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Piacenza antifascista e antirazzista si mobilita contro le aggressioni
Mercoledì 25 giugno, dopo un corteo indetto dai gruppi nazifascisti piacentini contro “il degrado”, un branco dei loro adepti ha aggredito due ragazzi migranti al grido “i nordafricani non devono stare qui”. I due giovani, figli del nostro Benkara, delegato USB nell’hub di IKEA, sono finiti all’ospedale e secondo le […] L'articolo Piacenza antifascista e antirazzista si mobilita contro le aggressioni su Contropiano.
PIACENZA: “LA CITTÀ RIPUDIA ODIO E FASCISMO” MANIFESTAZIONE ANTIFASCISTA DOPO L’AGGRESSIONE DEL 25 GIUGNO
Questa sera a Piacenza si torna in piazza per dire no a odio e fascismo. Alle ore 21, dal parcheggio Cheope di via IV Novembre, partirà un corteo antifascista promosso da Si Cobas, Controtendenza, Collettivo Femminista e Collettivo Schiaffo. Il luogo non è casuale: è lì che il 25 giugno scorso si è consumata un’aggressione squadrista e fascista, 30 contro 2, una coppia di fratelli di nazionalità algerina finiti in ospedale nel linciaggio di un folto gruppo di fascisti locali, autoproclamatisi “sceriffi contro il degrado” «Piacenza ripudia l’odio e il fascismo» ribadiscono gli organizzatori, che rilanciano una manifestazione determinata nei contenuti ma pacifica nella forma, “per sbugiardare chi agisce con vigliaccheria e violenza, sempre in branco e armati” come racconta ai microfoni di Radio Onda d’Urto Carlo, attivista del collettivo Controtendenza Piacenza, che denuncia non solo l’aggressione, ma anche la complicità politica e istituzionale di settori della destra cittadina. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, Carlo di Controtendenza Piacenza. Ascolta o scarica
PIACENZA: “RIPULIRE LA CITTÀ DAGLI STRANIERI”
A Piacenza, nella notte tra il 25 e il 26 giugno, un gruppo di fascisti ha aggredito alcuni passanti, tra cui diversi minorenni. L’episodio è avvenuto a margine di una manifestazione indetta da sigle dell’estrema destra locale e da parte degli ultras della ” Curva Nord – Piacenza 1919″, contro quello che hanno definito il “degrado” a Piacenza.
PIACENZA: AGGRESSIONE FASCISTA PER “RIPULIRE LA CITTÀ DAGLI STRANIERI”. LA COMUNITÀ RISPONDE CON SOLIDARIETÀ E MOBILITAZIONE
Nella notte tra il 25 e il 26 giugno, un gruppo di fascisti di CasaPound e affini ha aggredito alcuni passanti, tra cui diversi minorenni. L’episodio è avvenuto a margine di una manifestazione indetta da sigle dell’estrema destra locale e da parte degli ultras della ” Curva Nord – Piacenza 1919″, contro quello che hanno definito il “degrado” a Piacenza. “Ripuliamo la città dagli stranieri”, gridavano gli aggressori, come riferito da diversi testimoni. Durante l’aggressione sono stati usati oggetti contundenti, come cinghie e bottiglie. In questo contesto, è arrivata immediata la risposta della città. Diversi collettivi e realtà di base hanno organizzato un’assemblea pubblica (appuntamento martedì 1 luglio, alle ore 18:30, presso la cooperativa Infragibile di Via Alessandria 16) e una manifestazione antifascista per mercoledì 2 luglio. Una mobilitazione ampia della comunità piacentina come risposta contro l’intolleranza. “La nostra città non è quella dei fascisti. La Piacenza che vogliamo è inclusiva, solidale e antirazzista. Rispondiamo con unità e determinazione, per far capire a questi gruppi che non hanno spazio nella nostra società”, ha commentato ai microfoni di Radio Onda d’Urto Carlo, compagno del collettivo ControTendenza Piacenza, ribadendo l’importanza di una risposta collettiva e determinata contro questo fenomeno. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto l’intervista a Carlo, compagno del collettivo ControTendenza Piacenza. Ascolta o scarica
LOGISTICA: VITTORIA DEL SI COBAS A PIACENZA, “UN SEGNALE DI SPERANZA PER LA CLASSE LAVORATRICE”
Siglato nella serata di lunedì 9 giugno l’accordo fra Si Cobas, Sol Cobas e GI BPO, nuovo datore di lavoro entrante nell’appalto GLS a Piacenza. Il magazzino di GLS a Piacenza, così come l’intera filiera di GLS in Italia, è uno di quelli che storicamente è stato maggiormente interessato dal ciclo di lotta iniziato nel 2000. L’accordo verte essenzialmente sulla disapplicazione del Jobs Act e il mantenimento delle tutele derivanti dall’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori. Verranno mantenuti gli accordi migliorativi in occasione dei cambi appalto, ovvero il premio di produzione da 1500 euro l’anno, erogato mese per mese, premio natalizio di 700 euro e paga oraria rialzata in base alla mansione svolta. Ottenuta anche la possibilità di svolgere 45 giorni di ferie consecutivi, questione particolarmente sentita dai lavoratori di origine migrante. Alla mezz’ora di pausa pagata già prevista dal contratto, è stata concordata una mezz’ora aggiuntiva, divisa in 3 pause da 10 minuti, sempre pagata, durante l’orario di lavoro. Responsabilizzata anche la ditta appaltante, la GLS, che si impegna formalmente a garantire eventuali mancanze da parte della società uscente dall’appalto, nel caso non venissero garantite le retribuzioni e il TFR. “Non sarà socialismo però vi assicuro che di fronte a un colosso, a una multinazionale come GLS e di fronte a un altro colosso come GI BPO che impiega migliaia di lavoratori, non è davvero poco anche perché la situazione era molto scivolosa e si rischiava veramente di ritornare al passato” comunica ai nostri microfoni Carlo Pallavicini, sindacalista Si Cobas. Ascolta o scarica