
Nono “Urlo per Gaza”, Gkn Firenze
Pressenza - Friday, September 5, 2025Emanuela Bavazzano – Pressenza Toscana
È mobilitazione generale: l’umanità verso l’utopia della speranza .
Firenze, Piazza Dalmazia, 4 Settembre .9° Urlo per Gaza che tiene insieme il sostegno al popolo palestinese contro il genocidio portato avanti da Israele ed il sostegno alla Global Sumud Flotilla. Stasera una piazza ha visto ritrovarsi generazioni diverse, ragazze e ragazzi insieme ad attiviste ed attivisti che hanno sempre animato le mobilitazioni nel nome di quella convergenza di lotte; bandiera palestinese e kefiah intrecciano il vento di sciarpe dei colori dell’arcobaleno o più semplicemente parole, suoni: mobilitazione generale oggi c’è stata nell’essere e nell’esserci, perché siano garantiti i diritti di tutte e di tutti, il diritto alla vita, il diritto alla sopravvivenza e che finalmente diventa possibile gridare in coro: “Firenze lo sa, da quale parte stare: Palestina libera dal fiume fino al mare”: uno slogan che mesi fa era ritenuto diviso, perché parlava di prese di posizioni che ancora non erano accadute, oggi esce in maniera naturale.
Dario Salvetti, del collettivo di fabbrica Ex-GKN fa appello alle istituzioni, alla nostra pubblica amministrazione, che non può ignorare il popolo che scende in piazza e denuncia, attraverso l’esserci con i propri corpi e le voci che gridano l’indignazione; fa appello al prenderci le piazze perché siano occasioni attraverso le quali avviare percorsi di inversione dei rapporti di forza. Antonella Bundu, in piazza insieme alla Brigata sonora, richiama l’importanza di esserci, oggi, qui a Firenze, così come in tutta Italia, in un richiamo a cui è stato importante dare l’adesione, anche personale, perché, come afferma Paola Rafanelli, la mobilitazione oggi è e deve essere trasversale, coinvolgere le diverse lotte. E così Sandro Targetti porta insieme all’Urlo per Gaza anche la bandiera (nuova) del Movimento No Aereoporto No Inceneritore con sopra disegnata (anche) la bandiera palestinese, nel segno di quella convergenza di percorsi.
E se qui è così forte e vissuta anche con emotività la mobilitazione per la Palestina e la condanna per il genocidio in corso, è perché in gioco c’è l’interrogativo etico sulla corresponsabilità e quindi su cosa poter fare tutte e tutti insieme per invertire la traiettoria di uccisioni di massa, sterminio di popoli, dove non vi è lotta tra pari, dove non vi è conflitto tra parti ed anche l’intero mondo pacifista fatica a trovare le parole che riescano a rappresentare possibili trasformazioni, perché non bastano, non basta essere donne e uomini di pace.
Anna Meli, presidente di Cospe, è presente qui oggi in particolare per sostenere la Flotilla, perché è necessario costringere il governo e l’Unione Europea ad adottare le sanzioni e bloccare l’invio di armi; sulle imbarcazioni salpate anche dall’Italia sono saliti insieme alle persone “comuni” i parlamentari, che hanno scelto di esserci per proteggere le volontarie e i volontari; è stato chiesto, anche da Cospe, di poter scortare l’operazione della Global Sumud Flotilla, tutelare le vite di chi sceglie di affrontare un viaggio di solidarietà e speranza eppure dentro l’essere nella consapevolezza dei rischi, perché se saremo marea saremo tempesta, ma dentro questa tempesta i rapporti di forza sono e resteranno impari eppure la convinzione di dover denunciare e che solo insieme sia possibile provare a creare argine al dilagare della disumana distruzione dell’umanità è quello che sospinge l’utopia della speranza.
ph Cesare Dagliana










