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DIE ZEIT: Sciopero Nazionale Studentesco contro la Leva Obbligatoria in Germania
PUBBLICHIAMO UN ARTICOLO DAL SITO TEDESCO DIE ZEIT, CON INTRODUZIONE ANCHE IN INGLESE, SULLO SCIOPERO DEGLI STUDENTI E DELLE STUDENTESSE IN GERMANIA CONTRO LA LEVA OBBLIGATORIA, ARGOMENTO SUL QUALE ABBIAMO ANCHE SCRITTO UN EDITORIALE A FIRMA DI SERENA TUSINI (CLICCA QUI). DIE ZEIT – December 2, 2025 – Youth organization calls for strike and protests against conscription The School Strike Against Conscription alliance is organizing protests in several cities on Friday. The Bundestag (German Parliament) will vote on the new conscription law that day. Youth and student organizations have called for a nationwide day of protest against the federal government’s conscription plans on Friday. The Bundestag will vote on the proposed conscription law that day. Two school strikes against conscription are planned in Berlin. According to a police spokesperson, a total of 3,000 participants are expected there. According to Deutschlandfunk, the organizing School Strike Against Conscription alliance is supported by, among others, peace organizations, the education union GEW, and the BSW. The organizers report that there are already around 90 strike committees in several cities, including Berlin, Hamburg, Munich, Cologne, Leipzig, Magdeburg, Münster, and Rostock. … https://www.zeit.de/gesellschaft/zeitgeschehen/2025-12/wehrdienst-gesetz-jugendorganisation-protest-schulstreik DIE ZEIT – 2. Dezember 2025 – Jugendorganisation ruft zu Streik und Protesten gegen Wehrdienst auf Das Bündnis Schulstreik gegen Wehrdienst organisiert für Freitag Proteste in mehreren Städten. Der Bundestag stimmt an dem Tag über das neue Wehrdienstgesetz ab. Jugend- und Schülerorganisationen haben für Freitag zu einem bundesweiten Protesttag gegen die Wehrdienstpläne der Bundesregierung aufgerufen. An dem Tag wird im Bundestag über das geplante Wehrdienstgesetz abgestimmt. In Berlin sollen zwei Schulstreiks gegen die Wehrpflicht stattfinden. Nach Angaben eines Polizeisprechers werden dort insgesamt 3.000 Teilnehmende erwartet. Unterstützt wird das organisierende Bündnis Schulstreik gegen Wehrpflicht laut Deutschlandfunk unter anderem von Friedensorganisationen, der Bildungsgewerkschaft GEW und dem BSW. Nach Angaben der Organisatoren gibt es bereits rund 90 Streikkomitees in mehreren Städten, darunter außer in Berlin auch in Hamburg, München, Köln, Leipzig, Magdeburg, Münster und Rostock… -------------------------------------------------------------------------------- Se come associazioni o singoli volete sostenerci economicamente potete farlo donando su questo IBAN: IT06Z0501803400000020000668 oppure qui: FAI UNA DONAZIONE UNA TANTUM Grazie per la collaborazione. Apprezziamo il tuo contributo! Fai una donazione -------------------------------------------------------------------------------- FAI UNA DONAZIONE MENSILMENTE Apprezziamo il tuo contributo. Dona mensilmente -------------------------------------------------------------------------------- FAI UNA DONAZIONE ANNUALMENTE Apprezziamo il tuo contributo. Dona annualmente
I signori della guerra vogliono la leva. Studenti in Germania contro
Ieri Crosetto, ministro della Difesa, è tornato a parlare della "necessità" di aumentare il numero delle persone che si arruolano nel nostro paese, sottolineando le difficoltà per il paese "che siamo, cioè un paese dove l'opinione pubblica è contraria alla guerra. C'è però un quadro europeo che vede, dietro al cambiamento della tipologia di guerre, la volontà di tornare a forme di arruolamento più ampie, per cui, sul modello scandinavo, si usa l'ossimoro "leva volontaria". Oggi in Germania, mentre nel bundestag si vota la nuova legge, manifestazioni studentesche contro la leva in 60 città. Ne parliamo con una  compagna dell'Osservatorio contro la militarizzazione della scuola e dell'università
Leva militare: anche l’Italia, dopo la Germania e la Francia, corre verso riarmo e guerra
Tre sono le notizie di cronaca degne di attenzione: la prima riguarda il grande riarmo tedesco; la seconda il ritorno alla leva obbligatoria o volontaria in Germania (clicca qui), Francia (clicca qui) e Polonia (clicca qui) e Danimarca (clicca qui); la terza, l’annuncio del ministro Guido Crosetto di ripristinare nel nostro Paese il servizio militare (clicca qui per la notizia). Era l’estate del 2023 quando alcuni alti ufficiali dell’esercito tedesco iniziarono a discutere non solo del progetto di riarmo, ma anche di come attuare l’Operazione Piano Germania, il progetto tedesco per costruire un grande esercito capace di affrontare una guerra contro la Russia. Sempre negli ultimi giorni, il Parlamento ha approvato il programma europeo per l’industria della difesa (EDIP) con ben 457 voti favorevoli, 148 voti contrari e 33 astensioni per rafforzare la base tecnologica e industriale della difesa in Europa e a potenziarne le capacità di difesa. EDIP è quanto auspicato da Enrico Letta e Mario Draghi che si muovevano nell’ottica di costruire un grande complesso industrial militare comunitario. Il programma EDIP prevede stanziamenti per 1,5 miliardi di euro con 300 milioni destinati al sostegno dell’Ucraina senza dimenticare la possibilità di utilizzare i fondi non spesi per altri progetti sempre militari. Una volta votati gli atti e i regolamenti https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/A-10-2025-0084-AM-002-002_IT.pdf si passa alla fase operativa. Ed è bene notare che i contrari sono i parlamentari della sinistra radicale e comunista (ma non tutta) e i patrioti, tra i quali la Lega schierati su posizioni apertamente di destra e conservatrici. Al contrario tra le forze politiche più coese a favore del riarmo troviamo i socialisti, inclusi gli europarlamentari del Partito democratico. Ma torniamo al corposo progetto del Riarmo tedesco oggetto di una inchiesta svelata nei minimi dettagli da un quotidiano finanziario americano per costruire “una mentalità da Guerra Fredda“, non prima di rendere pubblica una notizia non suffragata da fatti ossia il piano della Russia di attaccare la NATO nel 2029. Siamo avanti nei preparativi per allestire intanto una grande Germania bellica, il colosso della Difesa tedesca Rheinmetall ha allestito un campo notturno per 500 soldati, con tanto di dormitori, servizi, tende, cucina da campo, sorveglianza tra droni e guardie armate, una esercitazione vera e propria per saggiare le capacità dell’esercito renano superando le difficoltà derivanti da anni nei quali l’orizzonte bellico non rientrava tra le priorità del paese. Un esperimento utile anche a fini mediatici. In Germania come in altri paesi UE è in corso una discussione sulle norme legislative, l’obiettivo è andare in deroga alle stesse per tutto ciò che riguarderà il Riarmo, la costruzione di nuove basi, la logistica a uso militare per predisporre gare di appalto in fretta e furia. Ma lo sforzo principale è costruire la cultura indispensabile a questo Riarmo, una sorta di riprogrammazione della mentalità indispensabile per favorire la guerra, il cambio di mentalità per prepararsi alla ineluttabilità dei conflitti armati. Tra i piani tedeschi ritroviamo gli interventi infrastrutturali, la riparazione e manutenzione delle reti stradali, dei ponti e in generale delle infrastrutture, lavori di ammodernamento che richiederanno milioni di euro. E veniamo all’ultima notizia, all’idea di ripristinare nel nostro Paese il servizio militare, progetto che accomuna l’Italia a Germania e Francia. Le dichiarazioni del Ministro Guido Crosetto portano alla luce i reali intenti del Governo Meloni, quando ammette che “va fatta una riflessione sul numero delle forze armate, sulla riserva che potremmo mettere in campo in caso di situazioni di crisi”.  Crosetto ha raggiunto il primo obiettivo, cioè quello di sdoganare un argomento fino ad oggi tabù. Nei prossimi mesi vedranno se ripristinare la leva su base volontaria e non obbligatoria, nel frattempo la Francia parla di 10 mesi di leva e la Germania sta lavorando a un progetto ambizioso per potenziare l’esercito. Si va quindi a passi celeri verso un grande piano di Riarmo che necessita anche di truppe più numerose. Ogni paese dovrà discutere nelle sedi Parlamentari delle proposte riorganizzative con aumento dei militari attivi. Se fino ad oggi la ipotesi accreditata era quella della riserva sul modello Israeliano, è entrata in gioco anche una seconda ipotesi quella di aumentare gli organici delle forze armate ricorrendo anche alla leva obbligatoria in caso di necessità. Staremo a vedere i contenuti del disegno di legge che Crosetto presenterà al Parlamento per la riorganizzazione della difesa, ma il modello di difesa nato dall’esercito professionale al posto di quello di leva oggi non risulta adeguato ai nuovi scenari. Questi fatti ci riportano a quanto avviene in Russia e Ucraina: Crosetto ha almeno il coraggio di svelare quello che pensano tutti gli altri ministri della difesa UE ossia che parte del Riarmo è anche l’aumento del numero delle forze armate, l’approvazione di nuove regole e una cultura diffusa favorevole alla guerra per “costruire uno strumento di difesa per il futuro”. E così i piani di guerra, la leva, il riarmo, gli enormi aumenti delle spese militari, se un tempo erano argomenti tabù, oggi vanno invece annoverati tra le le priorità assolute per la classe politica europea, che crede senza titubanza alcuna nel valore salvifico del Riarmo e della cultura militarista per sottrarsi alla decadenza della sua economia e della stessa civiltà che per definirsi tale deve assumere sembianze militari. Federico Giusti, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
A’ la guerre, “bisogna accettare di perdere i nostri figli”
Nell’Europa guerrafondaia degli svalvolati – ignobile gara tuttora in sospeso tra uomini e donne di potere politico – fin qui si erano prudentemente “tenuti bassi” gli imprenditori e i generali. I primi, in genere, capiscono al volo che nel produrre armi ci si guadagna molto, ma quando vengono usate ci […] L'articolo A’ la guerre, “bisogna accettare di perdere i nostri figli” su Contropiano.
Obbligo di leva in Germania: venti di guerra all’orizzonte
Come ampiamente annunciato, la Germania si appresta ad operare importanti cambiamenti per quanto riguarda il sistema del reclutamento militare; l’obiettivo è chiaro: aumentare di 80.000 uomini gli effettivi dell’esercito e arrivare ad avere 200.000 riservisti (clicca qui per la notizia). Il problema dei guerrafondai tedeschi è quello di tutti i governi europei: inserire una qualche forma di obbligo senza suscitare una poco controllabile opposizione nella popolazione giovanile e nell’opinione pubblica tutta. Per questo anche la Germania si è ispirata al modello scandinavo: un questionario iniziale obbligatorio, una prima selezione e successivamente visite militari obbligatorie; la selezione punta a ridurre drasticamente il numero dei giovani non volontari che saranno costretti a svolgere un periodo di leva. Tuttavia, accanto a questo è necessario rendere più attraente il servizio militare per il quale sono previsti forti aumenti economici (2.600 euro al mese) e incentivi vari (come un aiuto per prendere la patente). Il governo tedesco si riserva comunque la possibilità di estendere l’obbligo di leva se le condizioni internazionali lo richiederanno e in questo caso i giovani da chiamare al servizio militare saranno sorteggiati. Il primo step è dunque quello di aumentare il numero di volontari, ma per ottenerlo c’è bisogno non solo di incentivi economici e pratici, ma soprattutto è necessario investire molto in propaganda, nella diffusione di quella cultura della difesa che tanto si sta dispiegando anche nel nostro paese; si punta così ad un intervento più diretto nelle scuole: in Germania si parla di introdurre nelle scuole due ore settimanali nelle scuole di cultura della sicurezza, seguendo in questo le raccomandazioni arrivate direttamente dal parlamento europeo e già attive in Polonia. Sempre nel solco della ricezione delle raccomandazioni europee, non manca il potenziamento in direzione militare e della sicurezza del servizio civile, nell’ottica di una difesa totale che deve coinvolgere il maggior numero di cittadini possibili. La Germania dunque punta molto concretamente a costruire la difesa più forte d’Europa e lo fa con massicci investimenti in armi e in personale (si prevede la programmazione di un progressivo aumento delle spese militari fino ad arrivare nel 2029 a 152,83 miliardi). Ciò che sta accadendo oggi in Germania deve preoccupare tutta l’Europa, non solo perché sembrano riaffiorare i fantasmi delle due guerre mondiali del secolo scorso, ma perché se una potenza politica e economica come la Germania decide di intraprendere un percorso di queste dimensioni (sia come investimento economico sia sfidando l’impatto con la propria opinione pubblica), significa che i guerrafondai davvero pensano a una guerra imminente e noi dobbiamo da subito con tutte le nostre forze impedire che ciò avvenga, intralciando tutti i loro piani di propaganda, e per quanto ci riguarda più direttamente come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università continuare a costruire opposizione alla militarizzazione delle nostre scuole. Serena Tusini, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
La Germania militarista verso l’arruolamento obbligatorio nelle forze armate
Alcuni incubi della storia a volta sembrano tornare. Uno di questi, purtroppo ricorrente, è il militarismo tedesco. In Germania, la CDU e la SPD – alleati di governo – hanno messo mano di comune accordo alla riforma del servizio militare. Come richiesto dal ministro federale della Difesa Boris Pistorius (SPD), […] L'articolo La Germania militarista verso l’arruolamento obbligatorio nelle forze armate su Contropiano.
Radio Onda Rossa intervista Serena Tusini dell’Osservatorio sulla leva obbligatoria
Radio Onda Rossa ha intervistato Serena Tusini, docente e attivista dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e dell’università, sulla proposta di legge riguardante la riserva ausiliaria volontaria; al contempo si torna a parlare di leva obbligatoria in maniera molto concreta: già sono state depositate due proposte di legge, una della Lega, l’altra del PD e nel quadro europeo molti paesi si muovono nella stessa direzione. Clicca qui per l’intervista su Radio Onda Rossa.
Italia: istituzione della riserva volontaria e ritorno della leva obbligatoria
Ieri, mercoledì 18 giugno 2025, Nino Minardo, presidente della Commissione Difesa della Camera (Lega), ha annunciato che dall’8 luglio governo e opposizioni lavoreranno congiuntamente a un testo di legge unificato per istituire una riserva ausiliaria volontaria; al contempo si torna a parlare di leva obbligatoria in maniera molto concreta: già sono state depositate due proposte di legge, una della Lega, l’altra del PD e nel quadro europeo molti paesi si muovono nella stessa direzione. Ne parliamo con Serena Turini dell’Osservatorio contro la militarizzazione della scuola e dell’università, autrice dell’articolo “La forma della guerra e l'anello che non tiene. l'ideologia della difesa e la militarizzazione della scuola e della società” pubblicato negli Atti del Convegno nazionale svolto nel maggio 2024 dall’Osservatorio, Comprendere i conflitti. Educare alla pace. La foto che ritrae soldati italiani durante la Seconda Guerra Mondiale è di Bert van der Molen  
Serena Tusini al Convegno dell’Osservatorio: “Il ritorno della leva e l’impatto sulla scuola”
Pubblichiamo il video dell’intervento dal titolo “Il ritorno della leva e l’impatto sulla scuola” di Serena Tusini, docente e sindacalista, al convegno nazionale dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università svoltosi il 16 maggio a Roma presso Spin Time dal titolo Scuole e università di pace. Fermiamo la follia della guerra. L’accelerazione del processo di militarizzazione nel nostro Paese ha un piano ben preciso e deliberato, pubblicato nel Piano della Comunicazione delle Forze Armate, come ci mostra Serena Tusini: quale guerra ci prepariamo a combattere? Dopo l’esperienza positiva dello scorso anno l’Associazione Nazionale “Per la Scuola della Repubblica“- OdV, soggetto accreditato alla formazione Decreto MIUR 5.7.2013 Elenco Enti Accreditati/Qualificati 23.11.2016, insieme all’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università hanno organizzato a Roma per il 16 maggio 2025 un Convegno nazionale in presenza e online sul processo di militarizzazione dei luoghi della formazione e sulla necessità di costruire percorsi di pace all’interno di un quadro europeo e mondiale che vira inesorabilmente verso un conflitto globale.
Sinistrainrete.info: Vogliono “carne da cannone”. In Europa si riparla di coscrizione obbligatoria
DI SERGIO CARARO PUBBLICATO SU WWW.SINISTRAINRETE.INFO IL 14 APRILE 2025 Ospitiamo con piacere sul nostro sito l’interessante contributo scritto da Sergio Cararo, pubblicato su Sinistra in rete, il 25 aprile 2025 in cui viene ribadito quanto l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università denuncia da due anni a questa parte, vale a dire un pericolosissimo processo di occupazione degli spazi del sapere e della formazione da parte delle Forze Armate e di strutture di controllo. « […] Un processo del resto già avviato da tempo, come denunciano l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università od organizzazioni giovanili come Cambiare Rotta. Nulla esclude che tra qualche mese il ministero dell’istruzione venga avanti con l’Alternanza Scuola-Caserma oltre a quella scuola-lavoro. Alle guerre servono carne da cannone ma il problema, anche in questo caso, potrebbe essere quello della scarsità…continua a leggere su www.sinistrainrete.info.