Tag - 2 giugno

Cremona, Festa della Repubblica: il reggimento Tuscania cerca adepti
In occasione delle celebrazioni per il 79esimo anniversario della nascita della Repubblica, la città di Cremona è stata teatro di una scenografica esibizione dei paracadutisti del 1^ Reggimento Tuscania dei Carabinieri, che sono atterrati “in caduta libera” nella centrale piazza Stradivari, gremita di persone, portando con sé un gigantesco tricolore di 70 metri quadrati, successivamente consegnato al prefetto. La manifestazione, organizzata dal Comune di Cremona, ha altresì previsto l’allestimento, in piazza Roma, di una serie di stand a cura di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Esercito, Polizia Penitenziaria, nonché un’esibizione del Decimo Reggimento del Genio Guastatori dell’Esercito. Il reggimento Tuscania è un’unità dei Carabinieri con una lunga tradizione nel paracadutismo, non solo militare, ma anche sportivo. Al reggimento viene però riconosciuto un forte coinvolgimento nella cd. “terza dimensione” dell’azione militare, ovvero quella dello spazio aereo, con azioni di intelligence, supporto al fuoco nel corso di operazioni di guerra e identificazione di potenziali obiettivi militari. La sua attività si configura, in altre parole, come un particolare esempio di dual use civile-militare. La comunicazione pubblica dell’evento, a cura soprattutto dei media locali, ha infatti posto l’accento soprattutto sul paracadutismo come disciplina sportiva in ambito agonistico, evidenziando il ricco medagliere conquistato dagli “atleti” nel corso di prestigiose competizioni internazionali e sottolineando i requisiti richiesti a giovani eventualmente desiderosi di entrare a far parte del reggimento: preparazione fisica, forza di volontà, tenacia, elasticità mentale, capacità di lavorare in team, spirito di sacrificio.   La rilevanza assunta dall’evento, anche in virtù del suo carattere altamente spettacolare e della comunicazione mediatica di cui è stato fatto oggetto, costituisce un ulteriore capitolo della strategia di promozione del ruolo delle forze armate, tesa ad attrarre nei propri ranghi soprattutto esponenti delle generazioni più giovani. In tale quadro, si può inserire anche l’istituzione della figura del Carabiniere ausiliare volontario, recentemente annunciata dal comandante generale dell’Arma Salvatore Luongo, al festival dell’Economia di Trento, al fine di ovviare al decremento degli arruolamenti, in parte dipendente dal calo demografico (Per i Carabinieri investimento sui giovani tra i 18 e i 24 anni – Il Sole 24 ORE). Osservatorio contro la militarizzazione elle scuole e delle università
Il 2 giugno dei Senzapatria. Antimilitaristi in corteo a Torino
Nel giorno in cui la Repubblica Italiana celebra se stessa con parate e manifestazioni militari gli antimilitaristi hanno riempito piazza Palazzo di Città con tanti interventi e il canzoniere antimilitarista del Cor’Okkio. Il presidio si è presto trasformato in corteo ed ha raggiunto la piazza della cerimonia dell’ammaina bandiera gonfia di retorica nazionalista ed esaltazione […]
Riceviamo e pubblichiamo dal Coordinamento Nazionale Docenti della Disciplina Diritti Umani Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani celebra il 2 giugno, Festa della Repubblica Italiana, riaffermando la centralità della memoria storica e del ruolo educativo delle istituzioni scolastiche nel promuovere i valori fondanti della democrazia e della pace. La Repubblica nacque da un atto di volontà popolare nel 1946, dopo un ventennio di dittatura nazifascista e due guerre mondiali che avevano devastato l’Europa e il mondo. La Costituzione, frutto di quella rinascita civile, non solo restituì dignità ai cittadini, ma sancì con chiarezza un principio fondamentale: “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli” (art. 11). Oggi, mentre celebriamo quella scelta storica, non possiamo ignorare il drammatico ritorno della guerra nel cuore dell’Europa e in molte altre aree del mondo. La guerra in Ucraina, il conflitto in Medio Oriente, le crisi belliche dimenticate in Africa, come in Sudan o nella Repubblica Democratica del Congo, ci ricordano ogni giorno quanto la pace sia fragile, e quanto sia urgente difenderla. Per questo, dedichiamo simbolicamente la Festa della Repubblica alle vittime innocenti delle guerre, civili e militari, passate e presenti: a chi ha perso la vita per difendere i valori della libertà, a chi l’ha persa senza aver mai potuto scegliere. La Repubblica è nata anche per impedire che queste tragedie si ripetano. Le scuole, come luoghi di costruzione della coscienza critica, hanno oggi il dovere di non ridurre il 2 giugno a una semplice celebrazione cerimoniale, ma di trasformarlo in un’occasione di educazione alla pace, alla responsabilità democratica, alla comprensione del mondo globale. Percorsi didattici, confronti sui conflitti in corso, studio della Costituzione, letture critiche e incontri con testimoni sono strumenti preziosi per dare senso a tale ricorrenza. Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani rinnova il proprio impegno a promuovere un’educazione ai diritti civili atta a formare cittadini attivi, solidali e consapevoli, nel segno di una Repubblica che vive nei principi della Costituzione e nel cuore di chi li fa propri. “Dietro ogni articolo della Costituzione sta il sacrificio di migliaia di giovani. Non è una carta morta, è un testamento.” (Sandro Pertini) Redazione Italia
Militarizzazione del 2 giugno e di altre festività nazionali
Ormai è consuetudine, da parte del Ministero della Difesa, nelle ricorrenze in odore di potenziale militarizzazione, tappezzare le città e soprattutto la Capitale, con la propria propaganda nazionalista, in autentico stile fascista. Ce ne siamo accorti il 4 novembre, quando i manifesti propagandistici, concepiti dagli esperti di marketing politico del suo Ufficio comunicazione, in occasione della giornata dell’Unità d’Italia e delle Forze Armate, con impeto creativo, coniarono lo slogan basato su un gioco (grafico) di parole: “Difesa, siamo l’Italia“. Sappiamo poi com’è andata a finire, sul piano pedagogico, con la fiera delle armi “educative” allestita per l’occasione al Circo Massimo. Oggi ci risiamo e mentre la città di Roma si prepara, con largo anticipo, ad allestire via dei Fori Imperiali per la parata dei carrarmatini e dei pistoleri, per quel pubblico che ancora crede che la pace si difenda con le armi, sono ricomparsi i manifesti propagandistici. Questi non accennano minimamente alla fine di quella monarchia pelosa e provincialotta che ci portò nel baratro insieme ad un presidente del consiglio che solo un anno prima scappava travestito da tedesco ignaro che il carnevale era già finito da tempo. Nei giorni in cui alcun3 maestr3, professori e professoresse inconsapevoli, portano a fare il lavaggio militarista del cervello dei loro piccoli allievi e allieve, ai giochi ludico-militari proposti da Polizia, e Carabinieri, ect. nella “Disneyland dei noantri” (lo “School-day” del 21 maggio e 5 giugno a MagicLand tra Valmontone e Colleferro. https://osservatorionomilscuola.com/2025/05/18/magicland-valmontone-parco-divertimento-militare-esercito/), si possono leggere manifesti il cui slogan è: “A difesa della Repubblica, a servizio del Paese“. La scritta è in corsivo e in bianco, quindi perfettamente in sintonia con la bandiera svolazzante e sotto, anche se più piccola, compare il motivo reale della festa ovvero la Festa della Repubblica. Sarebbe ora che questa propaganda finisse o quantomeno che questi manifesti siano concepiti dal Quirinale e non dal Ministero della Difesa soprattutto in occasione del 2 giugno. 2 giugno Stefano Bertoldi, Osservatorio contro la militarizzazione delle Scuole e delle Università