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Fiera delle Armi trasferita da Verona a Parma in cerca di “clima di serenità”, la lotta paga!
La Fiera delle Armi non si terrà più a Verona, ma si trasferirà a Parma per cercare “un clima di maggiore serenità, condizione venuta a mancare nelle ultime due edizioni organizzate a Verona”. E noi, come rete delle Associazioni che hanno organizzato e aderito alla manifestazione “Contro la Fiera delle Armi”, rivendichiamo di essere gli artefici di questo clima poco sereno che si è creato attorno a questa fiera che si è tenuta a Verona negli ultimi anni. Lo rivendichiamo perché durante le ultime stagioni noi eravamo lì a protestare e manifestare e lo abbiamo fatto sfilando nelle vie intorno alla fiera di Verona. Eravamo in centinaia, eravamo con amic*, compagni e compagne provenienti da diverse città dei nord Italia, per gridare tutti e tutte insieme NO alla fiera della morte. Lo abbiamo fatto perché ben consapevoli che dietro gli slogan che richiamano ad eventi sportivi, si nascondevano (e nemmeno troppo) aziende costruttrici di armi da guerra, aziende produttrici di morte, quindi complici di tutte le guerre in corso che stanno devastando questa Terra, che stanno facendo migliaia di morti innocenti, aziende complici del genocidio in Palestina. C’è in corso una terza guerra mondiale a pezzi, e più passano i mesi e più aumentano le aree e i Paesi in guerra, aumentano i bombardamenti, aumenta il numero di morti, aumentano le distruzioni e i popoli annientati da quelle stesse armi esposte in questa maledetta fiera. Un business che si basa su questo: morte e distruzione a cui ci siamo opposti e ci opporremo sempre. Rivendichiamo il fatto di aver mostrato a tutta Italia foto con bambini e bambine mentre imbracciano fucili e pistole come fossero giocattoli (clicca qui), in barba ad un codice etico che perdeva già in partenza il proprio scopo. Foto aberranti e simbolo di una cultura legate alle armi, quindi alla violenza. Foto che sono arrivate fino al Parlamento dove è stata richiesta un’inchiesta parlamentare per capire meglio le nefandezze, il perché c’erano bambini con tanto di armi in mano. Abbiamo espresso con energia la nostra contrarietà a questa complicità abominevole, ad una Fiera delle armi nella nostra città, ma il fatto che questa fiera non si tenga più a Verona rappresenta il minimo sindacale della nostra lotta, una lotta che non chiede di spostarla altrove ma di abolirla completamente, non permettere che in nessun’altra città vengano esposte armi di nessun genere, per impedire che la cultura della guerra sovrasti la cultura della pace, che strumenti di morte, per uomini, donne e animali vengano esposte come fossero trofei, a Verona come a Parma, come in qualsiasi altro posto. Quindi, rivendichiamo l’aver creato un clima poco sereno a Verona intorno alla Fiera delle Armi, un clima che attorno a questa fiera non sarà mai sereno, ovunque e fin quando si farà. * Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle Università * Laboratorio Autogestito Paratod@s * Ultima Generazione * Rifondazione VR * Osservatorio Migranti Verona * Circolo Pink * Rete Verona per Palestina * Attach * Mediterranea Verona
EOS addio: non più a Verona l’odiosa fiera delle armi
La manifestazione, che tante polemiche aveva suscitato negli ultimi anni nella città scaligera, si trasferisce a Parma, anche grazie alle proteste di tante associazioni locali. Sulle pagine di Heraldo avevamo raccontato della fiera delle armi, una manifestazione che si è svolta a Verona per quattro anni, grazie a un contratto stipulato con la precedente amministrazione. Questo accordo consentiva a EOS (European Outdoor Show) di offrire agli espositori la possibilità di presentare i loro prodotti nei padiglioni della ZAI, coinvolgendo produttori e venditori di armi. Una fiera che, dietro una facciata che cerca di mettere in risalto armi definite “sportive” per nautica e caccia (come se uccidere animali potesse essere considerato uno sport), espone in realtà pistole, fucili, mitragliatrici e altre armi da guerra. Con espositori che vendono armi a Israele, quindi strumenti creati e commercializzati per uccidere. Tutto esposto apertamente, accessibile agli adulti e, purtroppo, a numerosi bambini che anche nell’ultima edizione hanno affollato gli stand. La fiera a Verona ha suscitato forti reazioni da parte di numerose associazioni, che su diversi fronti hanno espresso critiche decise nei confronti dell’evento, impegnandosi in alcuni casi a limitare i danni di una manifestazione permeata di violenza. In tale contesto è stato elaborato un codice etico con l’obiettivo di stabilire regole precise, soprattutto a tutela dei minori, consentendo loro l’ingresso solo se accompagnati da un adulto e vietando il contatto diretto con le armi. Questa seconda regola, com’era prevedibile, non è mai stata rispettata nelle varie edizioni in cui il codice etico era in vigore. Infatti, sia nell’edizione del 2024 che in quella di quest’anno, sono state diffuse numerose e allarmanti immagini di bambine e bambini che impugnavano pistole e fucili veri, come se fossero giocattoli e non strumenti di morte. La Rete delle Associazioni contro la fiera Educazione Siberiana, aveva titolato un secondo gruppo di associazioni veronesi unite nella Rete contro la fiera delle armi, richiamando il libro di Lilin, in cui l’educazione non mira a una crescita morale, ma a una vita dominata dalla violenza. Si riferiscono così a quei genitori che non solo portano i figli a una fiera di armi, ma permettono loro di maneggiarle, simulando spari e azioni di guerra, trattandolo come un vero e proprio gioco in stile educazione siberiana. Questa rete di associazioni nelle ultime due edizioni ha organizzato due eventi che hanno coinvolto centinaia di persone provenienti da diverse città del Nord Italia, le quali hanno sfilato lungo il perimetro della fiera. Una rete che ha ideato e realizzato il flash mob all’interno dei padiglioni, davanti allo stand dell’azienda Baretta. Durante questa azione, attiviste e attivisti della rete indossavano maschere raffiguranti Benjamin Netanyahu, primo ministro israeliano e responsabile del genocidio in corso in Palestina, perpetrato anche attraverso le armi esposte in fiera. Il flash mob ha attirato molta attenzione sia all’interno della Fiera sia a livello mediatico, soprattutto perché in quei momenti sono state scattate foto che ritraevano numerosi minorenni con armi in mano. Queste immagini hanno fatto il giro dei media nazionali e sono arrivate fino al Parlamento, dove è stata richiesta l’apertura di un’inchiesta parlamentare per discutere del fatto che bambini abbiano potuto accedere a questo tipo di fiera, arrivando perfino a impugnare armi. Manifestazioni, flash mob, immagini di minorenni armati diffuse sui media nazionali e una richiesta di inchiesta parlamentare hanno generato attorno alla fiera delle armi un clima di forte tensione e disagio, come ammettono gli stessi organizzatori: I vari prodotti presenti alla fiera desiderano condividere l’evento con gli appassionati italiani e internazionali in un’atmosfera più serena, un clima che purtroppo è venuto meno nelle ultime due edizioni tenutesi a Verona. È proprio questo clima che si è creato a Verona, intorno alla Fiera delle Armi, che ha spinto EOS a prendere la decisione di trasferire la fiera da Verona a Parma. Una piccola vittoria per la rete di associazioni unite contro la Fiera delle armi, ma una vittoria parziale, perché, come sottolineano le associazioni, l’obiettivo reale è garantire che fiere dedicate alle armi non si tengano in nessuna parte del mondo. Il sogno è che ogni guerra cessi e che nel mondo non esistano più conflitti che portano solo morte e distruzione. Oggi sembra un’utopia, ma i sogni si realizzano attraverso la lotta e l’impegno, anche nelle azioni più piccole. Forse, impedire che una fiera di questo tipo si svolga nella propria città, allontanando la cultura delle armi dai bambini e dai giovani, può rappresentare il primo passo per abbandonare quell’educazione siberiana che glorifica armi e violenza. Heraldo
Manifestazione No OGM a Parma di “Cambiare il Campo”
Riportiamo il comunicato verso la manifestazione di questo sabato e ai nostri microfoni Luca dell’ Associazione Solidarietà Campagna Italiana.  Cambiare il Campo è un gruppo di attiviste e attivisti, contadine e contadini, di diverse zone d’Italia, provenienti da diverse realtà, gruppi, collettivi e associazioni, rurali e cittadine che lavorano per unire le forze e per […]
Parma, 14 giugno Corte Stop OGM per l’agroecologia NO TEA – NGT – NBT
E’ possibile anche solo immaginare di coltivare un qualche spazio di libertà e autonomia quando anche la produzione di ciò che ci è primariamente necessario, come il cibo, rischia seriamente di diventare totalmente asservita ai giganti della chimica, delle manipolazioni genetiche/genomiche e della digitalizzazione? Questa battaglia non riguarda solo chi vive di lavoro contadino, tocca anzi molto da vicino tutte e tutti: per questo è importante partecipare il 14 giugno a a Parma al corteo STOP OGM, PER L’AGROECOLOGIA! Di seguito il comunicato stampa. Cambiare il Campo è un gruppo di attiviste e attivisti, contadine e contadini, di diverse zone d’Italia, provenienti da diverse realtà, gruppi, collettivi e associazioni, rurali e cittadine che lavorano per unire le forze e per difendere e sviluppare i sistemi agroecologici di produzione, distribuzione e consumo del cibo. Ci rivolgiamo a contadine e contadini, consumatrici e consumatori, associazioni, gruppi d’acquisto, comunità di supporto dell’agricoltura, empori solidali, aziende e cooperative, tecnici agricoli, ricercatrici e ricercatori responsabili, per costruire un’opposizione comune contro l’avanzare dei nuovi OGM (TEA, NBT, NGT). Diciamo SÌ all’agricoltura contadina agroecologica, diffusa sui territori, di prossimità e svincolata dal capitale finanziario, che produce un cibo sano, non inquina e non distrugge l’ambiente. Diciamo SÌ al favorire la rigenerazione naturale della biodiversità, alla conservazione del suolo e dell’acqua, vere ricchezze delle comunità ed efficaci difese dalle avversità. SÌ al fondamentale diritto dei contadini e delle contadine di conservare, riprodurre, selezionare partecipativamente e scambiare liberamente le proprie sementi. Diciamo SÌ all’autodeterminazione alimentare, alla costruzione di reti di piccola scala basate su relazioni di solidarietà e mutualismo, a sostegno dell’agricoltura contadina, col lavoro della terra in autogestione collettiva, non schiava delle leggi di mercato. Sosteniamo le realtà contadine, preservandole dalla scomparsa ed incentivando il ritorno alla terra per l’agroecologia in contrapposizione alle multinazionali dell’agricoltura e dell’alimentazione industriale. Diciamo NO all’agricoltura 4.0 e alle altre soluzioni tecnoindustriali per la sperimentazione, la coltivazione e la deregolamentazione degli organismi geneticamente modificati: TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita), NBT (New Breeding Techniques) o NGT (New Genetic Techniques), tutti nuovi nomi per nascondere quel che già ci fu propinato e contro i quali lottammo con successo 30 anni fa, i vecchi OGM. Diciamo NO al cibo prodotto in laboratorio, non vogliamo essere le cavie di questa deriva scientista! Diciamo NO al saccheggio e alla distruzione dei beni ambientali, alla “digitalizzazione” dell’attività agricola, sempre più dispendiosa, inquinante ed energivora. Non possiamo rimanere indifferenti al perpetrarsi dell’ennesima soluzione tecnologica per risolvere problemi provocati proprio da tecnologie e metodi chimico-industriali. Forti interessi lobbistici condizionano la politica, l’informazione e i grandi sindacati agricoli, le molteplici agenzie per la sicurezza alimentare, ambientale e per lo sviluppo agricolo, nonché gran parte della ricerca pubblica e privata. La violenza operata dai sistemi di potere e la loro indifferenza per la salute pubblica è sempre più evidente e opprimente sulle nostre vite. Ci ritroveremo a Parma, dove ha sede l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA), che sta giocando un ruolo importante nei processi di deregolamentazione dei nuovi OGM e di manipolazione genetica di piante e animali. A Parma dove ha sede l’azienda biologica Podere Stuard, attualmente al centro dell’allarmante situazione che la vede protagonista della sperimentazione in campo di pomodori geneticamente modificati. Vi invitiamo ad una partecipazione popolare: fermare l’avanzata dei nuovi OGM che minacciano ambiente, sistemi alimentari e salute pubblica è cosa urgente ! SABATO 14 GIUGNO 2025, VIENI A PARMA! Faremo un corteo e ci sarà cibo, musica, teatro e performaces. Ritrovo alle ore 15:30 davanti alla Stazione FS, piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa, per muoversi attraverso la città fino al Parco Ex Eridania. CAMBIARE IL CAMPO! Per la Convergenza Agroecologica e Sociale Per informazioni, passaggi ed eventuale ospitalità a Parma scrivi a no-ogm@cambiareilcampo.org Scarica qui l’immagine web (295 KB) Scarica qui il volantino ad alta risoluzione per stampa poster 50x70cm (5 MB) Scarica qui il volantino ad alta risoluzione per stampa fronte/retro o 2 pagine con immagine e testo (7 MB) Scarica qui l’appello in formato PDF (16 KB) Redazione Italia
La nostra edicola è finalmente aperta
-------------------------------------------------------------------------------- -------------------------------------------------------------------------------- La nostra edicola, a Parma, è finalmente aperta. L’inaugurazione ha avuto luogo il 17 maggio 2025. Voglio raccontarvi alcune cose che sono successe in questa prima settimana, da lunedì 19 a sabato 24 maggio, in cui ho lavorato tutti i giorni dalle 8 della mattina alle 2 del pomeriggio. È stata una settimana piena di emozione, entusiasmo, gioia, paura e dubbio. Innanzitutto, va detto che l’edicola è situata davanti alla chiesa dell’Annunziata, nel quartiere dell’Oltretorrente, un luogo in cui passa tanta gente. Tutti si sono detti molto felici della riapertura dell’edicola: per alcuni rende la zona ancora più bella e vivace, mentre per altri porta la nostalgia della loro infanzia. Durante la settimana abbiamo parlato con la gente che passava e con i clienti, donando loro il nostro sorriso, la nostra disponibilità e il nostro ascolto, imparando a nostra volta molte cose nuove. Ad esempio, che la Duchessa Maria Luigia si chiamava in realtà Maria Luisa prima di diventare duchessa, che il marito Napoleone era in esilio a Sant’Elena, e che esistevano territori francesi in Italia ad esempio verso Borgotaro. La conversazione con un’altra passante ci ha invece insegnato che in passato la scuola era solo per i figli dei ricchi, mentre se nascevi povero ti toccava lavorare a meno di non essere figlio di militari: lei infatti ha frequentato le scuole dai preti proprio perché il padre era un soldato. Un’altra persona ci ha detto che le cose stanno andando di male in peggio, che i diritti dei lavoratori sono diminuiti e che il governo non sta facendo abbastanza pubblicità al referendum dell’8/9 giugno. Ha dedicato un pensiero speciale per i migranti e ha concluso invitando tutti a fare la propria parte, perché è insieme che possiamo cambiare il mondo. Lei per se stessa lo ha già fatto, lavorando per più di 38 anni. Un’altra persona ancora ci ha invece descritto l’atmosfera durante e dopo la partita Parma-Napoli. Con i vari passanti e i clienti abbiamo parlato dei più svariati argomenti: sport, politica, società. Abbiamo capito, per esempio, la differenza tra un quotidiano locale e uno nazionale, tra la Gazzetta di Parma e il Corriere della Sera e le differenti sensibilità politiche delle varie testate. E poi abbiamo aiutato chi ce lo chiedeva ed è così che abbiamo donato una scatola di cartone a una signora che ce ne chiedeva una, e fatto fare una chiamata e indicato dove trovare una cartoleria a un uomo e una donna che non avevano né telefono né computer. Grazie a una signora che parlava inglese e cercava una mappa della città – dopo averle indicato dove poteva trovarne una, abbiamo deciso di comprarne una anche per l’edicola e di appenderla per chi ne avesse bisogno in futuro. Abbiamo anche sistemato una bicicletta e dato tantissime indicazioni stradali. Addirittura abbiamo aiutato una studentessa straniera che si è sentita male e dopo aver chiamato l’ambulanza abbiamo usato uno dei cuscini delle sedie dell’edicola per farla stare più comoda e le abbiamo tenuto compagnia mentre aspettavamo i soccorsi. Fino a sera abbiamo aspettato sue notizie dalla persona che l’ha accompagnata all’ospedale e nel frattempo abbiamo pulito dove aveva vomitato. A sera abbiamo saputo che stava bene. È stata una settimana piena di sentimenti e la nostra edicola si è rivelata essere un’edicola universale: è stata luogo di vendita di giornali, di incontro tra generazioni e culture diverse, un riferimento per chi aveva perso la strada e addirittura un’officina di riparazione biciclette, un centralino telefonico ed un pronto soccorso. Non vediamo l’ora di scoprire in cosa si trasformerà nelle prossime settimane. -------------------------------------------------------------------------------- Bertrand, uno degli edicolanti che dal 17 maggio 2025, gestisce l’edicola EQUA, il progetto dell’Edicola del Quartiere Annunziata uno spazio sociale in cui è possibile acquistare il giornale ma anche avere informazioni di vario tipo, scambiare due parole o scoprire i servizi del territorio. Il progetto EQUA è stato sostenuto da un finanziamento della Fondazione Cariparma. Articolo pubblicato su ciaconlus.org. -------------------------------------------------------------------------------- L'articolo La nostra edicola è finalmente aperta proviene da Comune-info.
Perché l’agricoltura contadina sarà a Parma
A PARMA HA SEDE L’AGENZIA EUROPEA PER LA SICUREZZA ALIMENTARE, CHE STA GIOCANDO UN RUOLO IMPORTANTE NEI PROCESSI DI DEREGOLAMENTAZIONE DEI NUOVI OGM E DI MANIPOLAZIONE GENETICA DI PIANTE E ANIMALI. A PARMA HA ANCHE SEDE L’AZIENDA BIOLOGICA PODERE STUARD, ATTUALMENTE AL CENTRO DELL’ALLARMANTE SITUAZIONE CHE LA VEDE PROTAGONISTA DELLA SPERIMENTAZIONE IN CAMPO DI POMODORI GENETICAMENTE MODIFICATI. “CI RIVOLGIAMO A CONTADINE E CONTADINI, CONSUMATRICI E CONSUMATORI, ASSOCIAZIONI, GRUPPI D’ACQUISTO, COMUNITÀ DI SUPPORTO DELL’AGRICOLTURA, EMPORI SOLIDALI, AZIENDE E COOPERATIVE, TECNICI AGRICOLI, RICERCATRICI E RICERCATORI RESPONSABILI, PER COSTRUIRE UN’OPPOSIZIONE COMUNE CONTRO L’AVANZARE DEI NUOVI OGM…”. APPELLO PER LA MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO I NUOVI OGM Foto di Riccardo Troisi -------------------------------------------------------------------------------- APPELLO PER LA MANIFESTAZIONE A PARMA CONTRO I NUOVI OGM E NON SOLO Cambiare il Campo è un gruppo di attiviste e attivisti, contadine e contadini, di diverse zone d’Italia, provenienti da diverse realtà, gruppi, collettivi e associazioni, rurali e cittadine che lavorano per unire le forze e per difendere e sviluppare i sistemi agroecologici di produzione, distribuzione e consumo del cibo. Ci rivolgiamo a contadine e contadini, consumatrici e consumatori, associazioni, gruppi d’acquisto, comunità di supporto dell’agricoltura, empori solidali, aziende e cooperative, tecnici agricoli, ricercatrici e ricercatori responsabili, per costruire un’opposizione comune contro l’avanzare dei nuovi OGM (TEA, NBT, NGT). Diciamo SÌ all’agricoltura contadina agroecologica, diffusa sui territori, di prossimità e svincolata dal capitale finanziario, che produce un cibo sano, non inquina e non distrugge l’ambiente. Diciamo SÌ al favorire la rigenerazione naturale della biodiversità, alla conservazione del suolo e dell’acqua, vere ricchezze delle comunità ed efficaci difese dalle avversità. SÌ al fondamentale diritto dei contadini e delle contadine di conservare, riprodurre, selezionare partecipativamente e scambiare liberamente le proprie sementi. Diciamo SÌ all’autodeterminazione alimentare, alla costruzione di reti di piccola scala basate su relazioni di solidarietà e mutualismo, a sostegno dell’agricoltura contadina, col lavoro della terra in autogestione collettiva, non schiava delle leggi di mercato. Sosteniamo le realtà contadine, preservandole dalla scomparsa ed incentivando il ritorno alla terra per l’agroecologia in contrapposizione alle multinazionali dell’agricoltura e dell’alimentazione industriale. Diciamo NO all’agricoltura 4.0 e alle altre soluzioni tecnoindustriali per la sperimentazione, la coltivazione e la deregolamentazione degli organismi geneticamente modificati: TEA (Tecniche di Evoluzione Assistita), NBT (New Breeding Techniques) o NGT (New Genetic Techniques), tutti nuovi nomi per nascondere quel che già ci fu propinato e contro i quali lottammo con successo 30 anni fa, i vecchi OGM. Diciamo NO al cibo prodotto in laboratorio, non vogliamo essere le cavie di questa deriva scientista! Diciamo NO al saccheggio e alla distruzione dei beni ambientali, alla “digitalizzazione” dell’attività agricola, sempre più dispendiosa, inquinante ed energivora. Non possiamo rimanere indifferenti al perpetrarsi dell’ennesima soluzione tecnologica per risolvere problemi provocati proprio da tecnologie e metodi chimico-industriali. Forti interessi lobbistici condizionano la politica, l’informazione e i grandi sindacati agricoli, le molteplici agenzie per la sicurezza alimentare, ambientale e per lo sviluppo agricolo, nonché gran parte della ricerca pubblica e privata. La violenza operata dai sistemi di potere e la loro indifferenza per la salute pubblica è sempre più evidente e opprimente sulle nostre vite. Ci ritroveremo a Parma, dove ha sede l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (EFSA), che sta giocando un ruolo importante nei processi di deregolamentazione dei nuovi OGM e di manipolazione genetica di piante e animali. A Parma dove ha sede l’azienda biologica Podere Stuard, attualmente al centro dell’allarmante situazione che la vede protagonista della sperimentazione in campo di pomodori geneticamente modificati. Vi invitiamo a una partecipazione popolare: fermare l’avanzata dei nuovi OGM che minacciano ambiente, sistemi alimentari e salute pubblica è cosa urgente! SABATO 14 GIUGNO 2025, VIENI A PARMA! Faremo un corteo e ci sarà cibo, musica, teatro e performaces. Ritrovo alle ore 15:30 davanti alla Stazione FS, piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa, per muoversi attraverso la città fino al Parco Ex Eridania. -------------------------------------------------------------------------------- CAMBIARE IL CAMPO! Per la Convergenza Agroecologica e Sociale -------------------------------------------------------------------------------- L'articolo Perché l’agricoltura contadina sarà a Parma proviene da Comune-info.