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MILANO: PROTESTE PER IL MATCH TRA OLIMPIA E LA SECONDA SQUADRA DI TEL AVIV
In occasione della partita di basket tra le squadre dell’EA7 Olimpia Milano e Hapoel Tel Aviv che si terrà al Forum di Assago giovedì 20 novembre a Milano sono previste azioni di protesta nei confronti della presenza della squadra israeliana. Le proteste di Milano si aggiungono a quelle annunciate per venerdì 21 novembre, data del match tra Virtus Bologna e Maccabi Tel Aviv al PalaDozza di Bologna. Il gruppo ultras biancorosso Milano Brothers ha annunciato una “panolada”: verranno sventolati fazzoletti bianchi all’interno del palazzetto, in ricordo delle vittime del genocidio in corso nei confronti del popolo palestinese. La protesta dei tifosi si concentra anche contro Eurolega, che non ha escluso le squadre israeliane dalla competizione sportiva. “La speculazione che compie Eurolega facendo leva sulla passione dei tifosi per far tollerare la presenza israeliana nel torneo europeo, è qualcosa di aberrante”, affermano i Milano Brothers su Facebook.  Su questa vicenda abbiamo raccolto il commento di Luca Paladini, Consigliere regionale in Lombardia eletto nelle liste del Patto Civico e fondatore de I Sentinelli di Milano. Paladini parteciperà al match provando a entrare al Forum con una bandiera palestinese. Ascolta o scarica  
Appello ‘Show Israel the red card!’ No alla partita Virtus-Maccabi Tel Aviv
No Virtus–Maccabi Tel Aviv • No alla partita della vergogna! Da oltre due mesi, Bologna e decine di città italiane sono attraversate da mobilitazioni imponenti a sostegno della Palestina e contro ogni complicità con lo Stato terrorista di Israele. Il 22 settembre e il 3 ottobre, con i due scioperi […] L'articolo Appello ‘Show Israel the red card!’ No alla partita Virtus-Maccabi Tel Aviv su Contropiano.
Italia-Israele, il boicottaggio sportivo e la città blindata
(disegno di renaud eymony) “La stazione è blindata!” sentiamo appena arrivati a Udine con il treno. Sono le sei di sera del 14 ottobre e l’inizio della partita fra le nazionali maschili di calcio di Italia e Israele è previsto per le otto e quarantacinque. Due uscite della stazione sono state bloccate e il piazzale antistante è pieno di polizia e altre forze dell’ordine. I cestini sono stati sigillati con degli adesivi rossi con una scritta che ne comunica la chiusura a causa del corteo. Convocata dal Comitato per la Palestina di Udine, dal movimento BDS (Boicottaggio, disinvestimento, sanzioni), dalle Comunità palestinesi del Friuli e del Veneto, dall’associazione Salaam Ragazzi dell’Olivo, comitato di Trieste e da Calcio e Rivoluzione, la manifestazione aveva l’obiettivo di denunciare l’uso dello sport come strumento di propaganda da parte di Israele e di chiedere al mondo sportivo italiano in generale, e al calcio in particolare, di prendere posizione. Si chiedeva allo stesso tempo alla Fifa di escludere le nazionali israeliane dalle competizioni calcistiche internazionali, al pari di quanto fatto con le nazionali della Russia dopo l’attacco all’Ucraina del 2022. Con gli stessi obiettivi, altri presidi si sono svolti in contemporanea in diverse altre città italiane. Giusto un anno fa la nazionale israeliana era stata già ospitata a Udine per una partita contro l’Italia e un corteo simile aveva raccolto circa tremila presenze. Il tema dell’uso dello sport da parte di Israele per migliorare la propria immagine non è una novità: basti ricordare che già nel 2018 il Giro d’Italia partì da Gerusalemme, svolgendo poi due altre tappa in Israele. Più in generale lo sport italiano sembra avere una certa difficoltà nell’evitare il rapporto con Stati che presentano problematiche per quanto riguarda il rispetto dei diritti umani, come suggerisce il rapporto ormai di lunga durata della Federazione Italiana Giuoco Calcio con l’Arabia Saudita per l’organizzazione della Supercoppa italiana (2018, 2019, 2022, 2023, 2024 e dopo sono previste anche le prossime edizioni). Il concentramento in piazza della Repubblica è vicino alla stazione, bastano pochi minuti a piedi per arrivarci: quando arriviamo le strade intorno alla piazza sono già piene e gli spezzoni si sono costituiti. Sono arrivate oltre trecento adesioni alla convocazione e la diversità si nota anche a un’occhiata superficiale. Sono presenti i sindacati di base così come la Cgil, gruppi scout, gruppi autonomi e partiti, e un nutrito spezzone studentesco. La sensazione è che, a Trieste come a Udine, la mobilitazione per la Palestina abbia portato nello stesso corteo soggetti che in altri campi possono faticare a parlarsi, ma che si sono ritrovati almeno sulla partecipazione a queste iniziative. Via Roma, la strada che collega la piazza alla stazione, ha diversi negozi aperti, soprattutto venditori di kebab. «Credo che siano gli unici a lavorare ancora, quasi tutti gli altri negozi della città sono chiusi», ci fa notare una persona che abita a Udine. È così: il corteo inizia a snodarsi per le strade della città friulana e quando si entra in centro tante serrande sono abbassate. I pochi locali che hanno scelto di rimanere aperti hanno comunque cercato di proteggere le vetrine. Con una nota datata 9 ottobre il prefetto di Udine aveva proibito la vendita di bevande o cibo in contenitori di vetro o ceramica e aveva disposto la rimozione degli arredi urbani potenzialmente pericolosi, sostenendo che il corteo potesse essere “occasione per l’infiltrazione di frange violente, con rischi per l’incolumità di persone e cose”, contribuendo forse a creare un clima di timore nei confronti della manifestazione Il corteo è animato, c’è anche una murga molto vivace e composita che dà il ritmo. Ogni tanto qualcuno si affaccia dalle finestre, ma in generale sembra che parte della città si sia rintanata. La manifestazione attraversa delle strade vuote, presidiate dalla polizia, dai carabinieri e dalla guardia di finanza. Ci sono cartelli e striscioni di diverse realtà italiane, si fanno cori e si canta. A un certo punto, non lontano dal municipio, in pieno centro, una parte del corteo si lancia in un coro che invita a raggiungere lo stadio dove la partita sta ormai per iniziare. «Si vede che non sono di Udine, lo stadio da qui è molto lontano», dice qualcuno. In effetti lo stadio Friuli, noto anche come Bluenergy, dal nome dello sponsor principale, è collocato a circa quattro chilometri dal centro della città ed è uno dei pochi in Italia gestito dalla squadra che ci gioca, l’Udinese. Il corteo termina così nella grande piazza Primo maggio, accanto alla collina su cui è collocato il castello della città. La piazza è talmente grande, soprattutto senza le macchine che di solito lì sono parcheggiate, che il corteo, pur numeroso (si parla di dieci o quindicimila persone), si sparpaglia: qualcuno rimane nel giardino centrale ad ascoltare degli interventi, altri si avvicinano a un grande tessuto su cui sono stati scritti i nomi delle persone minorenni morte a Gaza dall’inizio dell’invasione israeliana fino a luglio 2025. A un tratto un nutrito gruppo di persone si dirige verso un lato della piazza, accanto al Santuario della beata Vergine delle grazie: è una delle due strade che dalla piazza che possono portare verso lo stadio. In breve la fila di agenti che blocca la strada viene rinforzata, qualcuno grida «Corteo! Corteo!», ma i due gruppi rimangono a confrontarsi per diversi minuti sulle stesse posizioni. Nella folla si vede uno striscione che chiede la liberazione di Marwan Barghouti. Alcune persone del servizio d’ordine della manifestazione vanno avanti e indietro per avvertire che eventuali spostamenti del corteo dalla piazza non sono stati concordati e che chi non vuole esporsi deve rimanere al centro della piazza. Poi il gruppo si sposta verso l’altra strada di uscita verso nord, dove trova un altro schieramento di polizia. Anche qui il confronto va avanti diversi minuti fino a quando la polizia decide di fare a più riprese ricorso agli idranti e ai lacrimogeni, che in diversi casi atterrano vicino al centro della piazza, respingendo indietro i manifestanti. In alto un elicottero la illumina con un potente faro, mentre gli scontri continuano ancora per circa un’ora. Poco a poco però la piazza si svuota, mentre la partita viene giocata in uno stadio semivuoto. Arriva la notizia di tredici persone fermate di cui poi due arrestate e di alcuni fogli di via dati dalla questura, sotto la quale nella notte si è formato un presidio di solidarietà. La manifestazione di Udine si inserisce all’interno di una mobilitazione regionale e nazionale intensa. Solo a Trieste, nelle ultime settimane, fra assemblee e cortei le iniziative sono state quasi quotidiane. Mentre la città si preparava al suo consueto programma autunnale di iniziative pubbliche, i cortei hanno portato la questione palestinese nel centro, raccogliendo una partecipazione non comune, in un posto in cui dopo poco si ha la sensazione di conoscere almeno di vista una buona percentuale di chi partecipa ai cortei e ai presidi. Nel caso della mobilitazione per la Palestina sembra essersi mosso anche chi è di solito meno incline a partecipare. In questi ultimi due mesi, in particolare, tante persone hanno percorso le vie centrali in cortei spontanei che nascevano da presidi chiamati anche all’ultimo momento. È stata sconvolta la viabilità e anche la preparazione di un evento come la Barcolana, nato come semplice regata e diventato una vetrina per la città, iniziativa fondamentale per il programma “politico” del sindaco Roberto Dipiazza. In occasione degli scioperi generali si è si è arrivati a bloccare per alcune ore il porto della città, con un varco il 22 settembre e due il 3 ottobre. (alessandro stoppoloni)
SCINTILLE: arte, musica, scienza e sport per contrastare la povertà educativa nella Bassa Bresciana
Inaugurata la seconda stagione del progetto SCINTILLE, promosso da Ambito 9 in collaborazione con una rete di realtà educative e culturali, per offrire esperienze coinvolgenti ai bambini e ragazzi dei 20 Comuni del territorio Ghedi (BS), 08/10/ 2025 – L’Ambito Distrettuale n. 9 – Bassa Bresciana Centrale, con il sostegno di Regione Lombardia, ha dato ufficialmente il via alla seconda stagione di SCINTILLE, un innovativo progetto territoriale dedicato al contrasto della povertà educativa e alla promozione della coesione sociale. SCINTILLE è molto più di un calendario di eventi: è una rete di esperienze formative, artistiche, sportive e culturali pensate per stimolare nei bambini e nei ragazzi la curiosità, la creatività, il desiderio di imparare e di stare insieme. Un percorso costruito in sinergia con numerosi partner del Terzo Settore, capaci di offrire attività complementari, mirate a valorizzare ogni talento e ogni interesse. Un progetto diffuso nei 20 Comuni dell’Ambito 9 L’Ambito 9 comprende 20 Comuni della Bassa Bresciana Centrale: Alfianello, Bagnolo Mella, Bassano Bresciano, Cigole, Fiesse, Gambara, Ghedi, Gottolengo, Isorella, Leno, Manerbio, Milzano, Offlaga, Pavone del Mella, Pontevico, Pralboino, San Gervasio, Seniga, Verolanuova, Verolavecchia. Con una popolazione totale di oltre 114.000 abitanti, di cui circa 18.000 in età scolastica, l’Ambito presenta forti diversità tra Comuni, molti dei quali di piccole dimensioni e con servizi educativi parziali o assenti. SCINTILLE nasce proprio con l’obiettivo di garantire opportunità diffuse e accessibili a tutti, anche nei contesti più periferici o svantaggiati. Attività itineranti, inclusive e coinvolgenti Il progetto prevede laboratori, eventi e spettacoli itineranti, in spazi pubblici e privati: biblioteche, oratori, palestre, scuole, centri culturali, centri per la famiglia. Ogni Comune ospiterà almeno tre attività diverse, per garantire la massima capillarità e prossimità. Le proposte spaziano tra: * Teatro, danza e arti performative * Laboratori scientifici e tecnologici (STEM, stampa 3D, robotica) * Esperienze musicali e corali * Sport e movimento inclusivo * Lettura animata, narrazione e promozione culturale I protagonisti del progetto Oltre all’Ambito 9, partecipano numerose realtà educative, culturali e sportive, già attive sul territorio: * Elefanti Volanti e La Sorgente (servizi educativi e sostegno alle famiglie) * Cara.Mella e Teatro Naufraghi (arte, teatro, lettura) * Quinto Grado, Si Può Fare, Brixia Camera Chorus, Gruppo Bandistico Pontevico (musica e coralità) * Chirone (divulgazione scientifica e STEM) * Sports Academy e Gruppo sportivo Verolese (sport, gioco e inclusione) Sul progetto per Ambito 9 ha commentato la Dott.ssa Giulia Grazioli, Responsabile del Servizio Tutela Minori e Affido: “Vedere tante realtà diverse collaborare con un obiettivo comune – offrire ai bambini e ai ragazzi opportunità di crescita e inclusione – è la prova che la comunità sa rispondere con creatività e impegno ai bisogni educativi. Questo percorso condiviso è la vera forza del progetto e la migliore garanzia del suo successo.” Educare attraverso le passioni SCINTILLE vuole offrire occasioni di crescita che superino i limiti scolastici e geografici, mettendo al centro la persona e le sue passioni. L’obiettivo è creare una rete territoriale educativa, dove istituzioni, famiglie, scuole e associazioni collaborino per una comunità più coesa e attenta ai bisogni dei più giovani. Particolare attenzione è data ai temi dell’inclusione, della parità di genere, della diversità culturale e dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ispirandosi ai principi della Carta dei diritti fondamentali dell’UE e della Convenzione ONU sui diritti del fanciullo. Un calendario fitto di eventi fino a dicembre Le attività hanno preso il via nel mese di settembre 2025 e proseguiranno fino a dicembre, con oltre 40 eventi in programma. Per poi riprendere a gennaio 2026, con la nuova programmazione fino a settembre 2026. Il calendario dettagliato sarà pubblicato e aggiornato sui canali ufficiali dell’Ambito 9 e dei partner coinvolti. Ufficio Stampa – Ambito 9 Bassa Bresciana Redazione Sebino Franciacorta
Show Israel the red card! Corteo nazionale a Udine
Domani, 14 ottobre, alle 20:45, si giocherà a Udine Italia–Israele, match di qualificazione ai Mondiali 2026. Una partita che si terrà nonostante le proteste e le richieste di esclusione della nazionale israeliana, ignorate dalla FIFA, dalla FIGC e dagli addetti ai lavori. Una squadra che rappresenta pienamente i valori del sionismo e non ha mai […]