
Gaza: e se continuassimo a battere le pentole? Testimonianze in video
Pressenza - Friday, May 23, 2025Video
Qualche giorno fa, sull’onda del buon diffondersi dell’idea di spegnere le luci ad una certa ora per 5 minuti,
qualcuno si è fatto avanti provando a dire: “Facciamo anche rumore, per rompere il silenzio”.
In molti ricordiamo la forza che ebbero i cacerolazos in America Latina, certo inaugurati dagli oppositori al governo Allende, ma ripresi poi dalle opposizioni alle dittature sia in Cile che in Argentina. Si proponeva di battere dalle finestre, con l’idea che forse, così, si poteva avere maggior riscontro rispetto allo spegnere le luci. Come spesso accade, le idee si trasformano, le persone le fanno loro, aggiustandole.
Così, nel suo piccolo, questa iniziativa ha avuto questo percorso. Diverse persone, tra le tante che fanno tutto quello che possono per fermare il massacro in Palestina, hanno risposto a questo appello e hanno deciso di non farlo da soli e da sole dalle finestre, ma di unirsi in strada o in uno slargo o in una piazza e fare tutto il rumore possibile, spiegando a chi passava o sentiva dalle finestre che lo si faceva contro il genocidio in corso. Vi proponiamo quindi qualche immagine arrivata da quella sera. Tra l’altro, pochi giorni dopo, lo stesso potente rumore venne replicato in apertura del corteo del sabato a Milano, con grande successo.
E se spontaneamente lo facessimo, una sera qualsiasi, da qualsiasi luogo, non sarebbe facile e di effetto?
In questo ultimo anno e mezzo moltissime persone sono state male, hanno sofferto, di fronte alle immagini, alle voci, agli scritti che arrivavano dalla Palestina, si è corso per ogni dove, tra presidi, manifestazioni, flash mob, incontri, concerti, digiuni, firme. La stanchezza è tanta, ma è nulla in confronto a quella che stanno vivendo in quella terra devastata.
Continuiamo, continuiamo. Battere le pentole in strada, gridare, suonare campane e clacson, può essere un altro modo, a fianco ai tanti altri, per rompere questo maledetto silenzio in cui si cullano, senza alcuna vergogna, mass media e governi.
Bene: se vorrete organizzare da voi un’azione di questo tipo sarebbe importante mandare un breve video o qualche foto alla mail: bigoni.gastone@gmail.com
In questo modo faremo ulteriori montaggi per far sapere che ci siamo.



