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Genocidio nella Striscia di Gaza: 101 persone sono morte di malnutrizione e fame, tra cui 80 bambini
Gaza-Quds News. Nelle scorse 24 ore, nella Striscia di Gaza, 15 palestinesi sono deceduti a causa della fame, portando il numero totale di morti per fame e malnutrizione a 101, tra cui 80 bambini, mentre Israele continua a bloccare l’ingresso degli aiuti umanitari nell’enclave da oltre quattro mesi. Il ministero della Salute ha aggiunto che, in totale, 101 persone, tra cui 80 bambini, sono morte per fame e malnutrizione dall’inizio del genocidio, nell’ottobre 2023. “Questo è un massacro silenzioso. Il ministero della Salute ritiene l’occupazione israeliana e la comunità internazionale pienamente responsabili. Chiediamo con urgenza l’apertura immediata di tutti i valichi per consentire l’ingresso di cibo e medicine”, ha aggiunto. Domenica, in Gaza, è morto almeno un palestinese di fame ogni 80 minuti, poiché “Israele mantiene una sistematica politica di carestia contro 2 milioni di residenti”, ha dichiarato Euro-Med Monitor. Il Programma Alimentare Mondiale (PAM) ha avvertito che migliaia di palestinesi a Gaza sono “sull’orlo di una fame catastrofica”, con una persona su tre nell’enclave che rimane senza cibo per giorni. I funzionari sanitari di Gaza hanno recentemente lanciato un duro allarme: centinaia di palestinesi gravemente deperiti sono vicini alla morte, i loro corpi sono troppo deboli per resistere oltre. Il direttore dell’ospedale Al-Shifa ha detto che gli ospedali stanno assistendo centinaia di persone che soffrono di fame grave e malnutrizione. “Non abbiamo abbastanza posti letto o medicine”, ha spiegato. “Stiamo assistendo a sintomi come perdita di memoria, esaurimento e collasso a causa della fame estrema”. Ha aggiunto: “Abbiamo 17.000 bambini che soffrono di malnutrizione grave. Questa è una generazione che muore di fame”. Secondo l’Ufficio stampa del Governo di Gaza, oltre 650.000 bambini di età inferiore ai cinque anni, su un totale di 1,1 milioni di bambini nella Striscia di Gaza, affronteranno un rischio imminente e grave di malnutrizione acuta nelle prossime settimane. Attualmente, circa 1,25 milioni di persone a Gaza vivono in condizioni di fame catastrofiche, mentre il 96% della popolazione, inclusi oltre un milione di bambini, soffre di gravi livelli di insicurezza alimentare, secondo l’Ufficio. Domenica, l’UNRWA ha avvertito: “Le autorità israeliane stanno facendo morire di fame i civili a Gaza. Tra loro ci sono 1 milione di bambini”. Jagan Chapagain, segretario generale della Federazione internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, ha avvertito che i palestinesi a Gaza affrontano “un rischio acuto di carestia”. “Nessuno dovrebbe rischiare la vita per ottenere assistenza umanitaria di base”, ha affermato. Il 2 marzo, Israele ha annunciato la chiusura dei principali valichi di frontiera di Gaza, interrompendo l’accesso a cibo, medicinali e forniture umanitarie, aggravando la crisi umanitaria che affligge 2,3 milioni di palestinesi, secondo quanto riportato da organizzazioni per i diritti umani che lo accusano di usare la fame come arma di guerra contro i palestinesi. Un rapporto dell’Integrated Food Security Phase Classification (IPC) di maggio ha avvertito che quasi un quarto della popolazione civile avrebbe dovuto affrontare livelli catastrofici di insicurezza alimentare (IPC Fase Cinque) nei prossimi mesi. Dopo oltre 80 giorni di blocco totale, carestia e crescente indignazione internazionale, aiuti limitati sarebbero stati distribuiti dal GHF, un’organizzazione coinvolta da scandali e sostenuta da Stati Uniti e Israele, creata per aggirare l’infrastruttura di distribuzione degli aiuti delle Nazioni Unite nella Striscia di Gaza. La maggior parte delle organizzazioni umanitarie, tra cui le Nazioni Unite, ha preso le distanze dal GHF, sostenendo che il gruppo viola i principi umanitari limitando gli aiuti alla parte meridionale e centrale di Gaza, costringendo i palestinesi a percorrere lunghe distanze per raccogliere gli aiuti e fornendone solo di limitati, tra le altre critiche. Hanno inoltre sottolineato che questo modello potrebbe aumentare gli sfollamenti forzati a Gaza. Le Nazioni Unite hanno confermato che Israele sta ancora impedendo al cibo di raggiungere i palestinesi affamati, dato che solo pochi camion di aiuti sono arrivati a Gaza. Inoltre, le uccisioni di massa di persone in cerca di aiuti vicino ai siti del GHF da parte di Israele sono diventate una tragica realtà quotidiana in mezzo a scene caotiche, poiché ai palestinesi disperati viene concesso solo un breve lasso di tempo per correre in cerca di cibo e vengono presi di mira dalle forze israeliane. I palestinesi di Gaza e le Nazioni Unite hanno descritto questi siti come “trappole mortali di massa” e “macelli”. Da quando il GHF ha iniziato le sue operazioni a Gaza il 27 maggio, oltre 900 persone in cerca di aiuti umanitari sono state uccise dalle forze israeliane e dai mercenari americani e oltre 60.000 sono rimaste ferite, secondo il ministero della Salute palestinese. Inoltre, altre 46 persone sono state dichiarate disperse dopo essersi recate presso i siti del GHF per procurarsi cibo. Medici Senza Frontiere (MSF) ha avvertito che “militarizzare gli aiuti in questo modo può costituire crimine contro l’umanità”. “Ogni giorno i palestinesi si scontrano con una carneficina nel tentativo di ricevere rifornimenti dall’insufficiente quantità di aiuti che arriva a Gaza”, ha dichiarato MSF.
Funzionario ONU: la situazione a Gaza è orribile, con una carestia mai vista in tempi moderni
Gaza. Il Relatore Speciale delle Nazioni Unite sul diritto al cibo, Michael Fakhri, ha definito la situazione a Gaza “orribile”, affermando che livelli di carestia simili non si erano mai visti nella storia moderna. In dichiarazioni rilasciate alla stampa lunedì, Fakhri ha affermato che Israele blocca l’ingresso degli aiuti a Gaza da oltre 20 mesi. Ha inoltre osservato che Israele sta attaccando le Nazioni Unite e sfidando il Consiglio di Sicurezza, aggiungendo che l’attacco di Israele all’ONU è al mondo intero. Dal 2 marzo di quest’anno, l’occupazione israeliana ha chiuso i valichi di Gaza agli aiuti umanitari, medici, alimentari, nonché ai beni e al carburante, causando un grave deterioramento delle condizioni umanitarie. Con il sostegno degli Stati Uniti, l’esercito israeliano continua a commettere atti di genocidio a Gaza dal 7 ottobre 2023. Questi attacchi hanno causato oltre 195.000 tra morti e feriti, la maggior parte dei quali donne e bambini, e più di 11.000 dispersi. (Fonti: MEMO e Quds News).
UNRWA: Israele sta deliberatamente affamando Gaza, un milione di bambini soffre di malnutrizione
Gaza – PIC. L’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Rifugiati Palestinesi (UNRWA) ha dichiarato che Israele sta deliberatamente affamando i civili nella Striscia di Gaza, inclusi un milione di bambini, molti dei quali soffrono di malnutrizione e sono a rischio di morte. In un post pubblicato domenica sulla piattaforma X, l’UNRWA ha spiegato di avere scorte alimentari sufficienti per tutti i residenti di Gaza per oltre tre mesi, attualmente conservate nei magazzini situati sul lato egiziano del valico di Rafah. L’Agenzia ha chiesto la revoca dell’assedio su Gaza e l’autorizzazione a consegnare cibo e medicinali, affermando: “Togliete il blocco: permettete all’UNRWA di portare cibo e medicine”. Ha esortato Israele a “revocare il blocco, consentire all’UNRWA di svolgere il proprio lavoro e aiutare chi è nel bisogno, incluso un milione di bambini”. Secondo l’Ufficio stampa governativo della Striscia di Gaza, il numero di bambini morti per malnutrizione è salito a 70. Sabato, l’UNRWA ha ribadito di disporre di scorte alimentari sufficienti per oltre tre mesi per l’intera popolazione di Gaza, ma Israele ne impedisce l’ingresso. Ha precisato che tali scorte, comprese quelle immagazzinate nella città egiziana di Arish, sono pronte per la distribuzione, sottolineando che i sistemi logistici sono già operativi. Due milioni di persone a Gaza stanno affrontando una crisi umanitaria totale, poiché Israele ha chiuso i valichi di frontiera dal 2 marzo 2025, impedendo l’accesso a cibo e aiuti medici, provocando una carestia in tutta l’enclave. Traduzione per InfoPal di F.L.
Le IOF arrestano diversi pescatori al largo della costa di Gaza
Gaza. Sabato sera, le Forze di occupazioneisraeliane (IOF) hanno arrestato diversi pescatori palestinesi al largo della città di Gaza mentre cercavano di pescare, in un contesto di carestia crescente e di fame senza precedenti che sta colpendo la Striscia di Gaza. Secondo fonti locali, i pescatori si trovavano nel bacino del porto di Gaza, a circa 100 metri dalla riva, quando una nave da guerra israeliana si è avvicinata e li ha arrestati. Zakaria Bakr, coordinatore dei Comitati dei Pescatori presso l’Unione dei Comitati del Lavoro Agricolo, ha riferito che imbarcazioni navali israeliane hanno arrestato cinque pescatori palestinesi mentre si trovavano a bordo delle loro barche vicino alla costa. Bakr ha aggiunto che i militari israeliani hanno gettato alcuni pescatori in mare dopo averli trattenuti, mentre altri sono stati portati in una località sconosciuta. Ha inoltre sottolineato che le forze israeliane hanno sparato pesantemente verso la costa. L’esercito israeliano ha imposto un blocco marittimo totale su Gaza, dal confine nord al confine sud, impedendo ai pescatori di accedere al mare. Questa misura ha già provocato la morte di decine di persone dall’inizio della campagna genocida nel mese di ottobre 2023. Una settimana fa, un portavoce dell’esercito israeliano ha annunciato la completa chiusura della costa di Gaza ai palestinesi, ormai nel 21º mese consecutivo di guerra, citando “ragioni di sicurezza”. Rivolgendosi alla popolazione della Striscia, ha dichiarato: “Ricordiamo che sono state imposte rigide restrizioni di sicurezza nell’area marittima adiacente alla Striscia di Gaza e che l’accesso al mare è proibito”. La costa di Gaza è ora pesantemente pattugliata da navi da guerra israeliane, che compiono quotidianamente operazioni di tiro e bombardamento contro i palestinesi lungo la fascia costiera. Alcune imbarcazioni si avvicinano pericolosamente alla riva, soprattutto nell’area portuale di Gaza, dove decine di migliaia di sfollati hanno trovato rifugio. Sostenuto da un appoggio incondizionato da parte degli Stati Uniti, Israele sta conducendo un genocidio contro la popolazione di Gaza che, secondo il ministero della Salute, ha già provocato oltre 58.765 martiri, più di 140.485 feriti di varia gravità e oltre 11.000 persone disperse. La carestia ha già causato decine di vittime, mentre più di due milioni di palestinesi affrontano uno sfollamento forzato in condizioni catastrofiche.
UNRWA: Abbiamo scorte alimentari sufficienti per Gaza per tre mesi, ma l’ingresso non è consentito
Gaza – PIC. L’Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l’Occupazione dei Rifugiati Palestinesi (UNRWA) ha confermato di disporre di scorte alimentari sufficienti a sfamare l’intera popolazione della Striscia di Gaza per oltre tre mesi, ma Israele non consente l’ingresso degli aiuti. In un post sulla piattaforma X, l’agenzia ha affermato che queste scorte, alcune delle quali stoccate in un magazzino nella città egiziana di Arish, sono pronte per la distribuzione, con i sistemi logistici già attivi. L’UNRWA ha chiesto l’apertura dei valichi di frontiera e la revoca del blocco, sottolineando di essere pronta ad adempiere al proprio dovere umanitario e ad assistere la popolazione, inclusi un milione di bambini. Due milioni di persone a Gaza stanno attualmente affrontando una crisi umanitaria a tutti i livelli. Dal 2 marzo 2025, Israele mantiene chiusi i valichi di frontiera, impedendo l’ingresso di cibo e aiuti medici, provocando una carestia diffusa nell’enclave. Sabato, il ministero della Salute ha segnalato un forte aumento dei decessi causati da fame e malnutrizione. Ha avvertito che un numero senza precedenti di cittadini affamati di tutte le età si riversa nei pronto soccorso in stato di grave esaurimento e affaticamento. Ha aggiunto che centinaia di persone gravemente deperite sono a rischio imminente di morte per fame e per l’incapacità del corpo di resistere oltre. Nel frattempo, la Rete delle ONG palestinesi ha annunciato che Gaza sta attraversando la fase più grave della catastrofe umanitaria a causa della politica israeliana della fame. La rete ha avvertito dell’aumento dei decessi, in particolare tra bambini e anziani, come conseguenza diretta della fame, e ha chiesto l’invio immediato di aiuti a Gaza. Traduzione per InfoPal di F.L.