
Raccolta di firme contro il transito di armi da porti, aeroporti e scali italiani
Pressenza - Saturday, July 5, 2025La petizione lanciata da BDS Italia coinvolge i firmatari a esprimersi riguardo alle autorizzazioni dell’UAMA / Unità per le autorizzazioni dei materiali di armamento, del Ministero della Difesa, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Evidenziando che nel 2024 l’UAMA non ha concesso nuove autorizzazioni per il commercio di materiali militari verso Israele, ma le operazioni già autorizzate negli anni precedenti continuano, incessantemente, e che l’Italia vi ha esportato armi, munizioni e parti di ricambio di armamenti
- nell’ultimo trimestre del 2023 per un valore pari a 2,1 milioni di euro;
- nel solo mese di dicembre l’export ha toccato quota 1,3 milioni di euro;
e che alcune aziende italiane aggirano il divieto previsto dalla legge:
- nel mese di febbraio 2025 nel porto di Ravenna è stato sequestrato un carico di 14 tonnellate di componenti di armi destinato a Israele ed è stato bloccato nell’area portuale poiché l’azienda produttrice non disponeva dell’autorizzazione a esportare materiale bellico;
l’appello pone all’attenzione che l’Italia continua a inviare armamenti e fornire supporto logistico – anche attraverso triangolazioni – ad un governo responsabile del massacro in atto nella Striscia di Gaza, della violazione del Diritto Internazionale Umanitario e della Violazione della Quarta Convezione di Ginevra per Crimini contro l’Umanità e Crimini di Guerra, nonché attualmente sotto processo per violazione della Convenzione sul Genocidio.
Ricordando che l’esportazione di materiale d’armamento, componenti, attrezzature militari e tecnologie è espressamente vietata qualora si riscontri la violazione dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale da parte del paese destinatario e che
- tale divieto è stabilito dalla Legge 185/1990 “Nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento”, così come dall’art. 11 della Costituzione italiana;
- le stesse disposizioni sono presenti anche nel Trattato Internazionale sul commercio delle armi (ATT) sottoscritto dall’Italia e nelle risoluzioni dell’Assemblea delle Nazioni Unite e di altri organismi internazionali;
i firmatari della petizione chiedono:
Esigiamo l’immediata cessazione di ogni transito di armi e componentistica militare nei porti italiani, e in primo luogo di quelle destinate a Israele e ad altri Paesi che opprimono e brutalizzano altri popoli commettendo crimini contro l’umanità, il crimine di apartheid e di genocidio.
Non vogliamo più essere complici dei massacri e dei genocidi che si stanno compiendo nella Striscia di Gaza e nel mondo.
L’iniziativa è promossa da BDS Italia insieme a numerose associazioni – Un Ponte Per, Fari Di Pace (Pax Christi), GPI – Giovani Palestinesi d’Italia, Partito dei CARC, Gaza Free Style, Peace Link, Gruppo Autonomo Portuali (GAP), Coordinamento Nazionale No Nato, Assopace Palestina, Cambiare Rotta, Rete Romana Palestina, OPAL ed Emergenza Gaza – e altre che si stanno aggregando.
Tutti possono firmare la petizione individualmente: https://chng.it/Jn9kxbZx5s
