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La Cop30 si chiude senza una tabella di marcia precisa per superare i fossili
La Cop30 di Belém, in Brasile, la prima a svolgersi dopo che il pianeta ha registrato una temperatura media globale più alta di 1,5 gradi rispetto all’epoca pre-industriale (nel 2024), la Cop che è stata definita da più parti come il momento della verità, si è infine conclusa ieri, 22 […] L'articolo La Cop30 si chiude senza una tabella di marcia precisa per superare i fossili su Contropiano.
Impatto ambientale e militarizzazione: proposta di legge FdI esautora enti locali
Nel maggio del 2024 la deputata di Fratelli d’Italia Maria Paola Chiesa deposita una proposta di legge che è sfuggita all’attenzione di tanti, troppi, pacifisti e pacifiste. L’iniziativa legislativa si può leggere direttamente cliccando qui: DI0146. Tuttavia, in particolare, segnaliamo per la gravità delle conseguenze, la premessa in cui si afferma che: «Il progetto di legge in esame si pone l’obiettivo di ribadire esplicitamente e rafforzare il carattere esclusivo della competenza dello Stato nella gestione di tutto ciò che afferisce alla difesa e alla sicurezza nazionale facendo, in particolare, riferimento alle attività di: predisposizione; organizzazione; preparazione; addestramento; dislocazione. Il progetto di legge in esame punta dunque a rafforzare il principio della centralizzazione statale in materia di difesa e sicurezza nazionale. Nel dettaglio, l’articolo 1, comma 1, lettera a) modifica l’articolo 15 del Codice dell’ordinamento militare (D.lgs. 66/2010 – COM) introducendo un nuovo comma, dopo il comma 2-bis. Il nuovo comma 2-ter ribadisce e precisa che tutte le attività connesse alla difesa e alla sicurezza nazionale rientrano nella competenza esclusiva dello Stato. Il legislatore ha così voluto chiarire che non solo le funzioni e i compiti già previsti nei primi due commi dell’articolo 15 del COM (spettanti allo Stato e attribuite al Ministero della Difesa), ma anche la predisposizione, l’organizzazione, la preparazione e l’addestramento delle unità degli enti, nonché la dislocazione delle unità militari sul territorio nazionale e l’individuazione delle aree addestrative, devono essere gestiti direttamente ed esclusivamente dallo Stato. Si ricorda che l’articolo 117, secondo comma, lettera d), della Costituzione attribuisce allo Stato la competenza legislativa esclusiva in materia di difesa e Forze armate, sicurezza dello Stato, armi, munizioni ed esplosivi. La disposizione in esame, perciò, si propone di rafforzare il principio per cui tutte le decisioni strategiche e operative relative alla sicurezza e alla difesa del Paese non possono essere oggetto di competenza concorrente o residuale da parte di Regioni, rientrando interamente nell’ambito delle materie assegnate alla competenza esclusiva dello Stato». In estrema sintesi, la proposta della parlamentare meloniana è quella di evitare in futuro l’azione degli Enti locali a salvaguardia dell’ambiente ogniqualvolta il governo decida di ampliare le servitù militari, di costruire una nuova base, un poligono di tiro, una infrastruttura militare. Per anni la resistenza ai processi di militarizzazione si è avvalsa anche di norme regionali e dell’intervento degli enti locali, di leggi a tutela dell’ambiente, ma un domani non sarà più possibile. Tutte le funzioni e i compiti relativi alla difesa e alla sicurezza militare saranno di competenza statale, le gare di appalto in deroga al codice degli appalti. Siamo rimasti colpiti nel leggere alcuni progetti relativi a nuove basi militari con costruzioni ultra ecologiche, senza impatto ambientale, riuso di vari materiali, energia eolica, impianti di riciclo, costruzioni all’avanguardia, tutte operazioni con un messaggio assai chiaro: le forze armate difendono l’ambiente come nessun altro sa fare. Ma se si tratta di aree adibite a poligono di tiro con decenni di esercitazioni militari all’anno, utilizzo molteplici tipologie di proiettili, chi si farà carico di valutare l’impatto ambientale? Se in alcune aree interessate i tumori risultano in grande crescita, qualcuno potrà ergersi a paladino dell’ambiente, a difesa della biodiversità e degli ecosistemi nell’interesse delle future generazioni? I siti militari e le aree addestrative permanenti sono assimilabili ai siti industriali dismessi e se le bonifiche di siti contaminati tardano ad arrivare per gli irrisori stanziamenti economici, quali strumenti avranno a loro disposizione i cittadini, le cittadine e la comunità stessa? E, intanto, diventa impresa ardua stabilire il responsabile dell’inquinamento con i valori di riferimento soggetti a normative e regole in continua trasformazione. Il rischio che corriamo è proprio quello di favorire i processi di militarizzazione senza applicare tutte quelle regole in materia di tutela ambientale e magari con qualche confusione di troppo tra siti inquinati e aree dismesse ad uso industriale. Svincolare poi le attività militari dalle norme vigenti in materia di appalto per semplificare le procedure e bandire gare in tempi rapidi era uno degli obiettivi strategici già definiti in qualche documento ufficiale da un po’ di tempo. Alla fine prevale l’idea che siano proprio le leggi regionali emanate in materia ambientale, le norme nazionali in caso di appalti a rappresentare un ostacolo, se non addirittura una minaccia, alla prontezza dello strumento militare. E visti i piani di riarmo la prontezza diviene un valore assoluto a cui piegare la democrazia stessa. Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
CAMPANIA: FRATELLI D’ITALIA LISCIA IL PELO ALL’ABUSIVISMO EDILIZIO IN VISTA DELLE ELEZIONI REGIONALI
Tra le migliaia di emendamenti presentati alla manovra economica, i senatori di Fratelli d’Italia, Matteo Gelmetti e Domenico Matera chiedono di riaprire il condono edilizio del lontano 2003. La proposta era stata lanciata dal parlamentare di Fratelli d’Italia Edmondo Cirielli, candidato presidente della Campania, regione nella quale è fuori norma circa una casa su due. La sanatoria ha l’obiettivo dichiarato di permettere ai cittadini della Campania di accedere alle norme dell’epoca di Berlusconi, dato che la regione fu esclusa per una scelta politica della giunta di allora, quella guidata da Bassolino. L’opposizione accusa il governo di utilizzare il condono edilizio a fini elettorali, parlando esplicitamente di “voto di scambio”. Nel frattempo i dati del Cresme (Centro ricerche economiche sociologiche e di mercato nell’edilizia) e il “Rapporto benessere equo e sostenibile 2024” dell’ISTAT mostrano come proprio la Campania sia la terza regione in Italia per abusi edilizi in termini percentuali: il 50,4 % delle costruzioni sono abusive. I dati sono peggiori soltanto in Calabria e in Basilicata, entrambe con il 54,1% di costruzioni non autorizzate. Abbiamo fatto il quadro sugli abusi edilizi con Maria Teresa Imparato, presidente di Legambiente Campania e membro della segreteria nazionale con delega alla giustizia climatica. Ascolta o scarica
Cop30, tra le proteste indigene
Martedì, contestualmente alla conferenza COP30 (30ª Conferenza delle Parti sulla Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici) che sta avendo luogo in questi giorni a Belém in Brasile, è scoppiata una nutrita protesta da parte di comunità indigene e attivisti per il clima, che ha visto dozzine di manifestanti – […] L'articolo Cop30, tra le proteste indigene su Contropiano.
BRASILE: I POPOLI INDIGENI SBARCANO ALLA COP30, “L’UNICA RISPOSTA ALL’EMERGENZA CLIMATICA SIAMO NOI”
Prosegue a Belem, capitale dello stato brasiliano del Parà, la Cop30, la trentesima conferenza dell’Onu sul clima. Almeno 5 mila rappresentanti dei popoli amazzonici sono sbarcati in città in quella che è stata definita “la barqueata dos povos”: in migliaia hanno navigato per settimane a bordo di circa 300 imbarcazioni. Erano partiti dal cuore dell’Amazzonia, dal Perù alla Colombia all’Ecuador, in alcuni casi percorrendo anche 3 mila chilometri, per arrivare al cospetto di potenti, delegati e leader mondiali riuniti alla Cop30. “L’Amazzonia non è dei ricchi, nessuno tocchi la nostra terra” hanno detto gli indigeni, dando il via al parallelo “Vertice dei Popoli” iniziato in queste ore e che vuole denunciare lo sfruttamento dei fiumi amazzonici e l’impatto dell’espansione del settore agricolo sulla foresta. L’intervento ai nostri microfoni di Antonio Lupo, membro del direttivo del Comitato Amigos Movimento Sin Terra Italia e presidente di ISDE Liguria, medici per l’ambiente. Ascolta o scarica
Domani inizia la Cop30, da molti definita la “Cop della verità”
Dal 10 novembre fino al 21 novembre si tiene la Conferenza delle Parti a Belém, in Brasile. Non si può prevedere il futuro, e dunque quali saranno le conclusioni di questo summit internazionale, ma le linee di tendenza sono chiarissime da anni, e sono quelle dell’incompatibilità dello ‘sviluppo’ (si fa […] L'articolo Domani inizia la Cop30, da molti definita la “Cop della verità” su Contropiano.
BARDOLINO (VR): SABATO 8 NOVEMBRE CONVEGNO SUI “DIRITTI DEL LAGO DI GARDA E DELLE SUE COMUNITÁ”
“Giuriste e giuristi uniti per la tutela del Lago di Garda e delle sue Comunità” in un convegno che si svolge sabato 8 novembre dalle ore 11 presso la Sala della Disciplina di Borgo Giuseppe Garibaldi 55 a Bardolino, provincia di Verona. Il convegno, organizzato dalla senatrice e presidente del network per un ambiente sano al Consiglio d’Europa Aurora Floridia, pone l’accento sui diritti delle comunità che vivono il Benaco, a partire dal diritto all’abitare. Altre problematiche che verranno affrontate nel convegno aperto a tutta la cittadinanza, riguardano la cementificazione in corso sul Garda, le infrastrutture quali il collettore e quelle legate alla mobilità. Ci presenta l’iniziativa Aurora Floridia, senatrice dei Verdi del Sudtirolo – Alto Adige e Presidente del network per un ambiente sano al Consiglio d’Europa. Ascolta o scarica
Oxfam: “le emissioni dei super-ricchi minacciano il pianeta”
Il rapporto recentemente pubblicato da Oxfam in vista della Cop30, la Conferenza delle Parti che si tiene annualmente per discutere e trattare le misure contro il cambiamento climatico, riporta che lo 0,1% più ricco del pianeta è responsabile, in un solo giorno, di più emissioni del 50% più povero della […] L'articolo Oxfam: “le emissioni dei super-ricchi minacciano il pianeta” su Contropiano.