Alice Spano / Ribaltare le aspettative sull’amore
I Quanti, sono la collana Einaudi di libri in solo formato ebook da leggere in
un’unica seduta. Una versione aggiornata dei mitici Millelire: saggi, reportage,
guide ma anche romanzi brevissimi come questo di Alice Spano. La protagonista,
una donna italiana trentacinquenne, decide di lasciare Roma e un lavoro noioso
in televisione per trascorrere un mese da sola nella capitale tedesca: uno
spazio orizzontale e indifferente, dove può vivere in una sorta di invisibilità,
smarrendosi tra corpi sconosciuti e paesaggi urbani.La svolta arriva quando
scopre il Silverfuture, un bar queer, e lì incontra la Tigre: donna magnetica,
vitale, indipendente, con cui nasce una storia d’amore intensa, carnale e
trasformatrice. Il loro rapporto attraversa euforia, quotidianità e crisi, con
momenti di fusione e incomprensione, desiderio e distanza.
La protagonista si trasferisce stabilmente a Berlino per vivere con la Tigre,
rinuncia al lavoro in Italia e cambia stile di vita. Le due donne condividono
esplorazioni, litigi, sogni – anche quello di avere un figlio. Ma Spano ribalta
le attese narrative legate all’amore. Nel cuore del libro, la scena di sesso tra
due donne anziane — osservata sullo schermo dalla protagonista e dalla Tigre
durante la proiezione di un film — è sorprendente e commovente, perché mostra
una forma d’amore e desiderio che raramente trova spazio nella narrativa
contemporanea. È un momento di rivelazione: la protagonista proietta sé stessa e
la Tigre nel futuro, vedendo nel corpo vecchio l’immagine di un amore che dura
nel tempo, che resiste, che evolve. Eppure, quel futuro non si compie.
Il grande gesto narrativo è proprio questo: raccontare l’inizio di un amore
senza raccontarne la fine. Spano ci guida attraverso tutte le fasi
dell’innamoramento — il desiderio, la scoperta, la quotidianità, la paura, il
compromesso — ma quando ci aspettiamo una conclusione netta, una separazione
drammatica o un epilogo chiarificatore, tutto si sfuma. La relazione tra la
protagonista e la Tigre non finisce con uno scontro o una decisione definitiva,
ma con il naturale allontanarsi della vita. Il vero congedo avviene nel
silenzio, nella distanza, in quel vuoto temporale che separa l’ultima scena
vissuta insieme dal primo incontro casuale, anni dopo, in un bar romano. Così,
Silverfuture diventa un romanzo sull’impossibilità di sapere quando un amore
finisce, anche se sappiamo esattamente dove è cominciato. L’amore, come Berlino
nel racconto, è uno spazio orizzontale in cui si può camminare a lungo senza
sapere se si è arrivati davvero da qualche parte.
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