Tag - prigionieri

AMO: il leader Abbas al-Sayyid è sottoposto a gravi abusi nell’isolamento di Megiddo
Gaza – PIC. L’Ufficio Media dei Prigionieri (AMO) ha accusato l’amministrazione carceraria israeliana di aver commesso “gravi violazioni” contro il detenuto veterano e leader della resistenza Abbas al-Sayyid, che è tenuto in isolamento in condizioni dure e degradanti. In una dichiarazione rilasciata martedì, l’AMO ha affermato che testimonianze legali hanno documentato chiari segni di aggressione fisica su al-Sayyid, 59 anni, tra cui un’estrema perdita di peso, lividi, gonfiore agli occhi e profonde tracce lasciate dalle manette metalliche. Secondo il gruppo, è stato trascinato incatenato in modo umiliante mentre veniva portato nella sala colloqui. Le testimonianze indicano, inoltre, che il 4 novembre 2025 al-Sayyid è stato picchiato durante il trasferimento in tribunale, sia quando è stato prelevato dall’isolamento sia mentre si trovava nella cella di attesa, come parte di una politica mirata ai leader di spicco del movimento dei prigionieri palestinesi. L’AMO ha affermato che il trattamento riservato ad al-Sayyid equivale a un “assassinio lento”, condotto lontano dal controllo pubblico, in diretta violazione del diritto umanitario internazionale e delle Convenzioni di Ginevra, che proibiscono la tortura e i maltrattamenti dei detenuti. Il gruppo ha avvertito che la vita di al-Sayyid è gravemente a rischio e ha ritenuto le autorità israeliane pienamente responsabili della sua sicurezza. Ha esortato il Comitato Internazionale della Croce Rossa e le organizzazioni internazionali per i diritti umani a intervenire immediatamente, ad avviare un’indagine urgente e a inviare squadre di ispezione per visitare al-Sayyid e monitorare le condizioni all’interno delle carceri israeliane.
Israele è una democrazia? No, per almeno 8 motivi
Come ricordiamo sempre, lo spazio “interventi” ospita contributi non redazionali che però ci sembrano utili per il lettore.Questo intervento in particolare è condotto secondo una logia rigorosamente liberale, quasi “da manuale”, e contiene dunque giudizi che in diversi casi non ci sembrano affatto condivisibili. Proprio per questo, però, l’articolo demolisce […] L'articolo Israele è una democrazia? No, per almeno 8 motivi su Contropiano.
Stupri sistematici e torture sessuali contro i detenuti palestinesi nelle carceri israeliane
Il Palestinian Centre for Human Rights (PCHR) documenta uno dei crimini più efferati che possano essere commessi contro gli esseri umani e la loro dignità nell’era moderna. Nelle ultime settimane, il personale del PCHR ha raccolto nuove testimonianze da diversi detenuti palestinesi della Striscia di Gaza recentemente rilasciati dalle prigioni […] L'articolo Stupri sistematici e torture sessuali contro i detenuti palestinesi nelle carceri israeliane su Contropiano.
“Il silenzio dopo le urla”: come i media occidentali hanno contribuito a giustificare lo stupro dei palestinesi
Lunedì 3 novembre, un gruppo di soldati israeliani si trovava fuori dalla Corte Suprema a Gerusalemme Ovest indossando maschere nere. Non erano lì per scusarsi; Erano lì per difendersi. I soldati, accusati di aver torturato e violentato una detenuta palestinese nella famigerata prigione di Sde Teiman, hanno chiesto “gratitudine” per […] L'articolo “Il silenzio dopo le urla”: come i media occidentali hanno contribuito a giustificare lo stupro dei palestinesi su Contropiano.
Ucraina. Salvate il soldato Arseniy
Le migliaia di soldati ucraini intrappolati nella sacca di Pokrovsk confermano che la prosecuzione della guerra contro la Russia – come chiedono i leader guerrafondai europei – stia diventando un mattatoio non più sopportabile per l’Ucraina. I dati sui soldati ucraini caduti – così come quelli russi – non vengono […] L'articolo Ucraina. Salvate il soldato Arseniy su Contropiano.
Dentro le prigioni israeliane e sotto le macerie di Gaza, emergono gli orrori
L’Ufficio Stampa dell’Associazione dei Prigionieri palestinesi ha riferito che il numero dei prigionieri uccisi dall’inizio dell’aggressione israeliana a Gaza è salito a 81, le cui identità sono state verificate. Decine di altri rimangono dispersi a causa della pratica israeliana delle sparizioni forzate. Il prigioniero palestinese Mohammed Hussein Ghawadra, del villaggio […] L'articolo Dentro le prigioni israeliane e sotto le macerie di Gaza, emergono gli orrori su Contropiano.
PALESTINA: NUOVI CRIMINI DI GUERRA A GAZA E IN CISGIORDANIA. STALLO SUGLI AIUTI
Israele rinvia ancora una volta l’apertura del valico di Rafah. L’agenzia israeliana per le attività nei territori palestinesi ha dichiarato alla Reuters che sono in corso i preparativi con l’Egitto per aprire il valico di Rafah al passaggio delle persone, ma la data dell’apertura sarà annunciata in seguito. L’agenzia umanitaria ha aggiunto che gli aiuti umanitari non passeranno da Rafah, ma continueranno a entrare attraverso Karem Abu Salem (Kerem Shalom) e altri valichi. Parlare di aiuti umanitari non è comunque corretto: ad entrare sono camion commerciali e i beni venduti al mercato, non aiuti umanitari.  Al momento i palestinesi di Gaza non hanno la possibilità di acquistare questi beni: non hanno soldi e le banche non hanno ancora aperto. Inoltre, dei 600 camion  al giorno promessi e annunciati da Israele, al momento ne arrivano meno di 300. L’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA) afferma di avere abbastanza cibo fuori dalla Striscia per rifornire la popolazione per tre mesi e che le squadre sono pronte a consegnarlo. “Ma nonostante il cessate il fuoco, il blocco delle autorità israeliane all’UNRWA che porta rifornimenti a Gaza continua dopo oltre 7 mesi”, ha scritto l’agenzia su X. Intanto a Gaza, nonostante il cessate il fuoco in corso, tre persone sono state uccise in attacchi israeliani contro i palestinesi.  Una persona è stata uccisa dal fuoco dell’esercito israeliano nel campo profughi di Bureij, nella parte orientale della Striscia di Gaza, mentre un’altra è stata ammazzata da un drone che  ha sganciato una bomba nella zona di Khan Younis. Qui ci sono anche due feriti, uno dei quali in gravi condizioni. Un altro palestinese è morto invece a causa delle ferite riportate dopo essere stato colpito due giorni fa nei pressi della Facoltà di Scienze e Tecnologia di Gaza City. Il direttore dell’ospedale al-Shifa di Gaza, Mohammed Abu Salmiya, afferma di non aver assistito a progressi degni di nota in termini di servizi sanitari o di disponibilità di medicinali dall’inizio del cessate il fuoco. Ha sottolineato che i prigionieri rilasciati necessitano di cure mediche speciali a causa delle condizioni di privazione e torture subiti nelle carceri israeliane. I medici dell’ospedale Nasser nella città di Khan Younis, nella parte meridionale di Gaza, che hanno ricevuto i cadaveri di palestinesi uccisi da Israele e riconsegnati dalla Croce Rossa, hanno dichiarato oggi che c’erano prove sostanziali di percosse ed esecuzioni sommarie e che nessuno dei corpi era identificabile. Israele protagonista di violenze anche nella Cisgiordania occupata: le forze israeliane hanno assediato un paese a nord-est di Ramallah, demolendo una abitazione con il pretesto che sarebbe stata costruita senza permesso. Assedio anche al Al-Tuwani, villaggio palestinese nelle colline a Sud di Hebron, dove è stato bloccato l’ingresso per “operazioni militari” facendo cinque fermi e terrorizzando i residenti. Infine, una persona è rimasta ferita dagli spari israeliani nella città di al-Ram, a nord della Gerusalemme occupata. Negli ultimi mesi, le forze israeliane hanno intensificato gli attacchi contro i civili nei pressi del muro di separazione, provocando feriti e morti. Solo ieri un 57enne era stato ucciso dopo essere stato aggredito dai soldati vicino al muro. Gli aggiornamenti e i commenti di Shukri Hroub dell’UDAP, l’Unione democratica arabo-palestinese. Ascolta o scarica
Il governo genocida approva l’accordo sullo scambio di prigionieri. Ma bombarda ancora
A proposito di “proposte che non si possono rifiutare”, anche il governo israeliano ha approvato l’accordo per il rilascio degli ostaggi a Gaza. E’ il primo dei 20 punti del “piano Trump”, ed è anche uno dei pochi relativamente chiari. Come previsto gli esponenti della destra messianica hanno fatto le […] L'articolo Il governo genocida approva l’accordo sullo scambio di prigionieri. Ma bombarda ancora su Contropiano.
Amnesty International: “Il cessate il fuoco sia l’avvio di un percorso affinché Israele ponga fine all’occupazione illegale, all’apartheid e al genocidio”
La notte tra l’8 e il 9 ottobre 2025 Israele e Hamas hanno accettato la prima fase dell’accordo sul cessate il fuoco che, secondo quanto riferito da fonti d’informazione, riguarda l’immediata apertura di cinque punti d’ingresso degli aiuti umanitari verso la Striscia di Gaza, il rapido ritorno a casa di tutti gli ostaggi in vita, israeliani e di altre nazionalità, in cambio di prigionieri palestinesi e il parziale ritiro delle forze armate israeliane dalla Striscia di Gaza. “Per oltre due milioni di persone palestinesi della Striscia di Gaza occupata, che da due anni subiscono un’agonizzante sofferenza, incessanti bombardamenti e una sistematica carestia nel contesto dell’attuale genocidio israeliano, per le persone tenute in ostaggio dai gruppi armati palestinesi e per quelle detenute arbitrariamente in Israele, un accordo che potrebbe porre fine agli orrori degli ultimi due anni arriva crudelmente in ritardo e non cancellerà ciò che hanno subito. In molti ora controlleranno da vicino che non si tratterà solo di un altro breve momento di sollievo”, ha dichiarato Agnès Callamard, segretaria generale di Amnesty International. “Mettere in pausa o ridurre temporaneamente gli attacchi e permettere a una goccia di aiuti umanitari di entrare nella Striscia di Gaza non è abbastanza. Devono esserci una totale cessazione delle ostilità e la completa rimozione del blocco israeliano. Israele deve consentire il flusso, senza ostacoli, di forniture basilari quali cibo, medicine, carburante e materiali per la ricostruzione in tutte le zone della Striscia di Gaza, così come il ripristino dei servizi essenziali, in modo da assicurare la sopravvivenza di una popolazione che sta annaspando a causa della fame, delle ripetute ondate di sfollamenti di massa e di una campagna di annichilimento. A ciò devono aggiungersi il ritiro delle forze armate israeliane dalla Striscia di Gaza e interventi urgenti per ricostruire e riparare infrastrutture fondamentali in tutto il territorio”, ha aggiunto Callamard. “Tutte le persone palestinesi che sono state costrette a sfollare all’interno della Striscia di Gaza, la maggior parte di loro più volte, devono poter tornare nelle loro terre senza che Israele stabilisca chi può e chi non può farvi rientro”, ha sottolineato Callamard. “Hamas e gli altri gruppi armati palestinesi devono rimettere in libertà le persone in ostaggio, ponendo finalmente termine a un incubo durato due anni. Israele deve scarcerare tutte le persone palestinesi sottoposte a detenzione arbitraria, comprese quelle detenute senza accusa né processo o in quanto combattenti illegali, in particolare gli operatori sanitari ingiustamente arrestati solo per aver prestato cure mediche”, ha proseguito Callamard. “Perché un accordo sul cessate il fuoco sia duraturo, occorre che sia solidamente basato sul rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale e includa l’immediata fine del genocidio di Israele contro la popolazione palestinese della Striscia di Gaza e misure concrete per porre termine all’occupazione illegale di tutto il Territorio palestinese occupato e per smantellare il sistema di apartheid”, ha commentato Callamard. “È triste constatare che tutto questo è assente nel cosiddetto ‘piano di pace Trump’, che non chiede giustizia e riparazione per le vittime dei crimini di atrocità né chiama a risponderne i responsabili. Fermare il ciclo della sofferenza e delle atrocità richiede la fine di un’impunità radicata nel tempo, che è al centro delle ricorrenti violazioni dei diritti umani tanto in Israele quanto nel Territorio palestinese occupato. Gli Stati devono tener fede ai loro obblighi di diritto internazionale e portare di fronte alla giustizia i responsabili di crimini di guerra, crimini contro l’umanità e genocidio”, ha rimarcato Callamard. “Il progetto israeliano di imporre un ‘perimetro di sicurezza’, ossia una zona cuscinetto nella parte della Striscia di Gaza dove si trovano i terreni più fertili, rafforzerà ulteriormente il sistema di apartheid, l’occupazione e l’ingiustizia. Qualunque ipotesi di affidare a terzi l’occupazione della Striscia di Gaza senza assicurare la libertà di movimento col resto del Territorio occupato non farà altro che aggravare la frammentazione territoriale che è alla base del sistema israeliano di apartheid. Allo stesso modo, ogni misura destinata ad alterare la composizione demografica e la geografia di altre zone del Territorio occupato, ossia la Cisgiordania e Gerusalemme Est, dev’essere immediatamente annullata”, ha evidenziato Callamard. “L’attuale piano non assicura una partecipazione attiva e degna di questo nome delle persone palestinesi alle decisioni sul futuro del Territorio palestinese occupato, sul modo in cui esso sarà governato e su come potranno esercitare i loro diritti umani. Un piano che ripeta gli errori e I fallimenti del passato, ignorando i diritti umani e le cause di fondo dell’ingiustizia, non garantirà un futuro giusto e sostenibile a tutte le persone che vivono in Israele e nel Territorio palestinese occupato. Dopo due anni di vergognosi doppi standard e di veti che hanno paralizzato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite mentre avveniva un genocidio in diretta mondiale, è giunto il momento di cogliere l’opportunità di porre fine a questo orrore, rimediare agli sbagli fatti e salvare ciò che è rimasto della nostra comune umanità”, ha concluso Callamard. Amnesty International
Gaza. Accordo nella notte tra Hamas e Israele
Nella notte sarebbe stato raggiunto un primo accordo tra Hamas e Israele relativo alla liberazione degli ostaggi israeliani a Gaza, la scarcerazione di 2000 prigionieri palestinesi, il ritiro parziale dell’esercito israeliano dalla Striscia, l’ingresso di aiuti umanitari e, soprattutto, l’inizio della tregua dopo due anni di violenti attacchi israeliani che hanno distrutto […] L'articolo Gaza. Accordo nella notte tra Hamas e Israele su Contropiano.