già contenute in una piattaforma “vera” e costruita proprio dal personale dei treni che sulla base di questa ha già scioperato autonomamente già 8 volte nell’ultimo anno e mezzo. L'articolo Sullo sciopero del 6 maggio proviene da Ancora in Marcia!.
Cronache Picene
> La nostra redazione ha risposto via mail a un surreale articolo apparso sul > quotidiano locale online cronachepicene.it dal titolo “Quando scappa, scappa: > fermano il treno per fare pipì”. Pubblichiamo di seguito la nostra lettera. Spett. Le redazione, ho letto l’articolo da voi pubblicato lo scorso 25 aprile relativo ai due macchinisti di un treno merci scesi per fare pipì. Premettendo che trovo singolare il comportamento della vostra lettrice che, “incuriosita”, forse in maniera un po’ morbosa, ha ritenuto utile e interessante scattare una foto ai due nostri colleghi ed inviarvela, volevo approfittare dell’accaduto per segnalarvi che, per quanto incredibile ciò possa apparire ai non addetti ai lavori, i macchinisti dei treni merci lavorano quotidianamente in condizioni che definire disagiate è un eufemismo, a causa dell’eccessiva lunghezza della prestazione lavorativa giornaliera (fino a 11 ore), all’organizzazione dei turni e alla trascuratezza degli aspetti logistici. Ci tengo a precisare che non sto parlando “per sentito dire” o per difendere questi colleghi per partito preso, ma per esperienza personale. Anche io sono un macchinista di treni merci e posso affermare senza vergogna (o forse con un po’ di vergogna) che anche a me è capitato e capita spesso di dovermi “arrangiare”, in quanto è esperienza quotidiana quella di essere “abbandonato” con il proprio treno in qualche stazione o scalo ferroviario anche per ore, con la località di ristoro o i servizi igienici più prossimi distanti anni luce. Se foste interessati ad affrontare queste tematiche e anzi voleste aiutarci, contribuendo a diffondere le denunce che stiamo cercando di portare avanti da parecchi anni, sarò ben lieto di inviarvi del materiale, a conferma della fondatezza di quanto sto affermando. Ringraziandovi per l’interessamento, vi porgo i miei più cordiali saluti Matteo Mariani Redazione Ancora In Marcia L'articolo Cronache Picene proviene da Ancora in Marcia!.
Convegno 14 aprile 2025
> Lavoro, Salute, Contratto > > La necessità di un contratto per i ferrovieri che metta al centro le persone CCNL delle attività ferroviarie Sono in pieno svolgimento le trattative per il rinnovo. Ai lavoratori arrivano notizie frammentate e poco confortanti. Quali modifiche sono necessarie all’orario di lavoro, alla luce della gravosità a cui è sottoposto il personale dell’esercizio, per attenuare le ricadute sulla salute dei lavoratori stessi? Quali gli incrementi salariali non più rinviabili, tenuto conto del crollo del potere d’acquisto, causato dall’inflazione degli ultimi anni? E quali rivalutazioni alle competenze accessorie ferme da vent’anni, che devono compensare disagi e atipicità del lavoro? Proposte e confronto Un convegno in una fase storica delicatissima per mettere a confronto idee, proposte e soprattutto per informare i lavoratori su temi caldi e particolarmente sentiti, motivazioni che li hanno portati a scioperare 8 volte nell’ultimo anno. Interverranno esperti di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro, rappresentanti sindacali nazionali. -------------------------------------------------------------------------------- In modalità online su piattaforma Zoom Clicca qui per partecipare Sono invitati a partecipare i ferrovieri di tutte le imprese Per rispettare i tempi del convegno, gli interventi saranno contingentati. Per prenotare un intervento inviare una mail a: redazione@inmarcia.org -------------------------------------------------------------------------------- o segui la diretta sul nostro canale YouTube -------------------------------------------------------------------------------- Di seguito la locandina da scaricare Convegno-lavoro-e-salute L'articolo Convegno 14 aprile 2025 proviene da Ancora in Marcia!.