Tag - Pisa

Pisa. Danneggiata nella notte la sede della Rete dei Comunisti
Questa mattina abbiamo trovato una brutta sorpresa presso la sede della Rete dei Comunisti in Via Sant’Andrea 31: qualcuno nella notte ha tentato di sfondare il vetro della porta d’ingresso. Non c’é riuscito, data la consistenza dell’infisso antisfondamento, ma il danno e’ notevole, come potrete vedere dall’immagine che alleghiamo. Il […] L'articolo Pisa. Danneggiata nella notte la sede della Rete dei Comunisti  su Contropiano.
Pisa: un minuto di silenzio non basta, ma è un buon inizio
In provincia di Pisa, numerose sono le scuole che hanno aderito al minuto di silenzio proposto da Scuola di Pace Torino e Piemonte, Docenti per Gaza e Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università esprimendo una chiara condanna verso le guerre e solidarietà verso il popolo Palestinese. Per quanto di nostra conoscenza, a Pisa: Liceo Dini, Liceo Carducci, IIS Galilei Pacinotti, Liceo Artistico Russoli; a Cascina: IIS Pesenti, IC Borsellino, IC De André; a Pontedera: IPSIA Pacinotti, ITI Marconi. Oltre 56 conflitti (di varia natura) attraversano il nostro pianeta. Una guerra mondiale a pezzi, che rischia di diventare globale. Un conflitto, vista la qualità e la quantità degli armamenti, che non avrebbe né vincitori, né vinti. La scuola, quella che non addestra, che non esalta le competenze, che non rinuncia alla riflessione e allo spirito critico, può giocare un ruolo decisivo, può provare a rovesciare la “normalizzazione” della guerra e della violenza che sembrano oggi prevalere. Non soltanto perché se si vuole la pace, occorre preparare la pace, ma perché se si mira a costruire, pensare e progettare il futuro, non si può non partire dall’articolo 11 della nostra Costituzione, dal ripudio della guerra. Ma, pur condannando tutte le guerre, dobbiamo anche affermare che non sono tutte uguali. Il genocidio in Palestina, dove non c’è uno scontro fra due eserciti rappresenta, infatti, la riproposizione di logiche e politiche che, dopo la sconfitta del nazi-fascismo, pensavamo sconfitte per sempre. Se la scuola non vuole voltarsi dall’altra parte deve impegnarsi a fianco di chi, dal basso, pratica la solidarietà (per ultima la Global Sumud Flotilla, dove tra i tanti attivisti sono presenti anche docenti dell’Osservatorio) e, soprattutto, non rinunciare alle analisi, alle riflessioni e al confronto. Bisogna essere coscienti che non basta la pace, ma occorre giustizia. Come nodo locale dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università restiamo a disposizione di docenti e studenti per approfondire insieme i processi di militarizzazione e disciplinamento del mondo dell’istruzione ed elaborare collettivamente strategie e pratiche per denunciarle e contrastarle. Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle Università, Pisa
Verità sulle violenze alla Stella Maris!
Dopo la pausa estiva riiniziano le udienze del processo e ripartono i presidi sotto il tribunale! Martedì 23 settembre 2025, ore 10:30presso il Tribunale di Pisa in Piazza della RepubblicaPresidio...
‘GUERRA ALLA GUERRA’ NELLE UNIVERSITÀ: A PISA IL 13 E 14 SETTEMBRE, DUE GIORNI DI ASSEMBLEA NAZIONALE
    Il 13 e 14 settembre a Pisa si terrà l’assemblea nazionale universitaria “Guerra alla Guerra”, due giorni di confronto tra collettivi e realtà studentesche da tutta Italia. L’iniziativa nasce dal percorso di mobilitazione nazionale di ‘Guerra alla Guerra’ e che ha visto una tappa significativa e partecipatissima a luglio in Val di Susa, durante il Festival Alta Felicità e dall’esigenza di approfondire il ruolo delle università all’interno della produzione bellica globale. Al centro della due giorni ci saranno i rapporti degli atenei con l’industria delle armi, la ricerca scientifica finalizzata alla produzione militare, ma anche i tagli al welfare studentesco, la precarizzazione del lavoro accademico e le ingerenze delle istituzioni di controllo. Presentiamo l’iniziativa, ai microfoni di Radio Onda d’Urto, con Alessandra, compagna del Collettivo Universitario Autonomo di Pisa. Ascolta o scarica.
Pisa. Bloccata la stazione, “Stop genocidio!”
Giovedì 4 ottobre a Pisa si è tenuta un’importante ed intensa giornata di lotta che ha dimostrato le potenzialità e la forza delle mobilitazioni al fianco della Palestina. La giornata di mobilitazione chiamata in solidarietà alla Global Sumud Flotilla è cominciata la mattina con una conferenza stampa ed un presidio […] L'articolo Pisa. Bloccata la stazione, “Stop genocidio!” su Contropiano.
Pisa, 5-7 settembre: Campeggio No Base. Difendiamo la nostra terra
PRESIDIO DI PACE I TRE PINI, SAN PIERO A GRADO (PISA) – 5,6 E 7 SETTEMBRE 2025 Nel fine settimana del 5, 6 e 7 Settembre avrà luogo il campeggio No Base: Difendiamo la nostra Terra, al presidio di Pace dei Tre Pini, a San Piero a Grado (Pisa). Dal genocidio in Palestina al riarmo globale, dalla costruzione della nuova base nel cuore del Parco di San Rossore e a Pontedera alla devastazione di boschi e terre, il Movimento No Base, a partire dal decalogo dell’Estate No Base, ha sentito l’esigenza di rispondere con forza al messaggio che  i Governi provano sempre più ad imporre nella società: adeguarsi alla guerra e alla militarizzazione della vita in ogni suo aspetto. Il fine dell’iniziativa è costruire un ulteriore passaggio per consolidare e allargare l’opposizione alla nuova base militare, con l’obiettivo concreto di bloccare la realizzazione e quindi inceppare l’ingranaggio della guerra globale e costruire alternative sostenibili in una prospettiva di Pace reale a partire dal nostro territorio. Numerosi sono i collettivi, le associazioni e le persone singole che hanno raccolto l’invito dal Movimento No Base a costruire 3 giorni di incontri, dibattiti, socialità e confronto proprio nell’area confinante al Cisam, dove il Governo, col precedente avallo di tutti gli enti territoriali intermedi (Comune di Pisa, Provincia di Pisa, Regione Toscana e Parco) vorrebbe, muovendosi in maniera sempre più opaca, erigere una nuova infrastruttura bellica dedicata ai corpi speciali dei Carabinieri, sempre più cruciali nell’attuale guerra mondiale.  Il primo giorno sarà dedicato alla conoscenza e alla difesa del patrimonio naturale della Selva Toscana, con una tavola rotonda animata da Sondra Cerrai, autrice di “I cittadini del parco La storia corale della lotta per il Parco Naturale di Migliarino, S. Rossore, Massaciuccoli ” e Linda Maggiori, giornalista e autrice di “Alberi Fermiamo la Mattanza” e partecipata dalle associazioni ambientaliste locali e da esperienze di lotta e resistenza alla devastazione ambientale. Il primo pomeriggio del sabato esploreremo la fotografia dell’Hub militare Toscano che con le sue connessioni tra porti, aeroporti e basi militari tramite ferrovie e canali navigabili, ha trasformato la nostra regione un centro nevralgico della guerra globale, discuteremo insieme ai lavoratori e attivisti come cooperare per interrompere la logistica e la filiera bellica. Domenica mattina la prospettiva si allargherà a tutti quei movimenti locali che attraverso lotte territoriali si adoperano per costruire dal basso  l’opposizione alla guerra globale. Il quadro generale di aumento delle spese militari sarà presentato dalla giornalista Futura D’Aprile, autrice del libro “Crisi globali e affari di piombo” e che ha recentemente curato il libro contro il riarmo di Sbilanciamoci “Europa a mano armata”. Saranno  presenti al dibattito  i movimenti No Tav e il No Ponte che si metteranno in dialogo con le realtà pacifiste e antimilitariste presenti sul territorio e con il percorso di mobilitazione nazionale “Guerra alla Guerra”. Non mancherà un momento di mobilitazione collettiva che ancora una volta si affaccerà sulle reti del Cisam per chiedere trasparenza, fermare la costruzione della nuova base, fermare la guerra e il genocidio perpretrato da Israele.  E in particolare a supportare concretamente il Popolo Palestinese sarà dedicata la cena benefit del sabato sera “Sotto le stelle nel bosco”. Non mancheranno momenti di socialità come il concerto, a basso impatto,  promosso da artisti locali “musica contro la guerra” del venerdì sera e attività laboratoriali come le basi di arrampicata e costruzione di case sugli alberi, cianotipia, la residenza artivistica a cura del Museo Popolare Gïåk Vërdün,  e infine un momento dedicato all’elaborazione di una campagna per una accesso civico collettivo e generalizzato ai documenti della base, supportato dall’avvocatessa Anna Brambilla e partecipato dai rappresentati eletti nelle istituzioni che ad oggi si sono schierati a fianco del movimento No Base. L’invito a partecipare al campeggio  è l’invito a disertare la guerra in ogni sua forma, dalla quella propagandata a quella reale che vuole una cittadinanza sacrificata, obbediente e pronta  partire al fronte per difendere gli interessi e i profitti economici di pochi a scapito del benessere e della vita  della maggioranza della popolazione. Al contrario il campeggio sarà un momento di costruzione di una comunità resistente e solidale,  uno spazio di elaborazione collettiva delle campagne e delle strategie di lotta che porteremo avanti per demilitarizzare territorio e coscienze, fino a che non ci sarà “nessuna base per nessuna guerra”. Pisa, Pisa, 02 Settembre 2025 Movimento No Base né a Coltano né altrove San pietro a grado
Situazione università in attesa dell’autunno caldo: quali progressi contro gli accordi con filiera bellica e partner israeliani?
Cosa succede negli Atenei italiani rispetto agli accordi con la filiera bellica e con i partner israeliani?Qual è la situazione delle Università in vista di un autunno che si preannuncia più caldo che mai? Già, perché, anche se apparentemente la pausa estiva sembra aver attenuato l’eco delle proteste studentesche e i fermenti di lotta negli atenei, in realtà si colgono tanti segnali di vivacità che ci fanno affermare che nei prossimi mesi sarà proprio il mondo accademico uno degli ambiti nei quali il fronte contro la guerra ed il riarmo sarà più attivo: * il 5 settembre si inizia alla Sapienza con un appuntamento sul ruolo dei saperi nell’economia del genocidio, organizzato dal Comitato Sapienza Palestina, dal CNR contro le guerre e dall’Assemblea precaria universitaria, nel quale interverrà Francesca Albanese. Si evidenzierà come la lotta per un’università democratica, adeguatamente finanziata e con condizioni di lavoro decentisia necessariamente legata alla lotta contro la guerra e chi fa profitto su armi e tecnologia bellica (ore 10:00 aula C, Scienze Politiche, Università Sapienza Roma); * le Assemblee precarie universitarie, che si sono moltiplicate e cresciute nella prima metà dell’anno, hanno annunciato una tappa fondamentale della loro lotta contro il precariato proprio nel cuore dell’autunno e fra i punti delle loro rivendicazioni c’è il NO alla ricerca bellica ed alle politiche di riarmo; * a settembre verrà presumibilmente firmato il CCNL Istruzione e Ricerca e sarà l’ennesimo contratto in perdita: stavolta il motivo dei mancati adeguamenti salariali all’inflazione è direttamente ricondubilie alle politiche di riarmo, che sottraggono risorse ai servizi pubblici ed al rinnovo del contratti del pubblico impiego, per cui è lecito attendersi una reazione del personale scolastico e universitario e delle sigle sindacali più attive nel contrasto alla guerra ed al riarmo; * il 13 settembre è in programma il lancio della campagna “LA CONOSCENZA NON MARCIA” (sulla quale vi informeremo a breve in dettaglio), che mira a mettere insieme le tante realtà impegnate nel mondo dell’istruzione contro il processo di militarizzazione in atto nelle scuole e nelle università e solidali con la causa palestinese. Studentesse e studenti, ricercatrici e ricercatori, insegnanti scolastici e docenti universitari, personale tecnico amministrativo e attivisti della società civile convergeranno in questo percorso iniziato ad aprile a Siena: per allertare rispetto ai rischi di una “israelizzazione” della società in quel segmento fondamentale che è appunto il settore della conoscenza, per dire NO alla guerra e per esprimere concretamente la solidarietà alla questione palestinese boicottando gli accordi con il complesso militare industriale e con le istituzioni israeliane sia nella didattica che nella ricerca; * la partenza della Global Sumud Flotilla verso Gaza sarà un’opportunità per il rilancio delle proteste studentesche e della solidarietà verso la Palestina, perché l’arrivo delle imbarcazioni al largo di Gaza è previsto intorno a metà settembre, in coincidenza con l’inizio dell’anno accademico, oltre che dell’anno scolastico. Insomma, un po’ di elementi che ci fanno pensare che combinati insieme si possano creare quelle condizioni presenti ai tempi delle acampade studentesche, per rilanciare con forza le richieste alle governance dei vari Atenei per un maggiore impegno concreto nel liberare i luoghi del sapere dalle pressioni militariste, ma anche al Governo per fare retromarcia rispetto alle relazioni pericolose sul riarmo con Leonardo, con la NATO e con il governo israeliano (ad esempio, Italia e Germania vogliono frenare la Commissione europea che intende sospendere Israele dai fondi di ricerca del Programma Horizon a causa del genocidio in corso). Il lavoro fatto fino ad ora non è poco (lo sintetizziamo di seguito), ma c’è ancora molta strada da fare soprattutto nel passare dalle enunciazioni di principi ad azioni concrete con riflessi pratici che cambino la realtà delle cose. RASSEGNA DI MOZIONI, DELIBERE E MODIFICHE NEGLI ATENEI RISPETTO AGLI ACCORDI Di seguito passiamo in rassegna i principali casi in cui le università italiane hanno formalmente adottato delibere, mozioni o modifiche strutturali vietando accordi con partner israeliani o con realtà collegate alla filiera bellica. Segnalateci altri casi significativi se dovessero mancare all’appello! 1. SAPIENZA — UNIVERSITÀ DI ROMA (DELIBERA SENATO ACCADEMICO, 13 MAGGIO 2025) * Il Senato Accademico ha approvato la Deliberazione n. 92/2025, che include un mandato per integrare lo statuto o regolamento al fine di: * interrompere ogni collaborazione con istituzioni e aziende israeliane coinvolte nell’apparato bellico, sospendere accordi con aziende legate al settore difesa, * riformare il Comitato Etico per includere controlli di tipo etico su collaborazioni potenzialmente belliche Wikipedia+15Sapienza Università di Roma+15Open+15. * ➤ Fonte ufficiale: verbale del Senato Accademico disponibile sul sito della Sapienza. 2. UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO (STATALE) — SOSPENSIONE ACCORDO CON ARIEL UNIVERSITY * Nel fine 2023, formalizzata a inizio aprile 2024, la Statale di Milano ha sospeso l’accordo di collaborazione con l’Ariel University, situata nei territori occupati palestinesi. La decisione è passata attraverso un’istruttoria e voto del senato accademico DomaniDomani+2ANSA.it+2Domani+2. 3. UNIVERSITÀ DI PALERMO — SOSPENSIONE TOTALE ACCORDI CON ISRAELE (4 GIUGNO 2024) * Il Senato Accademico ha approvato all’unanimità un documento che: * sospende tutti gli accordi Erasmus con università israeliane (programmi KA171 e KA220-HED), * vieta nuovi accordi con atenei israeliani “fino al superamento della crisi”, * istituisce procedure di due diligence su accordi con potenziale dual use, * coinvolge rappresentanza studentesca nel tavolo tecnico su tali collaborazioni L’INDIPENDENTE+6L’INDIPENDENTE+6ANSA.it+6. 4. UNIVERSITÀ DI PADOVA — MOZIONE E IMPEGNO A NON AVVIARE NUOVI ACCORDI (14 MAGGIO 2024 E ULTERIORE MOZIONE 1° LUGLIO 2025) * Il Senato Accademico del 14 maggio 2024 ha approvato una Mozione per la Pace in Palestina, condannando la distruzione delle università palestinesi e richiamando principi etici secondo statuto e Codice di integrità della ricerca Reddit+15Università degli studi di Padova+15Centro di Ateneo per i Diritti Umani+15. * In una seduta successiva il 1° luglio 2025, Padova ha approvato una nuova mozione che: * condanna le violazioni del diritto internazionale da parte di Israele, * si impegna a non intraprendere nuovi accordi né rinnovare quelli esistenti con istituzioni israeliane ritenute coinvolte in violazioni, * mantiene solo collaborazioni a valenza puramente didattica o di ricerca non bellica L’INDIPENDENTE+4Centro di Ateneo per i Diritti Umani+4Domani+4. 5. UNIVERSITÀ DI BOLOGNA — MOZIONE DEL SENATO ACCADEMICO (2024) * Nel Senato Accademico UNIBO ha approvato una Mozione sulla guerra a Gaza, includendo impegni come: * condanna di qualsiasi aggressione a istituzioni universitarie, rafforzamento delle norme sul dual use, rifiuto di accordi con imprese e università (anche israeliane) associate a violazioni dei diritti umani o prodotti per scopi militari, * rescissione di accordi vigenti qualora i partner incorrano in tali condizioni Wikipedia+7UniboMagazine+7Open+7.       MOZIONE DEL SENATO ACCADEMICO (18 GIUGNO 2025) Il Senato Accademico ha approvato una mozione condannando “l’escalation militare israeliana a Gaza”, le violazioni del diritto internazionale e umanitario, e ha chiesto il “rafforzamento di tutte le iniziative per il cessate il fuoco” Altreconomia+6Potere al Popolo+6quinewspisa.it+6 La Nazione+15UniboMagazine+15Corriere di Bologna+15 6. UNIVERSITÀ FEDERICO II DI NAPOLI — DIMISSIONI DAL COMITATO DI FONDAZIONE BELLICA (APRILE 2024) * Il rettore della Federico II, in risposta a mobilitazioni studentesche, ha annunciato le proprie dimissioni dal comitato scientifico della fondazione Med-Or (legata a Leonardo spa), principale industria bellica italiana. Il Rettore Matteo Lorito ha annunciato le dimissioni, ma non le ha formalizzate. Open+4L’INDIPENDENTE+4Domani+4 7. UNIVERSITÀ DI BARI – MOZIONI E PROVVEDIMENTI (APRILE–GIUGNO 2025) * Aprile 2024: scelta unanime di non partecipare al bando di cooperazione Italia–Israele e dimissioni del Rettore Bronzini dal comitato scientifico della fondazione Med‑Or (legata all’industria bellica) La Nazione+2La Gazzetta del Mezzogiorno+2atlanteguerre.it+2 * 19 giugno 2025: il Dipartimento di Bari ha approvato una mozione di condanna contro Israele, prevedendo misure di accoglienza per colleghi palestinesi e richiedendo “esplicita presa di distanza dai diritti umani e diritto internazionale da parte del partner israeliano” Il Bo Live+14BariViva+14Barletta news24city -+14. * La mozione ha ricevuto pareri contrastanti, passando con un solo voto di scarto PugliaViva. 8. UNIVERSITÀ DI PISA – MODIFICA STATUTO E MOZIONE PER LA PACE (GIUGNO–LUGLIO 2025) * 13 giugno 2024: Senato Accademico e CdA approvano una mozione per la pace, con “percorso di autodisciplina” sulle collaborazioni con la filiera bellica UniboMagazine+13Università di Pisa+13Cambiare Rotta+13. * Febbraio 2025: lo Statuto viene aggiornato con clausole che escludono forme di collaborazione per lo sviluppo di armi italbalkanika.al+1La Nazione+1. Nome del tuo sitoquinewspisa.it 9. UNIVERSITÀ PER STRANIERI DI SIENA – PRESE DI POSIZIONE E RICONOSCIMENTO PALESTINA (2024–2025) * 17 luglio 2024: Senato Accademico approva la mozione per il riconoscimento dello Stato della Palestina LA NOTIZIA+15Università degli Studi di Siena+15Facebook+15. * Marzo 2024: presidenza di Tomaso Montanari oggetto di pressioni per non aver aderito a posizioni di boicottaggio attivo HuffPost Italia. * Giugno 2024: UniStrasi approva (all’unanimità) una posizione di solidarietà per Gaza in Senato Accademico Gazzetta di Siena. 10. UNIVERSITÀ DI FIRENZE – BOICOTTAGGIO ACCADEMICO E MOZIONE DEL 2023 + SOSPENSIONI 2025 * 19 dicembre 2023: mozione per la pace approvata, condanna delle atrocità e appello per due Stati, ma senza misure restrittive su accordi bilaterali Università di Firenze. * 16 luglio 2025: cinque dipartimenti (Matematica/Informatica, Ingegneria, Scienze agrarie, Architettura, Scienze politiche/sociali) sospendono accordi in essere con università israeliane, tramite appello firmato da docenti, studenti, ricercatori e dottorandi Altreconomia+2Il Foglio+2La Nazione+2. ——————————————————————————————————————– NOTA SU ALTRI ATENEI * Cagliari: una mozione studentesca chiedeva la sospensione degli accordi con atenei israeliani, ma il Senato ha respinto la proposta (30 gennaio 2024) Reddit+13Domani+13Open+13. * In Torino, si è deciso di non partecipare al bando MAECI 2024 con università israeliane, ma non è stata formalizzata una definitiva rescissione di tutti gli accordi Reddit+4Domani+4Wikipedia+4. * Altri atenei (es. UniPub) hanno visto proteste o richieste, ma non hanno mai formalizzato delibere o modifiche organiche DomaniDomani. TABELLA RIEPILOGATIVA UniversitàTipo di attoDataAzione chiaveSapienza RomaDelibera Senato Accademico n. 92/202513 maggio 2025Interruzione collaborazioni con Israele/bellicoStatale MilanoSospensione accordo Arielfine 2023 / apr 2024Sospeso accordo con Ariel UniversityFederico II NapoliDimissioni promesse dal Rettore da comitato Med-Or, ma non rassegnateaprile 2024Ritiro da fondazione associata ad industria bellica (il Rettore ha annunciato le dimissioni, ma non le ha formalizzate)PalermoDelibera Senato Accademico all’unanimità4 giugno 2024Blocco accordi Erasmus, nuovi accordi vietatiPadovaMozioni Senato Accademico14 mag 2024 & 1 lug 2025Impegno a non avviare o rinnovare accordi con IsraeleBolognaMozione Senato Accademico   Mozione Senato Accademico19 marzo 2024     18 giugno 2025Rifiuto accordi dual use e rescissione ove applicabile   Condanna escalation, stop/riduzione rapporti con IsraeleBariNon partecipazione bando + dimissioniAprile 2024Ritiro del Rettore da Med-Or e bando di cooperazione Italia-Israele sospeso Mozione Dipartimento19 giugno 2025Critiche diritti umani e accoglienza colleghi palestinesiPisaMozione Senato + autodisciplina13 giugno 2024Percorso etico sulle collaborazioni belliche Statuto aggiorna (no armi)Febbraio 2025Clausole di rifiuto su attività dual useSiena (Stranieri)Mozione riconoscimento Palestina17 luglio 2024Impegno politico e morale verso Palestina Università degli Studi di Siena Pressioni su boicottaggioMarzo 2024Respinta mobilitazione politicamente orientata HuffPost Italia Mozione solidale a GazaGiugno 2024Approvata all’unanimità in Senato Accademico Gazzetta di SienaFirenzeMozione per la pace19 dicembre 2023Condanna, ma nessuna sospensione formale Stop accordi da 5 dipartimenti16 luglio 2025Sospesi accordi con università israeliane Giuseppe Curcio, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Disertare la guerra
In comunicazione telefonica con Federico (CUB Pisa), abbiamo parlato del processo contro la lotta antimilitarista a Pisa e dell'importanza della necessaria presa di coscienza da parte dei lavoratori e le lavoratrici dei settori dell'economia coinvolti nella corsa armamentistica.
San Piero a Grado (PI), domenica 7 settembre: Territori in lotta nella guerra globale
DIBATTITO CON LA GIORNALISTA FUTURA D’APRILE, MOVIMENTO NO TAV, MOVIMENTO NO PONTE E PERCORSO “GUERRA ALLA GUERRA” DOMENICA 7 SETTEMBRE ORE 09.30 AL PRESIDIO DI PACE “TRE PINI” – SAN PIERO A GRADO (PI) L’escalation bellica globale porta con sé un’economia di guerra feroce, visibile in molte forme. Riarmo europeo, riconversione industriale civile-militare, crescita della spesa militare al 5% del PIL sono le sue facce più esplicite e minacciose. La sua aggressione si esprime sui territori sottraendo risorse dai bisogni sociali reali, imponendo infrastrutture come la nuova base militare, impoverendo la popolazione di possibilità economiche, culturali, sociali, schiacciando gli spazi di decisionalità delle comunità tramite disciplinamento, ricatto, militarizzazione della cultura.  L’Italia e le isole sono costellate di grandi opere, infrastrutture militari, energetiche, logistiche per integrare aree di territorio e connettere armi, mezzi, persone, energia, denaro: centinaia di “zone di sacrificio” ci rendono una piattaforma della guerra globale sul Mediterraneo e sono l’altra faccia degli interessi militari, estrattivi e industriali che il nostro Paese interpreta nelle missioni all’estero, dall’Ucraina al Medio Oriente, nella complicità diretta con il genocidio in Palestina, nel supportare il ritorno al nucleare, nei carichi di armi che fornisce a tutto il mondo. Le “zone di sacrificio” sono anche il luogo della resistenza e del potenziale riscatto da questo avvitamento militarista, territori in cui scoprire che ostacolare la guerra dal basso e immaginare un’economia di pace è possibile. Per questo vi invitiamo al dibattito di domenica 7 settembre al Presidio di Pace “Tre Pini” nell’ambito del Campeggio No Base: dallo scenario globale, alle prospettive di lotta territoriali, vogliamo confrontarci su come mettere in discussione questo sistema di economia di guerra e individuare concretamente delle alternative, fondate sui bisogni delle comunità. Sarà uno spazio aperto per mettere in dialogo le lotte e le esperienze, immaginare e arricchire le diverse prospettive di mobilitazione contro la guerra, discutere di cosa significa la pace sui territori e come costruirla unendo le nostre idee e le nostre forze. Qui l’appello completo del campeggio No Base previsto nei giorni 5-6-7 settembre al Presidio di Pace “Tre Pini” a San Piero a Grado!  https://nobasecoltano.it/appello-per-un-campeggio-no-base-territoriale-5-6-7-settembre-al-presidio-di-pace-tre-pini-san-piero-a-grado/
Perignano Lari (PI), 15 agosto: Osservatorio all’incontro “Conflitti, Sanzioni, Riarmo”
Si è tenuto, nel suggestivo spazio della Festa Rossa di Perignano Lari (Pisa) il dibattito coordinato dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e dell’università. Alleghiamo la registrazione completa delle due ore di confronto che ha visto protagonisti il geografo Andrea Vento, il blogger, esperto dell’est Europa, Francesco Dall’Aglio e Federico Giusti dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università che si sono soffermati sulle cause e sulle conseguenze della crisi economica della guerra in Ucraina e del genocidio perpetrato da Israele ai danni del popolo palestinese. Abbiamo provato, in questo dibattito, a non cedere a ricostruzioni parziali, cercando invece di approfondire alcune questioni in vista delle mobilitazioni autunnali contro la guerra. Lo abbiamo fatto andando al sodo delle questioni con un occhio di riguardo ai documenti ufficiali di UE, NATO, Confindustria e USA. Perché partire dalle fonti resta per noi non un mero esercizio intellettuale, ma una necessità per costruire un punto di vista alternativo alla guerra con pratiche quotidiane conseguenti.