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Vittorie contro la militarizzazione di scuole e università: ritiro delle iniziative di propaganda
Come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università sin dall’inizio del nostro impegno ci siamo dati un obiettivo: rompere la normalizzazione del rapporto tra scuole e mondo militare, fare in modo cioè di cambiare di segno alla narrazione che vedeva le scuole vantarsi di progetti svolti con le forze dell’ordine o con i militari. Oggi, con grande soddisfazione, registriamo che tre di questi appuntamenti sono stati annullati a seguito delle pressioni della società civile. Un primo caso si è avuto qualche giorno fa a La Spezia dove un generale della Folgore avrebbe dovuto tenere una conferenza di geopolitica agli studenti e alle studentesse delle scuole superiori dal titolo “La storia non è finita…” (clicca qui per la denuncia). Il timore delle contestazioni annunciate e l’intervento puntuale presso le scuole e i/le docenti affinché non accompagnassero le loro classi ha ottenuto l’annullamento dell’evento, “per problemi organizzativi”, come hanno voluto dire (clicca qui per la notizia). Il secondo caso arriva invece da Udine dove in data 2 dicembre 2025 alcuni docenti della Scuola Secondaria di primo Grado “G. Ellero” avrebbero dovuto partecipare alla “simulazione di interazione tra contesto scolastico e coloro che operano in difesa dei civili in teatro estero per condurre operazioni nel settore della cooperazione civile-militare a supporto dei contingenti della NATO”. D’altra parte, questa è una precisa raccomandazione del Parlamento europeo del 26 marzo 2025, laddove si indica la necessità di formare i/le docenti sulle questioni della sicurezza e dunque si prevedeva un’esercitazione con tanto di mezzi militari nel cortile della scuola. Sulla vicenda di Udine AVS ha annunciato un’interrogazione parlamentare (clicca qui per la denuncia) e l’iniziativa è stata annullata (clicca qui per la notizia). Il terzo caso riguarda, invece, l’università, in questo caso l’Università di Bologna. Qui è accaduto che il generale Masiello abbia chiesto all’Alma Mater di avviare un corso di filosofia per un gruppo di 10-15 militari al fine di “sviluppare un pensiero laterale“, ma i docenti dell’Università di Bologna, molto avanti nel processo di consapevolezza e di smilitarizzazione dei luoghi della formazione, anche grazie alla lotta condotta dagli studenti e dalla studentesse, hanno risposto picche e il corso non si fa! Cosa ci dicono queste tre vicende? Ci parlano sicuramente di tre vittorie, per niente scontate e che infatti finora non si erano verificate. Ma ci dicono anche che la diffusione della “cultura della difesa” ha bisogno di muoversi con lentezza e senza fare rumore; il danno che le contestazioni pubbliche possono fare è enorme, i guerrafondai lo sanno benissimo e preferiscono ritirarsi quando capiscono il danno che ne potrebbero ricevere. Se la cultura della difesa per diffondersi ha bisogno di costruire un consenso lento e silenzioso, cari signori della guerra, noi continueremo a fare rumore e a gioire di ogni vostra ritirata strategica! Serena Tusini, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Udine, mezzi militari NATO in un istituto comprensivo: annunciata interrogazione parlamentare
Pubblichiamo la segnalazione e la nota critica con la quale AVS stigmatizza, annunciando un’interrogazione parlamentare, la partecipazione di alunni e alunne di un istituto comprensivo di Udine ad una iniziativa con i militari della NATO. Come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università condividiamo la preoccupazione e denunciamo la gravità dell’ingresso all’interno di una istituzione scolastica di mezzi militari, come annuncia la nota della Dirigente scolastica. Il processo di militarizzazione, dopo la discussione sul ripristino della leva, è ormai dilagante in tutta Europa e parte dalle nostre scuole, dalla normalizzazione della guerra, della violenza e della diffusione della cultura della difesa e della sicurezza. Ieri, con circolare 145, la dirigente dell’Istituto comprensivo V di Udine, annuncia “che in data 2 dicembre 2025 alcuni docenti della Scuola Secondaria di primo Grado ‘G. Ellero’ saranno interessati quali partecipanti nella simulazione di interazione tra contesto scolastico e coloro che operano in difesa dei civili in teatro estero per condurre operazioni nel settore della cooperazione civile-militare a supporto dei contingenti della NATO”. Inoltre, si legge sempre nella circolare, il “CIMIC Group sarà presente con due automezzi all’interno del cortile”. Da quanto ci è stato riferito da alcuni insegnanti, non ci risulta che il Consiglio d’Istituto sia stato informato e abbia deliberato in merito. Esprimiamo tutta la nostra contrarietà a questa simulazione a supporto dei contingenti NATO, con tanto di automezzi militari all’interno del cortile della scuola. Ci opponiamo alla corsa al riarmo e alla militarizzazione della società e ora pure della scuola. Annunciamo due interrogazioni: una alla Camera dei Deputati, che verrà presentata dall’on. Marco Grimaldi (AVS), e una in Consiglio regionale. La scuola sia il luogo della formazione civile dei ragazzi e delle ragazze e portatrice dei valori della pace, non dell’ideologia della guerra. Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Udine, mezzi militari e forze armate NATO in un istituto comprensivo: annunciata interrogazione parlamentare
PUBBLICHIAMO LA SEGNALAZIONE E LA NOTA CRITICA CON LA QUALE AVS STIGMATIZZA, ANNUNCIANDO UN’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE, LA PARTECIPAZIONE DI ALUNNI E ALUNNE DI UN ISTITUTO COMPRENSIVO DI UDINE AD UNA INIZIATIVA CON I MILITARI DELLA NATO. COME OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DELLE SCUOLE E DELLE UNIVERSITÀ CONDIVIDIAMO LA PREOCCUPAZIONE E DENUNCIAMO LA GRAVITÀ DELL’INGRESSO ALL’INTERNO DI UNA ISTITUZIONE SCOLASTICA DI MEZZI MILITARI, COME ANNUNCIA LA NOTA DELLA DIRIGENTE SCOLASTICA. IL PROCESSO DI MILITARIZZAZIONE, DOPO LA DISCUSSIONE SUL RIPRISTINO DELLA LEVA, È ORMAI DILAGANTE IN TUTTA EUROPA E PARTE DALLE NOSTRE SCUOLE, DALLA NORMALIZZAZIONE DELLA GUERRA, DELLA VIOLENZA E DELLA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA DIFESA E DELLA SICUREZZA. Ieri, con circolare 145, la dirigente dell’Istituto comprensivo V di Udine, annuncia “che in data 2 dicembre 2025 alcuni docenti della Scuola Secondaria di primo Grado ‘G. Ellero’ saranno interessati quali partecipanti nella simulazione di interazione tra contesto scolastico e coloro che operano in difesa dei civili in teatro estero per condurre operazioni nel settore della cooperazione civile-militare a supporto dei contingenti della NATO”. Inoltre, si legge sempre nella circolare, il “CIMIC Group sarà presente con due automezzi all’interno del cortile”. Da quanto ci è stato riferito da alcuni insegnanti, non ci risulta che il Consiglio d’Istituto sia stato informato e abbia deliberato in merito. Esprimiamo tutta la nostra contrarietà a questa simulazione a supporto dei contingenti NATO, con tanto di automezzi militari all’interno del cortile della scuola. Ci opponiamo alla corsa al riarmo e alla militarizzazione della società e ora pure della scuola. Annunciamo due interrogazioni: una alla Camera dei Deputati, che verrà presentata dall’on. Marco Grimaldi (AVS), e una in Consiglio regionale. La scuola sia il luogo della formazione civile dei ragazzi e delle ragazze e portatrice dei valori della pace, non dell’ideologia della guerra. Andrea Di Lenardo (Capogruppo AVS-Possibile Udine) Serena Pellegrino (Consigliera regionale AVS)
#Udine, sabato 15 novembre, ore 10.30 Presentazione del volume "La controriforma permanente. La #scuola italiana tra mercato e #guerra" (a cura di Luca Cangemi) - Con Marina Boscaino, Antonio Mazzeo, Daniele Dovenna, Dianella Pez.
Udine: in migliaia contro la partita Italia-Israele
CORRISPONDENZA CON UN COMPAGNO DEL COMITATO PER LA PALESTINA DI UDINE, IN PIAZZA PER IL CORTEO INDETTO CONTRO LA VERGOGNA DELLA PARTITA DI CALCIO ITALIA-ISRAELE CHE SI SVOLGE QUESTA SERA NELLO STADIO DELLA CITTÀ FRIULANA, UNA CITTÀ ASSEDIATA DALLE FORZE DELL'ORDINE E INVASA DA MIGLIAIA DI MANIFESTANTI. IL DOCUMENTO SOTTOSCRITTO DA CENTINAIA DI REALTÀ CHIEDE: 1. alla FIFA di escludere Israele da ogni competizione, come già fatto con la Russia; 2. alla FIGC di non organizzare una partita che rappresenterebbe l’ennesima vergogna per il nostro calcio: i valori del calcio, come di ogni altro sport, non possono essere usati per ripulire l’immagine di Israele agli occhi del mondo. Contemporaneamente in decine di città italiane si svolgono manifestazioni analoghe. Alla fine della corrispondenza un ascoltatore annuncia quella di Velletri.
Pedalare per Gaza: da Torre Pellice a Udine
In bicicletta da Torre Pellice un piccolo comune della Val Pellice nella valli valdesi in provincia di Torino, fino a Udine per dire di no alla partita Italia Israele. Come ci racconta Marco Remotti assessore alla cultura del comune di Torre Pellice “La bicicletta è il nostro linguaggio tramite la bicicletta e con questa carovana vogliamo esprimere il nostro no alla partita. Siamo partiti in circa 50 giovani volontari attivisti infermieri perché pensiamo che sia importante portare testimonianze attraverso un viaggio lento che fa tappa in diverse città come Piacenza e  Cremona per poi arrivare a Udine il 14 ottobre insieme alle altre migliaia di persone; dire no a questa partita, non perché lo sport non sia importante, ma proprio perché lo sport rappresenta un’esperienza di gioco di pace, di competizione pacifica, pensiamo che Israele non possa rappresentare il suo popolo e non possa giocare in questo contesto “. Secondo i partecipanti e necessario e indispensabile per lo stato di Israele e per il suo popolo un momento di silenzio e di riflessione e di autocritica. Durante le diverse tappe della carovana molte persone si sono unite e oggi sono già più di 70. Il viaggio è stata un’occasione per incontrare le associazioni, dall’Anpi all’Arci e a Verona i ciclisti del Critical Mass con cui la carovana ha occupato per una parte della giornata le principali arterie cittadine, anche per dire che è bello viaggiare in modo lento, rispettoso e silenzioso. Il viaggio  è organizzato dalla società dall’Associazione Cip (cinema inclusione e partecipazione) che si occupa di cinema nei paesi in via di sviluppo e organizza carovane in bicicletta. Manfredo Pavoni Gay
Ancona: Mobilitazione sabato 11 ottobre ore 17,30 presso FIGC
TIFIAMO PALESTINA TIFIAMO RESISTENZA  In vista della partita della vergogna in programma martedì prossimo a Udine tra le nazionali Italia e Israele, i Centri Sociali delle Marche hanno indetto la mobilitazione per sabato 11 ottobre ore 17,30 alla sede FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio di Ancona (Via S. Schiavoni – zona Baraccola). Non è accettabile che venga disputata la partita che vuole far passare per normalità il genocidio a Gaza con giocatori israeliani che hanno sostenuto lo sterminio dei gazawi. Anche dalle Marche viene rilanciata la campagna per chiedere l’esclusione di Israele da ogni competizione sportiva internazionale. Scendiamo in piazza per ribadire la nostra avversità a uno Stato genocida e colonizzatore, e urlare ancora una volta che siamo dalla parte della Palestina, la sua libertà, la sua autodeterminazione, e la sua voglia di giustizia.   Centri Sociali delle Marche Redazione Italia
#stopthegenocideingaza🇵🇸 Impediamo in ogni modo che il 14 ottobre si giochi la Partita del #Genocidio. No all'incontro dfi #calcio Italia-Israele ad #Udine. #fifa #uefa #boycotisrael
Italia-Israele. Pellegrino (AVS): Mossad a Udine, scelta inconcepibile.
Udine, 6 ott – “Apprendiamo con grande preoccupazione che il Governo italiano, tramite il ministro Piantedosi, ha autorizzato il Mossad ad agire a Udine il 14 ottobre in occasione della partita Italia-Israele (contro cui abbiamo raccolto quasi 30mila firme) e della conseguente manifestazione”. Così Serena Pellegrino, consigliera regionale di Alleanza Verdi e Sinistra, in una nota congiunta con Andrea Di Lenardo, capogruppo di Avs-Possibile in Comune di Udine. “Chiediamo quale mandato sia stato concesso dalle istituzioni italiane ai servizi segreti israeliani. Quali le regole d’ingaggio. Sono autorizzati a caricare e ad aprire il fuoco contro cittadini italiani? In quali casi? Di che quantità di soldati e agenti israeliani stiamo parlando? Ormai è un’abitudine. Già il 21 settembre a Parma la gestione dell’ordine pubblico è stata affidata al Mossad. Il Governo italiano appalta la gestione della sicurezza a un esercito sotto processo per crimini contro l’umanità, prima a Parma e ora a Udine. Vi immaginate se si trattasse di un altro esercito accusato di crimini di guerra, come quello russo? Ma l’Italia è uno Stato sovrano o uno Stato satellite?”, si chiedono Pellegrino e Di Lenardo. “È inconcepibile che l’Italia autorizzi un esercito che sta commettendo un genocidio e vari altri crimini di guerra a operare nel nostro Paese. Tanto più dopo il rapimento e le violenze che l’esercito israeliano ha commesso e sta commettendo contro cittadini, parlamentari ed europarlamentari italiani ed europei, prelevati illegalmente in acque internazionali e palestinesi da navi battenti bandiera italiana e dunque su territorio italiano”, si legge ancora nella nota. “Il governo Meloni-Salvini-Tajani, che abbiamo denunciato per genocidio, e le istituzioni italiane interrompano la complicità con Israele. Non autorizzino il Mossad a operare a Udine e tutelino invece la cittadinanza italiana e udinese. Prima gli italiani o prima gli israeliani? Se nelle alte istituzioni italiane qualcuno ancora crede nello Stato di diritto e nel diritto internazionale il momento di battere un colpo è ora. Mentre per questo Governo, dopo la questione Flotilla, non possiamo che invocare le immediate dimissioni”. “Ci vediamo in corteo, pacifico e pacifista, a Udine il 14 ottobre alle 17.30 in piazza della Repubblica”, concludono gli esponenti di Avs. Redazione Friuli Venezia Giulia
#stopthegenocideingaza #football Mancano otto giorni alla Partita della Vergogna Italia-Israele ad #Udine. Riprendiamoci ogni spazio per impedire che venga giocata. Se entrassimo in campo inonderemmo il Paese intero con il sangue innocente del popolo palestinese #boycottisrael