Aeronautica militare nei libri per l’infanzia…e al Parlamento chiede più risorseIl 28 marzo di due anni fa l’Aeronautica militare italiana celebrava il suo
centenario e l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle
università è stato testimone della macchinosa campagna pubblicitaria che fuori e
dentro le scuole ha imposto un passato di gloria e ha proiettato verso un futuro
di avventure aerospaziali.
Ci chiediamo, tra le altre cose: sarà per questo che nel 2023 Elon Musk figurò
tra i partecipanti del forum politico Atreju?
Oltre alle proficue collaborazioni con il mondo industriale e della ricerca
accademica, l’aeronautica militare è entrata nel mondo dell’editoria per
bambini. Era infatti presente al Salone del Libro di Torino con libri di ogni
formato e tipo, storie a fumetti e anche libri accessibili a bambini con
difficoltà di lettura, quindi stampati in braille nero e con scritte in rilievo.
Alle sue riviste specialistiche e collane per adulti si aggiungono quindi storie
di velivoli, di battaglie aeree, di personaggi noti e meno noti destinate a
lettori molto piccoli di età. Ci sembra utile ricordare anche lo spot tv del
piccolo Ruggero (Roger) trasmesso in quei mesi proprio per celebrare il
centenario dell’aeronautica militare.
Con una imbarazzante fusione di riferimenti militari in un quadretto romantico e
sottofondo musicale adrenalinico, viene presentata la storia di un bambino che
vuole diventare pilota di aerei e che una volta adulto accoglie una giovane
ragazza con lo stesso sogno ad una mostra sulla tecnologia del volo.
Mentre tutto questo veniva portato al pubblico, il Capo di Stato Maggiore
dell’Aeronautica Luca Goretti riferiva in Parlamento sulla costosa ma mirabile
dotazione di strumenti aeronautici militari italiani sui quali non possiamo
permetterci di arretrare: il velivolo di addestramento T-346 autentico fiore
all’occhiello dell’ingegneria aerospaziale nazionale, la nostra partecipazione
al programma internazionale JSF (Join Strike Fighter) che ci permette di avere
nostri F-35, la sorveglianza dei cieli europei in perfetta sincronia con oltre
100 velivoli dell’alleanza atlantica sul fianco orientale della NATO, velivoli
per il rifornimento in volo, velivoli a pilotaggio remoto. Con tutta l’autorità
possibile invitata i ministri a salvaguardare questi
risultati, e incrementarli in tempi rapidi.
Questo spirito di governo ci atterrisce, ecco perché denunciamo come sospetta la
presenza delle Forze Armate non solo nelle scuole, ma anche negli ambienti
ricreativi per bambini, e denunciamo come pericolosi i contenuti che inneggiano
alle guerre e al valore militare.
L’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università tenta
con il suo lavoro di interporsi tra le emittenti di propaganda e il pubblico
disattento o poco informato.
Vediamo intellettuali embedded e rappresentanti di governo sminuire e
infantilizzare anche le contestazioni più argomentate. Ma l’opinione pubblica è
contraria alla guerra e con tenacia continua a organizzare presidi per la pace,
in numerose città, e questo ci conforta. Continueremo a scrivere e denunciare i
piccoli e grandi segni del processo di militarizzazione della società in atto.
Scriveteci a osservatorionomili@gmail.com per segnalare eventi che vedano la
cultura militare entrare negli spazi dell’infanzia e della formazione, seguite i
nostri social Facebook, Instagram, X, parlate del nostro lavoro ai vostri
contatti e il prossimo 16 maggio se siete a Roma venite a trovarci allo Spin
Time o seguite su Zoom il nostro convegno nazionale.
Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università