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LOMBARDIA: “INFERNO TRENORD”, DAI DISSERVIZI ESTIVI ALLA RIPRESA DEGLI SCIOPERI. LA DENUNCIA DI EUROPA VERDE
Europa Verde Brescia denuncia in un comunicato, le inefficienze gestionali di Trenord, in particolare nei mesi estivi. Soltanto nel mese di giugno “Trenord ha soppresso 6.500 treni in Lombardia ben prima dell’avvio dei lavori estivi che hanno coinvolto molte linee ferroviarie e reso l’estate infernale per turisti e pendolari. Le inefficienze gestionali di Trenord “rimangono nonostante l’arrivo di oltre 200 treni nuovi”. Così migliaia di bus sostitutivi hanno allungato a dismisura i tempi di percorrenza per i viaggiatori. Dati i disagi, molti di loro, secondo Europa Verde Brescia, abbandonano il treno per riprendere a viaggiare in automobile. Non se la passa meglio il personale. Il sindacato SGB ha proclamato uno sciopero dalle ore 21.00 di giovedì 4 settembre, alle ore 18:00 di venerdì 5 settembre. Lo sciopero, informa l’azienda, potrà generare ripercussioni al servizio regionale, suburbano, aeroportuale e la lunga percorrenza di Trenord. “Gli scioperi sono almeno 12 ogni anno” come ci ha spiegato Dario Balotta, portavoce di Europa Verde Brescia. Ascolta o scarica
[Da Roma a Bangkok] Cina: le ferrovie e la torta sempre più grande
L'espansione dei sistemi di trasporto ha un impatto diretto sulla crescita economica: attivando una nuova rete di collegamento e trasporto, si crea una nuova economia che prima non c’era. Non è tanto che le aree in cui vengono costruiti nuovi sistemi di trasporto riescono ad accaparrarsi una fetta più grande della – per così dire – torta economica bensì che i collegamenti e i trasporti creano una torta più grande, come ripetono i governanti cinesi. La Cina, economia pianificata, ha deciso di darci dentro su questo concetto di espandere la torta e negli ultimi anni ha ricostruito e sviluppato la sua rete ferroviaria interna in un modo che non ha precedenti a livello mondiale costruendo più chilometri di ferrovie, specialmente ad alta velocità, di qualsiasi altro paese nel mondo. Ha poi reinvestito il  surplus di capacità acquisito nella costruzione di ferrovie in altri paesi connettendo la propria rete ferroviaria  alla Belt and Road Initiative, con collegamenti merci tra Cina ed Europa e altri paesi asiatici, rafforzando il ruolo della Cina nel commercio globale.
LAVORO: ALTA ADESIONE ALLO SCIOPERO NEL SETTORE FERROVIARIO CONTRO IL NUOVO CONTRATTO NAZIONALE
Prosegue lo sciopero del settore ferroviario iniziato nella serata di lunedì 7 luglio alle ore 21, che proseguirà fino alle ore 18 di oggi, martedì 8 luglio. A fermarsi sono i lavoratori aderenti ai sindacati di base CUB Trasporti, USB, SGB e Assemblea Nazionale del Personale di Macchina e di Bordo, in protesta contro il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) firmato a maggio dalle sigle confederali. Nella mattinata dell’8 luglio decine i treni che sono stati cancellati o hanno subito forti ritardi, soprattutto nelle principali città come Milano, Roma e Napoli. Alla base dello sciopero c’è il mancato accordo con i sindacati autonomi, che contestano l’intesa sottoscritta da Filt-Cgil, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Fast-Confsal e Orsa Ferrovie. Nonostante il 68% dei votanti si sia espresso a favore dell’accordo, l’affluenza si è fermata al 53%, alimentando il malcontento tra una parte significativa del personale. I sindacati di base chiedono una revisione dell’accordo, sottolineando la necessità di maggiore rappresentanza e coinvolgimento dei lavoratori nelle decisioni che li riguardano direttamente. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, l’intervento di David Leoni, ferroviere della CUB Trasporti. Ascolta o scarica,
LAVORO: SCIOPERO DEI FERROVIERI DALLE 21 DI LUNEDÌ 7 ALLE 18 DI MARTEDÌ 8 LUGLIO
Inizia alle 21 di lunedì 7 luglio 2025 un nuovo sciopero nel settore ferroviario. Fino alle 18 di martedì 8 luglio i lavoratori e le lavoratrici di Trenitalia, Trenord, Italo e altre aziende del trasporto ferroviario incroceranno le braccia. Lo sciopero è stato indetto dai sindacati di base, Cub, Usb, Sgb, dall’assemblea nazionale personale di macchina/personale di bordo di tutte le imprese del Gruppo FSI. La protesta nasce contro il Contratto Collettivo Nazionale dei macchinisti e capitreno firmato il maggio scorso dai confederali, ma contestato da una parte consistente dei lavoratori (ha votato sì all’accordo il 68 per cento dei lavoratori, con un’affluenza al referendum ferma però al 53 per cento). “Rifiutiamo un Ccnl che uccide la nostra sicurezza, la nostra salute e il nostro stipendio” dichiarano i lavoratori riuniti nell’Assemblea nazionale Personale di macchina/Personale di bordo. Su Radio Onda d’Urto è intervenuto Antonio Amoroso della Cub Trasporti. Ascolta o scarica.