Appello per il conferimento delle Chiavi della Città di Firenze a Francesca Albanese

Pressenza - Thursday, July 31, 2025

I seguenti firmatari della petizione chiedono il conferimento delle Chiavi della città di Firenze a Francesca Albanese con un iter “accelerato” data la drammaticità della situazione generale ed anche le difficoltà ed i rischi a cui Francesca Albanese sta andando incontro a seguito dei ripetuti attacchi: difenderla significa difendere i nostri diritti, la nostra libertà e la nostra umanità.

Perché difendere Francesca Albanese

1. Un mandato indipendente a difesa dei diritti umani

Francesca Albanese è nominata dal Consiglio Diritti Umani delle Nazioni Unite, e opera in capacità individuale ed indipendente, senza rispondere a governi o partiti. Il suo compito è monitorare e denunciare violazioni dei diritti nei territori occupati.

2. Condanna netta dell’attacco Hamas del 7 ottobre

Albanese ha espresso condanna inequivocabile sul massacro del 7 ottobre 2023, definendo gli attacchi di Hamas come “orribili crimini di guerra” e sottolineando che nessuna motivazione può giustificare tali atti. Ha dichiarato:

“La violenza … è ingiustificabile, inaccettabile … hanno commesso crimini di guerra e devono rispondere”.

3. Contesto e legalità internazionale come chiave interpretativa

Ha richiamato ripetutamente al contesto dell’occupazione israeliana lunga oltre 56 anni, definita da molti esperti e dallo stesso Segretario Generale ONU una “illegalità profonda”. Ha sottolineato che l’insieme di violazioni strutturali – detenzioni di massa, espulsioni, apartheid – possono costituire anche genocidio.

4. Imparzialità e umanità universale

Albanese sostiene che sia palestinesi che israeliani meritano pace, dignità, libertà e uguaglianza. Ha richiamato entrambe le parti a rispondere alle atrocità secondo il diritto internazionale, senza cadere in “indignazione selettiva o relativismo etico”.

5. Documentazione e denuncia dell’“economia del genocidio”

Nella sua relazione di luglio 2025, ha definito Gaza un “laboratorio militare” dove si testano armi avanzate. Ha nominato 48 aziende – tra le quali colossi tecnologici, banche e industrie militari – che traggono profitto dall’occupazione e dalla repressione dei palestinesi.
Ha chiesto un embargo sulle armi, il blocco degli scambi commerciali e sanzioni legali nei confronti di chi alimenta questo sistema.

6. Resistenza alle sanzioni statunitensi e solidarietà internazionale

Nel luglio 2025 gli Stati Uniti hanno annunciato sanzioni contro Albanese, accusandola di condurre “guerra politica ed economica” contro Israele e gli USA.

Albanese ha definito queste misure “obscene” e legate a tentativi di intimidazione mafiosi. Ha dichiarato che tentativi di zittirla indicano colpevolezza, non legittimità.
Organizzazioni come Amnesty International e il Segretariato ONU per i diritti umani hanno condannato le sanzioni come pericolosi precedenti contro l’indipendenza dei relatori ONU.

Esistono diverse petizioni in corso con la richiesta di conferimento del premio Nobel per la pace a Francesca Albanese che hanno raggiunto e superato le decine di migliaia di adesioni

1.       Francesca Albanese al Premio Nobel per la Pace 22.173 firme al 30/7/25

2.       Francesca #Albanese for the Nobel Peace Prize 228.992 firme al 30/7/25

3.       Chiediamo la Nomina di Francesca Albanese al Premio Nobel per la Pace 128.506 firme al 30/7/25

4.       “Siamo farfalle!” “We are butterflies!” Premio Nobel 60.694 firme al 30/7/25

5.       Nominate Francesca Albanese for Nobel Peace Prize 38.582 firme al 30/7/25

6.       ….

Da qui l’appello in suo favore con l’invito a:

  1. Respingere le sanzioni U.S. in quanto attacco alla libertà d’inchiesta e alla giustizia internazionale.
  2. Garantire l’indipendenza del mandato ONU, assicurando che rapporteurs possano operare senza minacce o ritorsioni politiche.
  3. Ascoltare le sue denunce nell’ottica del diritto internazionale, senza ridurle a simpatie politiche.
  4. Sostenere l’appello al cessate il fuoco immediato, al blocco internazionale degli scambi militari e commerciali con gli autori delle violazioni.
  5. Promuovere dialogo e solidarietà globale, affermando che la tutela dei diritti umani è un dovere comune, e che le critiche sistemiche non equivalgono a faziosità.

In sintesi

Francesca Albanese ha svolto la sua missione in modo rigoroso e imparziale: condannando sia Hamas che Israele, denunciando crimini strutturali contro i palestinesi, proponendo misure concrete contro chi compie violazioni del diritto internazionale. Le sanzioni contro di lei rappresentano una minaccia alla legittimità della base giuridica dell’ONU sui diritti umani.

Difendere il suo mandato significa difendere i principi fondamentali della giustizia globale: il diritto delle vittime a essere ascoltate, il ruolo di parte neutrale dell’ONU, e la libertà d’azione dei difensori dei diritti umani.

Per firmare:

https://www.change.org/p/appello-per-il-conferimento-delle-chiavi-della-citt%C3%A0-di-firenze-a-francesca-albanese?recruiter=511181504&recruited_by_id=dd9d4090-ec99-11e5-a5ad-e3da5536639e&utm_source=share_petition&utm_campaign=starter_onboarding_share_personal&utm_medium=copylink

Redazione Toscana