Papa Bergoglio, l’uomo del dialogo

Pressenza - Monday, April 28, 2025

Sono giorni che si parla e si scrive molto dopo la scomparsa di Jorge Mario Bergoglio.

È stato definito il “Papa della Gente”, il “Papa della Speranza”, il “Papa della Pace”.
Papa Francesco è stato l’uomo del dialogo, dell’ascolto degli ultimi, degli esseri umani che soffrono nella “società dello scarto”, che diventano loro stessi i dimenticati.
In una sua intervista aveva sottolineato di quanto responsabilità ha chi è in ruoli di potere proprio nei confronti di chi non ha neanche da sfamarsi.

Chi è stato Papa Bergoglio, quale sia la sua eredità il tempo ce lo dirà.
Personalmente ho avuto due occasioni di poterlo vedere da vicino, di poter vivere una sua visita, un suo incontro.

La prima volta fu nel marzo del 2017 quando venne in visita pastorale a Milano.

Come prima tappa, volle essere presente alle Case Bianche, un quartiere popolare creato verso la fine degli anni settanta dopo la demolizione delle Case Minime (la Trecca) di via Zama.
Con gli inquilini, ma soprattutto i bambini, abbiamo ideato un installazione intorno al caco di Nagasaki che cresce nel parco li vicino.
Intorno all’Hibakujumoku sistemammo alcuni frutti e ortaggi seguendo i versi della Bibbia.
Ricordo l’emozione e la grande speranza di chi viveva li.

Erano anni che si aspettava il recupero delle case.
Durante la visita, a un certo punto il Papa era scomparso, “Dónde está??” si chiedeva il personale della sicurezza…semplicemente si era assentato per andare un attimo in toilette. Questo ci ha ricordato che anche il Papa è un essere umano!

La seconda occasione fu circa due anni e mezzo dopo, nel settembre 2019.
Si avvicinava la partenza della seconda Marcia Mondiale per la Pace e la Nonviolenza.
Da sempre Bergoglio è stato un punto di riferimento per il mondo della Pace.

Ricordiamo la sua enciclica “Laudato Si” del giugno 2015, ma lo è diventato ancora di più quando, tra i primi Capi di Stato, ratificò il Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari, approvato in sede ONU il 7 luglio 2017.

Con lo Stato del Vaticano, come Marcia Mondiale, abbiamo cercato proprio partendo da quella visita alle Case Bianche di aprire ancora più concretamente un dialogo con la Segreteria di Stato.

Un percorso molto discreto, fatto di visite al Palazzo Apostolico culminato proprio con l’incontro il 18 settembre 2019 in Piazza San Pietro.

C’era Rafael de la Rubia, colui che ha creato e coordinato la Marcia Mondiale.
Fu lui a stringere la mano al Papa e a raccontare la prima edizione, ciò che era stato vissuto dopo.
Papa Francesco fu molto colpito dalle marce centro e sudamericane. E ancora la speranza di poter ripetere quel che era avvenuto durante i primi tre mesi di Marcia Mondiale (2009-2010).

Alla conclusione della seconda Marcia Mondiale (8 marzo 2020) c’è stata la pandemia, poi la guerra in Ucraina-Russia, e ancora quella tra Palestinesi e Israeliani, Con la terza edizione (2/10/2024-5-1-2025) si era pensato a un nuovo incontro con il Papa nei primi mesi dopo la conclusione.

Poi la vita ha preso il sopravvento.

Ora, noi continuiamo il nostro dialogo con la Segreteria di Stato.
Dal nostro confronto nasceranno altri momenti continuando il percorso iniziato con Jorge Mario Bergoglio, dove risuonerà sempre il suo “Nunca más” del 24/11/2019 a Hiroshima, “che mai più ci sia l’olocausto atomico”.

Tiziana Volta

Tiziana Volta