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Riprendono con Napoli i Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza
Eirenefest Napoli 2025 – Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza Napoli, 19 – 20 – 26 settembre 2025 La Libreria IoCiSto – Presidio Permanente di Pace, insieme a altre realtà – in particolare, il Comitato Pace, Disarmo e Smilitarizzazione del Territorio – e ad altre sedi napoletane (la libreria Dante & Descartes, lo studio Z.E.N.), ospita per la prima volta a Napoli (Città di Pace che si è dichiarata, anni fa, anche porto denuclearizzato) l’edizione locale di Eirenefest, il Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza (www.eirenefest.it) nato a Roma con le edizioni nazionali del 2022, 2023 e 2024 e oggi diffuso attraverso edizioni locali organizzate in diverse città italiane. Tre giornate – 19, 20 e 26 settembre – per riflettere insieme sul valore della parola e del libro come strumenti di dialogo, costruzione e disarmo, in un tempo segnato da guerre, conflitti e violenze. La pace è un cantiere aperto: Eirenefest porta a Napoli scrittori, attivisti per la pace, psicoanalisti, docenti, giornalisti e religiosi che, attraverso incontri, presentazioni e tavole rotonde, apriranno uno spazio comune di confronto.   Il programma Si parte venerdì 19 settembre alla Libreria IoCiSto (via Cimarosa 20, Vomero), con un laboratorio sull’educazione alla cittadinanza globale curato da Pietro Varriale e Serena Correro, seguito da un incontro sulla spiritualità nei tempi contemporanei con Andrea Billau, Vincenzo Musolino e Olivier Turquet (presidente della Multimage, ideatore di EireneFest). Nella stessa giornata, una tavola rotonda promossa dall’Istituto Italiano di Cultura esplorerà il rapporto tra inconscio, guerra e pace, con Roberto Pasanisi e altri ospiti. Nel pomeriggio spazio a nuove uscite editoriali: Con Nome e Cognome di Maria La Bianca (Multimage, 2025) e Con loro come loro di Gennaro Giudetti (operatore umanitario da quindici anni, adesso appena rientrato da Gaza) e Angela Iantosca (Paoline, 2024). Sabato 20 settembre, sempre alla Libreria IoCiSto, il tema centrale sarà il disarmo nucleare e da armi di distruzione di massa in Medio Oriente, con la partecipazione di Emanuela Bavazzano e Giorgio Ferrari, promotori della petizione “Medio Oriente senza armi nucleari” (http://Mediorientesenzarminucleari.org), e di Alex Zanotelli. Seguirà una riflessione sulla nonviolenza attiva tra teoria e Vangelo con Giuliana Martirani e padre Zanotelli. La giornata si chiuderà con la presentazione del romanzo Dugo e le stelle di Francesco Troccoli (L’Asino d’Oro, 2025), introdotto da Valentina Ripa, docente presso l’Università di Salerno e membro del Comitato promotore nazionale di EireneFest. Venerdì 26 settembre il festival si sposterà alla Libreria Dante & Descartes (piazza del Gesù Nuovo, 14), dove il Comitato Pace e Disarmo, con la partecipazione di padre Alex Zanotelli, Ermete Ferraro (M.I.R.), Angelica Romano (Un ponte per) e Claudio Pozzi (che sperimentò il carcere militare nel ’72 per la sua “renitenza alla leva” e ha raccontato la sua esperienza in un libro), sposterà il focus sull’obiezione alla leva militare, tema purtroppo attuale e urgente. Tra gli ospiti anche Annabella Coiro (Centro di Nonviolenza Attiva, comitato promotore nazionale EireneFest) e Cesare Moreno (fondatore e presidente dei Maestri di strada), in una tavola rotonda sul valore educativo della nonviolenza “come antidoto al virus del dominio”. In chiusura, la presentazione del libro Logiche del bene contro le guerre (Prospettiva edizioni, 2023) e un aperitivo conviviale presso lo Studio Z.E.N.@arte e benessere all’interno del quale interverrà anche Aristide Donadio. Un festival diffuso Eirenefest Napoli nasce grazie alla collaborazione tra libreria IoCiSto, Presidio Permanente di Pace, il Comitato Pace, Disarmo e Smilitarizzazione del Territorio – Campania e numerose altre realtà locali, con il sostegno della rete nazionale di Eirenefest. L’obiettivo è trasformare Napoli in un luogo di incontro e confronto, dove i libri diventino semi di pace piantati nel tessuto della città. Redazione Napoli
Eirenefest Napoli 2025 – Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza
Locandina Eirenefest Napoli, 19 – 20 – 26 settembre 2025 La Libreria IoCiSto e il Presidio Permanente di Pace ospitano per la prima volta a Napoli l’edizione locale di Eirenefest, il Festival del Libro per la Pace e la Nonviolenza, nato a Roma e oggi diffuso in diverse città italiane. Tre giornate – 19, 20 e 26 settembre – per riflettere insieme sul valore della parola e del libro come strumenti di dialogo, costruzione e disarmo, in un tempo segnato da guerre, conflitti e violenze. La pace è un cantiere aperto: Eirenefest porta a Napoli scrittori, attivisti, psicoanalisti, docenti, giornalisti e religiosi che, attraverso incontri, presentazioni e tavole rotonde, apriranno uno spazio comune di confronto. Il programma Si parte venerdì 19 settembre alla Libreria IoCiSto (via Cimarosa 20, Vomero) con un laboratorio sull’educazione alla cittadinanza globale curato da Pietro Varriale e Serena Correro, seguito da un incontro sulla spiritualità nei tempi contemporanei con Andrea Billau, Vincenzo Musolino e Olivier Turquet. Sempre nella stessa giornata, una tavola rotonda promossa dall’Istituto Italiano di Cultura esplorerà il rapporto tra inconscio, guerra e pace con Roberto Pasanisi e altri ospiti. Nel pomeriggio a uscite nuove editoriali: Con Nome e Cognome di Maria La Bianca (Multimage, 2025) e Con loro come loro di Angela Iantosca (Paoline, 2024). Sabato 20 settembre, sempre alla Libreria IoCiSto, il tema centrale sarà il disarmo nucleare e le campagne civili per la pace in Medio Oriente, con la partecipazione di Alex Zanotelli, Emanuela Bavazzano e Giorgio Ferrari. Seguirà una riflessione sulla nonviolenza attiva tra teoria e Vangelo con Giuliana Martirani e padre Zanotelli. La giornata si chiuderà con la presentazione del romanzo Dugo e le stelle di Francesco Troccoli (L’Asino d’Oro, 2025), introdotto dalla docente Valentina Ripa. Venerdì 26 settembre il festival si sposterà alla Libreria Dante & Descartes (piazza del Gesù Nuovo, 14), con un focus sull’obiezione alla leva militare e sul valore educativo della nonviolenza come antidoto al dominio. Tra gli ospiti Annabella Coiro, Cesare Moreno e Aristide Donadio. In chiusura, la presentazione del libro Logiche del bene contro le guerre (Prospettiva edizioni, 2023) e un aperitivo conviviale presso lo Studio ZEN @arte e benessere. Un festival diffuso Eirenefest Napoli nasce grazie alla collaborazione tra la Libreria IoCiSto, il Presidio Permanente di Pace, il Comitato Pace e Disarmo e numerose realtà locali, con il sostegno del network nazionale di Eirenefest. L’obiettivo è trasformare Napoli in un luogo di incontro e confronto, dove i libri diventano semi di pace piantati nel tessuto della città. Info L’ingresso agli eventi è libero fino a esaurimento posti. Per informazioni: Libreria IoCiSto – via Cimarosa 20, Napoli. Redazione Napoli
Madri in guerra, figlie in esilio: il coraggio silenzioso che chiede ascolto
Domenica 12 maggio si celebra in Italia la Festa della Mamma. Una giornata dedicata all’amore, alla cura, alla gratitudine verso una figura fondamentale nella nostra vita. Ma per molte madri nel mondo, oggi, non c’è nulla da festeggiare. Sono madri in fuga, madri in guerra, madri separate dai propri figli o dai propri compagni. Alcune di loro vivono tra noi, nelle nostre città, in silenzio. A Napoli, nel cuore del Vomero, alcune realtà culturali e sociali hanno offerto negli ultimi anni spazi di incontro, sostegno e condivisione. Dal 2022, con l’esplosione della guerra in Ucraina, il quartiere ha accolto numerose donne ucraine arrivate con i figli, spesso molto piccoli. I mariti sono rimasti nel Paese, arruolati o comunque impossibilitati a lasciare l’Ucraina. Altre donne hanno lasciato i figli maschi adolescenti alle soglie del servizio militare. Sono arrivate con una valigia e un bambino per mano, e negli occhi tutto il peso della separazione e della paura. In questi tre anni, dal 2022 a oggi, abbiamo visto questi bambini crescere. Alcuni parlano ormai perfettamente italiano, vanno a scuola, giocano nei parchi come tutti gli altri. Le loro madri, invece, portano ogni giorno sulle spalle il peso dell’attesa e della rinuncia. Alcune hanno provato a cercare un lavoro, altre vivono in bilico tra l’assistenza e la precarietà. Nessuna ha perso la speranza, ma tutte sono consapevoli che il ritorno a casa potrebbe non essere mai possibile. Secondo i dati dell’UNHCR, più di 8 milioni di ucraini sono fuggiti dal Paese dall’inizio del conflitto. La grande maggioranza sono donne con figli. Più di 3 milioni di rifugiati vivono oggi nei paesi dell’Unione Europea. Per molte di loro il futuro è incerto, le abitazioni distrutte, le città occupate o in rovina. Ma nonostante tutto, continuano ad accudire, ad amare, a proteggere. La maternità diventa così una forma di resistenza: crescere un figlio lontano dalla propria terra è un atto di coraggio. Continuare a educare, a curare, a sperare è una scelta politica, contro la logica della guerra e della distruzione. Ma l’Ucraina non è l’unico teatro in cui le madri sono costrette a fuggire. Secondo le Nazioni Unite, negli ultimi anni il numero di rifugiati e sfollati nel mondo ha superato i 114 milioni. La maggioranza sono donne e bambini. Dallo Yemen alla Siria, dal Sudan all’Afghanistan, fino a Gaza, milioni di madri vivono sotto le bombe o tra le macerie, in fuga da persecuzioni, occupazioni militari, carestie e violenze. Molte non riescono nemmeno a lasciare il proprio Paese. Altre camminano per giorni, attraversano confini pericolosi, salgono su barconi di fortuna. Non portano con sé quasi nulla, se non i figli. Il loro corpo diventa rifugio, scudo, riparo. Ogni conflitto, a ogni latitudine, ha un volto femminile. E ovunque, le donne in esilio continuano a svolgere un ruolo fondamentale: garantire una parvenza di normalità, educare, curare. Anche nei campi profughi, nelle tende, tra le rovine. In tempo di guerra, la maternità si trasforma in eroismo quotidiano: una leadership affettiva e morale che si esercita ogni giorno, nel silenzio. Nel quartiere Vomero di Napoli, un luogo simbolico di accoglienza è diventato la libreria IoCiSto, che in questi anni ha aperto le sue porte a tante famiglie ucraine. Non solo con libri o spazi di lettura, ma con laboratori per bambini, corsi di lingua, momenti di confronto e solidarietà. Attività semplici, ma fondamentali: occasioni per ritrovare fiducia, rompere l’isolamento, sentirsi parte di una comunità viva e accogliente. In un pomeriggio di incontri e racconti proprio all’interno della libreria, ho avuto modo di conoscere Svitlana con le sue due figlie, Bozhena e Aghelina. È stata proprio Aghelina, la maggiore, a raccontare la loro fuga dall’Ucraina. A soli sedici anni, con una maturità che impressiona, ha ricostruito quel momento difficile con chiarezza e semplicità: la partenza improvvisa, il viaggio lungo e incerto, la paura, la consapevolezza di dover diventare grande in fretta. Mentre parlava, sua madre la osservava in silenzio, con una fierezza discreta. Quando ho chiesto a Svitlana cosa significhi essere, oggi, madre e padre allo stesso tempo, ha risposto con lucidità: “È dura, ma il mio compito è essere un esempio per le mie figlie.” In quelle parole c’è tutto: la fatica quotidiana, la resilienza, ma soprattutto la scelta consapevole di trasformare la sofferenza in guida. La maternità, in tempo di guerra, diventa un atto di eroismo quotidiano, una forma di guida silenziosa, di amore resistente. Accanto a Svitlana, anche le sue figlie hanno voluto raccontare qualcosa. Prima di salutarle, ho chiesto quale regalo avrebbero voluto fare alla loro mamma per la Festa della Mamma. Bozhena, sette anni, ha risposto con la dolcezza disarmante dell’infanzia: “Fiori, un disegno e un braccialetto fatto con le mie mani.” Aghelina, con la forza tranquilla della sua età e della sua storia, ha detto semplicemente: “La libertà.” Due risposte, due età, due mondi. Ma un unico, immenso desiderio: che l’amore e la pace tornino a essere il pane quotidiano di ogni madre, di ogni figlia, ovunque nel mondo. La Festa della Mamma dovrebbe forse ricordarci anche questo: che esistono madri che non ricevono fiori, ma notizie dal fronte; che non preparano dolci, ma documenti per il permesso di soggiorno; che non festeggiano, ma resistono. In loro, nella loro tenacia silenziosa, c’è la forza della nonviolenza. Una forza che va riconosciuta, ascoltata e protetta. A loro, e a tutte le donne che affrontano le difficoltà della guerra, della fuga e della solitudine, va il nostro più sentito augurio. Che la pace possa essere il vero regalo. Per tutte, ogni giorno. Madri in guerra, figlie in esilio: il coraggio silenzioso che chiede ascolto.   testimonianza video a cura di Lucia Montanaro   Lucia Montanaro