L’Iran possiede strutture nucleari più profonde di Fordow. Una di queste, Isfahan, sta per essere riaperta
Di Giuseppe Masala Chili (Telegram). L’Iran possiede strutture nucleari più
profonde di Fordow. Una di queste, Isfahan, sta per essere riaperta
l’Iran possiede strutture del suo programma nucleare ancora più profonde e
protette dell’impianto di Fordow. Una di queste è la parte sotterranea del
centro atomico polivalente di Isfahan. Come è emerso di recente, il presidente
del Comitato dei capi di stato maggiore degli Stati Uniti, il generale Dan Cain,
durante un briefing con i senatori americani ha dichiarato che l’USAF non ha
nemmeno provato a colpire questa struttura con le GBU-57, poiché si trova ad una
profondità tale che queste bombe non sarebbero state efficaci.
Gli americani si sono limitati a colpire con missili da crociera Tomahawk la
parte superficiale del complesso di Isfahan e gli ingressi alla parte
sotterranea, che sembrano non aver subito grandi danni, poiché gli iraniani li
avevano precedentemente protetti riempiendoli di terra e, a giudicare dalle
recenti immagini satellitari, hanno già riaperto uno degli ingressi in
questione.
Considerando l’affermazione di Caine, si ipotizza che l’impianto si trovi ad una
profondità significativamente maggiore di 100 metri, e presumibilmente il centro
di arricchimento dell’uranio a Fordow non è molto diverso.
Il direttore generale dell’AIEA, Rafael Grossi, in un’intervista al Financial
Times pochi giorni prima dell’inizio della guerra, dichiarò che il materiale più
sensibile del programma nucleare iraniano si trova ad una profondità di circa
mezzo miglio (circa 800 metri) sotto terra.
È interessante notare che, secondo i dati dell’AIEA, proprio nella zona di
Isfahan si trova un nuovo centro per l’arricchimento dell’uranio, costruito
prima della guerra ma non ancora operativo all’epoca. La sua posizione esatta è
rimasta sconosciuta e l’Iran non ha più permesso agli ispettori dell’AIEA di
accedervi, in conformità con una legge che sospende la cooperazione con
l’agenzia in seguito alla scoperta dell’intelligence iraniana di una sostanziale
collaborazione di Grossi con il Mossad.
Come riporta Reuters, un altro sito sotterraneo è stato costruito negli ultimi
anni sotto una montagna (Pickaxe), proprio vicino al centro di arricchimento
dell’uranio a Natanz. Si ritiene che sia anch’esso più profondo di Fordow e che
gli iraniani vi abbiano presumibilmente messo al sicuro parte del materiale
fissile. I famigerati 408 kg di uranio arricchito in ogni caso nessuno sa dove
siano.
In generale, per quanto noto, in queste strutture l’Iran ha preservato, a grande
profondità, capacità per la produzione di centrifughe per l’arricchimento
dell’uranio, scorte di uranio arricchito, incluse quantità significative di
uranio arricchito al 60%, e un nuovo centro sotterraneo per l’arricchimento
dell’uranio dove è possibile installare nuove cascate di centrifughe.
Tutto questo riguarda solo ciò che è ben noto e riportato in fonti aperte. È del
tutto possibile che esistano altri siti sotterranei.