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Il Marocco espelle giornalisti e un attivista che sostengono il Sahara occidentale
Le autorità di occupazione marocchine hanno espulso l’8 luglio 2025 due giornalisti e un attivista per i diritti umani che si trovavano nel Sahara Occidentale per osservare e raccontare la situazione del popolo Saharawi; le persone coinvolte lavoravano in coordinamento con Equipe Media. Questo atto – definito illegale – sottolinea la continua repressione marocchina della libertà di stampa e dei difensori dei diritti umani nel territorio occupato. Gli espulsi sono la giornalista asturiana Leonor Suárez, Óscar Allende (direttore del media digitale El Faradio) e Raúl Conde, membro dell’organizzazione Cantabria per il Sahara. I tre sono stati intercettati e trattenuti durante un controllo della polizia a El Aaiún, capitale del Sahara Occidentale occupato. Dopo l’arresto, le autorità marocchine li hanno dichiarati “personae non gratae” (persona non gradita) senza fornire alcuna giustificazione formale. Sono stati quindi costretti a lasciare il territorio con la loro auto e scortati da quattro veicoli della polizia segreta marocchina fino alla città di Agadir, in Marocco. Gli espulsi hanno denunciato che «questa detenzione ed espulsione è la prova delle vessazioni subite non solo dagli attivisti saharawi, ma anche da coloro che cercano di sostenerli». Hanno aggiunto che «queste azioni riflettono il fatto che il Marocco non rispetta i diritti umani più elementari ed è preoccupante che continui a essere un partner preferenziale di Paesi democratici come la Spagna». Le tre persone espulse oggi portano a 330 il numero totale di osservatori e attivisti espulsi dal Sahara occidentale dalle autorità marocchine negli ultimi anni. Traduzione dallo spagnolo di Stella Dante. Revisione di Mariasole Cailotto. Equipe Media
Notizie dal mondo arabo
Gaza La carneficina continua. “Trattativa sotto il fuoco”, l’ha chiamata il ricercato per crimini di guerra Netanyahu. L’escalation ha riguardato in particolare i campi di sfollati nel centro della Striscia, dove l’esercito ordina alla popolazione di recarsi per evitare le bombe. Nelle località del nord e del sud, l’esercito di occupazione sta demolendo tutti gli edifici ancora in piedi: scuole, ospedali, moschee e case. L’obiettivo è di impedire il ritorno della popolazione e concentrarla nei campi di profughi nel centro per facilitarne l’uccisione o la deportazione. Il rapporto di ieri del ministero della sanità parlava di 80 uccisi e 304 feriti fino a mezzogiorno di domenica. Dopo il rilascio della statistica giornaliera, l’esercito ha ucciso fino a tarda notte 100 persone, soprattutto nei campi di sfollati a Deir Balah, Breij, Khan Younis. Dall’alba fino all’ora in cui scriviamo sono stati uccisi 16 civili. I generali israeliani hanno utilizzato negli attacchi odierni anche gli elicotteri, con mitragliamento della folla spaventata e in fuga. Trattative Le delegazioni di Hamas e Jihad islamica sono nel Qatar per la trattativa indiretta con quella israeliana. Il clima secondo la stampa di Tel Aviv e Doha è di ottimismo. “Le modifiche introdotte dalla parte palestinese non sono insormontabili”, ha detto una fonte della delegazione israeliana. Sul terreno, l’esercito occupante ha iniziato a ritirarsi da alcune postazioni a est di Rafah. Il ricercato internazionale per crimini di guerra è arrivato negli Usa dove si incontrerà oggi con Trump. La tregua a Gaza barattata con un forte sostegno politico e militare per il prossimo round di attacchi all’Iran. Cisgiordania Due giovani uccisi a Nablus, arresto di un giornalista palestinese a Betlemme e centinaia di case demolite a Tulkarem. Il genocidio in Cisgiordania si accompagna alla deportazione. Nella cittadina di Salem alle porte di Nablus l’esercito israeliano ha fatto irruzione con diversi veicoli corazzati, sparando all’impazzata con le mitragliatrici pesanti. Qusai Nassar, 23 anni, e Wissam Shtie, 37 anni, sono rimasti a terra. Il primo è arrivato in ospedale già morto, mentre il corpo del secondo è stato preso in ostaggio dai soldati. In un attacco israeliano a Betlemme, i soldati hanno arrestato un giornalista palestinese che stava documentando gli avvenimenti, è stata perquisita la sua casa e sequestrati computer e telefonini. A Tulkarem continua l’opera di demolizione delle abitazioni. Altre 60 famiglie sono state costrette ieri a raccogliere i propri mobili e abbandonare le case che l’esercito intende demolire. Il piano di deportazione prevede altri 400 case da radere al suolo. Il sindaco ha denunciato il piano di deportazione di massa che finora ha toccato oltre 42 mila persone. I coloni ebrei israeliani hanno incendiato auto palestinesi nel villaggio di Beita e invaso, protetti dall’esercito, il centro di el-Khalil (Hebron). Nei villaggi di Ramadeen e Dhahiria, di Massafer Yatta, l’esercito di occupazione ha iniziato a scavare trincee lungo tutta una strada che collega due colonie ebraiche e che passa per il centro delle due cittadine palestinesi. Le trincee lunghe diversi km servono per la costruzione di un muro che separa la strada da tutto il resto del territorio, con il risultato di smembrare le città palestinesi e danneggiarne l’economia. Tutti i negozi che si affacciano sulla strada sono sotto minaccia di demolizione o di chiusura per mancanza di affari. Segregazione razziale. Yemen Una nave commerciale sta affondando dopo che è stata colpita da un drone lanciato dal territorio yemenita. Israele nella notte ha compiuto un raid aereo contro 20 obiettivi sotto il controllo degli Houthi. Sono stati colpiti per l’ennesima volta la raffineria di Hodeida, una centrale elettrica e depositi di carburanti nel porto della città sul mar Rosso. In risposta, gli Houthi hanno lanciato due missili balistici sul territorio israeliano. Marocco/Solidarietà Un presidio di solidarietà con la Palestina si è tenuto ieri a Rabat davanti al teatro Mohammed V dove si teneva un convegno di sociologia, con la partecipazione di professori israeliani. L’iniziativa di boicottaggio organizzata dalla sezione locale di BDS e dal comitato marocchino di solidarietà con la Palestina è stata impedita dalla polizia, che ha assediato i partecipanti e li ha spinti lontano dalla sede del convegno. Sciopero della fame a staffetta contro il genocidio Continueremo la campagna di sciopero a staffetta fino alla fine definitiva della guerra. Vi chiediamo di scattare una vostra foto con un cartello “IO DIGIUNO X GAZA”. Una lunghissima galleria di immagini che trasformeremo in un mosaico di solidarietà. Mandateci le foto a anbamedaps@gmail.com e pubblicatele sui vostri account social. Abbiamo oramai concluso la 7a settimane di digiuno per Gaza. Oggi, lunedì 7 luglio, prosegue per la 53a giornata l’azione nonviolenta di sciopero della fame per 24 ore a staffetta. L’azione continuerà nei prossimi giorni con la partecipazione di altri gruppi, fino al cessate il fuoco definitivo. Gli iscritti sono tantissimi e, secondo le disponibilità espresse, costruiremo il calendario con l’elenco dei partecipanti di tantissime città italiane, europee e arabe. ANBAMED
Convoglio Sumud è ufficialmente partito per Rafah
Il 9 giugno in migliaia di persone hanno lasciato la capitale Tunisi verso Sousse e altre città, dove si prevede che altri si uniranno. I libici si uniranno al convoglio in seguito, una volta attraversato il confine di Ras Ajdir. Questo convoglio fa parte di un movimento globale per rompere l’assedio di Gaza e fare pressione affinché cibo e aiuti arrivino nella Striscia. La flottiglia Madleen potrebbe essere stata intercettata l’8 giugno, ma dal 9 giugno ne stanno arrivando migliaia. La Palestina è sempre stata una prova di coscienza per la nazione, ed eccoci qui a issare la bandiera della “Carovana della Resilienza” per trasformare questa prova in un atto tangibile di liberazione. Fin dal primo momento, i nostri sforzi si sono concentrati nel coordinare il lavoro congiunto per la Palestina, per costruire il meccanismo di attuazione del convoglio e garantire l’accesso al valico di Rafah, attraverso percorsi che iniziano con una pianificazione dettagliata e terminano con un coordinamento sobrio e responsabile con tutte le parti che possono facilitare il percorso del convoglio. È importante per noi della Gioventù Nazionale Araba sottolineare quattro pilastri fondamentali in questo contesto: 1. Ci impegniamo con tutti i nostri partner affinché il convoglio diventi uno strumento per rompere l’assedio di Gaza e fermare la macchina di sterminio e migrazione che minaccia l’esistenza del nostro popolo e della nostra nazione. 2. Stiamo lavorando con i nostri fratelli in Libia e in Egitto per spianare la strada al convoglio e in questa cooperazione vediamo la pietra angolare per raggiungere i suoi obiettivi. 3. Invitiamo le organizzazioni internazionali libere, i media e le potenze arabe a unire gli sforzi per denunciare i crimini dell’occupazione e la complicità della comunità internazionale nelle violazioni del diritto umanitario. 4. Il successo del convoglio rappresenta un punto di svolta nella battaglia per spezzare la volontà sionista e invitiamo tutte le forze in azione a farne un elemento determinante nell’equilibrio di forze per la liberazione della Palestina. Facciamo sapere al mondo che ogni giorno che passa sotto l’assedio di Gaza accresce la nostra determinazione e che la volontà dei giovani della nazione sarà il ponte verso la libertà. Qual è il coordinamento tra il Convoglio della Resistenza e l’iniziativa Marcia verso Gaza? Siamo partner attivi dell’iniziativa Marcia Globale verso Gaza e della Freedom Fleet e operiamo come organismo di coordinamento globale che unisce iniziative arabe e internazionali per unificare gli sforzi. Qual è la strada per raggiungere Gaza? – La strada per Kalati: Tunisia: Capitale → Susa → Sfax + Gabès → Civili → Ras Jedir (in un giorno con punti di sosta e propaganda) Libia: Strada costiera, con fermate in 4 città (3 giorni / 2 notti) Egitto: Camminiamo fino al Cairo (una notte) e poi al valico di Rafah Perché ci impediscono di entrare in Egitto? Sono in contatto con le autorità tunisine, la società civile, personalità libiche ed egiziane che sono in contatto con i loro Paesi. E speriamo vivamente in autorizzazioni e agevolazioni per questa missione umanitaria. Se non ottenessimo i permessi, il convoglio di Bash starebbe partendo e dirigendosi verso il confine egiziano, e noi chiediamo un attraversamento diretto. Il divieto è in vigore, ma questo non è un viaggio turistico, è una carovana di lotta e solidarietà, e ogni passo rappresenta una pressione internazionale sull’assedio. C’è un coordinamento con le autorità di Tunisia, Libia ed Egitto? Tunisia: Tutto procede normalmente, le nostre cose vanno bene e stiamo rispettando tutti i requisiti legali tunisini. Libia: Ottima comunicazione con la società civile e il Consiglio delle Tribù, e l’accoglienza è buona. Egitto: I tentativi di comunicazione ufficiale sono ancora in corso e non abbiamo ricevuto una risposta ufficiale. Altre carovane dal Marocco arabo? Il convoglio Bash parte dalla Tunisia, e i nostri fratelli di Marocco, Algeria e Mauritania si uniscono a noi. Libici ed egiziani dovrebbero unirsi a noi, ciascuno entro i confini del proprio Paese.   Questo il link per seguire il live tracking del convoglio https://al-soumoud-convoy.com/ SEGUITE gli account Instagram taggati @Cjapalestine @Pal.actions_tn, assicuratevi di dare visibilità a questo convoglio, che è stato per lo più ignorato dai media internazionali, e soprattutto continuate a battervi per Gaza.  Redazione Italia
Casablanca, poesia di Mohamed Amine Bour
CASABLANCA Poesia di ✏ Mohamed Amine Bour, in arte “Asterio” 10 Aprile 2022/di Mohamed Amine Bour CATEGORIE: Libreria  / Poesia Tempo di lettura: 3 minuti * © Illustrazione di Amanta Strata Dopo qualche mese, torno qui su Afrologist per proporre una mia poesia dal titolo Casablanca. CASABLANCA sul terrazzo distese di luce estive vestiti e asciugamani rallentano le ore danze o lamenti, parole o preghiere tu e le vicine, gatti randagi e finestre qui la vita è mossa da un vento che non si vede la stasi è scossa dalla voce d’un venditore ambulante di pesce a mezzogiorno rallentano le ore nel nostro piccolo quartiere qui, dimentico il confine che mi recise il cuore in due Per conoscere più da vicino la mia opera poetica, potete riprendere il pezzo di Halima Rouki di presentazione della mia prima raccolta di poesie autopubblicata, Zahra o la nostalgia (Amazon 2020), e seguire il mio blog personale Cuore diramato. L’illustrazione in cima alla pagina è invece stata realizzata da Amanta Strata: laureata in Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Brera, è Artista del legno, illustratrice, restauratrice, autrice di racconti e poesia. Nel 2009, pubblica la raccolta di racconti L’Inganno (Sagep Editori) da cui trae l’omonimo spettacolo teatrale e nel 2012 pubblica la raccolta di poesie e illustrazioni Siamo Alberi. Protagonista di svariate personali e collettive, nel 2012 merita una menzione d’onore al premio di illustrazione Sergio Fedriani. Uno dei suoi coloratissimi alberi in legno, di importanti dimensioni, è opera permanente presso i locali della Biblioteca Von Suttner del Comune di Busalla (GE). Autrice di opere lignee figlie di un immaginario incantevole e puerile, dedica un filone della sua arte specificatamente all’infanzia, attraverso la creazione di animali a dondolo unici e variopinti. Attiva anche come restauratrice, realizza e insegna restyling del mobile. Appassionata di poesia performativa e autrice di versi dalle forti connotazioni introspettive, da anni lavora e promuove le sue arti attraverso i canali social media (Facebook: Amanta Strata, i ninnoli di Amanta e Instagram: @Amanta.Strata).✎ Tags: Amanta Strata, Asterio, Casablanca, evidenza, Italia, italiano, Marocco, Mohamed Amine Bour, poesie illustrate CORRELATI CASABLANCA, POESIA DI MOHAMED AMINE BOUR 10 Aprile 2022 / 0 Commenti Continua a leggere https://www.afrologist.org/wp-content/uploads/2021/03/Illustrazione-di-Amanta-Strata_slider.jpg 720 1280 Mohamed Amine Bour https://afrologist.org/wp-content/uploads/2019/02/Logo-bozza-Letture-afropolitane-con-libro-tutta-scritta-con-A-bis-1030x202.png Mohamed Amine Bour2022-04-10 13:28:572022-04-10 17:16:44Casablanca, poesia di Mohamed Amine Bour MADRE, POESIA DI MOHAMED AMINE BOUR 5 Settembre 2021 / 1 Commento Continua a leggere https://www.afrologist.org/wp-content/uploads/2021/03/Madre_progetto-def.jpg 844 1500 Redazione https://afrologist.org/wp-content/uploads/2019/02/Logo-bozza-Letture-afropolitane-con-libro-tutta-scritta-con-A-bis-1030x202.png Redazione2021-09-05 10:25:572021-09-05 10:25:12Madre, poesia di Mohamed Amine Bour IN BILICO, POESIA INEDITA DI MOHAMED AMINE BOUR 7 Marzo 2021 / 0 Commenti Continua a leggere https://www.afrologist.org/wp-content/uploads/2021/03/Asterio_In-bilico-scaled-1.jpeg 844 1500 Mohamed Amine Bour https://afrologist.org/wp-content/uploads/2019/02/Logo-bozza-Letture-afropolitane-con-libro-tutta-scritta-con-A-bis-1030x202.png Mohamed Amine Bour2021-03-07 13:28:572021-07-19 10:45:49In bilico, poesia inedita di Mohamed Amine Bour L'articolo Casablanca, poesia di Mohamed Amine Bour proviene da Afrologist.