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Gli sfratti uccidono un anziano a Sesto S. Giovanni
Un uomo di 71 anni si è gettato dalla finestra al sesto piano quando l’ufficiale giudiziario ha suonato al suo citofono per notificargli lo sfratto dall’appartamento in cui viveva a Sesto San Giovanni. È accaduto stamattina intorno alle 9 in via Puricelli Guerra. Oggi era in programma l’esecuzione dello sfratto dall’appartamento dove […] L'articolo Gli sfratti uccidono un anziano a Sesto S. Giovanni su Contropiano.
SESTO SAN GIOVANNI: 71ENNE SI SUICIDA DURANTE L’ESECUZIONE DELLO SFRATTO. L’UNIONE INQUILINI: “CRONACA DI UNA MORTE ANNUNCIATA”
Un anziano di 71 anni si è ucciso, gettandosi dal sesto piano del palazzo in cui viveva a Sesto San Giovanni (Milano); palazzo da cui stava per essere sbattuto in strada, essendo vittima di morosità incolpevole. L’uomo aveva infatti già più volte ricevuto la visita dell’ufficiale giudiziario. Non avendo alternative, era rimasto nell’abitazione, ma questa mattina – mercoledì 8 ottobre – la procedura era diventata esecutiva, con le forze dell’ordine presenti in via Puricelli Guerra per eseguire lo sfratto. Attorno alle ore 9.15 l’uomo si è gettato dal balcone, mentre all’ingresso si trovavano l’ufficiale giudiziario e il suo avvocato. Il personale del 118, arrivato sul posto, non ha potuto fare altro che constatare il decesso del 71enne. Sesto San Giovanni è il Comune, alle porte di Milano, dove ha la sede centrale l’Unione Inquilini, il più longevo sindacato per il diritto alla casa, nato proprio nei caseggiati operai attorno al capoluogo lombardo, nel 1968. Proprio a Sesto San Giovanni, come denunciato pochi mesi fa dalla stessa Unione Inquilini, ci sono “oltre 100 appartamenti pubblici vuoti; più di 300 famiglie hanno fatto richiesta ma per il 2025 non c’è alcun bando di assegnazione”. Sesto San Giovanni, dal 2017, è governata dalla destra. Poche ore prima del suicidio del 71enne in via Puricelli Guerra, il sindaco Roberto Di Stefano aveva reso noto di aver scritto al prefetto Sgaraglia per chiedere “un intervento deciso”. Non sul fronte dell’emergenza abitativa, però, bensì…”per la sicurezza…non siamo più davanti a un problema di semplice sicurezza urbana, ora è necessario un intervento deciso da parte della Prefettura…è necessario un segnale forte da parte di autorità sovracomunali, in particolare tra Sesto Rondò e piazza Trento e Trieste”, dove nelle ultime settimane si sono registrati alcuni episodi di cronaca, tra nera e giudiziaria, ripresi dai media locali. Su Radio Onda d’Urto l’intervista a Gianluigi Montalto, avvocato dell’Unione Inquilini di Sesto San Giovanni. Ascolta o scarica
Varsavia chiude le frontiere e si strangola da sola
Un vecchio proverbio popolare descrive in modo crudo l’idiozia di un marito che vuole fare un grosso dispetto alla moglie. Torna inevitabilmente alla mente guardando quel che sta facendo una certa “Europa”, quella collocata ad est. Non paghi della figuraccia internazionale fatta con la storia dell’”assalto russo” con droni – […] L'articolo Varsavia chiude le frontiere e si strangola da sola su Contropiano.
SARDEGNA: APPROVATA LA LEGGE SUL FINE VITA, “UNA QUESTIONE DI DIRITTI ED AUTODETERMINAZIONE”
La Sardegna diventa la seconda regione italiana ad avere una legge sul “fine vita”, dopo la Toscana. Il Consiglio regionale ha votato il testo della maggioranza del Campo Largo, sulla base di quello proposto dall’associazione Luca Coscioni, con 32 voti favorevoli, 19 contrari e una astensione. La legge disciplina il suicidio medicalmente assistito secondo quanto stabilito dalla Corte Costituzionale nel 2019. Con il via libera del consiglio regionale, l’isola può ora accogliere e valutare le richieste di suicidio assistito ed eventualmente avallarle coprendone i costi. La decisione spetta ad una commissione di esperti. Le principali condizioni per accedere al suicidio assistito sono la malattia irreversibile, l’esito infausto certo e la dipendenza da trattamenti sanitari quali presidi meccanici o l’alimentazione o la respirazione forzata. Le associazioni cosiddette pro vita hanno già chiesto al governo di impugnare la legge, come accadde per la regione Toscana. Intanto tutte le proposte di legge depositate in Parlamento rimangono ferme. “Un argomento certamente trasversale perché riguarda la dignità delle persone” – ha dichiarato ai nostri microfoni Aldo Luchi coordinatore della cellula Coscioni Cagliari. “Chiunque abbia avuto modo di vivere o di osservare esperienze di malati in condizioni terminali e di gravissima limitazione della loro dignità o della loro capacità di gestione autonoma della propria vita, non può che essere sensibile a questo argomento”. Ascolta o scarica