
Per fermare Mamdani Trump punta su Cuomo
Jacobin Italia - Thursday, September 11, 2025
Dalle primarie per la carica di sindaco di New York City dello scorso giugno, i super-ricchi sono nel panico, alla ricerca di un modo per fermare il candidato socialista Zohran Mamdani. Ora sembra che abbiano trovato la soluzione: farsi aiutare da Donald Trump.
Uno dei problemi più rilevanti per gli oppositori di Mamdani è stato il fatto che i suoi concorrenti – il sindaco in carica Eric Adams, l’ex governatore Andrew Cuomo e il candidato repubblicano Curtis Sliwa – sembrano tutti destinati a dividersi il voto antisocialista [il sondaggio del New York Times del 9 settembre da Zamdani avanti rispetto agli altri tre, Ndt]. Negli ultimi due mesi si è assistito a uno sforzo concertato da parte di Repubblicani, Democratici centristi e ricchi interessi per cercare di consolidarsi attorno a un unico candidato. Il miliardario gestore di hedge fund Bill Ackman ha tentato di trovare una soluzione fin dall’inizio, offrendosi di finanziare un nuovo sfidante contro Mamdani, prima di dichiarare che Adams era in realtà l’uomo giusto per l’incarico fin dall’inizio.
Ma all’inizio di agosto, il New York Times ha riferito che lo stesso Trump ha contattato gli stretti alleati Democratici di Cuomo che avevano tentato di convincere il presidente che l’ex governatore avesse le migliori possibilità di battere Mamdani a novembre. Il Times ha anche riportato che Cuomo e Trump si erano parlati personalmente. Più di recente, Cuomo ha dichiarato a una raccolta fondi ad Hamptons di essere ottimista sul fatto che Trump avrebbe contribuito a convincere i Repubblicani a votare per lui.
Questa settimana, Trump ha fatto il suo intervento più forte sulle elezioni, offrendo ad Adams un incarico presso il Dipartimento per l’Edilizia Abitativa e lo Sviluppo Urbano (Hud). L’offerta sembra un forte incentivo per Adams, estremamente impopolare e con un basso tasso nei sondaggi dopo che sono emerse le notizie riferite alla corruzione della sua amministrazione, a ritirarsi dalla corsa. Sembra anche essere il risultato delle conversazioni avute da Trump con l’entourage di Cuomo, il che suggerisce fortemente che questi stia tentando un’alleanza con Trump per ridisegnare il terreno a suo favore.
Come ha affermato Mamdani su X: «Le notizie di oggi lo confermano: Cuomo è la scelta di Trump per il ruolo di sindaco. La Casa Bianca sta valutando l’incarico ad Adams e Sliwa per liberare il campo». Il candidato ha anche tenuto una conferenza stampa, dichiarando che l’offerta di Trump ad Adams «ha a che fare con il potere. Tutto dipende dal coraggio che abbiamo nel credere di poter scegliere il nostro sindaco».
Adams è stato finora reticente nel decidere se accettare l’incarico o restare in corsa. Ciò che è chiaro è che Cuomo e altri Democratici «moderati» sono fin troppo contenti di avere il sostegno di Trump per battere Mamdani. L’intervento di Trump sottolinea quindi un elemento che è diventato sempre più evidente dall’inizio della corsa a sindaco: Mamdani è il candidato anti-Trump, e Cuomo è la scelta pro-Trump.
L’alleanza più o meno esplicita tra Trump e Cuomo rappresenta anche un inasprimento delle tensioni che agitano il Partito democratico da quasi un decennio. Un’ala socialista progressista e democratica – rappresentata da Bernie Sanders, Alexandria Ocasio-Cortez e ora Mamdani – ha tentato di catturare l’energia dei giovani e gli elettori scontenti spingendo il partito verso una direzione anti-corporativa e di radicalità nelle scelte economiche. Questo tentativo ha ovviamente incontrato una feroce resistenza da parte dei finanziatori aziendali e ultra-ricchi del partito e da esponenti Democratici dell’establishment come Cuomo e i Clinton. Questa battaglia tra fazioni spiega anche perché i principali Democratici di New York, tra cui la governatrice Kathy Hochul e i leader del partito al Congresso Chuck Schumer e Hakeem Jeffries, si siano finora rifiutati di sostenere Mamdani nonostante la sua vittoria alle primarie.
Il fatto che Cuomo stia facendo causa comune con Trump per fermare Mamdani non costituisce una grande sorpresa a sinistra, soprattutto per i molti che sospettano da tempo che un bel po’ di Democratici centristi (e gli interessi aziendali che servono) preferirebbero il Maga al socialismo. Potrebbe però scandalizzare molti elettori Democratici comuni, e solleva la questione se e come una casa così divisa possa reggere.
Il sostegno di Trump a Cuomo è di cattivo auspicio anche per ciò che accadrà dopo novembre, qualora riuscissero a sconfiggere Mamdani. Adams è riuscito a evitare le accuse federali di corruzione contribuendo alla repressione dell’immigrazione fatta da Trump. Non è affatto difficile immaginare che Cuomo dovrà ricambiare i favori del presidente facendo lo stesso o peggio, come accogliere la polizia federale in città. In questo scenario, saranno i residenti di New York a pagare il prezzo del patto col diavolo di Cuomo.
*Nick French è redattore associato presso JacobinMag, da dove è tratto questo articolo. La traduzione è a cura della redazione.
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