Tag - sinistra

Pacificazione alla turca: repressione dei Repubblicani e schermaglie con le FDS
È durato un tempo quasi nullo l’illusione di pacificazione interna della Turchia in seguito alla cerimonia simbolica di distruzione delle armi da parte del PKK, lo scorso luglio, e alla susseguente creazione di una commissione parlamentare apposita, incaricata di discutere i passi successivi del processo di pace. Immediatamente dopo, infatti, […] L'articolo Pacificazione alla turca: repressione dei Repubblicani e schermaglie con le FDS su Contropiano.
Pensiero critico. Perché progressismo e sinistra perdono le elezioni?
Le sinistre e i progressismi al governo non perdono le elezioni a causa dei troll dei social network. Né perché le destre sono più violente, e tanto meno perché la gente che ha beneficiato delle politiche sociali è ingrata. Le battaglie politiche sui social non creano dal nulla ambienti politico-culturali […] L'articolo Pensiero critico. Perché progressismo e sinistra perdono le elezioni? su Contropiano.
Gran Bretagna. Zarah Sultana delinea il nuovo partito della sinistra britannica
In un’intervista con la New Left Review pubblicata pochi giorni fa, la deputata fuoruscita dal Labour Party britannico, Zarah Sultana ha ricostruito sia il suo percorso di convergenza in un nuovo partito della sinistra con Jeremy Corbin – anche lui fuoriuscito dal Labour Party ed eletto come indipendente – sia i punti […] L'articolo Gran Bretagna. Zarah Sultana delinea il nuovo partito della sinistra britannica su Contropiano.
Mamdani dimostra l’efficacia del metodo DSA negli USA
Pubblicato con lievi modifiche su Transform Italia il 06 Agosto 2025 di M. Minetti Mamdani, Ocasio Cortez e Sanders. La vittoria di Zohran Mamdani alle primarie per il candidato democratico alle future elezioni del sindaco di New York costituisce un … Continua a leggere→
A Bruxelles s’è svegliata Biancaneve
“La verità distrugge la stupidità”, scrive Han Kang, Nobel per la Letteratura 2024, in “L’ora di greco” (Adelphi 2011). Citando una frase in greco antico dal sapore fortemente socratico, subito aggiunge: “Ma è poi vero? Quando la verità distrugge la stupidità, ne subisce l’influenza e si modifica? E allo stesso […] L'articolo A Bruxelles s’è svegliata Biancaneve su Contropiano.
Dossier Milano # 5 | Milano e i bunker verticali. Come si  selezionano le nuove forme dell’abitare – di Tiziana Villani
Credo occorra soffermarsi su alcuni elementi che la trasformazione delle città occidentali, europee, ha prodotto, unitamente alla riformulazione, verticalizzazione dell’abitare con conseguente scompaginamento degli assetti abitativi precedenti; si è verificata una vera e propria polverizzazione del tessuto sociale, come testimonia il caso di Milano. Non solo i ricchi, ma soprattutto una serie di figure [...]
L’orizzonte strategico non è più a sinistra
OGNI TANTO, LA SINISTRA SI ENTUSIASMA PER LE ULTIME NOVITÀ MEDIATICHE CHE PROMETTONO TEMPI FELICI. IN QUESTI GIORNI, I NOMI DEL SOCIALISTA ZOHRAN MAMDANI, COME POSSIBILE SINDACO DI NEW YORK, E DI JEANETTE JARA, COME CANDIDATA ALLA PRESIDENZA PER I PROGRESSISTI CILENI, SONO MOTIVO DI GIOIA PER TANTI. ENTUSIASMI ANCHE PIÙ FORTI SI SONO REGISTRATI QUALCHE ANNO FA ANCHE IN EUROPA CON L’ASCESA DI PODEMOS IN SPAGNA E SYRIZA IN GRECIA. MA PER RICONOSCERE QUALCOSA IN GRADO DI RICONSEGNARE SIGNIFICATO ALLA PAROLA SINISTRA FORSE BISOGNEREBBE CAMBIARE SGUARDO, DARE MENO IMPORTANZA ALLA DEMOCRAZIA RAPPRESENTATIVA. IN AMÉRICA LATINA, AD ESEMPIO, SECONDO RAÚL ZIBECHI, SONO LE RIAPPROPRIAZIONI TERRITORIALI, PROMOSSE DA ATTORI COLLETTIVI NELLE AREE RURALI E URBANE, A POSSEDERE “LA PROFONDITÀ STRATEGICA CHE LA SINISTRA HA PERSO ASSESTANDOSI NELLA ZONA DI COMFORT DELLO STATO E DELLE ISTITUZIONI…” Tratta dalla pag. fb della rete brasiliana Teia Dos Povos  -------------------------------------------------------------------------------- Di tanto in tanto, la sinistra si entusiasma per le ultime novità mediatiche che promettono tempi felici, solo per vedere questo fervore svanire senza conseguenze, poiché raramente si guarda indietro per valutarne i risultati. In questi giorni, i nomi del socialista Zohran Mamdani, come possibile sindaco di New York, e di Jeanette Jara, come candidata alla presidenza per i progressisti cileni, sono motivo di gioia e speranza. Per alcuni analisti e per il quotidiano di sinistra Sin Permiso, la vittoria di Mamdani alle primarie democratiche ha causato un “terremoto politico” così profondo che, secondo l’analista, “le ramificazioni di questa inversione di tendenza si faranno sentire per anni, in tutti gli Stati Uniti e nel mondo sviluppato”. Essendo socialista, musulmano e filo-palestinese, la sinistra si illude che il suo arrivo a sindaco della città simbolo cambierà le cose, nonostante tutte le prove contrarie. Per il settimanale di sinistra El Siglo, il comunista cileno Jara incarna “la reale possibilità che il popolo governi con la propria voce, le proprie richieste e la propria dignità in prima linea”. Per i media progressisti, come Página 12 in Argentina, il semplice fatto che Jara non provenga dall’élite incarna “la speranza di una vita migliore”. La sinistra assomiglia sempre più ai media mainstream che tanto critica. Un entusiasmo enorme, espresso in titoli di giornale, produce effetti immediati ma di breve durata. Una volta esaurito l’effetto, non si chiedono che fine abbiano fatto quelle speranze che erano riuscite a entusiasmare i loro seguaci. Credo sia necessario ricordare le esplosioni di passione che hanno caratterizzato l’ascesa di Podemos in Spagna e l’ascesa al potere di Syriza in Grecia. Sono solo fuochi d’artificio destinati a tenere a galla una sinistra traballante, che ha perso ogni spessore strategico, incapace di andare oltre effimere manovre tattiche che non cambiano nulla e vengono presto dimenticate. Mi sembra strano che molti cileni stiano di nuovo cadendo nella trappola. Sono stati ingannati da figure come la leader studentesca Camila Vallejo, che nel 2011 promise di cambiare il Paese e che l’opportunista quotidiano britannico The Guardian ha paragonato al Subcomandante Marcos. Sono ancora più sorpreso che la memoria collettiva non possa nemmeno risalire al 2019, quando un’Assemblea Costituente (convocata dalla destra e solo da una figura di sinistra, l’attuale presidente Gabriel Boric) ha spinto gran parte del movimento sociale a sciogliere le assemblee regionali e a recarsi alle urne. Vorrei fare un paragone. Lo scorso fine settimana, tre compagni brasiliani vicini alla Teia dos Povos (la straordinaria Rete brasiliane dei Popoli riunisce comunità, popoli e organizzazioni politiche rurali e urbane che promuovono percorsi di emancipazione collettiva per costruire un’alleanza nera, indigena e popolare, “il nostro obiettivo non è essere un movimento sociale che abbracci gli altri, vogliamo camminare insieme, non produrre un’unità monolitica…”, ndr) hanno visitato una mezza dozzina di riappropriazioni (bonifiche territoriali) del popolo Guarani Kaiowá nello stato del Mato Grosso do Sul, vicino al confine con il Paraguay. Negli scambi che abbiamo avuto, hanno descritto la potenza di questi spazi, uno dei quali occupa seicento ettari, la diversità delle colture e la forza delle comunità riterritorializzate. Uno degli insediamenti sta contestando 11.000 ettari di terreno con l’agroindustria, sebbene “si trovino in una situazione di grande vulnerabilità, con attacchi notturni da parte di uomini armati dei proprietari terrieri con cui si contendono il territorio ancestrale, che passano a bordo di camion 4×4 e sparano alla comunità. Sono riusciti a rimanere nella zona a intermittenza per 47 anni di riappropriazione”, dice la compagna Silvia Adoue. Riguardo a quello spazio, Pakurity, compa Esteban del Cerro scrive su Quilombo Invisível che dalla riconquista del 1986, “ci sono stati decenni di permanenza e movimento a Pakurity attraverso altri mezzi: lavori temporanei nell’azienda, utilizzo della foresta vicina per l’estrazione di piante medicinali, erbe, radici e frutta, caccia e pesca; spostamenti di famiglie nella regione; memoria dei defunti e degli antenati”. Il testo conclude: “Da nord a sud del continente, i popoli indigeni si fanno portavoce del grido zapatista per i beni comuni e la non-proprietà, e le riconquiste continuano a chiarire che la via dell’insurrezione è la via per la vittoria. L’insurrezione dimostra anche che il recupero delle terre ci dà speranza, anche in mezzo alle trincee, per un nuovo modo di relazionarci con gli esseri viventi“. La terra trasformata in territorio apre orizzonti di vita. Le riappropriazioni territoriali in tutto il continente, sostenute da attori collettivi nelle aree rurali e urbane, possiedono la profondità strategica che la sinistra ha perso assestandosi nella zona di comfort dello Stato e delle istituzioni. Non sorprende più che coloro che celebrano minime “vittorie” elettorali stiano voltando le spalle alle lotte che stanno ricostruendo il movimento popolare, impegnandosi per la sopravvivenza collettiva durante la tempesta sistemica che ci sta colpendo. -------------------------------------------------------------------------------- Pubblicato anche su La Jornada (qui con l’autorizzazione dell’autore, che da oltre dieci anni di prende cura anche di Comune). Traduzione di Comune. -------------------------------------------------------------------------------- LEGGI ANCHE QUESTO ARTICOLO DI GIORGIO AGAMBEN: > Il medioevo prossimo venturo -------------------------------------------------------------------------------- LEGGI ANCHE: > Gridare, fare e pensare mondi nuovi -------------------------------------------------------------------------------- L'articolo L’orizzonte strategico non è più a sinistra proviene da Comune-info.
Cile. La vittoria di Jara nelle primarie apre un nuovo scenario politico
Bassa affluenza alle primarie del partito al governo Concluse le votazioni primarie, la candidata del Partito Comunista celebra una vittoria schiacciante con 824.000 voti, ottenendo oltre il 60%. Duramente sconfitti sono l’ex Concertación e Carolina Tohá, che ha ottenuto 384.000 voti, e il Frente Amplio, con il candidato Gonzalo Winter […] L'articolo Cile. La vittoria di Jara nelle primarie apre un nuovo scenario politico su Contropiano.
Cile, Jeanette Jara vince le primarie della sinistra per le elezioni presidenziali
La vittoria alle primarie di Jeannette Jara Román ha avuto due aspetti fondamentali: una percentuale schiacciante di voti e una chiara affermazione del suo messaggio. A novembre, al primo turno delle elezioni presidenziali, rappresenterà le forze democratiche, progressiste, umaniste e di sinistra e ampi settori della cittadinanza. Jeannette Jara Román inizia ora il cammino verso La Moneda. La sera di domenica 29 giugno Jeannette Jara aveva ottenuto circa il 60% dei voti, con circa 30 punti di vantaggio sulla sua più vicina sfidante, Carolina Tohá, candidata di Socialismo Democratico (SD). Il voto per Jeannette Jara ha mostrato un ampio sostegno a livello nazionale, che avrà un impatto sulla competizione presidenziale del prossimo novembre. Ha vinto in più di 330 Comuni in tutto il Paese, un successo enorme. La candidata del Partito Comunista (PC), di Azione Umanista (AH), della Sinistra Cristiana (IC) e degli indipendenti ha infranto le previsioni di un paio di mesi fa, che davano per sicura la vittoria della candidata di Socialismo Democratico (SD). Jeannette Jara ha guadagnato terreno, ha presentato misure concrete, si è dimostrata aperta al dialogo e vicina al popolo e ha ottenuto quello che oggi è un trionfo per la sinistra cilena. Un elemento non del tutto riuscito è stato il numero di votanti, che non ha superato il milione e mezzo alla chiusura dei seggi, quando si era detto che l’optimum sarebbero stati due milioni di votanti. In ogni caso, la cifra rientra nei margini stabiliti dal partito al governo. È già chiaro che Jeannette Jara sarà la principale contendente contro i candidati di destra e di estrema destra, rappresentando ampi settori democratici, progressisti e di sinistra e diventando un’opzione per la cittadinanza. In molti settori della politica, della società civile e dei media, si è ribadito che la vittoria di Jara è stata un importante risultato politico ed elettorale per il Partito Comunista, che alcuni hanno definito “storico”, un fatto senza precedenti anche in America Latina e a livello internazionale negli ultimi decenni. Traduzione dallo spagnolo di Anna Polo     El Siglo