Notizie dal mondo araboGaza
La carneficina continua.
“Trattativa sotto il fuoco”, l’ha chiamata il ricercato per crimini di guerra
Netanyahu. L’escalation ha riguardato in particolare i campi di sfollati nel
centro della Striscia, dove l’esercito ordina alla popolazione di recarsi per
evitare le bombe.
Nelle località del nord e del sud, l’esercito di occupazione sta demolendo tutti
gli edifici ancora in piedi: scuole, ospedali, moschee e case.
L’obiettivo è di impedire il ritorno della popolazione e concentrarla nei campi
di profughi nel centro per facilitarne l’uccisione o la deportazione.
Il rapporto di ieri del ministero della sanità parlava di 80 uccisi e 304 feriti
fino a mezzogiorno di domenica.
Dopo il rilascio della statistica giornaliera, l’esercito ha ucciso fino a tarda
notte 100 persone, soprattutto nei campi di sfollati a Deir Balah, Breij, Khan
Younis. Dall’alba fino all’ora in cui scriviamo sono stati uccisi 16 civili.
I generali israeliani hanno utilizzato negli attacchi odierni anche gli
elicotteri, con mitragliamento della folla spaventata e in fuga.
Trattative
Le delegazioni di Hamas e Jihad islamica sono nel Qatar per la trattativa
indiretta con quella israeliana.
Il clima secondo la stampa di Tel Aviv e Doha è di ottimismo.
“Le modifiche introdotte dalla parte palestinese non sono insormontabili”, ha
detto una fonte della delegazione israeliana.
Sul terreno, l’esercito occupante ha iniziato a ritirarsi da alcune postazioni a
est di Rafah.
Il ricercato internazionale per crimini di guerra è arrivato negli Usa dove si
incontrerà oggi con Trump.
La tregua a Gaza barattata con un forte sostegno politico e militare per il
prossimo round di attacchi all’Iran.
Cisgiordania
Due giovani uccisi a Nablus, arresto di un giornalista palestinese a Betlemme e
centinaia di case demolite a Tulkarem.
Il genocidio in Cisgiordania si accompagna alla deportazione.
Nella cittadina di Salem alle porte di Nablus l’esercito israeliano ha fatto
irruzione con diversi veicoli corazzati, sparando all’impazzata con le
mitragliatrici pesanti. Qusai Nassar, 23 anni, e Wissam Shtie, 37 anni, sono
rimasti a terra.
Il primo è arrivato in ospedale già morto, mentre il corpo del secondo è stato
preso in ostaggio dai soldati.
In un attacco israeliano a Betlemme, i soldati hanno arrestato un giornalista
palestinese che stava documentando gli avvenimenti, è stata perquisita la sua
casa e sequestrati computer e telefonini.
A Tulkarem continua l’opera di demolizione delle abitazioni. Altre 60 famiglie
sono state costrette ieri a raccogliere i propri mobili e abbandonare le case
che l’esercito intende demolire. Il piano di deportazione prevede altri 400 case
da radere al suolo. Il sindaco ha denunciato il piano di deportazione di massa
che finora ha toccato oltre 42 mila persone.
I coloni ebrei israeliani hanno incendiato auto palestinesi nel villaggio di
Beita e invaso, protetti dall’esercito, il centro di el-Khalil (Hebron).
Nei villaggi di Ramadeen e Dhahiria, di Massafer Yatta, l’esercito di
occupazione ha iniziato a scavare trincee lungo tutta una strada che collega due
colonie ebraiche e che passa per il centro delle due cittadine palestinesi. Le
trincee lunghe diversi km servono per la costruzione di un muro che separa la
strada da tutto il resto del territorio, con il risultato di smembrare le città
palestinesi e danneggiarne l’economia.
Tutti i negozi che si affacciano sulla strada sono sotto minaccia di demolizione
o di chiusura per mancanza di affari. Segregazione razziale.
Yemen
Una nave commerciale sta affondando dopo che è stata colpita da un drone
lanciato dal territorio yemenita.
Israele nella notte ha compiuto un raid aereo contro 20 obiettivi sotto il
controllo degli Houthi. Sono stati colpiti per l’ennesima volta la raffineria di
Hodeida, una centrale elettrica e depositi di carburanti nel porto della città
sul mar Rosso.
In risposta, gli Houthi hanno lanciato due missili balistici sul territorio
israeliano.
Marocco/Solidarietà
Un presidio di solidarietà con la Palestina si è tenuto ieri a Rabat davanti al
teatro Mohammed V dove si teneva un convegno di sociologia, con la
partecipazione di professori israeliani.
L’iniziativa di boicottaggio organizzata dalla sezione locale di BDS e dal
comitato marocchino di solidarietà con la Palestina è stata impedita dalla
polizia, che ha assediato i partecipanti e li ha spinti lontano dalla sede del
convegno.
Sciopero della fame a staffetta contro il genocidio
Continueremo la campagna di sciopero a staffetta fino alla fine definitiva della
guerra.
Vi chiediamo di scattare una vostra foto con un cartello “IO DIGIUNO X GAZA”.
Una lunghissima galleria di immagini che trasformeremo in un mosaico di
solidarietà. Mandateci le foto a anbamedaps@gmail.com e pubblicatele sui vostri
account social.
Abbiamo oramai concluso la 7a settimane di digiuno per Gaza.
Oggi, lunedì 7 luglio, prosegue per la 53a giornata l’azione nonviolenta di
sciopero della fame per 24 ore a staffetta. L’azione continuerà nei prossimi
giorni con la partecipazione di altri gruppi, fino al cessate il fuoco
definitivo.
Gli iscritti sono tantissimi e, secondo le disponibilità espresse, costruiremo
il calendario con l’elenco dei partecipanti di tantissime città italiane,
europee e arabe.
ANBAMED