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PRATO: IN RISPOSTA ALL’AGGRESSIONE PADRONALE, OPERAI DELL’ALBA SRL E SUDD COBAS ANNUNCIANO UN CORTEO PER SABATO 20 SETTEMBRE
Dopo la violenza squadrista e padronale, martedì 16 settembre 2025 a Prato, contro gli operai in lotta e i sindacalisti Sudd Cobas fuori dalla stireria Alba srl, che lavora per conto di numerosi brand di alta moda del cosiddetto Made in Italy, lavoratori e sindacato hanno annunciato per sabato 20 settembre 2025 una manifestazione di piazza (appuntamento alle ore 15 in Porta del Serraglio, a Prato) dietro la parola d’ordine “Tocca uno, tocca tutti. Diritti e diginità nelle filiere del Made in Italy”. La decisione è stata presa durante una partecipata assemblea con lavoratori, sindacalisti e solidali. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto è intervenuto Arturo Gambassi, sindacalista del Sudd Cobas. Ascolta o scarica.
Zaga for Gaza: in piazza per fermare il genocidio
Zagarolo è scesa in piazza, con più di 500 persone che hanno risposto all’appello di Zaga for Gaza «Restiamo umani, fermiamo il genocidio». Il bisogno di reagire umanamente in solidarietà col popolo palestinese, infatti, ha spinto a partecipare al corteo anche numerose persone di altri paesi limitrofi e della provincia tutta. Una partecipazione emozionante, pacifica, colorata e intergenerazionale. Una iniziativa nata dal basso ed in maniera spontanea che, finalmente, è riuscita ad unire invece che dividere. Zagarolo si è associata alla voce dei movimenti che in tutto il mondo stanno scuotendo la terra e il mare, per chiedere la fine di un genocidio di un intero popolo, quello palestinese. Il diritto a essere e restare bambini, la Libertà di un Popolo e il riconoscimento di uno Stato. A costo di bloccare tutto e di «non fare uscire più nemmeno un chiodo», come hanno dichiarato i lavoratori e le lavoratrici portuali di Genova. Tra la commozione generale nel ricordare Vittorio Arrigoni e sentire la sua presenza ancora viva in mezzo a noi, abbiamo voluto ripercorrere insieme 78 anni di storia e di occupazione. Abbiamo voluto leggere i numeri, scandendo chiaramente le cifre dei civili morti e dei feriti, degli ospedali distrutti, delle scuole bombardate. > Abbiamo gridato quanto il pensiero dominante occidentale ed eurocentrico – di > cui facciamo parte – in realtà ci schiacci e ci renda impotenti. Abbiamo voluto dare voce alle docenti di scuola, le stesse voci che lo stesso sistema tenta di imbavagliare e mettere a tacere per non “turbare gli animi” delle bambine e dei bambini. Ma sappiamo bene che la rivoluzione più importante è quella culturale ed è anche dalla scuola che è necessario ripartire, perché rendere partecipi ed esseri partecipi è un dovere morale. Abbiamo voluto esprimere la nostra rabbia di fronte alla complicità dei governi occidentali. Ma, soprattutto, abbiamo voluto reclamare l’intervento e l’azione concreta da parte di tutte le istituzioni affinché riconoscano lo Stato di Palestina e, partendo dal comune di Zagarolo, richiedere l’esposizione, all’esterno di una delle sedi comunali, della bandiera della Palestina autoprodotta proprio in occasione del 12 settembre. Vogliamo confidare in una presa di posizione chiara e definitiva sul tema, affinché il nostro comune possa essere di esempio anche per le amministrazioni limitrofe. Ciò che è accaduto venerdì 12, forse non è accaduto mai a Zagarolo, ma abbiamo appena cominciato. Nelle prossime settimane continueremo a sostenere e organizzare iniziative a sostegno del popolo palestinese e per fermare il genocidio in atto. Continueremo a seguire e chiedere di tutelare l’equipaggio della Global Sumud Flotilla, fino a che non saranno consegnati gli aiuti e saranno tornati tutti sani e salvi. Continuate a seguirci, a supportarci e soprattutto a partecipare. Aiutiamoci a restare umani! L’immagine di copertina è di ZagaForGaza (Facebook) SOSTIENI, DIFENDI, DIFFONDI DINAMOPRESS Per sostenere Dinamopress si può donare sul nostro conto bancario, Dinamo Aps Banca Etica IT60Y0501803200000016790388 tutti i fondi verranno utilizzati per sostenere direttamente il progetto: pagare il sito, supportare i e le redattrici, comprare il materiale di cui abbiamo bisogno L'articolo Zaga for Gaza: in piazza per fermare il genocidio proviene da DINAMOpress.
Milano. Cariche della polizia contro il corteo per la Palestina
Chiamare le cose col loro nome per non essere complici dei genocidi. Come si vede dalle immagini, il corteo per la Palestina – mentre a Gaza il genocidio fa un salto di qualità – è stato più volte caricato dalla polizia. Nessuno “scontro”, che presume due schieramenti pronti a darsele. […] L'articolo Milano. Cariche della polizia contro il corteo per la Palestina su Contropiano.
VERONA: SPECIALE TUMULTO PRIDE CON LE VOCI DELLA PIAZZA “PER L’AUTODETERMINAZIONE COLLETTIVA”
Sabato 13 settembre a Verona, duemila persone hanno sfilato nel corteo del Tumulto Pride. Una giornata di festa, di amore e di conflitto. La parola chiave della giornata è stata intersezionalità: le questioni e le rivendicazioni queer si sono intrecciate con le lotte per la liberazione di tutte le soggettività, “di tutte le persone oppresse e lasciate sole, in un sistema discrimitatorio che controlla silenzia e reprime”. Un’autodeterminazione collettiva che ha messo al centro le lotte del nostro tempo: la solidarietà con il popolo palestinese, l’antimilitarismo, l’antiabilismo, la difesa dei diritti sul lavoro, i diritti delle persone migranti, il diritto all’abitare, l’autodeterminazione sul fine vita, l’antifascismo, senza dimenticare la centralità del transfemminismo come pratica politica e sociale. Prima della partenza del lungo corteo tumultuoso e colorato, un gruppo tra le persone presenti ha nuovamente allestito con fiori e foto il luogo nel quale era stato ucciso Moussa Diarra lo scorso 20 ottobre, davanti all’ingresso principale della stazione di Porta Nuova. Annunciata in apertura della giornata una grande manifestazione nazionale in ricordo di Moussa: si svolgerà a Verona sabato 18 ottobre. Radio Onda d’Urto ha seguito il corteo in diretta, ha registrato voci, interviste, interventi ed ha realizzato uno Speciale Tumulto Pride – 30 minuti. Ascolta o scarica Le interviste e gli interventi integrali registrati durante la giornata. L’intervista ad Andrea di Mercury, organizzazione della rete Verona Rainbow. Ascolta o scarica L’intervista a Roberto Aere del Circolo Pink di Verona, a proposito dell’assemblea che si è svolta alla vigilia del Tumulto Pride. Ascolta o scarica L’intervento di Daniele Todesco del Comitato Verità e Giustizia per Moussa Diarra. Ascolta o scarica L’intervento della rete Verona Rainbow che ha organizzato la giornata. Ascolta o scarica L’intervento di Laurella Arietti, la madrina del Tumulto Pride. Ascolta o scarica L’intervento delle Famiglie Arcobaleno di Verona. Ascolta o scarica L’intervento di Sofia Righetti, attivista per i diritti delle persone con disabilità. Ascolta o scarica L’intervento di Non Una di Meno Verona. Ascolta o scarica L’intervento di Giuseppe del Laboratorio Autogestito Paratod@s. Ascolta o scarica L’intervento della rete Verona per la Palestina. Ascolta o scarica L’intervento di Mr Morrison, attivista nigeriano già ospite di Radio Onda d’Urto. Ascolta o scarica Al Tumulto Pride Non sono mancati gli interventi per ricordare l’importanza dell’autodeterminazione per quanto riguarda il fine vita. Ascolta o scarica L’intervento di Nicolas di UGS, Unione Giovani di Sinistra. Ascolta o scarica L’intervento di Rosa del Collettivo Eimì. Ascolta o scarica Una serie di interviste alle persone che hanno partecipato al Tumulto Pride. Ascolta o scarica    
MILANO: 5MILA PERSONE IN PIAZZA PER LA GLOBAL SUMUD FLOTILLA
Milano, venerdì 12 settembre. Nuova iniziativa di ampia partecipazione per la Global Sumud Flotilla: a Milano un corteo di diverse migliaia di persone ha sfilato venerdì sera per le vie della città. Da XXIV Maggio a Cairoli “5mila persone reali“, secondo Luciano Muhlbauer di Milano in Movimento ai microfoni di Radio Onda d’Urto, ha partecipato alla manifestazione in solidarietà con la Global Sumud Flotilla che, nonostante attacchi diretti e indimidazioni, cercherà di rompere l’assedio israeliano su Gaza e portare aiuti al popolo palestinese. L’intervista a Luciano Muhlbauer, di Milano in Movimento. Ascolta o scarica.
Roma a fianco della Sumud Flotilla: le foto del corteo
Domenica 7 settembre, oltre 50mila persone hanno sfilato nelle vie della capitale, da piazza Vittorio fino a Piramide, per accompagnare simbolicamente la partenza delle navi della Sumud Flotilla, l’iniziativa umanitaria internazionale che sta portando via mare beni di prima necessità verso la Striscia di Gaza, martoriata da quasi due anni di genocidio. Il corteo, denso e carico di emozioni, ha visto la partecipazione di persone di tutte le età, dalle e dagli studenti dei licei fino alle famiglie, passando per associazioni, collettivi, centri sociali e gruppi di amiche e di amici. Nell’aria si respirava un’atmosfera di gioia e di speranza, nonostante la consapevolezza della gravità del momento: nelle settimane che verranno gli attacchi dello Stato di Israele contro l’iniziativa di solidarietà internazionale saranno sempre più diretti e palesi, come tra l’altro è successo la mattina di martedì 9 settembre, quando la nave principale della Sumud Flotilla è stata attaccata da, si presume, un drone dell’esercito israeliano. Ma le piazze di tutto il mondo sono pronte ad alzare la propria voce contro il genocidio, e anche a Roma la cittadinanza è pronta a fare la sua parte. Le foto del corteo di domenica 7 settembre. LE IMMAGINI DI RENATO FERRANTINI * * * * * * LE IMMAGINI DI MILOS SKAKAL * * * * L’immagine di copertina è di Milos Skakal SOSTIENI, DIFENDI, DIFFONDI DINAMOPRESS Per sostenere Dinamopress si può donare sul nostro conto bancario, Dinamo Aps Banca Etica IT60Y0501803200000016790388 tutti i fondi verranno utilizzati per sostenere direttamente il progetto: pagare il sito, supportare i e le redattrici, comprare il materiale di cui abbiamo bisogno L'articolo Roma a fianco della Sumud Flotilla: le foto del corteo proviene da DINAMOpress.
[2025-09-26] Alziamo la Voce - Alziamo la Testa @ Parco Modesto Di Veglia
ALZIAMO LA VOCE - ALZIAMO LA TESTA Parco Modesto Di Veglia - Via Ugento 30 Roma (venerdì, 26 settembre 15:00) Mesi su tutti i giornali, giorni su tutte le tv. All’inizio del 2025 Quarticciolo sembrava essere il centro del mondo, non solo per noi che ci abitiamo. Il governo nazionale che scrive un decreto d’emergenza, le commissioni parlamentari che parlano della piscina di via Trani, gli anchorman che denunciano l’insostenibilità della situazione. Sembrava che tutto dovesse cambiare da un momento all’altro, sembrava che la borgata sarebbe stata trasformata nel Canton Ticino, con le aiuole curate e i prati sintetici degli impianti sportivi gestiti dalle forze armate. Noi ci siamo organizzate e organizzati, abbiamo ricordato di avere un piano preciso per trasformare la borgata, abbiamo coinvolto gli altri abitanti e abbiamo chiesto di convergere da ogni parte del paese. Abbiamo ottenuto che gli interventi previsti non fossero una vendetta contro chi abita il quartiere. Abbiamo inaugurato un parco, strutturato un polo civico, riportato il mercato in borgata, il piano di quartiere è finito esposto alla biennale di Venezia. Poi il silenzio. Assordante come i titoli urlati. L’attesa in cui tutto è sospeso: gli sfratti non vengono fatti ma non si trova una soluzione per le 200 famiglie che ne aspettano uno, l’ex questura non viene sgomberata ma non si procede con il recupero dell’immobile, la piscina va a bando ma il bando va deserto, alle scuole viene rifatto il tetto ma i bambini e le bambine non si iscrivono perché manca la segreteria e la presidenza. Ad ogni tavolo un nuovo interlocutore, una nuova carica, una nuova urgenza che non è mai l’urgenza di affrontare finalmente i problemi. Dal più piccolo degli interventi al percorso complessivo: tattiche dilatorie, interviste a cui non seguono impegni, dichiarazioni su dichiarazioni, nomine ad hoc, il commissario del governo che ammette candidamente che non esiste la bacchetta magica e che Caivano non è un modello, intanto in borgata tutto rimane in sospeso. Intanto ad agosto ennesimo revival delle inchieste per racket contro i movimenti di lotta per la casa. Ancora una volta provano a far passare le collette per le pulizie degli spazi comuni per estorsioni. “Vogliono costringerci ad aspettare”, scrivevamo dopo il primo marzo. Hanno gli orologi e possono farli funzionare come cronometri. Fermare tutto, far andare avanti a singhiozzi le cose, fermarle ancora. Loro hanno gli orologi ma noi abbiamo il tempo, ed è il vostro tempo che chiediamo. Ancora una volta. Vi chiediamo di convergere, di venire in borgata, di portarci più gente possibile. Vi chiediamo di starci a fianco anche in questo tornante per alzare la voce e pretendere che il piano di quartiere sia finalmente attuato, per chiedere che siano sanate le famiglie che aspettano una casa popolare da decenni e che l’ex questura sia recuperata.  Vi chiediamo di essere con noi mentre Quarticciolo torna ad essere lo sfondo di una serie tv crime: ancora l’uso strumentale della violenza sulle donne, ancora troupe televisive all’arrembaggio, ancora l’eterno ritorno della violenza della piazza di spaccio e della denuncia dell’ovvio di personaggi in cerca d’autore. Ancora una volta chi abita in quartiere scompare, torniamo ad essere l’ambientazione per una storia scritta male. Contano solo le nostre paure, le paure di chi è costretto a convivere con la piazza di crack. Quello che pensiamo e quello che vogliamo torna a non contare nulla. Ma non è solo questo, vi chiediamo di convergere perché abbiamo bisogno di ragionare insieme, vogliamo mettere all’ordine del giorno un’urgenza che ci tiene svegli la notte: come si fa ad alzare la voce? Come si fa a farsi sentire? Che sia una fabbrica da recuperare o l’intero settore della produzione culturale da organizzare. Che sia la voce di chi nasce in un quartiere di serie b o quella di chi lavora nella ricerca e all’università. Che sia fermare il genocidio in corso in Palestina o la brutta china che sta prendendo questo paese. Che sia la guerra ad ogni latitudine. Abbiamo bisogno che la nostra voce valga qualcosa, che le nostre vite valgano. Dicono a GKN che abbiamo bisogno di vincere, dicono in val di Susa che è questo che fa la storia. Noi proviamo a fare la nostra parte, con momo edizioni che da anni ci cammina a fianco e vive la stessa nostra urgenza di costruire spazi in cui alzare la voce, con 2 giorni di festival che viviamo come un momento di lotta. Saremo al parco modesto di Veglia come siamo stati sui tetti il 1 marzo, speriamo con meno pioggia.
“GIU’ LE MANI DALLA CITTA'”: GREMITA ASSEMBLEA ALLA CAMERA DEL LAVORO DI MILANO VERSO IL CORTEO NAZIONALE DEL 6 SETTEMBRE
Camera del Lavoro di Milano gremita, martedì 2 settembre, per l’assemblea pubblica promossa dal Leoncavallo che porterà alla manifestazione nazionale di sabato 6 settembre, lanciata a seguito dello sgombero agostano dello spazio sociale, oltre che per un’altra idea di città e di Milano, non in lunka park del cemento, dei ricchi, dei turisti e dei grandi eventi. Almeno 500 le persone presenti. “L’ingiustificata dimostrazione di forza muscolare con cui è stato eseguito lo sfratto ci ha spinto a lanciare le nostre idee al di là dei muri perimetrali di via Watteau – ha spiegato la presidente dell’associazione Mamme Antifasciste del Leoncavallo, Marina Boer, che ha preso la parola tra le prime durante l’assemblea meneghina -, a cercare un confronto con la città e un riscontro con le realtà al di fuori di noi. Questo è stato da sempre il nostro modo di operare”. Presenti partiti, associazioni, realtà sociali di vario genere oltre a un’ampia rappresentanza della Milano antagonista e di movimento, che ha lanciato un pre-concentramento, alle ore 12, davanti alla stazione Centrale, per arrivare poi in corteo al concentramento delle ore 14, lanciato dal Leoncavallo, in Porta Venezia. Il nostro collaboratore, Andrea Cegna, era presente all’assemblea e ha raccolto diverse voci tra compagne e compagni che hanno preso parola. Ascolta o scarica