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Dossier Milano # 6 | “Giù le mani dalla città”. Gentrificazione, conflitti e mappature dal basso a Milano – di  Centro Sociale Cantiere / Giù le mani dalla città
… L’unico Cantiere che vogliamo, Centro Sociale Cantiere di Milano   Negli ultimi vent’anni, Milano ha conosciuto una delle trasformazioni urbane più rapide e intense d’Europa. La sua mutazione da città industriale a vetrina globale del terziario, del design e della moda ha prodotto un tessuto urbano sempre più polarizzato. Da una parte, quartieri-vetrina [...]
Dossier Milano # 4 | Più conflitti, meno conflitti di interesse – di Lucia Tozzi
“Le mie mani sono pulite” ha detto il sindaco Sala nella seduta del consiglio comunale dove ha sacrificato il suo capro – l’assessore all’urbanistica Tancredi, coinvolto nelle indagini della procura milanese su alcuni (parecchi) progetti di trasformazione urbana. E con questa affermazione ha confermato la sua linea politica sullo sviluppo: privatizzazione feroce dei servizi [...]
Do you remenber Bibbiano? E dunque?
E’ arrivata la sentenza di primo grado del processo “Angeli e Demoni”, che riguardava presunti illeciti compiuti a danno di bambini da assistenti sociali, psicoterapeuti e amministratori locali di un paesino dell’Emilia Romagna. Caso mediatico e politico, oltre che giudiziario, che infiammò il dibattito qualche anno fa. “Parlateci di Bibbiano”: […] L'articolo Do you remenber Bibbiano? E dunque? su Contropiano.
Inchiesta Financial Times svela piano di trasferimento di massa di gazawi con la scusa degli aiuti umanitari
Presstv. Un’inchiesta del Financial Times ha rivelato il coinvolgimento di una società di consulenza statunitense in un piano congiunto tra Israele e Stati Uniti che ha provocato la morte di centinaia di palestinesi e mirava a orchestrare il trasferimento di massa della popolazione di Gaza sotto il pretesto della distribuzione degli aiuti umanitari. Secondo l’indagine, pubblicata sabato, la Boston Consulting Group (BCG) ha contribuito a progettare e gestire il sistema di distribuzione degli aiuti, elaborando anche un piano per il trasferimento forzato dei palestinesi dalla Striscia. Secondo il rapporto, la BCG, che in precedenza aveva negato qualsiasi coinvolgimento nello scandalo che ha travolto la Gaza Humanitarian Foundation (GHF), ha stipulato un contratto da oltre 4 milioni di dollari per un periodo di sette mesi. Oltre una decina di dipendenti della BCG ha lavorato direttamente al progetto, denominato “Aurora”, tra ottobre e la fine di maggio. La BCG ha anche sviluppato un modello finanziario per la ricostruzione postbellica di Gaza, che includeva stime sui costi per il trasferimento di centinaia di migliaia di palestinesi dal territorio assediato. Si stimava che oltre 500.000 abitanti di Gaza avrebbero lasciato il territorio con “pacchetti di ricollocazione” del valore di 9.000 dollari a persona. La società ha inoltre stimato che il costo dell’espulsione forzata dei palestinesi sarebbe stato inferiore di 23.000 dollari a persona rispetto ai costi per garantire loro assistenza in loco durante la fase di ricostruzione. La GHF è stata incaricata dal regime israeliano e dal governo statunitense di gestire la distribuzione degli aiuti a Gaza a partire dalla fine di maggio. Le sue operazioni, tuttavia, sono state compromesse da situazioni caotiche e da segnalazioni quotidiane di forze israeliane che aprono il fuoco contro chi cerca di ricevere le razioni presso le installazioni della GHF. Più di 500 palestinesi sono stati uccisi e quasi 4.000 feriti mentre tentavano di accedere o distribuire cibo nei punti GHF. Un recente rapporto del quotidiano israeliano Haaretz ha citato soldati anonimi che avrebbero ricevuto ordini di sparare per “disperdere” i civili in cerca di aiuti. Il piano di assistenza sostenuto dagli Stati Uniti è stato ampiamente criticato per la sua distribuzione iniqua e insufficiente. Analisti, attivisti e agenzie umanitarie hanno descritto il piano israelo-statunitense per gli aiuti a Gaza come una “presa in giro” del diritto umanitario. Organizzazioni internazionali hanno già lanciato l’allarme: i tentativi di Israele di controllare la distribuzione degli aiuti – inclusa la proposta sostenuta dagli Stati Uniti – non faranno che aumentare la sofferenza nella devastata Striscia di Gaza.   Traduzione per InfoPal di F.L. InfoPal