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LAVORO: LA POLIZIA CARICA GLI OPERAI DI GRUPPO 8 (FO) IN SCIOPERO. TRE LAVORATORI IN OSPEDALE, MA LA RESISTENZA CONTINUA
Violente cariche di polizia ai cancelli della Gruppo 8 di Forlì, dove i lavoratori sono in sciopero e picchetto supportati dal sindacato di base Sudd Cobas. Da undici giorni lavoratori e sindacalisti presidiano i cancelli della fabbrica del Gruppo 8, azienda che produce divani di lusso che vengono venduti anche a 100mila euro l’uno. Difendono il loro posto e contratto di lavoro, “conquistato dopo anni di lotte”, sottolineano dal sindacato. Fino a dicembre, infatti, i lavoratori di questa azienda erano costretti a vivere dentro il capannone, dove cucinavano anche, con le bombole del gas e i cavi elettrici scoperti. Grazie alla lotta, hanno ottenuto condizioni di lavoro almeno dignitose. Per questo i padroni della multinazionale HTL, con sede a Singapore, ora vogliono chiudere lo stabilimento e delocalizzare la produzione in Cina, licenziando quindi gli operai. Oggi, lunedì 14 luglio 2025, la polizia ha attaccato il presidio permanente degli operai ai cancelli di Gruppo 8 con l’obiettivo di consentire all’azienda lo svuotamento del magazzino: un’operazione impedita finora dal blocco operaio. Il bilancio, al momento, è di almeno tre lavoratori feriti e portati in ospedale. Nonostante la violenza e le cariche, il picchetto continua a resistere. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto l’intervento di Arturo del sindacato di base Sudd Cobas. Ascolta o scarica.
Picchetto anti sfratto a Sesto San Giovanni
Mercoledì 18 giugno 2025 ore 8,30 in via Catania 40 L’Aler vuole sfrattare un’assegnataria in violazione dell’accordo morosità sottoscritto il 14 luglio 2023. Mercoledì 18 giugno 2025, su richiesta di Aler (Azienda Lombarda per l’Edilizia Residenziale) Milano, l’ufficiale giudiziario potrebbe sfrattare una lavoratrice a basso reddito, madre di quattro figli, che da oltre un anno paga regolarmente i canoni di affitto. I fatti Anni fa, dopo essere stata abbandonata dal marito poi deceduto, la signora sotto sfratto è caduta in depressione e non ha consegnato all’Aler i documenti richiesti per la determinazione della fascia del reddito e quindi del canone di locazione da pagare. A causa di questa irregolarità amministrativa l’Aler ha applicato un affitto mensile di oltre 900 euro per anni, arrivando così a determinare un debito rilevante. Successivamente alla convalida dello sfratto per morosità la signora si è rivolta al sindacato, che ha chiesto e ottenuto dall’Aler, presentando la documentazione, la sua corretta collocazione in una fascia di reddito bassa, essendo la signora un’operatrice negli asili comunali con esiguo reddito e ottenendo una riduzione del debito. Il servizio legale del sindacato ha poi richiesto all’Aler di poter pagare il debito residuo con cambiali e con il versamento di un acconto come previsto dall’accordo sindacale sottoscritto nell’anno 2023,  ma l’Aler si sta rifiutando di applicare l’accordo sindacale, negando di fatto alla signora il piano di rientro. Dalle informazioni raccolte dal sindacato sembrerebbe che Aler voglia a tutti i costi mettere in strada la signora sessantenne; non se ne comprende il motivo, visto che nei palazzi di via Catania dove abita ci sono numerose abitazioni vuote da anni inserite nel piano vendite che la proprietà non riesce a vendere. Il sindacato ritiene inaccettabile e scandaloso che Aler Milano non rispetti l’accordo sindacale sottoscritto e voglia mettere in strada una lavoratrice che già con il pagamento delle tasse di una vita di lavoro avrebbe acquistato la sua abitazione realizzata come le altre con i fondi ex Gescal. Sfrattare una persona fragile che paga l’affitto da un’abitazione pubblica, lasciare decine di alloggi pubblici vuoti e vendere abitazioni popolare costruite con le tasse dei lavoratori sono crimini contro i poveri!!!. Per questi motivi siamo costretti a organizzare un nuovo picchetto. Invitiamo tutti gli antifascisti, i cittadini, i politici, i militanti e i giornalisti che ancora credono nel dovere democratico di informare a non rimanere indifferenti, a non lasciare sole migliaia di famiglie di lavoratori a basso reddito, partecipando al presidio di mercoledì 18 giugno. Dobbiamo esserci tutti. Comitato per l’UNIONE INQUILINI NORD MILANO DIRITTO ALLA CASA Sesto San Giovanni Redazione Milano
DIRITTO ALL’ABITARE: PICCHETTO ANTISFRATTO A BRESCIA AL CIVICO 148 DI VIA MILANO. ESECUZIONE RINVIATA A FINE GIUGNO
Nuovo picchetto per il diritto all’abitare a Brescia. Attiviste e attivisti dell’Associazione Diritti per Tutti hanno dato appuntamento, nella mattinata di martedì 6 maggio, in via Milano 148, praticemente di fronte al nuovo teatro Borsoni, inaugurato pochi mesi fa. La presenza del picchetto ha consentito di bloccare l’esecuzione, ottenendo un rinvio al 24 giugno per la famiglia di origini pakistane, a Brescia da un trentennio, con ben 15 componenti di tre generazioni, dai nonni ai nipoti. Uno sfratto, quello odierno, che deriva da un pignoramento precedente, ai danni del medesimo nucleo: la famiglia, a causa della crisi dell’edilizia, non è più riuscita a pagare le rate del mutuo dopo diversi anni, con l’abitazione finita così all’asta. I due figli, con contratto a tempo indeterminato, non riescono tuttavia a trovare una casa in affitto, mentre il bando delle case popolari che si apre domani, mercoledì 7 maggio, a Brescia prevede in tutta la città – 200mila residenti – non più di 52 appartamenti in assegnazione, dei quali solo…3 per famiglie numerose come quella di via Milano 148. La corrispondenza con Umberto Gobbi, di Radio Onda d’Urto e di Diritti per Tutti, con l’intervista a uno dei componenti del nucleo famigliare che abita al civico 148 di via Milano a Brescia. Ascolta o scarica