
Una risposta a Bifo
Comune-info - Tuesday, October 7, 2025
Roma, 4 ottobre. Foto AssopacepalestinaPenso sia meraviglioso che due milioni di persone, molte altre in tutta Europa, siano scese in piazza per esprimere la loro rabbia e indignazione per il genocidio e l’attacco alla Flotilla. È necessario che la popolazione sappia che ci sono molte persone indignate, ma è anche positivo che chi detiene il potere lo sappia. Ma soprattutto, è essenziale che il popolo palestinese, e tutti i popoli oppressi del mondo, sappiano che ci sono persone solidali disposte non solo a protestare, ma anche a collaborare per la sopravvivenza di coloro che sono sotto attacco.
Credo che l’ultima domanda di Franco (Una sollevazione etica. E adesso?) sia fondamentale: come possiamo continuare? Anzi, come possiamo trasformare l’energia dell’indignazione e della rabbia in modi che intervengano nella vita quotidiana, al di là delle proteste e quando queste necessariamente svaniscono.
Non posso dire a nessuno cosa fare. Vi ricordo solo che in America Latina stiamo protestando, forse non proprio ora, ma lo facciamo da tanto tempo quanto voi. Ma c’è un’altra cosa che vorrei mettere sul tavolo. Mentre con una mano alziamo i pugni per la rabbia, con l’altra costruiamo spazi autonomi, fuori dal controllo del capitale e dei governi. Consideriamo questi spazi strategici, anche se è chiaro che questa parola ha un sapore decisamente anni Settanta.
Ogni iniziativa autonoma in materia di edilizia abitativa, sanità, istruzione e produzione alimentare ci aiuta in due modi: sottraendo al capitale la sua base riproduttiva, per quanto piccola, e creando spazi che ci aiutino a mantenere viva la resistenza. Sono assolutamente certo che molti di questi spazi esistano in Italia. Ecco perché vi dico, ricordando Che Guevara in questi giorni: “Create due, tre, tanti Mondeggi!”, “Create due, tre, tanti Chiapas!”.
LEGGI ANCHE QUESTO ARTICOLO DI MASSIMO DE ANGELIS:
La Flotilla, le piazze e la vita che esonda
L'articolo Una risposta a Bifo proviene da Comune-info.