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Mo’ pure il Belgio è “filo-russo”
Il Belgio ha semplicemente fatto l’impensabile: ha detto la verità e per averla detta l’hanno accusato di far parte di un intrigo geopolitico. L’UE sta orchestrando il più grande furto di ricchezza sovrana sancito dallo Stato nella storia moderna, un’incursione diretta alle riserve della Banca Centrale Russa con tanto di […] L'articolo Mo’ pure il Belgio è “filo-russo” su Contropiano.
Gli italiani hanno sempre meno fiducia nei partiti politici
Le uniche istituzioni che ottengono costantemente livelli di fiducia più che sufficienti da parte dei cittadini sono i vigili del fuoco, le forze dell’ordine e il Presidente della Repubblica. Per il resto, la fiducia nelle istituzioni della democrazia è sotto la sufficienza. A certificarlo è l’ISTAT con il report sulla “Fiducia nelle istituzioni del Paese – Anno 2024”. La graduatoria dei livelli di fiducia vede infatti al primo posto i vigili del fuoco con il 67,5% di persone di 14 anni e più che assegnano punteggi tra 8 e 10 e il 20,3% che dà un punteggio tra 6 e 7. Un giudizio sotto la sufficienza viene espresso dal 9,4% dei cittadini, di cui appena l’1,7% attribuisce un punteggio pari a zero. Anche le forze dell’ordine godono di discreti livelli di fiducia, con la più elevata percentuale di persone di 14 anni e più che accordano punteggi compresi tra 6 e 7 (32,8%) e un’elevata quota di cittadini che esprime livelli di fiducia tra 8 e 10 (40,1%). Il calo dell’ultimo anno ha riguardato proprio la quota dei più fiduciosi (i punteggi tra 8 e 10 erano pari al 42,6% nel 2023). All’ultimo posto della graduatoria si collocano i partiti politici, nonostante la ripresa degli ultimi anni (fino al 23,2% nel 2023): oltre una persona di 14 anni e più su cinque è completamente sfiduciata, ossia assegna un voto pari a zero, almeno una su due invece assegna un voto da 1 a 5. A godere, invece, di più fiducia è la figura istituzionale del Presidente della Repubblica, che riceve nel 45,2% dei casi punteggi tra 8 e 10, nel 23% dei casi la sufficienza piena (voti tra 6 e 7) e appena nel 7,6% dei casi completa sfiducia (punteggio pari a 0) da parte dei cittadini, confermandosi terza istituzione per livelli di fiducia accordati dalle persone di 14 anni e più. Il sistema giudiziario si attesta, invece, più o meno a metà della graduatoria per la fiducia accordata dai cittadini, con il 44% di persone di 14 anni e più che esprimono livelli di fiducia pari o superiori a 6 (di cui il 15,3% compreso tra 8 e 10) e il 41,4% circa che assegna punteggi compresi tra 1 e 5. Si posizionano poi a pari merito sia il Parlamento Italiano che il Parlamento Europeo: rispettivamente il 40,8% e il 40,2% di cittadini assegnano livelli di fiducia superiori o pari a 6 mentre il 13% di essi è completamente sfiduciato (punteggio pari a 0). Sono le istituzioni locali a riscuotere maggiore fiducia, probabilmente a causa della vicinanza al cittadino. A riscuotere più consensi in termini di fiducia sono le amministrazioni comunali rispetto a quelle regionali, con una quota di punteggi compresi tra 6 e 10 pari al 50,0% per le prime (di cui nel 18,5% dei casi con punteggi tra 8 e 10) e al 40,9% per le seconde (13,3% con punteggi tra 8 e 10). Più diminuisce la vicinanza territoriale tra cittadini e istituzione di governo, più si riduce il livello di fiducia: verso il governo nazionale la percentuale di cittadini che danno un voto almeno sufficiente è pari al 37,3% (i voti compresi tra 8 e 10 sono il 13% circa). La fiducia nelle istituzioni locali è, in particolare, più elevata nel Nord del Paese, ove la percentuale di persone che attribuiscono alla propria amministrazione comunale punteggi tra 6 e 10 è pari al 53,2% al Nord. Al Sud si ferma al 43,5%. I livelli di fiducia nel governo comunale sono inoltre più elevati nei Comuni di piccole dimensioni (il 56,3% di punteggi tra 6 e 10 si registrano in Comuni fino a 10mila abitanti rispetto al 38% ottenuto nei Comuni metropolitani) e in alcune realtà regionali (come in Veneto e nel Trentino Alto-Adige, dove quasi il 57% dei cittadini dà un voto di fiducia compreso tra 6 e 10). Stessa situazione si riscontra per il governo regionale, con differenze di circa 10 punti percentuali tra Nord e Sud nella quota di cittadini di 14 anni e più che assegnano voti di fiducia compresi tra 6 e 10 (rispettivamente il 45,6% contro il 35,9%). I punteggi più alti si registrano in Veneto, con il 57% dei cittadini che attribuisce un voto di fiducia tra 6 e 10, i più bassi in Molise, Sardegna e Sicilia, dove i punteggi compresi tra 6 e 10 variano tra il 28% e il 31%. Infine, i livelli di fiducia dei cittadini verso il governo nazionale sono simili nelle diverse aree del Paese. Minori differenze territoriali si riscontrano anche nei livelli di fiducia verso il Parlamento Italiano, che variano dal 39,5% del Nord al 42,7% del Centro. Nel caso del Parlamento Europeo i livelli di fiducia, simili a quelli espressi nei confronti di quello italiano con circa quattro cittadini su 10 che esprimono un voto da 6 a 10, risultano piuttosto omogenei sul territorio. L’unica istituzione verso la quale i livelli di fiducia sono relativamente più elevati nel Mezzogiorno è il sistema giudiziario, dove i punteggi almeno sufficienti riguardano il 46,7% dei cittadini rispetto al 41,5% di quelli del Nord e al 45,4% del Centro. Qui il Report dell’ISTAT: https://www.istat.it/wp-content/uploads/2025/10/Stat-Today_Fiducia-nelle-istituzioni-del-Paese_Anno-2024-.pdf Giovanni Caprio
Francia senza governo, Macron prova a fregarsene
Il neoliberismo è morto, ma non se n’è accorto… La caduta del governo francese, diretto peraltro da un vecchio attrezzo dell’establishment transalpino come Bayrou, era così scontata fin dall’inizio che veramente viene da chiedersi come abbiano potuto pensare di metterlo in piedi lo stesso. Ieri l’Assemblea Nazionale ha messo fine […] L'articolo Francia senza governo, Macron prova a fregarsene su Contropiano.
FRANCIA: GOVERNO BAYROU QUASI AL CAPOLINEA, SI SCALDANO I MOTORI PER LE MOBILITAZIONI CONTRO I TAGLI
La Francia attraversa una nuova crisi di governo e si prepara ad affrontare una settimana decisiva per le sue sorti politiche. Lunedì 8 settembre l’esecutivo guidato da Bayrou  si presenta in Parlamento per un voto di fiducia, il quarantaduesimo della Quinta Repubblica. Si tratta di un passaggio necessario dal punto di vista politico dopo che Bayrou ha annunciato riforme lacrime e sangue, segnate dai tagli alla spesa sociale, che l’esecutivo vorrebbe sacrificare sull’altare del pareggio di bilancio e del risanamento dei conti pubblici. Il piano di austerity, tuttavia, non sembra trovare l’appoggio parlamentare: salvo sorprese, il governo dovrebbe cadere. Ma, soprattutto, i tagli annunciati stanno già incontrando l’opposizione sociale di un pezzo consistente della Francia, deciso ad opporsi alla manovra lacrime e sangue e alla presidenza Macron. Mercoledì 10 settembre è prevista una giornata di mobilitazione in tutto il paese, con modalità che ricordano quelle dei Gilet jaunes. “Blocchiamo tutto” è, infatti, lo slogan delle manifestazioni indette contro i tagli al bilancio sociale e in opposizione a tutto l’apparato transalpino di potere, impegnato a cercare soldi per nuove spese belliche. Da Parigi Cesare Piccolo, giornalista e nostro corrispondente dalla Francia. Clicca qui per ascoltare o scaricare il contributo.