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[Da Roma a Bangkok] Primavere asiatiche? Corruzione e colonialismo
A settembre sono esplose proteste nelle strade delle Filippine dopo alluvioni che hanno travolto interi slum, pochi giorni prima forti proteste si sono riversate nelle strade del Nepal, dell'Indonesia e di paesi di America e Asia. In questa trasmissione cerchiamo di dare un quadro ampio delle rivolte a cui abbiamo assistito dal 2022 a oggi in Asia, tanto che qualcuno parla di primavere asiatiche. Una matrice comune è sicuramente la corruzione dei governi e le conseguenti povertà e mancanza di stato sociale per le popolazioni ma cerchiamo anche di analizzare come lo sfruttamento coloniale dell'ovest globale sia coinvolto. 
Le mobilitazioni in Nepal, oltre i social network
Fra il 9 e il 10 settembre sono scoppiate delle violentissime in Nepal, rivolte contro il governo, la corruzione e l'ostentazione del lusso. Le immagini delle rivolte hanno fatto il giro del mondo, ministri che scappano nudi per un fiume, altri salvati da elicotteri militari. In occidente, queste proteste, se non sono state del tutto ignorate, sono state per lo più raccontate come moti che hanno visto una generazione molto giovane ribellarsi per la chiusura dei social network.  In questo redazionale vediamo come quest'aspetto è stato sicuramente importante ma non l'unico, forse neanche il principale. Ci sono almeno altri due livelli da considerare: uno di malcontento dato dalla gestione politica interna e un'altra lente, più geopolitica, che guarda il Nepal all'interno dei movimenti globali e delle dinamiche dell'Asia meridionale.  Ne parliamo con Emanuele Assini di ASIA ong, che vive da tanti anni in Nepal. 
Dieci giorni di fuoco. Una cronaca della rivolta in Nepal
In Nepal, gli ultimi dieci giorni hanno scompaginato lo scenario politico. A quasi vent’anni dalla rivoluzione che aveva deposto la monarchia, il sistema politico nepalese consolidato è entrato in una forte crisi di legittimità. A partire da una sospensione e limitazione all’uso dei social network, è esplosa una rabbia popolare, particolarmente espressa dalle fasce di […]
NEPAL: INTERVISTA DA KATMANDU CON NAVYO ELLER, “MAI VISTA UNA RIVOLUZIONE COSì VELOCE, NETTA E SENZA COMPROMESSI”
È tornata la calma nel paese himalayano dopo le durissime quanto rapide proteste della scorsa settimana a Katmandu e in molti altri centri del Nepal. Il nuovo governo di transizione, votato dal popolo in rivolta e guidato da Sushila Karki, prima donna premier nella storia del paese, dovrà organizzare le elezioni tra sei mesi. Ieri la nazione era in lutto per i morti durante le recenti manifestazioni, nel frattempo le scuole hanno riaperto e tutto sembra tornato alla normalità. Decine di migliaia di giovani erano scesi in piazza l’8 settembre nella capitale e in tutto il paese, per manifestare contro la corruzione e l’arroganza del potere. Alla decisione di bloccare temporaneamente i social network, sono scoppiati pesanti disordini: dati alle fiamme uffici e ministeri, il Parlamento, il palazzo del Governo, quello della Corte Suprema, le case del ministro degli interni e dell’ex premier. La repressione della polizia è stata violentissima, ha provocato decine di morti e centinaia di feriti, spingendo ampie fette della popolazione ad unirsi agli agitatori della protesta, la GenZ, giovanissimi tra i 15 e i 20 anni. In meno di due giorni, dato anche l’assenza di interventi da parte dell’esercito, il governo in carica si è dimesso. Navyo Eller, cittadino italiano da oltre trent’anni in Nepal, ha dichiarato ai nostri microfoni di “non aver mai visto una rivoluzione così veloce, netta e senza compromesso”. Ascolta o scarica
Cinque tesi sulla situazione in Nepal
Se la tua casa non è pulita, le formiche entreranno dalla porta e attireranno i serpenti. La crisi in Nepal si è aggravata all’inizio di settembre, facendo cadere il governo di centro-destra del primo ministro KP Oli. Lo stimolo immediato è stata la regolamentazione e il divieto dei social media il […] L'articolo Cinque tesi sulla situazione in Nepal su Contropiano.
Caos Nepal, il neoliberismo gestito “da sinistra”
Negli ultimi giorni il Nepal è stato scosso da una violenta ondata di proteste, che ha causato la morte di ventidue persone e costretto il Primo Ministro K. P. Sharma Oli a dimettersi, provocando ulteriori instabilità e un vuoto di potere che dovrebbe essere colmato a breve da una nuova […] L'articolo Caos Nepal, il neoliberismo gestito “da sinistra” su Contropiano.
La rivolta della Gen-Z in Nepal riguarda lavoro, dignità. E un modello di sviluppo fallito
Kathmandu è sull’orlo della crisi non a causa di “app”, ma perché una generazione cresciuta con la promessa di democrazia e mobilità sociale si è scontrata con un sistema economico e politico che continua a chiudere ogni porta. Il grilletto immediato è stato normativo: il governo ha ordinato a 26 […] L'articolo La rivolta della Gen-Z in Nepal riguarda lavoro, dignità. E un modello di sviluppo fallito su Contropiano.
Giovani manifestanti costringono alle dimissioni il primo ministro nepalese
Il primo ministro nepalese Khadga Prasad Sharma Oli è stato costretto a dimettersi martedì dopo che giovani manifestanti  hanno sfidato il coprifuoco e si sono scontrati con la polizia. I giovani protestavano contro la corruzione e  il fatto che nel primo giorno di proteste siano morte  19 persone e siano stati chiusi i social media, ritenuti responsabili di veicolare le proteste. Fonti giornalistiche riferiscono di una situazione di caos nella capitale Katmandu con incendi a edifici pubblici e a case di politici e con l’aereoporto internazionale chiuso. In questi giorni due ministri del governo di coalizione, il Ministro dell’Interno e quello dell’Agricoltura si erano dimessi per protestare contro l’atteggiamento violento della polizia. Il Primo Ministro Oli, leader del locale Partito Marxista-Leninista aveva vinto a sorpresa le ultime elezioni di un anno fa formando poi un governo di coalizione con principale alleato il Congresso. Pressenza IPA