[2025-09-13] FIERE* PER LA PALESTINA 13/09 @ CSOAT Auro e MarcoFIERE* PER LA PALESTINA 13/09
CSOAT Auro e Marco - Viale dei Caduti nella Guerra di Liberazione, 270
(sabato, 13 settembre 16:00)
PROGRAMMA SABATO 13 FIERE* PER LA PALESTINA
presenti tutte le giornate
Mostra fotografica di @Daniele Napolitano “La bellezza che resiste” — Vita in
Palestina
Dalle 16:00 alle 18:00:
LABORATORIO DI RICAMO TRADIZIONALE PALESTINESE 🍉 a cura di @Tatreez Napoli
Ricamare per resistere: laboratorio di tatreez
Per le donne palestinesi praticare il ricamo, in arabo tatreez,significa
affermare il legame con la propria tradizione e con la propria terra di
provenienza: un gesto che assume una forte valenza politica nel momento in cui
interi centri abitati sono stati distrutti e centinaia di migliaia di persone
sono state scacciate dalle proprie case.
Tatreez-Napoli è un gruppo che si riunisce presso il centro sociale “lo
Sgarrupato” nel quartiere di Montesanto a Napoli per praticare il tatreez e “non
smettere mai di parlare di Palestina”. Eman, una giovane donna di Jenin, ha
introdotto il gruppo alla tecnica del tatreez. Dagli incontri settimanali è
nata un’opera collettiva intitolata Gli uccelli del paese rubato, formata da 188
formelle ricamate realizzate da circa 170 persone. (A Roma ne porteremo solo una
parte)
Il laboratorio
I laboratori di Tatreez_Napoli sono rivolti a un pubblico eterogeneo e di ogni
età; per partecipare non è necessario conoscere i rudimenti del ricamo, né
portare strumenti e materiali.
Dopo una breve introduzione sul significato del tatreez, sul suo repertorio
figurativo e sulla tecnica del punto a croce, si passerà alla pratica del
ricamo, per realizzare un piccolo gadget a sostegno della iniziativa
Il laboratorio prevede un offerta di 10€ compresi di Kit di ricamo e cartolina
Dalle 17:00 alle 19:00
RODA DE CAPOEIRA
Palestra popolare indipendente
A cura di @professora Marika
CENA
h20:00
CONCERTI
h22:00
@Liadland
SONGS ABOUT GENOCIDE
LIADLAND è una musicista, un’artista, un’attivista, una migrante perpetua, una
diva queer trash, un’ebrea proveniente dalla Palestina e una maestra dei
margini. Il suo show unisce bassi potenti, influenze arabe/shami in omaggio alla
sua terra d’origine, e testi incisivi per uno spettacolo pieno di forza,
vulnerabilità e sensualità.
Il suo album di debutto “Nothing to Declare”, è un riferimento alla sua vita da
attivista politica con la lingua tagliente, e un segno del continuo
attraversamento dei confini tra nazioni, identità e mondi diversi, cercando di
contenere tutte queste realtà dentro di sé.
La sua ultima performance è una risposta multimediale al genocidio a cui ha
assistito, perpetrato dal suo stesso popolo, e si interroga su come continuare
collettivamente a lottare per la liberazione della Palestina in questi momenti
oscuri della storia
Djset by @gonorrea ❤️🔥
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Il ricavato di tutte le giornate andrà a sostenere il centro @amalalmustakbal,
nel campo profughi di Aida in Cisgiordania!
• Il centro culturale Amal al Mustakbal ("Speranza nel Futuro") è stato fondato
nel 1987 nel campo profughi di Aida, in Cisgiordania.
Un asilo per Ix bambinx del Campo: questa l'idea del centro Amal, nata dal
desiderio di attivare progetti per strappare le persone più piccole dalle strade
e fornire loro una preparazione prescolastica attraverso il gioco, la musica, lo
studio e l'arte.
* Fin da subito, il Centro è diventato un punto di riferimento per le persone
nel campo e per chi da fuori vuole supportare la Palestina: il centro ha
infatti creato un ponte di cultura, informazione e solidarietà tra la
Palestina e il mondo, attraversato da moltx volontarx e attivisx
internazionali per conoscere e sostenere la vita nel campo.
* Il ruolo internazionale del centro è quello che probabilmente lo ha reso
soggetto a continui attacchi da parte dell'esercito di occupazione.
A gennaio 2023, quattro attivisti e compagni del
Campo profughi di Aida sono stati arrestati e sottoposti a detenzione
amministrativa per quasi due anni. Uno di loro, Belal Jado, resiste e lotta
ancora dentro quelle maledette galere.
• Dopo più di 700 giorni dal genocidio a Gaza, il progetto coloniale sionista
avanza a colpi di attacchi sempre più violenti anche in Cisgiordania.
Con rastrellamenti nei campi profughi, con l'espansione degli insediamenti
illegali dei coloni tra Hebron e Ramallah, fino alla repressione di qualsiasi
forma di solidarietà internazionale con il popolo palestinese.