Los Angeles, coprifuoco, 4.700 militari e proteste contro le politiche migratorie di TrumpA cinque giorni dall’inizio delle proteste contro le politiche migratorie, la
situazione a Los Angeles sembra infiammarsi ogni ora che passa. Ieri, martedì 10
giugno, la sindaca Karen Bass ha introdotto il coprifuoco nel centro cittadino,
dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha inviato ulteriori 2
mila membri della Guardia Nazionale nella città californiana, insieme a 700
marines, portando così a 4.700 il numero di militari che ora presidiano la
città – teoricamente, col solo compito di proteggere gli uffici governativi, non
di svolgere azioni di polizia. Questi dovrebbero contribuire a sedare le rivolte
esplose nella seconda città più popolosa degli Stati Uniti contro le politiche
migratorie dell’esecutivo, che hanno portato all’arresto di centinaia di persone
teoricamente presenti irregolarmente sul territorio statunitense – tra queste,
molti bambini, anziani e donne incinte. D’altronde, la promessa di deportare
centinaia di migranti era una parte centrale della campagna elettorale di Trump.
La politica muscolare del presidente, che non sta risparmiando nessun ambito –
dalla repressione all’interno degli atenei all’atteggiamento in materia di
politica estera, passando per le politiche economiche e la soppressione dei
diritti civili – trova qui una dimostrazione plastica di cosa il potere possa
arrivare a fare contro i suoi stessi cittadini per dimostrare la propria forza.
«Generazioni di eroi dell’esercito non hanno versato il loro sangue su coste
lontane solo per vedere il nostro Paese distrutto dalle invasioni e dalla
mancanza di leggi del Terzo Mondo qui in casa, come sta succedendo in
California» scrive senza mezzi termini il presidente degli Stati Uniti sul
proprio social media Truth. In questo contesto, la Guardia Nazionale e i
marines, afferma Trump, hanno il compito di «liberare» la città dalla violenza
dei manifestanti, nonostante la sindaca Bass e il governatore dello Stato David
Newsom (chiamato da Trump Newscum nei suoi post su X, ovvero letteralmente
“nuovo schifo”) abbiano più volte ribadito che le forze di polizia fossero più
che sufficienti per placare la rivolta. Nel criticare la mossa del presidente,
Bass ha ricordato che, invece di perseguire spacciatori e criminali violenti,
Trump se la sta prendendo con «famiglie e bambini».
Le proteste dei cittadini sono iniziate lo scorso venerdì 6 giugno, dopo che sei
agenti dell’ICE (Immigration and Customs Enforcement) avevano arrestato oltre 40
persone per presunta violazione delle leggi sull’immigrazione, per poi fermarne
oltre un centinaio nelle ore successive. I cittadini, di fronte a quello che
ritengono l’ennesimo abuso da parte dell’amministrazione del presidente, hanno
deciso di ribellarsi, dando vita a vere e proprie scene di guerriglia urbana,
con lanci di pietre verso i poliziotti, barricate di fortuna e sabotaggi.
L’intero centro città è stato sgomberato e ogni assembramento dichiarato
illegale, mentre i manifestanti hanno bloccato arterie stradali cruciali come
l’autostrata 101 e Figueroa Street. Decine sono le persone arrestate, mentre
alcuni agenti sono stati feriti e, insieme ad essi, anche alcuni giornalisti,
raggiunti da proiettili di gomma sparati direttamente dalle forze dell’ordine.
Gavin Newsom, governatore della California, ha detto che l’ordine di Trump di
schierare 2 mila membri della Guardia Nazionale nelle strade dello Stato è stato
dato «senza consultare i responsabili delle forze dell’ordine della
California», «illegalmente e senza motivo». «Questo sfacciato abuso di potere da
parte di un presidente in carica ha innescato una situazione esplosiva, mettendo
a rischio il nostro popolo, i nostri ufficiali e la Guardia Nazionale». E mette
in guardia: «La California potrebbe non essere l’ultimo Stato» nel quale Trump
manderà ordini simili, dal momento che «quando Donald Trump ha chiesto
l’autorizzazione generale per comandare la Guardia Nazionale, ha fatto in modo
che quell’ordine si applicasse a tutti gli Stati del Paese».
Nella serata del 10 giugno, a partire dalle ore 20, Bass
ha istituito un coprifuoco nel centro di Los Angeles, per «fermare i
malintenzionati che stanno approfittando della caotica escalation voluta dal
presidente», consigliando a chi non sia residente di «evitare la zona».
Nonostante ciò, molti sono stati gli arresti di massa causati dalle diverse
violazioni del coprifuoco. Intanto, i governatori degli Stati a guida
democratica hanno rilasciato una dichiarazione congiunta nella quale affermano
che «La decisione del presidente Trump di schierare la Guardia Nazionale della
California è un allarmante abuso di potere» che interferisce con il legittimo
lavoro dei governatori.
Nel frattempo, la protesta ha esondato i confini californiani e si prepara
a dilagare in altri Stati. Per tale motivo, in Stati come il Texas (a guida
repubblicana) il governatore si sta preparando a schierare la Guardia Nazionale
per le strade dello Stato, dopo che lunedì 9 giugno sono stati registrati
scontri tra cittadini e forze dell’ordine nella città di Austin. Abbott ha
anche dichiarato che firmerà una legge per permettere alle forze dell’ordine di
«utilizzare tutti gli strumenti disponibili per combattere i criminali senza
essere presi di mira da procuratori disonesti». Intanto, manifestazioni sono già
state registrate nelle città di New York, Chicago e Atlanta.
L'Indipendente