Intelligenza artificiale, la Ue rinvia e semplifica le norme
(Fonte) Beda Romano – 19 novembre 2025
L’Unione Europea sta accelerando su nuovi pacchetti legislativi pensati per
semplificare le norme in vari settori. Nel digitale, la Commissione europea ha
presentato modifiche che includono, per l’intelligenza artificiale, la proposta
di rinviare fino a 16 mesi l’entrata in vigore delle norme dell’AI Act relative
agli usi considerati ad alto rischio.
Il regolamento europeo sull’intelligenza artificiale (AI Act), in vigore da
agosto 2024 e pienamente applicabile da agosto 2026, stabilisce un sistema di
classificazione degli usi dell’IA basato sul rischio. Sono vietati gli utilizzi
considerati inaccettabili perché pericolosi per la sicurezza, la vita o i
diritti delle persone. Gli altri impieghi sono suddivisi in tre livelli —
rischio alto, limitato e minimo — con la categoria ad alto rischio che include,
tra l’altro, l’erogazione dei servizi essenziali.
In un comunicato diffuso ieri, la Commissione europea ha proposto di rinviare di
massimo 16 mesi — quindi fino a dicembre 2027 — l’applicazione delle norme
dell’AI Act relative agli usi ad alto rischio ovvero «una volta che l’esecutivo
comunitario potrà toccare con mano la disponibilità degli standard e degli
strumenti di sostegno necessari» e che le imprese potranno applicare pienamente
le nuove regole europee.
Da tempo a Bruxelles si discuteva di un possibile rinvio dell’AI Act, sostenuto
da chi chiedeva regole meno stringenti per permettere alle aziende europee di
competere con quelle statunitensi e cinesi. Il rinvio è ora stato deciso, anche
se ufficialmente motivato dalla necessità di disporre di standard tecnici
realmente applicabili. Oltre al posticipo, la Commissione europea ha inoltre
proposto modifiche di carattere più sostanziale al regolamento.
La Commissione propone, tra le varie modifiche, di ampliare le semplificazioni
già previste per le piccole e medie imprese e per le small mid-cap, introducendo
requisiti tecnici e documentali più leggeri che dovrebbero generare risparmi
stimati in almeno 225 milioni di euro l’anno. Sono previste inoltre modifiche a
diversi testi legislativi, tra cui il GDPR, il regolamento europeo sulla
protezione dei dati personali online.
La Commissione europea propone di modificare le regole sui cookie per ridurre
l’eccesso di pop-up, consentendo ai siti di memorizzare stabilmente le
preferenze degli utenti.
Ha inoltre suggerito cambiamenti al Data Act, introducendo esenzioni mirate per
agevolare la migrazione delle PMI e delle small mid-cap verso servizi cloud, per
facilitare l’accesso ai dati generati tramite sistemi di intelligenza
artificiale.
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