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Dieci giorni di fuoco. Una cronaca della rivolta in Nepal
In Nepal, gli ultimi dieci giorni hanno scompaginato lo scenario politico. A quasi vent’anni dalla rivoluzione che aveva deposto la monarchia, il sistema politico nepalese consolidato è entrato in una forte crisi di legittimità. A partire da una sospensione e limitazione all’uso dei social network, è esplosa una rabbia popolare, particolarmente espressa dalle fasce di […]
NEPAL: INTERVISTA DA KATMANDU CON NAVYO ELLER, “MAI VISTA UNA RIVOLUZIONE COSì VELOCE, NETTA E SENZA COMPROMESSI”
È tornata la calma nel paese himalayano dopo le durissime quanto rapide proteste della scorsa settimana a Katmandu e in molti altri centri del Nepal. Il nuovo governo di transizione, votato dal popolo in rivolta e guidato da Sushila Karki, prima donna premier nella storia del paese, dovrà organizzare le elezioni tra sei mesi. Ieri la nazione era in lutto per i morti durante le recenti manifestazioni, nel frattempo le scuole hanno riaperto e tutto sembra tornato alla normalità. Decine di migliaia di giovani erano scesi in piazza l’8 settembre nella capitale e in tutto il paese, per manifestare contro la corruzione e l’arroganza del potere. Alla decisione di bloccare temporaneamente i social network, sono scoppiati pesanti disordini: dati alle fiamme uffici e ministeri, il Parlamento, il palazzo del Governo, quello della Corte Suprema, le case del ministro degli interni e dell’ex premier. La repressione della polizia è stata violentissima, ha provocato decine di morti e centinaia di feriti, spingendo ampie fette della popolazione ad unirsi agli agitatori della protesta, la GenZ, giovanissimi tra i 15 e i 20 anni. In meno di due giorni, dato anche l’assenza di interventi da parte dell’esercito, il governo in carica si è dimesso. Navyo Eller, cittadino italiano da oltre trent’anni in Nepal, ha dichiarato ai nostri microfoni di “non aver mai visto una rivoluzione così veloce, netta e senza compromesso”. Ascolta o scarica
Cinque tesi sulla situazione in Nepal
Se la tua casa non è pulita, le formiche entreranno dalla porta e attireranno i serpenti. La crisi in Nepal si è aggravata all’inizio di settembre, facendo cadere il governo di centro-destra del primo ministro KP Oli. Lo stimolo immediato è stata la regolamentazione e il divieto dei social media il […] L'articolo Cinque tesi sulla situazione in Nepal su Contropiano.
Caos Nepal, il neoliberismo gestito “da sinistra”
Negli ultimi giorni il Nepal è stato scosso da una violenta ondata di proteste, che ha causato la morte di ventidue persone e costretto il Primo Ministro K. P. Sharma Oli a dimettersi, provocando ulteriori instabilità e un vuoto di potere che dovrebbe essere colmato a breve da una nuova […] L'articolo Caos Nepal, il neoliberismo gestito “da sinistra” su Contropiano.
La rivolta della Gen-Z in Nepal riguarda lavoro, dignità. E un modello di sviluppo fallito
Kathmandu è sull’orlo della crisi non a causa di “app”, ma perché una generazione cresciuta con la promessa di democrazia e mobilità sociale si è scontrata con un sistema economico e politico che continua a chiudere ogni porta. Il grilletto immediato è stato normativo: il governo ha ordinato a 26 […] L'articolo La rivolta della Gen-Z in Nepal riguarda lavoro, dignità. E un modello di sviluppo fallito su Contropiano.
Giovani manifestanti costringono alle dimissioni il primo ministro nepalese
Il primo ministro nepalese Khadga Prasad Sharma Oli è stato costretto a dimettersi martedì dopo che giovani manifestanti  hanno sfidato il coprifuoco e si sono scontrati con la polizia. I giovani protestavano contro la corruzione e  il fatto che nel primo giorno di proteste siano morte  19 persone e siano stati chiusi i social media, ritenuti responsabili di veicolare le proteste. Fonti giornalistiche riferiscono di una situazione di caos nella capitale Katmandu con incendi a edifici pubblici e a case di politici e con l’aereoporto internazionale chiuso. In questi giorni due ministri del governo di coalizione, il Ministro dell’Interno e quello dell’Agricoltura si erano dimessi per protestare contro l’atteggiamento violento della polizia. Il Primo Ministro Oli, leader del locale Partito Marxista-Leninista aveva vinto a sorpresa le ultime elezioni di un anno fa formando poi un governo di coalizione con principale alleato il Congresso. Pressenza IPA