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NOTAV: CONCLUSO IL CAMPEGGIO STUDENTESCO A VENAUS. LE VALUTAZIONI
Si è concluso, domenica 7 settembre, il campeggio No Tav che ha visto la partecipazione di studenti e studentesse provenienti da tutta Italia, radunatisi a Venaus, luogo simbolo della lotta contro la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità in Val di Susa, opera inutile e dannosa. Il campeggio, iniziato il 2 settembre, è stato un momento ricco di incontri, dibattiti e momenti di socialità, nei quali le studentesse e gli studenti hanno potuto confrontarsi, riflettere e approfondire le problematiche legate a un sistema che, come è emerso dalle discussioni, li vede sempre più lontani e in conflitto con le logiche istituzionali e politiche dominanti. Le valutazioni della sei giorni con Nicola del KSA, Kollettivo Studentesco Autonomo di Torino. Ascolta o scarica.
NOTAV: 2/7 SETTEMBRE CAMPEGGIO STUDENTESCO A VENAUS, “OCCASIONE DI LOTTA, CONFRONTO, SOCIALITÀ E AGGREGAZIONE”
Inizia oggi il campeggio No Tav per studenti e studentesse delle scuole superiori: continuerà fino a domenica 7 settembre. I giovani, in arrivo da tutta Italia, si sono dati appuntamento a Venaus, provincia di Torino, luogo simbolo della lotta contro la grande opera inutile e dannosa. Sei giorni di confronto e socialità “per toccare i nodi e le contraddizioni principali” di un sistema “che ci vuole in guerra e che ci porta in una direzione di miseria generale”. Studentesse e studenti fanno propria la lotta No Tav, ispirandosi a “un movimento che in tutti i suoi anni di vita è riuscito a costruire la propria autonomia senza mai piegarsi a logiche istituzionali o dei partiti” costruendo “giorno per giorno alterità e contrapposizione di massa popolare”. Il programma, consultabile sulle pagine social del Kollettivo Studentesco Autonomo di Torino, prevede momenti assembleari, formazioni, iniziative di lotta, gite al cantiere TAV, musica e sport. Ci presentano l’iniziativa Daniele e Fabio del Kollettivo Studesco Autonomo di Torino. Ascolta o scarica
NO TAV: CONTRO ACCUSE E STRUMENTALIZZAZIONI MEDIATICHE (E NON) PRENDE PAROLA IL COMITATO SUSA-MOMPANTERO
Archiviato con grande successo il nono Festival Alta Felicità in Valle di Susa, a fine luglio 2025, alcuni media (e dintorni) sono tornati ad attaccare il Movimento No Tav, da oltre un trentennio attivo – con tutte le sue articolazioni e sensibilità – contro la devastazione del territorio causata dalla grande opera inutile, il Tav Torino – Lione. Il tentativo è quello, non nuovo, di dividere “buoni” e “cattivi”, etichetta da assegnare alle oltre 10mila persone in corteo in Valle di Susa lo scorso 26 luglio. “Un lungo e – scrive notav.info – colorato serpentone, composto da persone di tutte le età, si è diviso in tre spezzoni, raggiungendo i cantieri (attivi o futuri) del Tav a Giaglione, nella frazione Traduerivi di Susa e a San Didero[…]: a Traduerivi si è riusciti a penetrare nell’area cantierizzata con tutto il corteo aprendo un varco tra filo spinato e barriere Jersey, colpendo e danneggiando in modo irreversibile strutture e mezzi di cantiere. Anche a San Didero non sono mancati i sabotaggi: sono stati resi inservibili alcuni mezzi da lavoro e delle forze dell’ordine, insieme alla struttura destinata a diventare i futuri uffici della Sitaf. A San Didero la polizia non ha lesinato lacrimogeni lanciati ad altezza uomo, con l’obiettivo di ferire chi manifestava. In Clarea, l’azione ha raggiunto il perimetro del sito di Chiomonte, percorrendo i sentieri. Anche qui è stato aperto un varco, consentendo ai No Tav di penetrare l’area e presidiarla per oltre un’ora, durante la quale alcune strutture sono state nuovamente sabotate”. Per rispondere ad accuse e strumentalizzazioni, il Comitato No Tav Susa-Mompantero ha preso parola, con un comunicato ad hoc. Su Radio Onda d’Urto Doriana Tassotti, del Comitato No Tav Susa-Mompantero, prima firmataria del comunicato. Ascolta o scarica
“GUERRA ALLA GUERRA”, ASSEMBLEA DEI MOVIMENTI: LANCIATA PER L’8 NOVEMBRE UNA MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA
E’ iniziata con le parole di Nicoletta Dosio, storica attivista della Val di Susa, l’assemblea nazionale “Guerra alla Guerra”, svoltasi domenica 27 luglio durante il Festival Alta Felicità al presidio di Venaus, Torino. Davanti a una platea di oltre 300 persone, riunitasi sotto il tendone dei dibattiti, si è svolta dunque una lunga assemblea nazionale contro guerra e riarmo, ospitata dal Movimento valsusino e che ha visto la partecipazione di decine tra collettivi, realtà, sindacati di base e partiti. E’ necessario “mettere insieme le ragioni della lotta con le pratiche della lotta“, ha ricordato in primis Nicoletta Dosio, sottolineando come – nella lunga e decennale storia del Movimento Notav – “la pratica della lotta è riuscita a mettere insieme idee diverse, modi diversi di approcciarsi alla realtà, ed è riuscita a farli crescere insieme”. “Guerra alla Guerra” è in realtà il titolo di un libro pubblicato ormai 100 anni fa da un cittadino prussiano, Ernest Friedrich. Reduce dal carcere per essersi rifiutato di partecipare al primo conflitto mondiale, ha dato alle stampe Krieg dem Kriege! (Guerra alla guerra), in cui raccolta con oltre 180 immagini della Prima guerra mondiale tratte da archivi medici e militari tedeschi, cos’erano gli orrori della guerra, cosa era accaduto nelle trincee e nei campi di combattimento. Il nostro tempo ha imposto di recuperare questo slogan (ripreso poi, a vario titolo, nei conflitti del ‘900) e il suo rifiuto nei confronti di un mondo che sta alzando sempre più muri spinati, che sta trasformando le proprie economie, armandosi, arruolando. Da qui l’idea – partendo dall’assemblea di domenica – di costruire (come scritto nel comunicato di indizione) un percorso contro la guerra, il riarmo e il genocidio in Palestina. Durante l’apertura è stata ricordata la solidarietà all’equipaggio della nave Handala della Freedom Flotilla, arrestato la notte precedente dall’esercito israeliano, ed è stata salutata la liberazione di George Ibrahim Abdallah, attivista libanese detenuto in Francia per 40 anni. E’ intervenuto poi Quarticciolo Ribelle, da Roma, che ha sottolineato l’importanza di parlare il più possibile alla società civile e non solo “a noi stessi”, intesi come collettivi, realtà, movimenti. Durante l’assemblea si sono susseguiti numerosi interventi da parte delle realtà organizzate presenti: il movimento No Base di Pisa, contro la realizzazione di una nuova base militare sul territorio; i Giovani palestinesi, l’Intifada studentesca, l’Udap, tra le realtà che hanno dato vita a un ampio movimento per la Palestina in Italia e che hanno ricordato l’appuntamento nazionale del 4 ottobre; i lavoratori portuali di Livorno dei GAP e gli operai del collettivo di fabbrica Gkn da Firenze che ha chiuso l’intervento con la frase emblematica “questo autunno compatti: non sfilacciati ma convergenti”, per riprendere il loro storico slogan. Hanno fatto seguito gli interventi delle realtà transfemministe di Non Una di Meno dei Nodi di Torino e Pisa; il Movimento disoccupati 7 novemebre da Bagnoli; il movimento Notav di Vicenza e i Boschi recentemente liberati dalla città veneta; e poi ancora: Extinction Rebellion, la campagna Stop Riarmo, l’Arci nazionale in un forte e sentito intervento che ha parlato della mobilitazione europea Stop Rearm Europe, i Centri sociali del nord est e la rete No dl sicurezza che ha ricordato l’appuntamento del 21 settembre, Potere al Popolo, Reset di Roma, Zam di Milano, operai della Tubiflex, Brancaleone, Usb, Movimenti di lotta per la casa di Roma, Militant. Una lunga e fitta assemblea che, con le dovute differenze e defezioni, ha fatto emergere che se c’è una profonda e diffusa “ragione di lotta” – come sottolineato da Nicoletta Dosio a inizio assemblea – si può partire da una base comune: in primis “l’importanza di muoversi per sabotare la guerra”. Per questo è stata individuata nell’8 novembre la data di mobilitazione nazionale a Roma. L’intervento di Nicoletta Dosio, del Movimento Notav, a inizio assemblea. Ascolta o scarica. Il report di Giulia della redazione di Radio Onda d’Urto dall’assemblea “Guerra alla Guerra”. Ascolta o scarica.
Val di Susa: le foto della due giorni di lotta
Nei suoi scatti, Luca Profenna racchiude le emozioni delle oltre 10mila persone che sabato 26 luglio sono partit3 dal campeggio del Festival “Alta Felicità” per protestare contro il TAV, la grande opera inutile che sta già devastando da tre decenni il territorio della Val di Susa. Fedele al motto “Fermiamo il TAV con ogni mezzo necessario”, il corteo ha praticato diverse azioni durante la giornata di lotta, dalle battiture contro le cancellate all’irruzione in vari punti del cantiere, tra cui anche la nuova sezione nella località Traduerivi, portando anche alla chiusura di un tratto dell’autostrada Torino-Bardonecchia. Dopo la giornata di lotta, il Festival è proseguito domenica 27 luglio con una intera giornata di eventi, assemblee e dibattiti, a cui ha partecipato, tra tante e tanti ospiti, anche l’eurodeputata Ilaria Salis. * * * * * * * * * * * * Tutte le foto sono di Luca Profenna SOSTIENI, DIFENDI, DIFFONDI DINAMOPRESS Per sostenere Dinamopress si può donare sul nostro conto bancario, Dinamo Aps Banca Etica IT60Y0501803200000016790388 tutti i fondi verranno utilizzati per sostenere direttamente il progetto: pagare il sito, supportare i e le redattrici, comprare il materiale di cui abbiamo bisogno L'articolo Val di Susa: le foto della due giorni di lotta proviene da DINAMOpress.
NO TAV: DIECIMILA IN MARCIA IN VALLE DI SUSA. AZIONI DIRETTE CONTRO I CANTIERI DELL’ALTA VELOCITÀ
Diecimila No Tav hanno marciato sabato 26 luglio 2025, in Valle di Susa, contro l’Alta velocità Torino-Lione. Il corteo è partito dal Festival Alta Felicità, organizzato ogni anno, a fine luglio presso lo storico presidio di Venaus, dal movimento che da oltre trent’anni si batte contro la grande opera inutile e dannosa i cui cantieri aumentano di numero, devastando sempre più la Valle e le sue montagne. La marcia, aperta dallo striscione “c’eravamo, ci siamo e ci saremo”, si è divisa in diversi spezzoni raggiungendo i cantieri (attivi o futuri) del Tav a Giaglione, nella frazione Traduerivi di Susa e a San Didero. Diverse le azioni dirette partite dalla marcia, tra cui le battiture, il taglio delle reti, il blocco dell’autostrada Torino-Bardonecchia con barricate in fiamme e l’invasione del nuovo cantiere di Traduerivi, frazione di Susa. Qui è stato aperto uno striscione con la scritta “salviamo insieme la piana di Susa!”. Inoltre, sono stati danneggiati irreversibilmente mezzi e strutture da cantiere. “Si parte e si torna insieme”, dice uno storico motto del movimento No Tav. Così, dopo la marcia, i manifestanti sono rientrati insieme al Festival Alta Felicità che prosegue anche oggi tra musica, dibattiti, assemblee e iniziative di ogni genere: oggi, domenica 27 luglio, è in programma l’assemblea nazionale “Guerra alla guerra”. Da Venaus la corrispondenza di Giulia della redazione di Radio Onda d’Urto. Ascolta o scarica.
Il movimento No Tav si riprende la valle
Almeno 10 mila – hanno partecipato alla giornata di lotta in Val di Susa; in corteo, numerose le bandiere della Palestina in solidarietà con le vittime di Gaza. Sanzionati i cantieri, bloccata l’autostrada. Le minacce di Piantedosi e Meloni “Li puniremo” Almeno 10 mila – hanno partecipato alla giornata di lotta; in corteo, numerose le […]
Vicenza: sgombero presidio No Tav a Ca’ Alte
A Vicenza, le forze dell’ordine hanno iniziato lo sgombero del bosco di Ca’ Alte, rimuovendo attivisti e attiviste che si erano incatenati davanti ai cancelli d’accesso in difesa di quel prezioso spazio verde. Il bosco, infatti, rischia di essere distrutto per fare posto ai lavori per il Tav. L’Italia continua a essere martoriata dalle grandi […]