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19-21 settembre 2025: Some prefer cake, celebriamo la ricchezza del cinema lesbico a Bologna!
Some Prefer Cake, festival internazionale di cinema lesbico, vi aspetta dal 19 al 21 settembre 2025 per 3 giorni di visioni indipendenti da tutto il mondo, ne parliamo con una socia dell'associazione Comunicattive. Some Prefer Cake è organizzato dall’associazione Luki Massa, con il contributo di tante socie e volontarie dell’associazione e con la direzione artistica di Comunicattive. Un “festival di comunità”, uno spazio-tempo politico ed affettivo di incontro per la comunità lesbica e LGBTQ+, in cui guardare insieme i film lesbici e femministi selezionati da tutto il mondo dalle nostre fantastiche programmer, e partecipare alle presentazioni di libri e ai momenti di socialità. Per più info e per il programma completo:  https://someprefercakefestival.com/
[2025-09-21] FIERE* PER LA PALESTINA @ CSOAT Auro e Marco
FIERE* PER LA PALESTINA CSOAT Auro e Marco - Viale dei Caduti nella Guerra di Liberazione, 270 (domenica, 21 settembre 17:00) DOMENICA 21/09 🔺Il ricavato di tutte le giornate andrà a sostenere il centro @amalalmustakbal, nel campo profughi di Aida in Cisgiordania! LABORATORI PER BAMBINƏ - H17:00 📕Presentazione del libro “Il mio nome è Amal” con laboratorio - Alla scoperta della Palestina - Di Erica Silvestri Sinossi Il mio nome è Amal, una storia palestinese. La storia della Palestina nella voce di Amal, attraverso il racconto di suo nonno. Una storia illustrata, con un testo semplice. Pensata per parlare, anche ai più piccoli e alle più piccole, di temi complessi senza renderli banali. Il libro è un’esperienza: sfogliando le tavole, da destra a sinistra come nella lettura dell’arabo, il lettore o la lettrice torna indietro nel tempo e “libera”, pezzo dopo pezzo, i territori palestinesi. Da una pagina all’altra, viene “smantellata” l’occupazione militare che le politiche dei governi israeliani hanno costruito per decenni, seguendo i ricordi di chi ha vissuto in una terra differente: la Palestina prima del 1948. Un omaggio a una terra ricca di storia e di umanità segnata da profonde ingiustizie. Attraverso la lettura animata del libro illustrato e fustellato “Il mio nome è Amal, una storia palestinese” e grazie al gioco dell'oca in esso contenuto, si darà modo di conoscere questa terra lontana ricca di storia e cultura. Infine i bambini e le bambine saranno invitate a immaginare le cose importanti e necessarie per vivere bene in un posto, e a collocarle nella pagina finale del libro. Tema Intercultura Consigliato 5+ 1 incontro da 2 h Costo: gratuito 📸 LABORATORIO CAMERA OSCURA "TRA IMMAGINI E RACCONTI: MAPPARE LA PALESTINA" DI DANIELE NAPOLITANO PROIEZIONE - H21:00 * BYEBYETIBERIAS Documentario di Lina Soualem Francia, Palestina, Belgio, Qatar 82 / 2023 L'attrice Hiam Abbass racconta alla figlia, la regista Lina Soualem, la storia del suo esilio dalla Palestina. Un toccante viaggio commemorativo nelle terre della sua gioventù, dove prende forma lo spirito di resistenza di una stirpe di donne segnate da una dolorosa storia collettiva. — Il centro culturale Amal al Mustakbal ("'Speranza nel Futuro") è stato fondato nel 1987 nel campo profughi di Aida, in Cisgiordania. Un asilo per Ix bambinx del Campo: questa l'idea del centro Amal, nata dal desiderio di attivare progetti per strappare le persone più piccole dalle strade e fornire loro una preparazione prescolastica attraverso il gioco, la musica, lo studio e l'arte. *   Fin da subito, il Centro è diventato un punto di riferimento per le persone nel campo e per chi da fuori vuole supportare la Palestina: il centro ha infatti creato un ponte di cultura, informazione e solidarietà tra la Palestina e il mondo, attraversato da moltx volontarx e attivisx internazionali per conoscere e sostenere la vita nel campo. *   Il ruolo internazionale del centro è quello che probabilmente lo ha reso soggetto a continui attacchi da parte dell'esercito di occupazione. A gennaio 2023, quattro attivisti e compagni del Campo profughi di Aida sono stati arrestati e sottoposti a detenzione amministrativa per quasi due anni. Uno di loro, Belal Jado, resiste e lotta ancora dentro quelle maledette galere. • Dopo più di 700 giorni dal genocidio a Gaza, il progetto coloniale sionista avanza a colpi di attacchi sempre più violenti anche in Cisgiordania. Con rastrellamenti nei campi profughi, con l'espansione degli insediamenti illegali dei coloni tra Hebron e Ramallah, fino alla repressione di qualsiasi forma di solidarietà internazionale con il popolo palestinese. • Una ragione in più per ritrovarci insieme, con chi ha la Palestina nel cuore, per rilanciare una campagna di supporto al Centro Amal e ai nostri compagni che dentro e fuori le prigioni del nemico non hanno mai.
[2025-09-20] FIERE* PER LA PALESTINA @ CSOAT Auro e Marco
FIERE* PER LA PALESTINA CSOAT Auro e Marco - Viale dei Caduti nella Guerra di Liberazione, 270 (sabato, 20 settembre 17:00) 🍉PROGRAMMA FIERE* PER LA PALESTINA 20 SETTEMBRE 🍉 🔺Il ricavato di tutte le giornate andrà a sostenere il centro @amalalmustakbal, nel campo profughi di Aida in Cisgiordania! SABATO 20/09 H 16:00 PROIEZIONE DOCUMENTARIO "COLPEVOLI DI PALESTINA" SUL PROCESSO DI ANAN, ALI E MANSOUR H 18:00 DISCUSSIONE E AGGIORNAMENTO DALLE LOTTE IN CISGIORDANIA CON: * Kaled El Quaisi, BDS, YALLA * Alaa Hathleen in collegamento da Masafer Yatta H 20:00 CENA di TANA LIBERA TUTT* H22:00 CONCERTO HELLSY Hellsy rapper, attrice e doppiatrice genovese classe '91. Porta al centro dei suoi brani la sua esperienza trans in ottica queer e transfemminista. MC YERTA & CHECK ON FUSION Yerta & Check on Fusion sono un duo al servizio di due delle quattro discipline dell' hip-hop, rapping e djing, in azione in tandem dal 2024. MC Yerta sputa rime e freestyle nei microfoni delle sagre della Tuscia da quando ha 18 anni. Il suo stile è irruento e affamato, come un cinghiale dentro una tomba etrusca. Check on Fusion, di, producer e discepolo dello scratch, cavalca l'onda che alza la sua partner in crime con beat old-school fuori moda che spaziano dal funky all'electro. Nel 2024 fonda la O'Nasty crew, insieme a Yerta e altri 4 scappati di casa. Il loro album d'esordio "Check on Fusion & the O'Nasty crew" è ora disponibile in vinile e in tutte le piattaforme streaming. FUCKSIA Le Fucksia sono una band Italo brasiliana formata da Mariana Mona Oliboni, Marzia Stano e Poppy Pellegrini. Transfemministe e queer, sono la combinazione perfetta tra attitudine punk, ambientazioni rave, sonorità dance e rap. La loro musica è un trittico di adrenalina, passionalità ed energia rivoluzionaria.
La voce di Hind Rajab
-------------------------------------------------------------------------------- Disegno di Gianluca Costantini -------------------------------------------------------------------------------- Gaza City viene rasa al suolo. Due grattacieli crollano sotto le bombe, uno spettacolo di forza devastante che trasforma la città in un deserto di polvere e detriti. Non sono solo edifici che cadono: sono simboli della vita civile che viene schiacciata, dei sogni, dei ricordi, delle famiglie che si trovano improvvisamente senza nulla. Ogni mattone che cade è un corpo di città, ogni maceria un segno della brutalità che avanza senza pietà. Dentro Gaza il quadro è apocalittico, eppure qualcosa si è incrinato fuori: la coscienza civile non è del tutto assopita. Mentre i potenti cercano di silenziare ogni voce critica – da Francesca Albanese (leggi L’ipocrisia occidentale) a chiunque osi difendere i diritti dei palestinesi – la coscienza civile non è del tutto spenta. Nelle piazze, nei porti, per le strade del mondo ci sono donne e uomini che manifestano. E al cinema, in questi giorni, la voce di una bambina di sei anni ha squarciato il muro dell’indifferenza. In mezzo alla devastazione della Striscia di Gaza, una voce tenta di farsi sentire. Hind Rajab, sei anni appena, intrappolata in un’auto crivellata dai colpi, chiama la Croce Rossa: «Venite a salvarci, vi prego». Accanto a lei, i corpi della sua famiglia, vittime come lei di questa forza devastante. Dall’altra parte, l’operatrice cerca di rassicurarla, di guidarla, di darle speranza. Ma ogni parola, ogni promessa, si perde tra le macerie, tra il tempo che scorre inesorabile. Quegli attimi diventano un crinale tra la vita e la morte. La conversazione continua, interminabile e straziante, mentre il mondo sembra trattenere il respiro insieme a Hind. Nessuno arriva in tempo. Quando finalmente raggiungono la bambina, è già morta. Quel tempo sospeso, quelle parole di speranza e paura, restano impresse: la vita e la morte si intrecciano in quegli attimi che nessuno potrà mai cancellare. E mentre a Gaza i grattacieli crollano e le vite si spezzano, la maggior parte della popolazione israeliana sembra guardare altrove, anestetizzata dalla paura o dalla propaganda. L’indifferenza diventa complice del massacro. Secondo l’Unicef, ad agosto erano già 18.000 le vite dei bambini spezzate in meno di due anni. E più lontano ancora, negli Stati Uniti, c’è chi sogna la propria Riviera, ignaro del sangue che scorre a poche migliaia di chilometri, mentre governi e leader chiudono gli occhi di fronte alle urla dei bambini. La regista Kaouther Ben Hania ha raccolto quella voce e l’ha trasformata in memoria e appello universale. Il suo film The Voice of Hind Rajab non è un’opinione: è un grido radicato nella realtà. «Non ne abbiamo abbastanza della de-umanizzazione, della distruzione, dell’occupazione di Gaza? Questo film non è un’opinione, ma affonda le sue radici nella realtà. La voce di Hind è solo una delle diecimila che appartengono ai bambini uccisi. Ed è la voce di ogni figlia, di ogni figlio, che aveva il diritto di vivere, di sognare, di esistere con dignità. Tutto questo è stato portato via di fronte ad occhi indifferenti. Hind grida “salvatemi”. E la domanda vera è: come è stato possibile lasciarla morire? Nessuno può vivere in pace quando i bambini ci chiedono di essere salvati. Dobbiamo chiedere giustizia per l’umanità intera, per il futuro di ogni bambino. Adesso basta». The Voice of Hind Rajab non è solo un film. È un grido che attraversa le macerie dei grattacieli crollati, simbolo della città distrutta e della vita spezzata dei civili. È un grido che sfida l’indifferenza. È un grido che costringe il mondo a confrontarsi con la propria responsabilità. Hind parla ancora. Chi ascolta non può restare in silenzio. -------------------------------------------------------------------------------- L'articolo La voce di Hind Rajab proviene da Comune-info.
Cosa resta di politico nell’arte?
Palestina pop? Negli ultimi mesi la causa palestinese è diventata pop per certi versi, visto che molti personaggi pubblici si sono esposti mediaticamente, soprattutto da quando pezzi grossi come Grossmann e affini hanno parlato, così da poter dare il via libera a coloro che potevano seguirne la scia, per lo […] L'articolo Cosa resta di politico nell’arte? su Contropiano.
[2025-09-08] Arene Decoloniali @ Parco della Torre di Tormarancia
ARENE DECOLONIALI Parco della Torre di Tormarancia - Viale di Tormarancia 31 (lunedì, 8 settembre 18:00) ARENE DECOLONIALI Roma, Parco della Torre di Tor Marancia | 8–14 settembre 2025 ARENE DECOLONIALI è il festival che mette al centro del dibattito pubblico il tema della decolonialità, cuore dell'approccio di Un Ponte Per alla cooperazione internazionale e alla solidarietà. Per una settimana, il Parco della Torre di Tor Marancia (Viale di Tor Marancia 31, Roma) diventa uno spazio di confronto e immaginazione politica per esplorare attraverso immagini, parole e memorie il passato coloniale e le sue eredità nel presente. Una programmazione che intreccia cinema d’autore, letteratura, fotografia e incontri pubblici, in un dialogo aperto tra arti e attivismo, storia e identità. Il festival è realizzato con il patrocinio del Municipio VIII del Comune di Roma. COSA ASPETTARSI La prima edizione 2025 ospita la proiezione di 10 tra film, documentari e cortometraggi provenienti da diversi contesti geografici, 6 presentazioni di libri, due mostre fotografiche e un reading bilingue arabo-italiano con accompagnamento musicale, per dare voce alle memorie rimosse e alle resistenze dei popoli colonizzati. I film sono sottotitolati in italiano e introdotti con la lingua dei segni. L’arena è accessibile alle persone con disabilità motorie. All'interno degli spazi anche uno stand libri a cura della Liberia Griot e un'area food a cura del Centro Culturale Ararat e di Resaka Brewing Tribe. L'ingresso è gratuito, senza prenotazione. OMAGGIO A PIER PAOLO PASOLINI Nel cinquantesimo anniversario della sua scomparsa, il festival apre con una retrospettiva dedicata a Pier Paolo Pasolini. Due giornate dedicate alle sue opere cinematografiche che esplorano il suo sguardo sull’alterità, con particolare attenzione al suo rapporto con l’Africa e l’Oriente. LE MOSTRE Durante il festival e successivamente, due mostre fotografiche per ampliare lo sguardo della riflessione: * “Patrimonio Scomodo – Memorie di un passato coloniale”: 18 pannelli ripercorronno tra foto e testi la storia della colonizzazione italiana della Libia. A cura di Annunziata D’Angelo e Elisa Russo. * “Il Leone, il Giudice e il Capestro”: 80 scatti - provenienti in gran parte dal fondo Bedendo - documentano la resistenza libica alla colonizzazione negli anni ’30 e la repressione fascista, fino all’esecuzione di Omar Al Muktar. Dal 16 settembre al 7 novembre presso la Casa della Memoria e della Storia, in collaborazione con il Laboratorio Storico Iconografico dell’Università Roma Tre. PREMIO ARENE DECOLONIALI Per riconoscere e valorizzare il contributo del cinema al movimento decoloniale, abbiamo istituito il Premio Arene Decoloniali, assegnato ogni anno a uno dei film in rassegna secondo il parere di esperti e del pubblico. Il premio consisterà ogni anno in una opera d’arte appositamente realizzata. (Regolamento del Premio Arene Decoloniali). COME RAGGIUNGERE IL FESTIVAL L'ingresso del Parco della Torre di Tor Marancia - in Viale di Tor Marancia 31 - è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, a pochi metri dalla fermata Colombo - Rufino delle linee bus 714, 716, 30 oppure dalla fermata Tor Marancia - Rufino della linea bus 160. Segue il programma. PROGRAMMA ARENE DECOLONIALI 1a Edizione 8-14 settembre 2025 Parco della Torre di Tor Marancia Viale di Tor Marancia 31, Roma LUNEDÌ 8 SETTEMBRE Pasolini & l’Oriente: I’Autore e l’Alterità  Questa serata è dedicata a uno sguardo critico su alcune opere cinematografiche di Pier paolo Pasolini, in particolare esplora l'immaginario orientale dell’autore, non come semplice esotismo, ma come costruzione autoriale complessa. Attraverso il suo "viaggio in Oriente", Pasolini interroga l'alterità e riflette sul proprio ruolo di autore europeo.   * Ore 18:30   Presentazione del libro Orient (to) Express. Film di viaggio, etno-grafie, teoria d'autore con l’autore, il professor Marco Dalla Gassa, esperto di orientalismo, letteratura araba o studi postcoloniali(Università Ca’ Foscari di Venezia). In dialogo con Leonardo De Franceschi, Dalla Gassa presenterà le opere di Pasolini proiettate a seguire in dialogo con il pubblico.  * Ore 20:30   Cortometraggio: Le mura di Sana’a (Yemen, 1971 | 14’)*  Pasolini lancia un appello per salvare la città antica di Sana’a, minacciata dalla modernizzazione. Un corto poetico e politico sul legame tra cultura e paesaggio urbano.   * Ore 21:00   Proiezione del film Il fiore delle Mille e una notte (Italia, 1974 | 129’, V.M. 18)  Ispirato ai racconti orientali, il film intreccia storie d’amore, avventura e desiderio in un mondo fiabesco e sensuale, dove la ricerca dell’altro è anche scoperta di sé.  Trigger points: nudità frequenti, scene esplicite di natura sessuale, riferimenti alla schiavitù e alla violenza.  MARTEDÌ 9 SETTEMBRE L’Africa come specchio dell’utopia rivoluzionaria In questa giornata si esploreranno i limiti e le intuizioni dello sguardo pasoliniano sul "Terzo Mondo". Pasolini parla dell’Africa e per l’Africa, ma da un punto di vista esterno, benché empatico e politicamente impegnato.   * Ore 20:00   Incontro introduttivo alla visione con il professor Vito Varricchio, (storia dell’Africa), in dialogo con Lorenzo Teodonio, storico per passione, autore di Razza Partigiana, studioso di critica decoloniale.   * Ore 21:00   Proiezione del film Appunti per un’Orestiade africana (Italia, 1970 | 65’). Film-saggio in forma di appunti visivi, in cui Pier Paolo Pasolini immagina una possibile trasposizione dell’Orestiade di Eschilo nell’Africa postcoloniale, intrecciando appunti visivi, musica e riflessioni politiche sul continente come spazio mitico e rivoluzionario.  Trigger points: riferimenti alla violenza e alla schiavitù (non rappresentati in modo esplicito).  MERCOLEDÌ 10 SETTEMBRE Patrimonio artistico e ri-significazioni  * Ore 18.30   Presentazione della iniziativa “Echi da Dogali” con Giulia Grechi e l’Associazione Tezeta; a seguire presentazione a cura di Rosa Anna Di Lella sulle collezioni dell'ex Museo Coloniale e sulle attività del Museo delle Civiltà (MUCIV). Con la collaborazione della Rete Yekatit12-19febbraio.  * Ore 21:00  Proiezione di Abandon de poste di Mohamed Bouhari (Marocco / Belgio, 2010 | ca.15). Confronto silenzioso tra una guardia giurata e una statua africana a grandezza naturale: la prima di turno davanti a un edificio, la seconda incatenata come gli antichi schiavi all’ingresso di una galleria d’arte. Sguardo ironico e disincantato sugli stereotipi del colonialismo e dello schiavismo attraverso le figure dei “nuovi schiavi” della società occidentale.  * Ore 21:30  Collegamento online con la regista* e proiezione del film Dahomey di Mati Diop (Francia/Senegal, 2024 | ca. 67’). Orso d’Oro al Festival int.le del cinema di Berlino, narra la restituzione al Benin di oggetti trafugati del Regno di Dahomey durante la colonizzazione e conservati al Musée du quai Branly di Parigi.   GIOVEDÌ 11 SETTEMBRE Visioni del rimosso coloniale  * Ore 18:30   Presentazione del libro Visioni del Rimosso, con le autrici e autori Daniela Ricci e Micaela Veronesi (Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza) in dialogo con Leonardo De Franceschi, Maria Coletti e la Rete Yekatit12-19febbraio.  * Ore 21:00  Proiezione del film ADWA - AN AFRICAN VICTORY, del regista Haile Gerima, (Etiopia/USA, 1999 | ca. 90’); Attraverso testimonianze, materiali d’archivio e narrazione storica, il film ricostruisce la battaglia di Adwa (1896), in cui le forze etiopi sconfissero l’esercito coloniale italiano. Un’opera militante che celebra la resistenza africana e la memoria collettiva contro il colonialismo.  Trigger points: Descrizioni e immagini di guerra e violenza coloniale.  * Ore 22:30   Collegamento con il regista Haile Gerima e il regista etiope-italiano Dagmawi Yimer, in dialogo con Micaela Veronesi e Daniela Ricci (Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza), a commento del film e dibattito  VENERDÌ 12 SETTEMBRE Resistenze Decoloniali * Ore 18:30   Presentazione e letture di estratti del libro Il Re Ombra di Maaza Mengiste, con l’autrice in collegamento, insieme a Alessandro Triulzi (Archivio Memorie Migranti); in collaborazione con la Rete Yekatit12-19febbraio. Modera Soumaila Diawara.  * Ore 21:30   Proiezione del film SEARCHING FOR AMANI (Kenya/USA, 2023 | Regia: Debra Aroko | ca. 87’ | Prodotto da Generation Africa – COE) Quando suo padre viene assassinato, Amani, un ragazzo di 13 anni, inizia a filmare per dare voce al proprio dolore e cercare risposte. Il documentario segue il suo percorso tra lutto, memoria e giustizia, offrendo uno sguardo intimo e coraggioso sulla violenza rurale in Kenya e sulla resilienza giovanile.  SABATO 13 SETTEMBRE Decolonizzare la scuola  * Ore 19:00   Presentazione del libro “Tra i Bianchi di scuola” di Espérance Hakuzwimana insieme a Daniela Ionita del Movimento italiani senza cittadinanza, lo scrittore Christian Raimo, in collegamento l’artista Takoua Ben Mohamed, e Angela Mona di Un Ponte Per.  * Ore 21:30   - Proiezione del film A.O.C di Samy Sidali (2022, Francia | ca. 18′) in cui Latefa e i suoi due figli, Walid e Ptissam, consigliati dall’amministrazione, francesizzano i loro nomi quando acquisiscono la cittadinanza francese. Il film è ispirato a una storia vera.   - A seguire il film Soleil Ô (Mauritania/Francia, 1970 | 98’) di M. Hondo. Un immigrato africano riesce ad arrivare a Parigi, si scontra con l'indifferenza, il rifiuto, l'umiliazione e il razzismo; presentazione del film a cura di Micaela Veronesi e Daniela Ricci (Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza).  - Proiezione del cortometraggio MUNA (Warda Mohamed, Regno Unito, 2023 | 19′). Muna, tredicenne britannico-somala, desidera partecipare alla gita scolastica. Prima della partenza, riceve la notizia della morte del nonno in Somalia. Durante il funerale scopre attraverso la musica tradizionale (l’oud) una nuova parte della propria identità e delle proprie radici.  DOMENICA 14 SETTEMBRE Tra poesia e memoria: testimonianze della colonizzazione italiana in Libia  * Ore 18:00   Introduzione a cura di UPP e presentazione delle poesie tradotte dal libico all’italiano del poeta Fadil al Shalmani, deportato a Favignana, le poesie saranno interpretate dal regista, giornalista e sceneggiatore Khalifa Abo Khraisse e dall’attrice Valbona Kunxhiu, accompagnati dalla proiezione del cortometraggio La terra dei padri di Francesco Di Gioia. A seguire, presentazione del libro Il mio solo tormento – Canto di el Agheila, di Rajab Abuhweish, scritto nel campo di concentramento italiano in Libia di El Agheila, con letture di Mario Eleno, Manuela Mosè (curatori dell’edizione italiana del poema). Durante le letture ci sarà un contributo musicaledi Luca Chiavinato, musicista che ha contribuito alla colonna sonora del film “L’ordine delle cose”.    * Ore 20:30   Colonialismo di ieri e Migrazioni di oggi  Introduzione al film “L’ordine delle cose” con Giulia Torrini, presidente di Un Ponte Per; Marina Pierlorenzi, presidente ANPI Roma; Papia Aktar, responsabile migrazioni ARCI Roma e Silvano Falocco, Rete Yekatit12-19Febbraio, Ass. Tezeta.  * Ore 21:15 Consegna del Premio “Arene Decoloniali”  Premiazione del film in rassegna che maggiormente abbia contribuito a colmare il rimosso della memoria coloniale  * Ore 21:30   Proiezione del film L’ordine delle cose di Andrea Segre, 2017, 115’. Un funzionario ha il compito di arginare l'immigrazione dalla Libia ma il suo viaggio ha un esito inatteso.  
CINEMA: LE CORRISPONDENZE DALL’82ESIMA MOSTRA DI VENEZIA CON IL NOSTRO INVIATO MASSIMO MORELLI
Anche quest’anno, 2025, Radio Onda d’Urto ha un proprio inviato speciale alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, la Biennale del Cinema, giunta alla sua 82ma edizione. Si tratta di Massimo Morelli, docente e critico cinematografico, oltre che storico redattore di Celluloide, la trasmissione dedicata a cinema e dintorni del martedì (ore 12.30 – 13 e ore 13.30 – 14.30), che ripartirà con la nuova stagione martedì 9 settembre. Ogni giorno corrispondenze, commenti, recensioni e valutazioni critiche alle pellicole più interessanti passate nelle sale del Lido. Per ascoltare tutte le corrispondenze da Venezia su Radio Onda d’Urto, in continuo aggiornamento: Clicca qui.
PALESTINA: DAL PORTO DI GENOVA AL LIDO DI VENEZIA, DECINE DI MIGLIAIA DI PERSONE IN PIAZZA CONTRO IL GENOCIDIO
Molte decine di migliaia (almeno 50mila) di persone, sabato 30 agosto, hanno partecipato a Genova alla fiaccolata per la Palestina, organizzata per salutare le imbarcazioni in partenza domenica 31 agosto dal porto ligure per prendere parte alla “Global Sumud Flotilla”. A bordo, oltre 250 tonnellate di cibo, aiuti, farmaci e materiali vari, raccolti da Music For Peace e dal Calp, il Collettivo autonomo lavoratori portuali, che ha ribattezzato l’iniziativa come “Operazione Lanterna”, dal nome dello storico simbolo della città di Genova. Il corteo, partito dalla sede di Music For Peace, ha attraversato la Sopraelevata ligure, completamente riempita dal corteo, salutato dalle finestre da una parte molto significativa della cittadinanza, prima di arrivare al Porto Antico, per dare il “buon vento” alle quattro imbarcazioni liguri della Flotilla, dirette ora verso Catania per incontrare il resto della delegazione italiana. Partenza collettiva giovedì 4 settembre verso Gaza, per rompere assieme alle imbarcazioni della coalizione internazionale, in movimento su tutto il Mediterraneo,  l’assedio genocida israeliano contro la Striscia e contro l’intera popolazione palestinese. Dal corteo di Genova, l’intervento di Pietro Morello, operatore umanitario e di Music For Peace. Ascolta o scarica L’intervento di un compagno del CALP, Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali, con l’invito a “bloccare tutto” qualora ci fosse l’intervento della Marina occupante israeliana contro le imbarcazioni. Ascolta o scarica   VENEZIA – Sempre sabato 30 agosto, ma nel tardo pomeriggio, almeno 10mila persone al Lido di Venezia hanno partecipato alla manifestazione “Stop al Genocidio – Palestina libera” indetta da 250 realtà del Nord-Est in concomitanza con l’82esima Mostra internazionale del cinema, per spostare i riflettori della Mostra sul genocidio in Palestina e sulle complicità occidentali e italiane con l’occupazione israeliana. Come spiega GlobalProject.info, “oltre diecimila persone hanno attraversato ieri (sabato 30 agosto) le strade del Lido di Venezia in una manifestazione imponente a sostegno della Palestina. Una giornata segnata da corpi, voci e bandiere che hanno avuto un obiettivo chiaro: spostare i riflettori della Mostra del Cinema sul genocidio in corso a Gaza e denunciare la complicità dei governi occidentali, in primo luogo quello italiano, con le politiche di guerra di Israele”. Da GlobalProject.info, alcune voci degli interventi dal corteo al Lido di Venezia. Ascolta o scarica