
Aggressioni israeliane a macchia d’olio
Pressenza - Saturday, July 19, 2025Siria
Israele domina i cieli della Siria e controlla praticamente tutto il sud. Un reparto di soldati israeliani drusi si trova nella zona rurale di Damasco, con il pretesto di garantire la sicurezza dei villaggi drusi siriani. Il sud è sotto gli attacchi di caccia e droni israeliani, oltre alla presenza di alcune milizie minoritarie druse vendute al nemico. Il governo islamista di Damasco affiliato alla Turchia aspira ad ottenere la benevolenza statunitense, come ai primi tempi dei talibani afghani negli anni ottanta e novanta. Ahmad Sharaa ha obbedito a tutte i diktat di Washington, a partire dal ritiro dell’esercito da Suweidaa. Gli scontri però tra milizie islamiste e milizie druse filo-israeliane non sono cessati e le due parti si accusano delle più indicibili atrocità.
Situazione umanitaria a Gaza
La fame e la sete sono attualmente la principale causa di morte dei palestinesi di Gaza. Molto più delle bombe. Secondo i dati forniti dal ministero della sanità, sono 370 i ricoverati nella giornata di ieri con gravi sindromi di malnutrizione. Da una settimana non mangiavano nulla e hanno bevuto solo alcune gocce di acqua sporca. I bambini morti per carestia registrati negli ospedali sono finora 67, ma il numero sicuramente è più alto, per le difficoltà di raggiungere le strutture mediche.
Sono cadute nel rifiuto dei generali israeliani le richieste di introdurre una parte dei 6 mila camion fermi nel Sinai egiziano a due passi del valico di Rafah. Il criminale di guerra ricercato, Netanyahu, in una telefonata al papa Leone XIV ha detto che si raggiungerà presto un accordo per il cessate il fuoco, quando è stato lui in verità finora l’ostacolo all’accordo. Ptosegue intanto l’uso della fame come arma da guerra.
Trattative
La stampa israeliana sostiene che Netanyahu adesso, visto che non ha più la maggioranza in parlamento, ha fretta di giungere ad un accordo con Hamas. Si accinge a spedire a Doha una delegazione più autorevole di negoziatori ed è disponibile ad abbandonare il corridoio tra i ruderi di Rafah e Khan Younis. Il suo ufficio si copre il fianco sostenendo che l’ipotetica svolta è il risultato delle pressioni dell’amministrazione Trump. Il motivo reale invece è tutto elettorale. Il criminale di guerra ricercato vuole intestarsi l’atto di riportare a casa gli ostaggi, da spendere nella campagna politica che si annuncia per ottobre.
Fonti egiziane vicine al negoziato rivelano in anonimato che si è passati alla discussione sul numero dei detenuti palestinesi da liberare in cambio dei 10 ostaggi vivi e 18 morti.
Cisgiordania
Gli abitanti di Yaabad, a sud-ovest di Jenin, sono rimasti sconvolti dall’assassinio di un ragazzo di 14 anni per mano delle nuove SS israeliane. Una massa di popolo ha accompagnato il feretro di Amr Qabha all’ultima dimora. Il ragazzo era stato colpito alla testa da una pallottola sparata dai soldati di occupazione che stavano avanzando nella cittadina protetti dai loro mezzi corazzati. È stato lasciato a terra ferito e sanguinante, impedendo l’arrivo dei soccorsi fino al decesso. Un’esecuzione di piazza extragiudiziale da criminali incalliti. Non è un avvenimento eccezionale, ma una pratica consuetudinaria che applica anche in Cisgiordania il genocidio.
Libano
Israele sta dominando il sud Libano militarmente, con attacchi giornalieri, uccidendo civili e coprendo i propri crimini con falsità su obiettivi di Hezbollah da colpire. Una pressione militare accompagnata dalla diplomazia statunitense che spinge per il riconoscimento reciproco tra Libano e Israele. Ieri sono stati uccisi due contadini in un attacco con droni a Nabatyie.
Le dichiarazioni dell’inviato speciale statunitense per la Siria e il Libano, Thomas Barrack, sono una minaccia alla stessa esistenza indipendente del paese. Barrack ha avvertito che il Libano potrebbe cadere nella morsa delle potenze regionali e dover affrontare una minaccia esistenziale se non verrà risolta la questione delle armi di Hezbollah. Ha avvertito che se il Libano non agirà e non si unirà al treno del cambiamento, potrebbe tornare sotto la tutela della Grande Siria (il Levante; ha usato il termine Bilad Sham in arabo).
Libia/CPI
La Germania non è l’Italia del governo delle destre. Il governo Merz ha arrestato un miliziano libico ricercato dalla CPI. La vergogna di Meloni, Piantedosi e Nordio è così doppia. Khaled Mohamed Ali El Hishri, alias Al Buti, è stato fermato all’aeroporto di Berlino-Brandeburgo in procinto di imbarcarsi per un volo per Tunisi. Era ricercato, con un mandato di cattura della CPI, per crimini contro l’umanità e crimini di guerra commessi nella prigione di Mitiga a Tripoli, dove sono state detenute migliaia di persone. Non è un militare libico, come scrive certa stampa, ma un miliziano come il suo capo Al-Masri, lasciato fuggire (anzi accompagnato a Tripoli su un volo di Stato italiano) dal governo di Roma.