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DIRITTO ALLA CASA: TRIPLICE PICCHETTO ANTISFRATTO E CONFERENZA STAMPA DI DENUNCIA A BRESCIA
Triplice vittorioso picchetto antisfratto a Brescia con Diritti Tutti, Csa Magazzino 47 e Collettivo Onda Studentesca. Come spiegano compagne-i dell’associazione bresciana di movimento, “ecco le varie facce della crisi abitativa di Brescia che produce situazioni drammatiche: famiglia di un operaio metalmeccanico con contratto a tempo indeterminato in una grande fabbrica della provincia che non trova nulla in affitto perché ha 4 bambini; anziani che sono in buona posizione nella graduatoria per l’ assegnazione di una casa popolare che rischiano di finire in strada perché le case popolari disponibili sono pochissime (52 nell’ ultimo bando dello scorso aprile a fronte di 1200 persone in graduatoria con i requisiti richiesti, quindi aventi diritto) e sfratti da case Aler“. Le tre vicende sono state denunciate, dopo il blocco delle esecuzioni con tre robusti picchetti solidali, in una conferenza stampa di denuncia tenutasi in via Inganni, luogo del tentato sfratto più emblematico, quello ai danni di tre persone anziane; qui, “la società proprietaria dell’ appartamento è fallita e c’è stato quindi il pignoramento e la messa all’asta dell’alloggio” ai danni degli inquilini. La trasmissione di Radio Onda d’Urto di giovedì 4 dicembre sulla giornata antisfratti a Brescia. Ascolta o scarica
sorpresa! – Lo chiamavano Trinitalia@0
il 15 ottobre un ordine di sfratto si trasforma in un massacro: 3 carabinieri morti e tanti feriti. Uno sgombero che aveva richiamato un esercito di militari e vigili del fuoco, perchè? Semplice, gli inquilini gliel’avevano promesso che se si fossero permessi di portargli via la casa di famiglia li avrebbero aspettati col gas aperto. Promessa mantenuta. Solidarietà ai fratelli Ramponi. Qui riportiamo un articolo a firma Tabor Edizioni (https://www.infoaut.org/contributi/sorpresa) Il nostro ministro dei trasporti è un po uno sceriffo…
sorpresa! – Lo chiamavano Trinitalia@1
il 15 ottobre un ordine di sfratto si trasforma in un massacro: 3 carabinieri morti e tanti feriti. Uno sgombero che aveva richiamato un esercito di militari e vigili del fuoco, perchè? Semplice, gli inquilini gliel’avevano promesso che se si fossero permessi di portargli via la casa di famiglia li avrebbero aspettati col gas aperto. Promessa mantenuta. Solidarietà ai fratelli Ramponi. Qui riportiamo un articolo a firma Tabor Edizioni (https://www.infoaut.org/contributi/sorpresa) Il nostro ministro dei trasporti è un po uno sceriffo…
“Piano Casa”: il governo Meloni di fronte alla crisi abitativa strutturale
In questi giorni il governo Meloni sta discutendo del “Piano Casa”. Creazione dell’Autorità per l’Esecuzione degli Sfratti, abbreviate le procedure e le tempistiche: tutto sembra aggravare una situazione di crisi abitativa già critica. È infatti chiave collocare questa risposta governativa in un trend più ampio di assenza di politiche significative per il diritto all’abitare e, al contrario, in una cultura dove la proprietà della casa e la tutela dei proprietari sono al centro. In Piemonte, è un periodo importante per attenzionare questi temi: i recenti risultati della graduatoria per la casa popolare di Torino fotografano una situazione drammatica. Ne parliamo con Daniela Leonardi, ricercatrice e autrice di La colpa di non avere un tetto.
A Bologna non è stato solo uno sfratto
All’alba del 23 ottobre il condominio in via Michelino 41 a Bologna viene circondato da decine di agenti in tenuta antisommossa. È un’operazione programmata per cacciare gli ultimi inquilini rimasti ad abitarlo. A essere sfrattate sono due famiglie con bambini e bambine che nonostante pagassero regolarmente l’affitto  devono andarsene. Non hanno alternative però se non finire in mezzo alla strada e per questo resistono da mesi con l’aiuto degli attivisti di Plat. Quella mattina la violenza dell’intervento delle forze di polizia è incredibile. Le immagini della porta sfondata e del muro dell’appartamento confinante demolito a picconate di fronte ai bambini e alle bambine terrorizzatə non si potranno cancellare dalla memoria della città. Il palazzo, come quello limitrofo, è stato acquistato dalla società Hoxha che alla scadenza non ha rinnovato i contratti e ha costretto tutti gli abitanti ad andarsene. Gli appartamenti ristrutturati saranno destinati a turistə o affittuarə dispostə a pagare canoni altissimi. A Bologna, come succede in altre aree metropolitane, non è il primo caso di interi condomini che sono stati svuotati di inquilinə e riempiti di turistə.  La profonda trasformazione della città l’avevamo già raccontata qui. Le scelte fatte dalle amministrazioni pubbliche hanno avuto il ruolo di facilitatore degli interessi privati. Le persone che abitavano nel centro storico sono stati espulse dall’invasione pervasiva prima dell’università e poi dalla turistificazione. Oggi il problema della casa è diventato insostenibile. Con 39mila presenze di studentə fuori sede la pressione dell’università continua a farsi sentire, ma ancora più forte è la spinta del turismo. Nel 2024, Bologna ha registrato quasi 2 milioni di arrivi turistici e 4 milioni di pernottamenti, con un aumento rispettivamente del 6,4% e del 13,3% rispetto all’anno precedente. Numeri insostenibili per una città di neanche 400mila abitanti. > Intanto gli sfratti aumentano, come aumenta la violenza durante la loro > esecuzione, protetti dalle norme del DL Sicurezza, che colpisce non solo chi > non esce dalle case, ma anche chi è solidale con la loro resistenza. Da anni è > Plat – piattaforma di intervento sociale a seguire la lotta per la casa a > Bologna e anche il 23 ottobre erano in via Michelino. Poche ore dopo lo sfratto la rete di attivisti e attiviste Plat ha occupato uno stabile di via Don Minzoni 12, di proprietà pubblica, portando all’interno 142 persone, di cui 72 minori, tutte in emergenza abitativa. Per quell’immobile è prevista la trasformazione in studentato con 300 alloggi, di cui solo un terzo a canone calmierato. Il resto sarà messo sul mercato privato, dalla società che ha avuto la concessione, con prezzi che non consentiranno a studentə fuori sede o sfrattatə di potervi accedere. Nel 2023 l’Amministrazione di Bologna ha presentato il Piano per l’abitare, per rispondere al problema abitativo della città,  una piano straordinario per realizzare edilizia sociale e studentati pubblici e per riqualificare case popolari. Con un investimento di 200 milioni di euro il Piano punta a realizzare 10.000 alloggi in 10 anni grazie a interventi pubblici e privati. Di edilizia pubblica non si parla più, nonostante le tante persone  in lista d’attesa che avrebbero diritto a una casa popolare, si parla di housing sociale al quale non tutti possono accedere. > La mobilitazione è continuata nei giorni successivi per chiedere una moratoria > degli sfratti e l’utilizzo di ogni immobile di proprietà pubblica per dare una > risposta alle famiglie senza casa o in procinto di perderla. Per questo è stata chiesta l’apertura di un tavolo con la Prefettura e le altre istituzioni coinvolte. L’incontro si è tenuto il 29 ottobre alla presenza delle famiglie che hanno occupato lo stabile di via Don Minzoni e degli attivisti di Plat. I servizi sociali si sono impegnati a prendere subito in carico le famiglie già sfrattate e senza casa, sistemandole temporaneamente in un albergo all’interno della città, per poi essere inserite nei progetti di accoglienza gestiti da Acer. Chi invece vive ancora nella propria abitazione pur essendo sotto procedura di sfratto potrà rientrare in casa e continuare a pagare regolarmente. È previsto un nuovo tavolo di confronto con i proprietari per rinegoziare gli accordi e ridurre la tensione registrata nelle ultime settimane. Plat scrive in un comunicato:  «La scorsa settimana si è conclusa positivamente una vertenza sociale sulla casa che ha portato al centro della scena a livello bolognese e nazionale la questione abitativa. Un percorso di lotta nato dalla pratica del picchetto e dello sciopero e che si è confrontato con il nuovo paradigma imposto con il DL Sicurezza imposto dal governo Meloni. Abitare significa in primo luogo avere un tetto sopra la testa, certamente. Ma è una dimensione anche molto più complessa, che si intreccia con i rapporti tra le persone e la possibilità o meno di fuoriuscita dalla violenza, con le trasformazioni urbane attuali dettate da rendita e profitto e dalla monocoltura dell’industria turistica, con salari sempre più compressi e costi della vita crescenti, con risorse pubbliche dirottate dal welfare verso politiche criminali di warfare». Il tema della casa deve quindi rientrare nella mobilitazione generale, legandosi con le lotte per il lavoro, con l’opposizione al genocidio che si sta consumando in Palestina, contro la legge finanziaria che non prevede investimenti per l’edilizia residenziale destinata alle fasce più deboli della popolazione. La copertina è di Plat – Piattaforma di intervento sociale (Fb) SOSTIENI, DIFENDI, DIFFONDI DINAMOPRESS Per sostenere Dinamopress si può donare sul nostro conto bancario, Dinamo Aps Banca Etica IT60Y0501803200000016790388 tutti i fondi verranno utilizzati per sostenere direttamente il progetto: pagare il sito, supportare i e le redattrici, comprare il materiale di cui abbiamo bisogno L'articolo A Bologna non è stato solo uno sfratto proviene da DINAMOpress.
DIRITTO ALL’ABITARE: PRESENTATO IL DL SFRATTI. UNIONE INQUILINI: “ENNESIMO ATTACCO AI DIRITTI DI CHI VIVE IN PRECARIETÀ ABITATIVA”
La maggioranza accelera sul “Piano Casa” della premier Giorgia Meloni attraverso la proposta di un disegno di legge che punta a velocizzazione in maniera drastica gli sfratti per morosità. Il cosiddetto “Decreto sfratti” è già stato depositato in Senato da Fratelli d’Italia – la prima firma è del senatore FdI Paolo Marcheschi – e, in cinque articoli, punta a snellire e accelerare le procedure di sgombero degli inquilini morosi, anche di quelli che dimostrano un’insolvenza di pochi mesi. Secondo quanto al momento contenuto nel nuovo dl, l’inquilino avrà solo 15 giorni per pagare le rate dell’affitto mancanti, altrimenti ad entrare in gioco sarà una nuova Autorità Amministrativa che, “verificati documenti e condizioni, potrà disporre lo sgombero entro 7 giorni”. L’istituzione di questa Autorità ad hoc scavallerebbe però, di fatto, i tribunali ordinari, lasciando unicamente ai manganelli la gestione della situazione abitativa. Nei prossimi giorni sono previste riunioni sul tema e non è da escludere che il testo approdi sul tavolo di discussione già al prossimo Consiglio dei Ministri, previsto per mercoledì 5 novembre. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, Silvia Paoluzzi, Segretaria nazionale dell’Unione Inquilini, con la quale abbiamo guardato da vicino questa nuova proposta di legge che “accelera gli sfratti invece di garantire il passaggio da casa a casa”. Ascolta o scarica  
BRESCIA: GIOVEDI’ 30 OTTOBRE 5 PICCHETTI ANTISFRATTO IN CITTA’. CHIAMATA GENERALE ALLA SOLIDARIETA’
Giovedì 30 ottobre giornata importante di mobilitazione per il diritto all’abitare e contro sfratti, sgomberi e pignoramenti a Brescia. Il movimento bresciano – Diritti per Tutti, csa Magazzino 47, Collettivo Onda Studentesca, oltre a inquiline e inquilini resistenti – sarà impegnato in ben 5 picchetti, tutti a Brescia città, per impedire che altrettanti nuclei familiari finiscano per strada. Da qui la chiamata generale alla solidarietà, dietro la parola d’ordine “Blocchiamo tutto…anche gli sfratti!” Come spiega l’Associazione Diritti per Tutti, “giovedì 30 ottobre ci saranno 5 picchetti contro gli sfratti a Brescia. Unisciti ai muri popolari per il diritto alla casa! Ci vediamo alle ore 8.30 per difendere 5 famiglie che giovedí non devono finire per strada. Appuntamento in: – vicolo dell’Inganno 12, Brescia – via Corsica 310, Brescia – via San Zeno 141, Brescia – via Lonati 18, Brescia (quartiere San Polo) – via Fiorentini 23/H, Brescia (quartiere Sanpolino). Nessuna persona senza casa, nessuna casa senza persone. Mi casa…es tu Gaza!” Su Radio Onda d’Urto il punto della situazione con Umberto Gobbi, dell’Associazione Diritti per Tutti di Brescia. Ascolta o scarica
L’emergenza abitativa esplode. Una proposta di legge per mettere in campo soluzioni
Ultimamente siamo sommersi da numeri riguardanti l’emergenza abitativa e da ipotesi, proposte, cifre che arrivano da più parti. Istituti di ricerca, organizzazioni datoriali e sindacali, forze politiche e amministratori locali stanno sciorinando dati e progetti per analizzare ed affrontare specifici aspetti dell’ormai inafferrabile accesso alla casa, da ciò che riguarda […] L'articolo L’emergenza abitativa esplode. Una proposta di legge per mettere in campo soluzioni su Contropiano.