
Il declino dell’impero
Comune-info - Saturday, October 18, 2025
Come finì l’Impero Romano? Quali somiglianze presenta la fine di quell’impero con gli imperi attuali?
Immaginiamo un tavolo da gioco di guerra per adolescenti. I pezzi delle corazzate, dei carri armati e delle truppe hanno un costo nel gioco stesso; ma la guerra, invisibilmente, ha molti altri costi; che non compaiono nel gioco, dato che — il gioco — è solo una simulazione e non la realtà stessa.
Quanto più un impero si espande, tanto più diventa difficile mantenere i propri domini, per molte ragioni diverse. Dalle ragioni logistiche a quelle che, invisibili, operano solo nell’animo umano: dentro ogni soldato e ogni cittadino del territorio invaso. Quanto più passa il tempo, tanto più si sviluppano forze contrarie alla permanenza di quelle truppe in quel territorio e, allo stesso tempo, non esiste una dinamica, da parte della logistica dell’invasione, che possa rispondere e accompagnare lo sviluppo di quelle forze. Mentre il piano di invasione e occupazione rimane lo stesso dal giorno in cui è stato firmato su carta dal capo delle truppe d’invasione, i piani degli occupati, degli abitanti del territorio invaso, acquisiscono nuove idee, comprensioni, cambiano e cominciano a prendere forma attraverso il rifiuto dell’occupazione. Più passa il tempo, più l’occupazione diventa debole.
La caduta dell’Impero Romano, così come quella di tutti gli altri imperi esistiti nella storia dell’umanità, presentano punti in comune che sono perenni nell’esistenza umana: non è possibile vivere di sola repressione.
L’epoca di Diocleziano, se guardata con occhi attenti e meticolosi, può trasmettere due insegnamenti: uno … è che fu l’epoca dell’ultimo tentativo di reprimere il cristianesimo (che stava avanzando come religione tra il popolo, e la sua repressione si rivelò clamorosamente infruttuosa), e questo insegna che la fede del popolo è qualcosa di ineluttabile, qualcosa di intoccabile, e non è necessario metterla in discussione di fronte alla politica; e, due …, fu in quest’epoca che venne stabilita la misura politica della “Tetrarchia” da Diocleziano, il quale, prevedendo questi conflitti interni all’impero stesso, pensò che sarebbe stata una via d’uscita (poiché non vedeva via d’uscita ) suddividere l’impero in quattro, distribuendolo tra altri amministratori, ora, ugualmente divenuti imperatori.
L’espansione dei domini porta con sé più guerre, e più guerre richiedono tasse; e le tasse portano alle crisi; oltre a quelli già esistenti, oltre all’economia: intrighi e lotte di potere. In qualsiasi momento, una risposta da parte del dominato può sfidare il potere costituito. Nel minimo momento di fragilità politica, economica o militare, oppure nel momento più opportuno.
All’epoca esisteva il rischio di invasioni da parte dei popoli barbari vicini. I Germani. Oltre a tutto questo, il soldato stanco, nonostante combattere la guerra sia il suo sostentamento, non ha abbastanza pane per comprarselo, e anche lui, come la gente, è insoddisfatto di questo: ha bisogno di soldi. Ciò avveniva nell’Impero Romano, proprio come avviene oggi. I risultati elettorali negativi si verificano sempre in periodi di fallimento militare. Il presidente eletto, dopo anni di conflitto, è, molto generalmente, colui che promette il ritorno delle truppe. Non importa chi sia: anche se è un falsario. Qualcuno che, per mero opportunismo, fa il discorso più appropriato al momento. Il lupo travestito da pecora.
La storia recente degli Stati Uniti (quando gli imperi assumono nuove forme, che non richiedono esattamente l’invio di truppe, ma il loro controllo a distanza, attraverso l’economia, presidenti fantoccio e forze di polizia locali), mostra gli stessi sintomi di declino che esistevano secoli e secoli fa.
Il fallimento politico deriva dal fallimento militare.
I soldati, delusi dalle promesse e sentendosi abbandonati dal governo, vedendo i loro colleghi uccisi, cominciano a riconsiderare le scelte fatte; anche i più stupidi, di fronte a sparatorie, bombe che esplodono all’improvviso, urla di gente insanguinata, un massacro terrificante, la morte sempre più vicina e l’ostilità popolare crescente, con espressioni di odio viscerale e di rabbia contro la loro presenza; Anche questi — i più stupidi, che hanno creduto a tutte le promesse fatte dalla leva, e quelli che si definiscono i più “patrioti” — cominciano a chiedersi se non starebbero meglio a casa, a mangiare torta di mele.
Non ci sono soldi che possano sostenerlo. Non c’è più alcun sostegno tra la popolazione ingannata e impoverita. Il morale della truppa è a terra.
I nuovi territori sono nuove fonti di risorse e materie prime. Ma….. Come continuare ad espandersi? L’impero si espande fino a raggiungere il declino.
Le spese per le guerre hanno un costo. Gli oppositori politici, siano essi opportunisti o idealisti, tendono ad approfittare di questi momenti. Questi ultimi (per quanto privi di scrupoli, finanziati e beneficiari delle bugie raccontate al popolo) tendono ad avere un vantaggio rispetto a questi ultimi.
Gli altri popoli, prima più deboli, ora si scoprono più forti. Pronti per un futuro tentativo più audace.
Poi l’impero decadde.
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