
Lamezia Terme ricorda la Nakba
Pressenza - Monday, May 19, 2025Ricorreva il 15 maggio scorso l’anniversario della Nakba, anniversario quanto mai signaficativo in questo momento in cui sono in atto un genocidio e una pulizia etnica di nazi-fascista memoria ai danni del popolo palestinese, un popolo vittima da ben 77 anni. Vittima da quando l’Occidente, i vincitori della seconda guerra mondiale hanno deciso di risarcire gli ebrei per lo sterminio subito durante il secondo conflitto mondiale ad opera dei nazifasciti; appare strano sin dal 1948, anno della nascita dello stato di Israele, che le vittime di ieri siano i persecutori di oggi, vengono in mente in proposito, infatti, le parole pronunciate qualche decennio fa da uno dei più famosi internati di Auswich, lo scrittore Primo Levi “quello che non perdonerò mai ai nazisti è di averci fatto diventare come loro”.
Per ricordare il tragico momento della Nakba, ma soprattutto denunciare i tragici eventi di oggi un folto gruppo di associazioni, collettivi e partiti politici della Calabria centro settentrionale ha organizzato un sit-in di protesta e di sensibilizzazione sul corso Nicotera di Lamezia Terme. Le sigle promotrici sono state numerose, anche se non commisurato il numero dei presenti all’evento; le ricordiamo tutte: Cordinamento provinciale di Catanzaro in solidarietà con il popolo palestinese, Collettivo Addunati-Lamezia Terme, Potere al popolo-Calabria, Fronte comunista, Calabria resistente e solidale, Kalibreria-Soverato, Non una di meno-Lamezia Terme, Collettivo Aurora-Catanzaro, Unical per la Palestina, Agorà-Decollatura, Orto corto-Decollatura, COLPO-Paola, Associazione il futuro Lamezia Terme, Manifesta blog-Mammut Teatro-Lamezia Terme, Associazione ICICA-Lamezia Terme, ARCIAEqua, Orgoglio bisessuale, Associazione culturale Kinema, Scenari Visibili-Lamezia Terme, USB Unione Sindacale di Base-Catanzaro, Associazione Marxisista rivoluzionaria, Controvento Calabria, Partito comunista italiano-Calabria, Partito della rifondazione comunista-Calabria, Movimento per la rinascita comunista-Calabria e Partito comunista rivoluzionario-Calabria
I manifestanti erano tutti muniti di bandiere della pace e palestinesi e non mancavano striscioni con fraHsi ad effetto. Il pomeriggio è stato ricco di interventi tutti molto significativi e importanti per i loro contenuti. Hanno parlato i rappresentanti di alcune delle sigle presenti e tra gli altri: Potere al popolo, sindacato USB, associazione LGBT e persone queer, Non una di meno e studenti Unical per la Palestina. Non sono mancati gli interventi di semplici cittadini e le lettura di poesie come quella quella della più importante poetessa palestinese Fadwua Tuqan di cui qui riportiamo la prima strofa:
Brutto tempo; e il nostro cielo è sempre coperto di nebbia.
Ma mi dica, di dov’è signorina?
Una Spagnola, forse?
– No, sono della Giordania.
– Scusami, della Giordania dici?
Non capisco!
– Sono delle colline di Gerusalemme; della Patria della luce e del sole!
– Oh, oh! Capisco; sei un’ebrea! Ebrea?
Che pugnalata mi ferì al cuore! Una pugnalata tanto crudele e tanto selvaggia!
Tutti hanno espresso il loro forte dissenzo nei confronti delle politiche israeliane e del governo di Netanyahu attualmente in carica, ma si sono espressi con forza anche contro l’occidente e governi di tutto il mondo che dal 1948 non ha detto, ma soprattutto fatto nulla per la causa palestinese. Il sionismo è stato definito senza se e senza ma una forma di colonialismo insediativo e Israele un avamposto dell’occidente in medio oriente.
Ma il momento più toccante di tutto il pomeriggio è stato quello della testimonianza portata dal giovane palestinese che oggi vive a Soverato e che è appena ritornato dalla Cisgiordania. Shukri, questo è il suo nome, ci ha raccontato della storia sua famiglia, del suo popolo, ma soprattutto ha ribadito, sebbene a tutti presenti fosse abbastanza chiaro, la gravità della situazione a Gaza evidenziando la necessità che le forze politiche di tutto il mondo seguano la strada indicata dall’ONU che ha dichiarato le azioni compiute da Netanyahu e dal suo governo “atti di genocidio e di pulizia etnica”.
L’evento si è chiuso al grido di “Palestina libera dal fiume al mare” e, soprattutto, con l’auspicio che il mondo possa fermare il genocidio e la deportazione in atto e i bambini di Gaza riprendere a sorridere.
Stupisce in questo triste momento e anche in questa manifestazione l’assenza del mondo cattolico-cristiano e dei credenti in genere; perchè, parafrasando il Talmud possiamo dire “Dio è dalla parte del perseguitato” lo è ora dalla parte dei palestinesi, come durante la seconda guerra mondiale lo era degli ebrei. Due popoli accumunati da un triste destino di persecuzione che avrebbero potuto “allearsi” per sconfiggere il l’odio e la vendetta.