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Mobilitazioni in tutta Italia per la Freedom Flotilla
Greta Thunberg e gli altri attivisti rapiti da Israele dopo l’assalto notturno alla nave Madleen della Freedom Flotilla verranno probabilmente processati ed espulsi domani. La solidarietà nei loro confronti e la protesta per l’ennesimo atto illegale di Israele si sono espresse oggi in presidi a Udine, Torino, Milano, Genova, Brescia, Bergamo, Padova, Verona, Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma, Pisa, Firenze, Roma, Napoli, Bari, Catania e Palermo. Forte protesta anche da parte di Amnesty International: “La nave Madleen cercava di portare aiuti umanitari nel tentativo di violare l’illegale blocco israeliano della Striscia di Gaza occupata. Trasportava civili disarmati in missione umanitaria. L’intercettazione della nave da parte di Israele viola il diritto internazionale. In quanto potenza occupante, Israele ha l’obbligo legale di garantire ai civili di Gaza cibo e medicine a sufficienza e avrebbe dovuto permettere alla Madleen di consegnare gli aiuti umanitari a Gaza” ha dichiarato l’organizzazione per i diritti umani in un comunicato.   Redazione Italia
Tutti i modi per fermare la nave Madleen della Freedom Flotilla
Seawatch segnala che “la nave Madleen della Freedom Flotilla ha ricevuto tramite Frontex una richiesta di aiuto per un’imbarcazione in pericolo con a bordo persone migranti. Anche la milizia libica Tariq Ben Zeyad ha raggiunto l’imbarcazione, con l’intento di catturare le persone e riportarle in Libia. È evidente che la Tariq Ben Zeyad sia stata anch’essa allertata da Frontex, che ha così favorito il respingimento illegale. Quattro persone sono riuscite a fuggire buttandosi in acqua raggiungendo la Madleen, mentre le restanti sono state catturate per essere riportate in Libia. La Guardia Costiera greca deve intervenire immediatamente per fermare il respingimento e trasbordare le persone soccorse, per permettere alla Madleen di continuare la sua navigazione verso Gaza.” A questo punto viene da chiedersi se non si tratti di una strategia con diversi, diabolici obiettivi: bloccare o almeno ritardare il viaggio verso Gaza segnalando barche di migranti in difficoltà, spingere la nave verso l’Africa, con il rischio di violenze da parte della cosiddetta Guardia Costiera libica da noi finanziata e magari anche indagare l’equipaggio per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, o salvataggi multipli, come viene fatto di continuo con le Ong del soccorso in mare. Redazione Italia
Israele minaccia di bloccare la nave Madleen della Freedom Flotilla
La radio militare israeliana ha annunciato che le forze di sicurezza hanno deciso di impedire l’avvicinamento della Freedom Flotilla alle coste di Gaza. “Sarà bloccata in alto mare oppure condotta al porto di Ashdod e l’equipaggio verrà arrestato”. La reazione degli attivisti internazionali è stata ferma: “Noi andiamo avanti. Abbiamo messo in conto anche un comportamento violento da parte della marina israeliana”. Il Dottor Baptiste André ha sottolineato che la nave Madleen non “minaccia la sicurezza di Israele” e che il suo messaggio è che il blocco su Gaza “non può continuare”. Ha anche osservato che gli attivisti ricevono quotidianamente messaggi di sostegno da tutto il mondo e contano sul “sostegno internazionale per proseguire il viaggio e rompere il blocco imposto a Gaza”. Seguendo la traccia di navigazione, martedì sera è stato notato un rallentamento della navigazione. Si è saputo ieri sera che la barca è stata sorvolata da un drone militare israeliano, ma non ci sono stati atti violenti. Clicca per ascoltare le dichiarazioni dell’equipaggio prima di partire da Catania (in inglese con sottotitoli in italiano) Segui la rotta della Freedom Flotilla per aumentare la sicurezza dell’equipaggio. Diventa testimone di questo coraggioso viaggio per rompere l’assedio di Gaza. Clicca sul link: https://live.garmin.com/…/515FCF27FB35A7ECF2CB9391BF812F1 ANBAMED
La nave Madleen della Freedom Flotilla in navigazione verso Gaza
Il giorno dopo le minacce terroristiche israeliane, intervista ai componenti dell’equipaggio della nave Madleen della Freedom Flotilla in navigazione nel Mediterraneo con destinazione Gaza. Con voce calma ma determinata, Greta Thunberg ha detto che “il morale è alto” tra il team di volontari a bordo, anche se riconoscono che “i rischi e l’incertezza sono grandi. Siamo pienamente consapevoli dei rischi, ma siamo giunti alla conclusione che il rischio di non fare nulla è di gran lunga maggiore dei rischi impliciti in questa missione. Quello che stiamo facendo non è nulla in confronto a ciò che i palestinesi affrontano ogni giorno solo per sopravvivere”. E poi ha aggiunto: “Siamo una nave che trasporta aiuti umanitari. Non trasportiamo armi. Siamo volontari pacifici provenienti da tutto il mondo e viaggiamo in acque internazionali. Questo è un nostro pieno diritto. Il nostro obiettivo è raggiungere Gaza, ma ovviamente siamo consapevoli dell’incertezza, soprattutto dopo quanto accaduto con i convogli precedenti. Ciononostante, siamo determinati a proseguire la missione”. Clicca per ascoltare le parole dell’equipaggio prima di partire da Catania (in inglese con sottotitoli in italiano) SEGUI LA ROTTA.  Segui la rotta della Freedom Flotilla per aumentare la sicurezza dell’equipaggio. Diventa testimone di questo coraggioso viaggio per rompere l’assedio di Gaza. Clicca sul link: https://live.garmin.com/…/515FCF27FB35A7ECF2CB9391BF812F1 ANBAMED
Verso Gaza: la Madleen della Freedom Flotilla sfida l’assedio
È salpata domenica 1° giugno dal porto turistico di San Giovanni Li Cuti, a Catania, la Madleen, imbarcazione della Freedom Flotilla Coalition, diretta verso le acque della Striscia di Gaza. Il viaggio, che dovrebbe durare circa una settimana, è parte di una missione civile internazionale che si propone di rompere l’assedio illegale imposto da Israele e portare aiuti umanitari essenziali alla popolazione palestinese. A bordo della Madleen viaggia un piccolo equipaggio composto da attiviste e attivisti provenienti da oltre 10 Paesi, tra cui Norvegia, Svezia, Spagna, Italia, Malesia, Stati Uniti, Canada, Sud Africa, Nuova Zelanda e Turchia. Si tratta di una presenza internazionale eterogenea che riflette una solidarietà globale sempre più ampia nei confronti della causa palestinese. Tra i sostenitori e promotori della missione vi sono anche figure pubbliche di rilievo: l’attivista ambientale Greta Thunberg, l’attore irlandese Liam Cunningham, noto per il suo impegno politico oltre che per il ruolo in Game of Thrones e l’eurodeputata Rima Hassan, palestinese naturalizzata francese, voce instancabile dei diritti umani nei contesti istituzionali europei. Le loro adesioni dimostrano come la lotta del popolo palestinese trovi eco in ambiti diversi e complementari della società civile e politica internazionale. https://x.com/maurizioacerbo La partenza è stata preceduta da una grande mobilitazione cittadina a Catania, con centinaia di persone presenti al porto e migliaia in corteo nei giorni precedenti, a sostegno della missione. Il viaggio, tuttavia, è ad alto rischio. Già nelle prime ore dalla partenza, la Madleen sarebbe stata sorvolata da un elicottero militare israeliano. È ancora vivo il ricordo dell’attacco subito appena un mese fa dalla nave Conscience, anch’essa appartenente alla Freedom Flotilla, probabilmente colpita da droni israeliani mentre si trovava in acque internazionali nei pressi di Malta, secondo quanto riportato dagli attivisti a bordo. Oltre all’urgenza umanitaria, questa missione rappresenta un richiamo politico e morale a unire le lotte. La resistenza palestinese non è isolata, ma profondamente connessa alle battaglie globali contro l’oppressione, il razzismo, il colonialismo, la devastazione ambientale, la violenza patriarcale e le disuguaglianze economiche. L’intersezionalità delle lotte diventa oggi uno strumento indispensabile: ciò che accade a Gaza riguarda tutte e tutti noi. Difendere i diritti dei palestinesi significa difendere anche il diritto universale alla vita, alla giustizia e alla dignità in ogni parte del mondo. In un comunicato ufficiale, gli organizzatori scrivono che la Madleen “incarna l’instancabile resistenza del popolo palestinese e rappresenta la crescente opposizione globale contro le punizioni collettive e l’uso deliberato della fame come arma di guerra”. La presenza di volontarie e volontari da ogni angolo del mondo dimostra che la solidarietà internazionale non si lascia intimidire. La Freedom Flotilla Coalition lancia infine un appello urgente: ai governi, perché garantiscano un passaggio sicuro per la Madleen e tutte le missioni umanitarie; ai media, affinché seguano e documentino la traversata e alla società civile globale, affinché si opponga con forza al silenzio e all’indifferenza, unendo le proprie voci in un fronte comune di lotta per la libertà e la giustizia. Restiamo umani, diceva Vik. E questa nave, fragile ma ostinata, che attraversa il Mediterraneo carica di solidarietà e resistenza, è una risposta viva a quel richiamo. Un sogno che naviga controcorrente, una vela che parla tutte le lingue della dignità. Un gesto che, anche se ostacolato, non potrà mai essere fermato. Movimento Studenti Palestinesi in Italia     Redazione Italia