FOCUS ON AFRICA. Alla conoscenza degli Yorùbá
La nostra rubrica sul continente africano si occupa oggi di questo vasto gruppo
etno-linguistico presente nell’Africa occidentale e soprattutto in Nigeria, tra
le voci principali nella lotta per la ristrutturazione nigeriana post-coloniale
di Federica Iezzi
Roma, 16 aprile 2022, Nena News - Gli Yorùbá sono stati parte integrante della
politica in Nigeria a partire dal 1914, dalle vicissitudini della politica delle
lotte nazionaliste contro l’imposizione coloniale, alla politica di indipendenza
e di costruzione della nazione, i valori tradizionali fondamentali e la visione
filosofica. La giustizia per la popolazione Yorùbá è al centro della vita
sociale, non importa quanto comunalista o individualista. E la famiglia
rappresenta l’unità di base della vita sociale. Nella società Yorùbá
tradizionale, il marito è il capofamiglia riconosciuto. In quanto tale, ci si
aspetta che sia leale nei rapporti con la moglie e i figli, per non danneggiare
la coesione familiare.
Questo livello di giustizia è direttamente proiettato sulla comunità e sulle
relazioni gerarchiche. L’errata percezione della violazione gerarchica è stata
al centro di vari disordini civili nello Yorùbáland pre-coloniale. Lottare è
contro natura ed essere ostacolati da altri esseri umani è un ulteriore insulto
che chiama la resistenza. Gli Yorùbá esprimono apertamente e coraggiosamente la
loro opposizione a ciò che percepiscono come un’imposizione ingiusta di un
dominio dagli strani costumi e convenzioni che calpestano di fatto la loro
tradizionale vita sociale e politica.
Prima dell’incursione britannica in Africa, furono combattute numerose guerre
civili tra gli Yorùbá a causa della percezione dell’ingiustizia. Ògún, il dio
della giustizia Yorùbá, è venerato per il suo approccio intransigente alla sua
responsabilità. Una credenza comune è che Ògún punirà chiunque infranga un voto
o una promessa. L’idea è che chiunque si appropria indebitamente di qualcosa non
la farà franca. Oltre alle situazioni di conflitto, gli Yorùbá fanno appello
alla giustizia nella valutazione di specifiche realtà, come l’assegnazione di
beni e servizi o la corruzione pubblica.
L’approccio tradizionale alla giustizia punitiva è al centro dell’attenzione. I
valori morali tradizionali del popolo Yorùbá presuppongono una rete di relazioni
tra individui concepite per essere metafisicamente eguali. Nonostante questa
uguaglianza metafisica, è giustificato l’ordine gerarchico nella vita sociale,
in risposta al bisogno sociale di stabilità e protezione comune.
Una delle basi per l’allontanamento di un capo è il tradimento della fiducia dei
soggetti subalterni. La giustizia preserva il bene della vita sociale attraverso
un sistema di aspettative reciproche: dalla società c’è l’aspettativa che ogni
individuo contribuisca con i suoi sforzi alla stabilità e al progresso del
gruppo. Dall’individuo, c’è l’aspettativa che i suoi bisogni vengano
soddisfatti. Nei moderni contesti politici delle relazioni interetniche e delle
implicite lotte per il potere, gli Yorùbá sono stati apparentemente guidati dai
tradizionali appelli alla giustizia nel contesto delle relazioni sociali e
politiche. Il dominio straniero si insinuò nello Yorùbáland nel 1861 con
l’annessione di Lagos, che, un anno dopo, divenne una colonia formale della Gran
Bretagna. Fu solo nel Nigerian Youth Movement (NYM) che il fascino yorùbá per la
giustizia incontrò per la prima volta il Consiglio Legislativo nigeriano.
Alle porte dell’indipendenza, la Nigeria era una federazione di tre regioni:
nord, ovest ed est, ciascuna con una nazionalità etnica maggioritaria e una
miriade di nazionalità minoritarie le cui culture e lingue erano a grave rischio
di estinzione. Il nord era a maggioranza fulani. L’occidente aveva gli Yorùbá e
l’oriente aveva gli Igbo. Era chiaro che, per una questione di equità e
giustizia, se il Paese non sostituiva il colonialismo esterno con il
colonialismo interno, il posto delle minoranze etniche nella democrazia
nigeriana veniva perduto.
Da un’onesta osservazione della politica della Nigeria dall’era coloniale è
chiaro come l’acuto senso di giustizia che ha spinto gli Yorùbá a lottare contro
l’imposizione coloniale, contro un traballante sistema federale, difendendo i
diritti delle minoranze in tutto il Paese, ha invocato un vero sistema
democratico. Che gli Yorùbá siano stati le voci principali nella lotta per la
ristrutturazione nigeriana post-coloniale, è indubbio. È coerente con la loro
avversione all’ingiustizia sociale e con la promozione dell’unità, evitando la
marginalizzazione culturale ed economica. Nena News