AGGIORNAMENTI SU CCNL E DIRITTO DI SCIOPERO Proviamo a mettere ordine sulle tante notizie in merito alla tema
rinnovo CCNL, girate negli ultimi giorni, per fornire un quadro il più completo
possibile della situazione.
Era in calendario uno sciopero per le giornate del 22 e 23 febbraio, proclamato
da USB e con l’adesione dell’Assemblea Nazionale PdM/ PdB, a sostegno della
piattaforma rivendicativa promossa da macchinisti e capitreno del Gruppo FS.
Lo sciopero è stato posticipato al 19 marzo, a causa della delibera della
Commissione di garanzia che ha imposto, con l’ennesimo atto di imperio, le fasce
dei treni garantiti anche la domenica. L’attacco al diritto di sciopero,
garantito dalla nostra Costituzione, è un problema di drammatica attualità, che
dovrebbe preoccupare e interessare tutte le organizzazioni sindacali e tutti i
lavoratori italiani.
Contro gli ultimi dettami della Commissione di garanzia ORSA, FAST e UGL hanno
proclamato sciopero, per il 19 marzo, chiedendo “al Governo un deciso intervento
di rimozione dell’attuale vertice della Commissione di Garanzia per l’attuazione
della legge 146/90, a causa della manifesta parzialità a favore delle
Associazioni datoriali e Aziende.”
Il 20 febbraio arriva anche la notizia dell’apertura delle procedure di
raffreddamento per il rinnovo del CCNL da parte di CGIL, CISL e UIL, che
accusano la controparte tra le altre cose di aver “proposto un peggioramento
della normativa sugli orari di lavoro tanto per il personale di esercizio quanto
per quello delle aziende degli appalti ferroviari”, impedendo quindi “per il
personale turnista, un miglioramento della qualità e quantità del riposo” e “una
distribuzione dei carichi di lavoro… che tuteli la conciliazione vita- lavoro…”
Per correttezza sarebbe però opportuno che i tre sindacati rendessero note ai
lavoratori le richieste dell’azienda, e, come spesso ci troviamo a ripetere,
anche le loro richieste al tavolo.
Ma poche ore dopo, il secondo colpo di scena: in risposta all’apertura delle
procedure arriva una convocazione da parte di AGENS, per il 25 febbraio e questo
francamente è abbastanza singolare e non può non farci sospettare un teatrino
predeterminato.
È bene ricordare invece che macchinisti e capitreno hanno scioperato otto volte
nell’ultimo anno e si apprestano a scioperare ancora ma nessuno si è degnato di
interpellarli, se non AGENS, quantomeno i sindacati che dovrebbero
rappresentarli.
Sempre nella giornata del 20 febbraio anche ORSA, FAST e UGL, forse rimasti
spiazzati dalla mossa degli altri confederali e di AGENS, hanno aperto anche
loro le procedure di raffreddamento, affermando che “nessuna sensibilità è
emersa rispetto alle istanze dei lavoratori che attendono, secondo quanto sin
qui rivendicato unitariamente dal sindacato, un miglioramento dell’orario di
lavoro del personale degli equipaggi e di quello adibito a turni di lavoro sulle
24 ore…”
Ci sembra necessario ribadire però che quanto “rivendicato unitariamente”
andrebbe reso pubblico ai lavoratori, anzi per la verità, un sindacato che si
rispetti l’avrebbe prima condiviso con loro. Comunque anche queste OOSS sono
quindi state convocate da AGENS per il 25 febbraio, in un orario diverso
rispetto alla triplice.
Questo lo stato delle cose, almeno fino a questo momento. È una situazione che
ci piace poco ma auspichiamo che, dopo tanti rinnovi contrattuali che hanno
significato solo peggioramenti per il personale dei treni, questa volta si possa
finalmente invertire la tendenza e giungere a dei sensibili miglioramenti, anche
se i soggetti coinvolti non ci fanno sperare bene.
Macchinisti e capitreno le idee le hanno chiare e nella loro piattaforma hanno
esplicitato chiaramente cosa vogliono: una forte riduzione delle prestazioni
giornaliere e riposi più lunghi, che possano garantire la propria salute e la
propria sicurezza di lavoratori. E queste richieste sono portate avanti da oltre
un anno a suon di scioperi.
Sarebbe ora che azienda e sindacati ai tavoli iniziassero a tenerne conto.
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