Il regime del maschio e le nuove sfide per l’antifascismoLa presa di potere di Trump è stata accompagnata dal supporto di una componente
socio culturale che sembra prendere sempre più piede, contraddistinta da
antifemminismo, solidarietà tra maschi e disprezzo per tutto ciò che ha a che
fare con il genere: la cosiddetta “cultura bro”. Trump si è sempre presentato
come uomo forte, ed è riuscito a formare una coalizione fatta da uomini, da
“bros”- vezzeggiativo di fratelli in inglese – tech bros, street bros, crypto
bros, sports bros, gym bros, Wall street bros e molto altro ancora.
Questi hanno utilizzato tutte le piattaforme a loro disposizione per persuadere
giovani uomini che Trump sarebbe stato l’uomo forte che avrebbe riportato al
centro del potere la maschilità e reso gli Stati Uniti un paese di nuovo
rispettabile. Gli strumenti con cui si è imposta tale narrativa sono molteplici,
uno su tutti i video podcast, che sembra siano stati un vettore trainante
fondamentale per la vittoria elettorale, tra questi il popolarissimo video
podcast di Joe Rogan, che con la sua intervista di tre ore a Trump nell’ottobre
del 2024 ha ottenuto 50 milioni di visualizzazioni su YouTube. Anche se nessuno
degli Youtuber si professa ufficialmente un analista politico, in questi format
le discussioni, dai toni fortemente conservatori, scorrono a ruota libera tra
sport, maschilità, scherzi e scommesse tra “bros”.
Trump ha vinto con ampio margine nel voto maschile. Il 54% di uomini lo ha
votato, con un 6% in più rispetto al 2020 tra uomini under 30. Ha visto crescere
inoltre il suo supporto nella comunità Nera ed è esploso nella comunità Latina,
con un +18% a confronto del 2020.
Trump ha stimolato tra i “maschi” una sorta di istinto di sopravvivenza
nell’epoca contemporanea attraverso il miraggio della supremazia. Ha promosso
messaggi che vanno ben oltre la facoltà di ragionamento razionale, ha parlato ai
“maschi” come «qualcuno che sa davvero quali sono i tuoi bisogni». Ha così
stimolato il bisogno di riprendere il controllo, di dominare in famiglia come
nel mondo: elementi che hanno a che fare con le funzioni basiche espletate dal
cervello rettiliano e che sono pilastri fondanti di secoli patriarcato. E ha
avuto successo.
Le radici di questo fenomeno, che negli Stati Uniti si è palesato in modo così
evidente ma che è esplicito in molti altri contesti internazionali, si possono
ritrovare nell’avanzamento del movimento transfemminista che in tutto il mondo
ha riportato al centro del dibattito politico il potere e l’abuso del maschile,
e che ha provocato una reazione opposta così scomposta e ramificata.
> Il problema forse più grave è che questo avanzamento simbolico-culturale del
> macho – ovviamente nella forma socialmente accettabile del “bro” – crea un
> humus nella società che rafforza, supporta e legittima il consenso al potere
> maschile autoritario e fascista che la presidenza Usa sta imponendo dentro e
> fuori i propri confini.
Questo consenso sociale rende ancora più complesso contrastare quel potere,
resistere e agire per vedere la sua fine. Trump inoltre è solo il modello più
evidente e presente nei media mondiali. Fenomeni simili si registrano anche in
altri paesi guidati dalla destra estrema come l’Argentina di Milei, o l’Ungheria
di Orbán.
Mercoledì 16 Luglio, ad Acrobax, all’interno del Festival Itinerante di
Dinamopress discuteremo di questo fenomeno assieme ad alcune ospiti. Sarà con
noi Leonardo Bianchi, giornalista indipendente esperto di cultura e società
statunitense, che ha scritto a lungo sulla cultura bro e sul suo impatto.
Sarà con noi anche Annalisa Camilli, giornalista di Internazionale, che ha
approfondito l’avanzamento in Europa della fenomeno degli incel e della
manosphere, e che ci aiuterà a capire il fenomeno e a collegarlo con l’egemonia
del maschio per come emerge dalla politica statunitense.
Saranno con noi anche due giovani collettivi antifascisti di Roma Sud,
l’assemblea Antifascista di Monteverde e l’assemblea Antifascista di Portuense.
Con loro potremo conoscere meglio la loro storia e capire come contrastare
questi fenomeni legati all’affermazione di un autoritarismo di matrice fascista
a partire dal lavoro territoriale nei quartieri e a partire dalle nostre
relazioni.
Seguirà aperitivo a sostegno della rivista e il concerto blues dei Fleurs du
Mal. Vi aspettiamo.
L’immagine di copertina è di Collettivo Marielle e Collettivo Prisma.
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