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Lettera aperta della Rete delle Società Scientifiche
Segnaliamo ai lettori la lettera aperta della RESS per l’autonomia, il finanziamento e la dignità dell’Università e della Ricerca. “L’Università e la Ricerca italiane stanno attraversando un momento cruciale. Dopo anni di sottofinanziamento strutturale e di crescente burocratizzazione, e dopo il diluvio effimero dei finanziamenti PNRR, si profila oggi il rischio di un ulteriore arretramento: un sistema sempre più centralizzato, meno libero, meno capace di produrre sapere critico e innovazione.” Segue il testo Lettera aperta Università 21Nov2025 primi firmatari
Terzo livello nella PA: non è un lusso, è la legge che lo chiede
Segnaliamo ai lettori il comunicato stampa dell’ADI – Associazione Dottorandi e Dottori di Ricerca in Italia, relativo alle recenti circolari del Ministero della Cultura e al tema del riconoscimento dei titoli di terzo livello nella Pubblica Amministrazione. Segue il testo. Comunicato Stampa_MIC Nov 2025
La definizione di antisemitismo dell’IHRA, il Ddl Gasparri e non solo
Il presente articolo – che nasce a seguito di un’iniziativa sul DDL Gasparri organizzata in data 11 novembre 2025 da USB Pisa e Cambiare Rotta Pisa – si pone l’obiettivo di analizzare certe preoccupanti tendenze repressive nei confronti di chi si esprime e si mobilita in solidarietà con il popolo […] L'articolo La definizione di antisemitismo dell’IHRA, il Ddl Gasparri e non solo su Contropiano.
Intelligenza artificiale: al servizio del capitale o strumento di liberazione?
Intelligenza artificiale: riprodurre il dominio di classe attraverso mezzi più avanzati Come ha notato Karl Marx in molte delle sue opere, ogni salto tecnologico all’interno del sistema capitalista non porta alla liberazione umana, ma alla riproduzione del dominio di classe con mezzi più avanzati. Pertanto, gli attuali sviluppi tecnologici non […] L'articolo Intelligenza artificiale: al servizio del capitale o strumento di liberazione? su Contropiano.
Un nuovo programma-quadro per il dual-use nel panorama europeo di escalation bellica
Horizon Europe: strategia, soldi e menti per l’economia di guerra Come emerge dalla proposta del prossimo programma-quadro europeo, le nuove agende politiche europee sono incentrate su accelerazione, rafforzamento della competitività, aumento dell’autonomia strategica dell’UE e sviluppo di programmi spaziali – per cui l’UE prevede di investire complessivamente 175 miliardi di euro nel periodo 2028-20341. In […] L'articolo Un nuovo programma-quadro per il dual-use nel panorama europeo di escalation bellica su Contropiano.
I nomi dei 95 medici ed operatori sanitari palestinesi tenuti in ostaggio da Israele
Israele continua a detenere 80 medici e operatori sanitari palestinesi provenienti da Gaza e 15 dalla Cisgiordania occupata. di Hanna Duggal e Mohammed Haddad Al Jazeera, 22 ottobre 2025 Sempre più medici e operatori sanitari si stanno mobilitando e chiedono un intervento per ottenere il rilascio del dottor Hussam Abu Safia e di almeno altri 94 medici palestinesi attualmente tenuti in ostaggio dalle autorità israeliane. Lunedì, in un evento organizzato da Healthcare Workers Watch (HWW) e Amnesty International UK, medici e operatori sanitari hanno protestato davanti al St Thomas' Hospital nel centro di Londra, chiedendo il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli operatori sanitari attualmente detenuti, in condizioni spaventose, in Israele. La protesta arriva pochi giorni dopo che un tribunale israeliano ha prorogato la detenzione arbitraria di Abu Safia per altri sei mesi in base alla legge sui combattenti illegali, legge ampiamente condannata nel mondo. Healthcare Workers Watch (HWW), Amnesty International UK, medici e operatori sanitari protestano davanti al St Thomas' Hospital nel centro di Londra il 20 ottobre [Immagine per gentile concessione di Healthcare Workers Watch] Altri cinque operatori sanitari sono morti o sono stati uccisi mentre erano detenuti da Israele, e altri cinque sono dispersi, senza che si conosca la loro sorte. Secondo il Ministero della Salute palestinese, almeno 1.722 operatori sanitari sono stati uccisi negli attacchi israeliani negli ultimi due anni. Secondo HWW, la maggior parte degli operatori sanitari è stata rapita dall'esercito israeliano dai loro ospedali o dalle loro ambulanze mentre erano in servizio. Le testimonianze raccolte da HWW e da altre organizzazioni documentano le torture e gli abusi subiti dai palestinesi durante la detenzione israeliana. La dottoressa Rebecca Inglis, di HWW, afferma: “La detenzione continuata da parte di Israele di quasi un centinaio di operatori sanitari è in chiara violazione del diritto internazionale umanitario. Siamo gravemente preoccupati per il loro benessere, date le numerose prove che dimostrano che i detenuti palestinesi vengono torturati durante la detenzione israeliana”. Chi è il dottor Hussam Abu Safia? Abu Safia, direttore dell'ospedale Kamal Adwan nel nord di Gaza, è stato rapito dalle forze israeliane il 27 dicembre 2024, dopo che le truppe hanno fatto irruzione nell'ospedale, che all'epoca era una delle ultime strutture mediche funzionanti nella regione. Amnesty International afferma che il direttore dell'ospedale è detenuto senza accuse né processo in base a una legge israeliana sulla sicurezza. Nonostante i bombardamenti incessanti e la tragica morte di suo figlio in un attacco aereo israeliano, Abu Safia è rimasto in servizio, curando i pazienti e guidando la sua équipe in condizioni inimmaginabili. Dal momento del suo arresto, sono emerse testimonianze attendibili di torture, abusi fisici e trattamenti degradanti, tra cui una significativa perdita di peso e il rifiuto di cure mediche adeguate, igiene e accesso tempestivo a un avvocato, in chiara violazione del diritto internazionale. L'attacco sistematico di Israele alle infrastrutture sanitarie di Gaza Almeno il 94% degli ospedali di Gaza è stato danneggiato o distrutto e molti non sono più operativi. Inoltre, medici e operatori sanitari qualificati sono stati uccisi e questo, insieme alla detenzione di operatori sanitari (la maggior parte dei quali è stata rapita mentre lavorava negli ospedali e nelle strutture sanitarie) ha aumentato l'enorme pressione sul già vulnerabile sistema sanitario di Gaza. Tra il 7 ottobre 2023 e il 20 ottobre 2025, HWW ha documentato un totale di 431 casi di operatori sanitari palestinesi detenuti. Al 20 ottobre 2025: * 309 dei 431 operatori sanitari detenuti sono stati rilasciati; di questi, 67 sono stati rilasciati nell'ambito dell'ultimo accordo di scambio del 13 ottobre * Cinque operatori sanitari sono ancora dispersi (tre medici senior, un farmacista dell'UNRWA e un fisioterapista senior) * Cinque operatori sanitari sarebbero stati uccisi o sarebbero morti durante la detenzione israeliana, ma i loro corpi non sono stati restituiti alle famiglie. HWW ha dichiarato di non aver ancora ricevuto aggiornamenti dalle famiglie di 22 operatori sanitari detenuti, che non sono inclusi nelle cifre relative ai “detenuti confermati” o ai “rilasciati confermati”. Chi sono gli altri operatori sanitari in ostaggio? Gli operatori sanitari ancora in ostaggio di Israele hanno trascorso in media 511 giorni in carcere, alcuni di loro sono prigionieri sin dalle prime settimane di guerra. Dei 95 detenuti, 80 provengono da Gaza, mentre i restanti 15 dalla Cisgiordania occupata. Solo a Gaza sono stati arrestati 31 infermieri, seguiti da 17 medici, 15 membri del personale di supporto e di gestione ospedaliera, 14 paramedici, due farmacisti e un tecnico medico. Venticinque ricoprivano posizioni di alto livello, 50 occupavano posizioni di medio livello, mentre cinque erano operatori sanitari junior. Tutti sono uomini, con una eccezione. La maggior parte degli operatori sanitari viveva nel nord di Gaza, da dove provengono 36 dei prigionieri, seguiti da 24 di Khan Younis, 18 della città di Gaza e 3 di Rafah. La tabella sottostante riporta i nomi e ulteriori informazioni sui 95 operatori sanitari ancora tenuti in ostaggio da Israele.   Chi sono i 95 operatori sanitari palestinesi ancora tenuti in ostaggio da Israele? Healthcare Workers Watch ha verificato che 80 operatori sanitari di Gaza e 15 della Cisgiordania occupata sono ancora detenuti in Israele. Altri cinque operatori sanitari sono morti durante la detenzione in Israele e altri cinque sono dispersi. Dati aggiornati al 20 ottobre 2025.     Stato Nome Età Titolo Ospedale Città/Governatorato Durata 1 Detenuto Dr Akram Hassan Mohammed Abu-Odeh 61 Chirurgo Ortopedico e Primario di Ortopedia Ospedale Indonesiano Gaza nord In detenzione da 698 giorni 2 Detenuto Dr Sulieman Zuhdi Sulieman Abu-Shareea 37 Medico Generico Volontario Centro ambulanze di Jabalia della Mezzaluna Rossa Palestinese Gaza nord In detenzione da 670 giorni 3 Detenuto Dr Ahmed Ibrahim Hassan Mousa 43 Specialista di Chirurgia Generale Centro Medico Nasser Khan Younis In detenzione da 612 giorni 4 Detenuto Dr Ghassan Ihmaidan Musallam Abu-Zuhri 52 Responsabile Chirurgia Ortopedica Centro Medico Nasser Khan Younis In detenzione da 612 giorni 5 Detenuto Dr Nahed Zaki Ismail Abu-Taima 49 Responsabile Chirurgia Centro Medico Nasser Khan Younis In detenzione da 612 giorni 6 Detenuto Dr Mosab Fakhry Atia Samaan 28 Medico specializzando Centro Medico Nasser Khan Younis In detenzione da 612 giorni 7 Detenuto Dr Hamza Mohammed Hussien Abu-Sabha 31 Medico specializzando Centro Medico Nasser Khan Younis In detenzione da 612 giorni 8 Detenuto Dr Raed Yaqoub Salam Mahdi 52 Pediatra Ospedale Pediatrico al-Durra Gaza City In detenzione da 682 giorni 9 Detenuto Dr Khalid Abdul-Aziz Abdallah Seiyam 30 Specializzando in Chirurgia Generale Ospedale al-Shifa Gaza City In detenzione da 580 giorni 10 Detenuto Dr Murad Waleed Murad al-Qouqa 47 Chirurgo Ortopedico e primario di Ortopedia Ospedale al-Shifa Gaza City In detenzione da 580 giorni 11 Detenuto Dr Mahmoud Ahmed Khalil al-Hallaq 37 Specializzando di Medicina intensiva Centro Medico Nasser Khan Younis In detenzione da 612 giorni 12 Detenuto Dr Ahmed Mahmoud Mohammed Shehada 52 Specialista in cardiologia Centro Medico Nasser Khan Younis In detenzione da 627 giorni 13 Detenuto Dr Mohammed Hassan Ali Obaid 42 Chirurgo Ortopedico e primario di Ortopedia  Ospedale al-Awda Gaza nord In detenzione da 359 giorni 14 Detenuto Dr Hassan Khalil Hassan al-Moqayyed 53 Chirurgo Vascolare Ospedale Kamal Adwan Gaza nord In detenzione da 359 giorni 15 Detenuto Dr Medhat Asaad Mahmoud Abu-Tabanja 45 Primario del Dipartimento di Terapia intensiva Ospedale Indonesiano Gaza nord In detenzione da 697 giorni 16 Detenuto Dr Hussam Idrees Amer Abu Safiya 52 Pediatra e primario facente funzione Ospedale Kamal Adwan Gaza nord In detenzione da 297 giorni 17 Detenuto Dr Marwan Shafeeq Ali al-Hams 53 Anestesista e direttore di ospedali da campo Ministero della Salute Gaza Strip In detenzione da 91 giorni 18 Detenuto Dr Ahmed Mohammed Hassan Al-Kahlout (PhD) 53 Direttore Generale Ospedale Kamal Adwan Gaza nord In detenzione da 678 giorni 19 Detenuto Anas Abdulkareem Mohammed al-Shaikh 40 Responsabile dell'Unità di Controllo Infezioni Ospedale Indonesiano Gaza nord In detenzione da 580 giorni 20 Detenuto Rawhi Fayez Mohammed Al-Labban 38 Capo Infermiere al Dipartimento di Ortopedia Ospedale al-Shifa Gaza City In detenzione da 580 giorni 21 Detenuto Mahmoud Mohammed Awad Al-Shaweesh Lubbad 43 Capo Infermiere Ospedale Kamal Adwan Gaza nord In detenzione da 359 giorni 22 Detenuto Moayad Ismail Darwish Al-Ron 43 Capo dell'Unità di Controllo Infezioni e Cure Palliative e Infermieri della Riabilatazione Ospedale Indonesiano Gaza nord In detenzione da 297 giorni 23 Detenuto Mohammed Adham Abdullah Matar 24 Infermiere volontario Ministero della Salute Palestinese Gaza City In detenzione da 634 giorni 24 Detenuto Hamza Mansour Abdulkareem Nayfa 28 Infermiere Ospedale Kamal Adwan Gaza nord In detenzione da 359 giorni 25 Detenuto Hossam Waleed Abdulhameed Daher 28 Infermiere volontario Ospedale Kamal Adwan Gaza nord In detenzione da 359 giorni 26 Detenuto Ahmed Ramadan Hassan Abu-Riala 29 Infermiere Terapia Intensiva Ospedale al-Shifa Gaza City In detenzione da 701 giorni 27 Detenuto Ahmed Amin Mohammed Abdelhadi 27 Infermiere Centro Medico Nasser Khan Younis In detenzione da 612 giorni 28 Detenuto Rami Hasan Abdulqader Al-Kurdi 34 Infermiere volontario Ospedale al-Shifa Gaza City In detenzione da 580 giorni 29 Detenuto Azzam Khalid Motleq Eissa 34 Infermiere volontario Ospedale al-Shifa Gaza City In detenzione da 580 giorni 30 Detenuto Ezz-Elddin Moustafa Hussein Al-Zaanin 27 Infermiere volontario Ospedale al-Shifa Gaza City In detenzione da 580 giorni 31 Detenuto Majed Jamal Roubin Al-Jaish 26 Infermiere volontario Ospedale al-Shifa Gaza City In detenzione da 580 giorni 32 Detenuto Louai Majed Darwish Harara 36 Infermiere volontario Ospedale al-Shifa Gaza City In detenzione da 580 giorni 33 Detenuto Fayez Zaghloul Abdulrahman Abu-Anza 42 Infermiere di Pronto Soccorso Centro Medico Nasser Khan Younis In detenzione da 612 giorni 34 Detenuto Ahmed Abdulrahman Salem Sadeq 26 Infermiere Centro Medico Nasser Khan Younis In detenzione da 612 giorni 35 Detenuto Mohammed Abdulrahim Shaaban Al-Arbeed 34 Infermiere Ospedale al-Shifa Gaza City In detenzione da 626 giorni 36 Detenuto Ahmed Mousa Ismail Mousa 34 Infermiere Centro Medico Nasser Khan Younis In detenzione da 633 giorni 37 Detenuto Hatem Hussien Ibrahim Al-Jamal 48 Infermiere Ospedale Kamal Adwan Gaza nord In detenzione da 359 giorni 38 Detenuto Moataz Nabeel Nathmi Nassar 37 Infermiere Ospedale Kamal Adwan Gaza nord In detenzione da 359 giorni 39 Detenuto Al-Hassan Nabeel Nathmi Nassar 34 Infermiere Ospedale Kamal Adwan Gaza nord In detenzione da 359 giorni 40 Detenuto Anwar Muneer Anwar Al-Shorbaji 24 Infermiere Ospedale Kamal Adwan Gaza nord   41 Detenuto Zakariya Moneer Kamel Al-Draimli 38 Infermiere Servizi Medici Militari Gaza nord In detenzione da 297 giorni 42 Detenuto Hussien Mostafa Hussien Al-Zaaneen 43 Infermiere Clinica Beit Hanoon Gaza nord In detenzione da 316 giorni 43 Detenuto Ameer Khalil Mohammed Shehada 36 Infermiere Ministero della Salute Gaza City In detenzione da 357 giorni 44 Detenuto Ahmed Atef Hassan Shaheen 30 Infermiere Ospedale Indonesiano Gaza nord In detenzione da 699 giorni 45 Detenuto Ibrahim Wajeeh Ismail Al-Ayoubi 35 Infermiere Ospedale Kamal Adwan Gaza nord In detenzione da 359 giorni 46 Detenuto Saleh Hashem Hassan Abu-Al-Aish 33 Infermiere Ospedale Kamal Adwan Gaza nord In detenzione da 359 giorni 47 Detenuto Moayyad Mounir Fahmi Al-Masri 36 Infermiere all'Unità di Controllo Infettivo Ministero della Salute Gaza City In detenzione da 359 giorni 48 Detenuta Tasneem Marwan Shafeeq Al-Hams 23 Infermiere al Punto Medico MoH campo per sfollati Al-Ard al-Tayba Khan Younis In detenzione da 18 giorni 49 Detenuto Anees Al-Dunia Abdulhamid Al-Astal 46 Responsabile del Dipartimento Paramedici area sud Ministero della Salute Khan Younis In detenzione da 688 giorni 50 Detenuto Mohammed Bassam Ahmed Al-Nahhal 32 Paramedico Ospedale Abu Youssef al-Najjar Rafah   51 Detenuto Tamer Mahmoud Hussien Abu-Shahin 48 Paramedico Ospedale Al-Amal Mezzaluna Rossa Palestinese Khan Younis In detenzione da 623 giorni 52 Detenuto Abdulaziz Moustafa Salman Kali 39 Paramedico Servizi Medici Militari Gaza nord In detenzione da 297 giorni 53 Detenuto Mohammed Bassam Ismail Al-Qedra 34 Paramedico Centro Medico Nasser Khan Younis In detenzione da 612 giorni 54 Detenuto Waleed Hammad Saleh Abu-Haddaf 34 Paramedico Centro Medico Nasser Khan Younis In detenzione da 612 giorni 55 Detenuto Ahmed Mohammed Adel Abu-Draz 40 Paramedico Centro Medico Nasser Khan Younis In detenzione da 612 giorni 56 Detenuto Wesam Essam Abu-Nada 37 Paramedico Ospedale Kamal Adwan Gaza nord In detenzione da 359 giorni 57 Detenuto Abdullah Abdulhafez Abdullah Awkal 45 Paramedico Ospedale Kamal Adwan Gaza nord In detenzione da 359 giorni 58 Detenuto Maher Mohammed Mohsin Al-Ajrami 52 Paramedico Ospedale Kamal Adwan Gaza nord In detenzione da 297 giorni 59 Detenuto Abdallah Khamis Abdallah Abu-Taha 45 Autista Ambulanze Ministero della Salute Khan Younis In detenzione da 697 giorni 60 Detenuto Mohammed Mahmoud Mohammed Abu-Saqer 40 Paramedico Ospedale Kamal Adwan Gaza nord   61 Detenuto Ali Hassan Khader Al-Rantisi 31 Paramedico Ospedale Kamal Adwan Gaza nord In detenzione da 359 giorni 62 Detenuto Hatem Ismail Abdullatif Rayyan 58 Paramedico Ospedale Kamal Adwan Gaza nord In detenzione da 359 giorni 63 Detenuto Dr Iyad Ibrahim Hussien Shaqoura (PhD) 43 Farmacista e PhD in Gestione Sanitaria Centro Medico Nasser Khan Younis In detenzione da 612 giorni 64 Detenuto Ahmed Kamal Hamdan Al-Najjar 26 Farmacista volontario Centro Medico Nasser Khan Younis In detenzione da 612 giorni 65 Detenuto Mahmoud Ali Younis Al-Nairab 34 Tecnico di Radiologia Ospedale Indonesiano Gaza nord In detenzione da 699 giorni 66 Detenuto Samer Mohammed Moeen Shaat 45 Personale Amministrativo col Dipartimento di Cooperazione Internazionale Ministero della Salute Gaza City In detenzione da 708 giorni 67 Detenuto Yousef Khalil Mohammed Abu-Afesh 29 Segretario del Direttore Generale Ospedale al-Shifa Gaza City In detenzione da 580 giorni 68 Detenuto Ahmed Mosaad Mahmoud Abu-Tabanja 24 Operatore di Sicurezza dell'Ospedale Centro Medico Nasser Khan Younis In detenzione da 612 giorni 69 Detenuto Ahmed Ibrahim Hussien Tabasi 38 Segretario Centro Medico Nasser Khan Younis In detenzione da 627 giorni 70 Detenuto Ali Yousef Mohammed Rostom 59 Personale amministrativo Centro Medico Nasser Khan Younis   71 Detenuto Nidal Fayez Jibreel Al-Moqayyad 32 Personale amministrativo Ospedale Kamal Adwan Gaza nord In detenzione da 359 giorni 72 Detenuto Mohammed Eid Abdulqader Sabbah 32 Specialista di Pubbliche Relazioni Ospedale Kamal Adwan Gaza nord In detenzione da 297 giorni 73 Detenuto Hammouda Riyad Asaad Shamallakh 33 Ingegnere Web e Software - Sistemi Informatici e Informazione Ministero della Salute Gaza City In detenzione da 581 giorni 74 Detenuto Saleh Maher Mahmoud Abu-Ammona 32 Ingegnere Web e Software - Sistemi Informatici e Informazione Ministero della Salute Gaza City In detenzione da 581 giorni 75 Detenuto Jaber Moustafa Ahmed Al-Fairi 62 Addetto all’obitorio Ospedale Kamal Adwan Gaza nord In detenzione da 359 giorni 76 Detenuto Bahaa-Al-Din Hosni Mahmoud Ashour 30 Personale amministrativo Ospedale Kamal Adwan Gaza nord In detenzione da 359 giorni 77 Detenuto Haroun Abdulfattah Mahmoud Al-Moqayyad 42 Personale amministrativo Ospedale Kamal Adwan Gaza nord In detenzione da 359 giorni 78 Detenuto Omar Mohammed Eid Al-Hawajri 54 Addetto all’obitorio Ospedale Kamal Adwan Gaza nord In detenzione da 359 giorni 79 Detenuto Abdullah Omar Ali Abu-Rayya 42 Personale amministrativo Ospedale Kamal Adwan Gaza nord In detenzione da 359 giorni 80 Detenuto Rezeq Essam Rezeq Abu-Azab 31 Tecnico Manutentore Centro Medico Nasser Khan Younis   81 Detenuto Dr Alaa-Al-Din Mohammed Ali Shalaldeh 47 Specializzando in Medicina di Emergenza Ospedale Alia Hebron In detenzione da 688 giorni 82 Detenuto Dr Aysar Al-Barghouthi   Anestesista Complesso Medico Palestine Ramallah In detenzione da 652 giorni 83 Detenuto Dr Khaled Kharouf   Medico Ministero della Salute El-Bireh In detenzione da 652 giorni 84 Detenuto Dr Momin Raed Abdulhameed Mesk 25 Medico Internista Ospedale Alia Hebron In detenzione da 582 giorni 85 Detenuto Dr Ahmed Ramzi Nemer Seder 33 Medico Generico e Manager sanitario Centro Medico Medicare Jericho In detenzione da 410 giorni 86 Detenuto Dr Bassam Ouda Al-Shabaan Al-Awaysa 49 Medico Generico Ospedale Abu al-Hassan al-Qasem Hebron In detenzione da 102 giorni 87 Detenuto Dr Rashad Murshid Rashad Al-Zarou 49 Specialista di chirurgia plastica e ricostruttiva Patient Friends Society all'Ospedale al-Ahli Hebron In detenzione da 579 giorni 88 Detenuto Dr Salah Ziad Al-Kharraz 23 Studente al quarto anno di Medicina An-Najah National University Nablus In detenzione da 547 giorni 89 Detenuto Ahmed Ali Abdulqader Ateeq 22 Studente di Medicina Veterinaria An-Najah National University Nablus In detenzione da 592 giorni 90 Detenuto Mohammed Jamal Mousa Al-Rayyan 22 Studente Infermiere Ospedale Ibn Sina Nablus   91 Detenuto Osaid Waleed Mahmoud Amro 25 Studente all'ultimo anno di medicina Al-Quds Open University Abu Dis In detenzione da 489 giorni 92 Detenuto Murid Al-Attari Dahadha   Infermiere Complesso Medico Palestine Ramallah In detenzione da 652 giorni 93 Detenuto Jamal Hikmat Mahmoud Qandil 28 Paramedico Centro Ambulanze Jenin Jenin In detenzione da 630 giorni 94 Detenuto Ahmed Saeed Jamal Abu-Roumi 41 Paramedico Mezzaluna Rossa Palestinese Jerusalem In detenzione da 445 giorni 95 Detenuto Mahmoud Taiseer Al-Mashayekh 30 Operatore sanitario di comunità 1for3 Palestine Cisgiordania In detenzione da 529 giorni 96 Deceduto in prigionia Dr Iyad Ahmed Mohammed Al-Rantisi 53 Primario di Ostetricia e Ginecologia Ospedale Kamal Adwan Gaza nord   97 Deceduto in prigionia Hamdan Hassan Hamdan Ennaba 45 Paramedico Senior Centro Medico Nasser Khan Younis   98 Deceduto in prigionia Dr Adnan Ahmed Attia Al-Bursh 50 Chirurgo Ortopedico Ospedale Al-Shifa Gaza City   99 Deceduto in prigionia Dr Ziad Mohammed Saleh Al-Dalou (PhD) 65 Capo Infermiere Ospedale Al-Shifa Gaza City   100 Deceduto in prigionia Mosaab Hani Ghazi Haniyeh 35 Personale amministrativo Ospedale Al-Shifa Gaza City   101 Disperso Dr Mohammed Khaled Mohammed Al-Derdisawi 57 Specialista Gastroenterologia e Endoscopia Pediatrica Centro Medico Nasser Khan Younis Disperso for 636 giorni 102 Disperso Hammouda Salem Moustafa Shaat 78 Pediatra Centro Medico Nasser Khan Younis Disperso for 133 giorni 103 Disperso Dr Talal Akram Ismail Al-Shawwa 72 Pediatra Ospedale al-Shifa Gaza City Disperso for 639 giorni 104 Disperso Salwa Talal Akram Al-Shawwa 44 Farmacista Centro sanitario UNRWA di Jabalia Gaza nord Disperso for 639 giorni 105 Disperso Ehab Khalil Wajeeh Badra 48 Fisioterapista Servizi Medici Militari Gaza City Disperso for 639 giorni
Documento ITIS “Galilei” Livorno contro genocidio a Gaza e solidarietà al popolo palestinese
PUBBLICHIAMO IL DOCUMENTO FIRMATO DAI MEMBRI DEL CORPO DOCENTE E DEL PERSONALE ATA DELL’ITIS “G. GALILEI” DI LIVORNO CONTRO IL GENOCIDIO DELLA POPOLAZIONE DI GAZA E IN SOLIDARIETÀ CON IL POPOLO PALESTINESE – SETTEMBRE 2025. Come lavoratrici e lavoratori della scuola consideriamo un dovere morale inderogabile e un’imprescindibile responsabilità educativa, oltre che un fondamentale diritto democratico, alzare collettivamente la nostra voce contro il genocidio del popolo palestinese attuato impunemente dallo stato di Israele. Nel dicembre 2024 Amnesty International ha pubblicato un rapporto di quasi trecento pagine, dal significativo titolo Ti senti come se fossi un subumano: il genocidio contro la popolazione palestinese a Gaza[1], nelle cui pagine iniziali si può leggere (p. 13): Il 7 ottobre 2023 Israele ha intrapreso un’offensiva militare sulla Striscia di Gaza occupata […] di portata, scala e durata senza precedenti. Da allora, ha condotto incessanti attacchi aerei e terrestri, molti dei quali con grandi armi esplosive, che hanno causato danni ingenti e raso al suolo interi quartieri e città in tutta Gaza, oltre ad infrastrutture di supporto vitale, terreni agricoli, siti e simboli culturali e religiosi profondamente radicati nella memoria collettiva della popolazione palestinese. L’offensiva […] ha ucciso e ferito gravemente decine di migliaia di palestinesi, tra cui migliaia di bambini, molti dei quali in attacchi diretti o indiscriminati, spesso annientando intere famiglie multigenerazionali. Israele ha sfollato forzatamente il 90% dei 2,2 milioni di abitanti di Gaza, molti dei quali più volte, su superfici di terra sempre più piccole e in continua evoluzione che mancavano di infrastrutture di base, costringendo le persone a vivere in condizioni che le esponevano a una morte lenta e calcolata. Ha deliberatamente ostacolato o negato l’importazione di beni salvavita e aiuti umanitari. Ha limitato l’approvvigionamento energetico che, insieme a danni e distruzione, ha portato al collasso dei sistemi idrici, igienici e sanitari. Ha sottoposto centinaia, se non migliaia, di palestinesi di Gaza a detenzione in incommunicado (senza contatto con il mondo esterno) e ad atti di tortura e altri trattamenti crudeli, inumani o degradanti […]. Gli atti illeciti inflitti alla popolazione palestinese […] hanno avuto un impatto profondo e cumulativo sulla salute mentale e fisica dell’intera popolazione di Gaza: coloro che sono sopravvissuti sono indeboliti, affamati o traumatizzati, con probabili effetti permanenti sulla loro salute mentale e fisica. Come sintetizzato da Agnès Callamard, segretaria generale dell’organizzazione, il citato rapporto  … mostra che Israele ha compiuto atti proibiti dalla Convenzione sul genocidio, con l’intento specifico di distruggere la popolazione palestinese di Gaza. Questi atti comprendono uccisioni, gravi danni fisici e mentali e la deliberata inflizione di condizioni di vita calcolate per causare la loro distruzione fisica. Mese dopo mese, Israele ha trattato la popolazione palestinese di Gaza come un gruppo subumano non meritevole di diritti umani e dignità, dimostrando il suo intento di distruggerli fisicamente[2]. Oggi, a quasi due anni dall’inizio dell’offensiva su Gaza, Israele continua e intensifica la sua azione criminale nella più assoluta impunità, col sostegno politico, economico e militare dei paesi occidentali, dell’Unione europea, dell’Italia, che, secondo quanto ricordato dalla stessa Amnesty International, “sta attivamente fornendo a Israele aiuti militari avanzati e tecnologie che potrebbero costituire ‘complicità nel genocidio’”, garantendo altresì una “assistenza” e una “copertura diplomatica” che “proteggono Israele dall’assunzione delle responsabilità e da un efficace controllo internazionale in merito al trattamento della popolazione palestinese”[3]. Di fronte a questa “catastrofe umanitaria senza precedenti” (così ancora Amnesty International)[4], convinte e convinti che di fronte all’ingiustizia e alla barbarie non si possa rimanere neutrali e indifferenti, essendo l’indifferenza la forma più comoda e ipocrita della complicità, ci uniamo a tutte e tutti coloro che, nel mondo della scuola e nel resto della società civile, esprimono sdegno e rabbia come esseri umani, cittadine e cittadini, lavoratrici e lavoratori, contro la brutalità criminale dello stato di Israele, manifestando la nostra solidarietà al popolo palestinese e alla sua resistenza a un’oppressione coloniale e a un’occupazione militare la cui storia è di gran lunga anteriore al 7 ottobre 2023. Per queste ragioni, infine, invitiamo tutte le nostre colleghe e i nostri colleghi, sia del nostro Istituto sia di qualunque altra scuola di ogni ordine e grado, ad aderire all’iniziativa, già promossa da associazioni, sindacati e collegi docenti in varie città italiane, di dedicare, il primo giorno di scuola, un minuto di silenzio alla popolazione di Gaza, e ci proponiamo di mettere in atto ulteriori iniziative di sensibilizzazione e di mobilitazione contro il genocidio in atto. Non vogliamo che un giorno i nostri figli e i nostri studenti ci chiedano perché non abbiamo fatto nulla. Firmato (in ordine alfabetico): Giorgio Alfaroli, Giulia Altariva, Arsenio Amabile, Angela Ansaldo, Carla Ansaldo, Giorgia Baggiani, Andrea Balduini, Fabrizio Balest, Maria Grazia Balleri, Fabio Barontini, Simona Bartoli, Maria Basile, Marco Bernardini, Susanna Bertolini, Francesca Betti, Arianna Billi, Lorenzo Bizzi, Irene Boccone, Silvia Boni, Flaviana Bonsignori, Anna Campani, Cecilia Cappelletti, Sarah Cappellini, Alessandra Cardini, Eleonora Castellani, Vincenzo Catalano, Letizia Ceccarini, Daniele Cerrai, Fabio Chiellini, Marzia Chionsini, Cinzia Cini, Antonella Convalle, Eleonora Corridoni, Luigi Corsi, Maria Rosaria Cristallo, Claudia Culzoni, Chiara De Cristofaro, Maddalena Degan, Manola Del Corona, Olimpia Del Prete, Roberta Demi, Edoardo Demi, Letizia Dentone, Giuseppe Di Bari, Domenico Di Biase, Grazia Di Grande, Luisa Di Martino, Lorenzo Di Salvo, Alberto Dodoli, Giovanna Elefante, Federica Falleni, Marina Ferrari, David Ganetti, Clizia Gennai, Jacopo Giantomassi, Paolo Giunti, Marco Lenzi, Alessandro Limongiello, Barbara Joanna Lipinska, Leonardo Lo Frano, Serena Lo Monaco, Lucia Lucenti, Carolina Magolati, Simona Mancusi, Claudio Marmugi, Lorena Marzini, Nicola Mattei, Massimiliano Matteri, Elena Mauro, Vittoria Mazzei, Ilaria Mazzoncini, Fulvia Meini, Giorgio Meini, Roberto Mercanti, Roberta Mirabelli, Gennaro Nastri, Katiuscia Nizzi, Manuel Novi, Patrizio Orsini, Gianni Pagni, Elisabetta Papallo, Paolo Parlanti, Paola Pavoni, Luigi Pelagagge, Mauro Petrucci, Alessandra Poggianti, Marco Policrisi, Maria Rosaria Rafanelli, Mario Razzu, Simona Ricci, Francesca Ricci, Yasmica Rosas, Ramona Rutinelli, Federico Sabatini, Giuliana Salerno, Riccardo Salotti, Delio Santalucia, Concetta Saulle, Fabiana Scavo, Giorgio Schipilliti, Loredana Seguino, Lisa Serpi, Maurizio Signorini, Silvana Simone, Marco Simoni, Camillo Sorgi, Sara Spataro, Sara Speranza, Andrea Stefanini, Massimo Tiso, Monica Toncelli, Silvia Trambusti, Marzia Turrini, Lucia Uzzo, Dario Vasta, Cinzia Vendetti, Serena Vinci, Rosa Vismara, Gabriele Volpi. -------------------------------------------------------------------------------- [1] Il Rapporto è scaricabile all’indirizzo https://www.amnesty.it/israele-sta-commettendo-genocidio-contro-la-popolazione-palestinese-a-gaza/ [2] https://www.amnesty.it/israele-sta-commettendo-genocidio-contro-la-popolazione-palestinese-a-gaza/ [3] https://www.amnesty.it/appelli/stop-al-genocidio-di-israele-contro-la-popolazione-palestinese-di-gaza/ [4] ibidem
Mozione del Collegio Docenti Liceo “Benedetto Croce” Palermo. La scuola non può tacere!
PUBBLICHIAMO LA MOZIONE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI DEL LICEO SCIENTIFICO STATALE “BENEDETTO CROCE” DI PALERMO DAL TITOLO “LA SCUOLA NON PUÒ TACERE!”. Il Collegio dei docenti del Liceo Scientifico Statale “Benedetto Croce” di Palermo, di fronte ai massacri in Cisgiordania e al genocidio in atto nella Striscia di Gaza ad opera dell’esercito israeliano, sente l’urgenza morale, civile e professionale di prendere parola e di impegnarsi a non restare in silenzio, riaffermando la propria missione educativa per la costruzione della pace, del dialogo e per favorire la comprensione e il dialogo tra le persone e i popoli. Il dramma della popolazione palestinese non può lasciare indifferente il mondo della scuola. I numeri del massacro, che riguardano migliaia di vittime civili – tra cui un altissimo numero di bambini, bambine e adolescenti – e la distruzione sistematica di scuole, ospedali, abitazioni e infrastrutture essenziali, insieme alla diffusione della fame e della malnutrizione che colpiscono soprattutto i più piccoli, testimoniano una catastrofe umanitaria di dimensioni inaudite, le cui ripercussioni dureranno per generazioni. Come Collegio dei docenti, riconosciamo che ogni bambino e ogni bambina, ovunque nascano, sono “nostri alunni” e “nostri figli”: il loro diritto alla vita, all’istruzione, alla libertà e alla dignità non è negoziabile. Per questo, noi docenti condanniamo con fermezza il genocidio che lo Stato di Israele sta commettendo contro i cittadini e le cittadine di Gaza e chiede la sua immediata cessazione, ma anche il ripristino della libertà e dei diritti fondamentali del popolo palestinese. Riteniamo che il rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani universali sia condizione imprescindibile per continuare a guardarci come esseri umani, in una prospettiva di giustizia e di pace. Come docenti ci impegniamo a: * approfondire e studiare la situazione a Gaza e in Palestina, per offrire ai nostri studenti strumenti critici di comprensione della complessità del presente; * promuovere momenti di riflessione, confronto e formazione sul valore della pace, della convivenza e della solidarietà internazionale; * coltivare nelle giovani generazioni la consapevolezza che la costruzione di un futuro più giusto e più umano passa attraverso il rifiuto della violenza e l’affermazione dei diritti di tutti e di tutte. Con questa mozione il Collegio ribadisce la convinzione che la scuola non possa rimanere neutrale di fronte alle tragedie del nostro tempo e debba farsi voce di umanità, giustizia e speranza.
Documento CASAG sulla riforma del reclutamento
Segnaliamo il documento che è stato approvato nell’ultima riunione della Conferenza delle Associazioni Scientifiche di Area Giuridica (CASAG) relativo al disegno di legge n. 1518 recante ‘Revisione delle modalità di accesso, valutazione e reclutamento del personale ricercatore e docente universitario’. reclutamento docenti ddl S1518-Documento CASAG-26-6-25 def
Catania, docenti e scuole esprimono condanna per le guerre e solidarietà alla Palestina
A Catania i collegi docenti di tre scuole (Liceo E2. Boggio Lera”, Istituto “M. Cutelli” e IC “Parini”) hanno approvato la mozione in allegato, altri collegi (IC “Rapisardi -Dante Alighieri”, Istituto “Musco”, IC “Sauro- Giovanni XXIII”, IS “Vaccarini”) hanno espresso una chiara condanna delle guerre e solidarietà verso il popolo Palestinese. Non è tempo di silenzi o reticenze. Oltre 56 conflitti (di varia natura) attraversano il nostro pianeta. Una guerra mondiale a pezzi, che rischia di diventare globale. Un conflitto, vista la qualità, e la quantità, degli armamenti che non avrebbe né vincitori, né vinti. La scuola, quella che non addestra, che non esalta le competenze, che non rinuncia alla riflessione e allo spirito critico, può giocare un ruolo decisivo. Può provare a rovesciare la “normalizzazione” della guerra e della violenza che sembrano oggi prevalere. Non soltanto perché “se vuoi la pace, devi preparare la pace”, ma perché se vuoi costruire il futuro, se vuoi pensare/progettare il futuro, non puoi non partire dall’articolo 11 della nostra Costituzione, dal ripudio della guerra. Ma, pur condannando tutte le guerre, dobbiamo anche affermare che non sono tutte uguali. Il genocidio in Palestina, dove non c’è uno scontro fra due eserciti, rappresenta, infatti, la riproposizione di logiche e politiche che, dopo la sconfitta del nazi-fascismo, pensavamo sconfitte per sempre. L’idea della pulizia etnica (a Gaza, come in Cisgiordania) va contrastata in tutti i modi possibili. Né si può accettare che il “democratico” Occidente si volti dall’altra parte, applicando la politica dei due pesi e delle due misure (nessuna sanzione, prosecuzione di tutti i rapporti politici e commerciali, cooperazione militare…) che rafforza Israele nel perseguire i suoi obiettivi. Al punto che lo stato di Tel Aviv può, come se fosse normale, radere al suolo Gaza, fare morire di fame la popolazione, bombardare Libano, Siria, Yemen, Iran, Quatar… Come si può pensare che dopo questi crimini si potrà nuovamente percorrere il cammino della pace? Di fronte a un tale fallimento, politico e culturale, non stupisce che le classi dirigenti, europee e statunitensi, complici e silenti abbiano paura del confronto e della discussione, sino ad affermare che la scuola non può, non deve, occuparsi di tali problematiche. Lo fanno attraverso il linguaggio burocratico degli uffici scolastici regionali, ma anche, come nel caso del ministro Valditara, tentando di distribuire genericamente fra tutti le responsabilità. Un modo per evitare il giudizio su ciò che sta effettivamente accadendo. Se sono tutti colpevoli, nessuno è colpevole. Se la scuola non vuole voltarsi dall’altra parte, deve impegnarsi a fianco di chi, dal basso, pratica la solidarietà (per ultima la Global Sumud Flotilla) e, soprattutto, non rinunciare alle analisi, alle riflessioni e al confronto. Bisogna essere coscienti che non basta la pace, ma occorre una pace giusta. Nino De Cristofaro, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università Mozione approvata dagli istituti di Catania. *La Scuola ripudia la guerra* La barbarie bellica sembra essersi impadronita della nostra esistenza. In questo momento, nel nostro pianeta sono in atto oltre 50 conflitti, fra stati e/o fazioni civili: la guerra russo-ucraina, o quelle in Myanmar, Sudan, Siria sono solo alcune di un elenco purtroppo molto lungo. Bombardamenti, droni killer, massacro di civili (soprattutto donne e bambini) ci vengono riproposti quotidianamente, quasi a certificarne la normalità, come se dovessimo abituarci all’indifferenza. In Palestina, nella Striscia di Gaza e non solo, l’orrore è ancora maggiore. La popolazione è affamata, le strutture abitative distrutte per oltre il 70%, ospedali e scuole rasi al suolo, sfollamento continuo di oltre due milioni di persone. Israele parla apertamente di allontanamento di tutti i palestinesi dalla Striscia. Un progetto di pulizia etnica. Non a caso la Corte Penale Internazionale ha emesso mandati di arresto per la leadership israeliana (incluso Netanyahu e Gallant) per presunti crimini e violazioni del diritto umanitario nel conflitto a Gaza e più voci autorevoli hanno definito quello in corso nella Striscia un genocidio. Ebbene, di fronte a tutto questo la scuola non può più tacere. Se lo facesse, abdicherebbe al proprio compito educativo, al dovere di lavorare per la pace, per l’inclusione e contro ogni forma di discriminazione e di pregiudizio. La scuola non può rinunciare a far vivere la nostra Costituzione che, come recita l’art.11, “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.” Per questi motivi il Collegio dei Docenti del ………… si impegna 1) Ad esporre la bandiera della Pace per ribadire la condanna di tutte le guerre; 2) Ad effettuare in tutte le classi, giorno …. settembre alle ore 9,15, un minuto di silenzio per chiedere l’immediato cessate il fuoco in Palestina e lo sblocco degli aiuti umanitari; 3) Ad affrontare, all’interno dei programmi di studio, il tema della pace e della guerra, affinché tutti gli studenti e tutte le studentesse possano maturare conoscenze adeguate ed esprimere autonomamente le loro riflessioni.