Amity Gaige / L’entroterra materno
Amity Gaige – scrittrice americana conosciuta dal pubblico italiano attraverso
la pubblicazione dei suoi romanzi a cura di NNE – costruisce un romanzo a tre
piani, dove ogni porta conduce a una donna diversa, a una madre differente e a
un dolore nuovo. A metà tra un romanzo e un giallo, Il cuore della foresta, con
la traduzione di Valentina Daniele, è una ricerca nel mondo esterno che segue la
mappa profonda di un’insperata guarigione interiore.
Valerie Gillis è un’infermiera di quarantadue anni e sta affrontando il Sentiero
degli Appalachi, la catena montuosa che corre lungo la costa orientale degli
Stati Uniti per tremila chilometri, quando scompare nel Maine. Il Corpo
Forestale, capeggiato da Beverly Miller, inizia subito una ricerca su vasta
scala, coprendo ogni giorno un’area sempre più vasta di quel fitto bosco. Nel
frattempo Lena Kucharski, una donna di settant’anni che vive le sue giornate in
un istituto con altri anziani, apprende da un ragazzo con cui ha avviato
un’amicizia online della scomparsa di un’escursionista, così simile a
quell’unica figlia dimenticata nei meandri della memoria.
Valerie ha un lavoro che richiede l’intero ecosistema di emozioni e pensieri del
corpo umano, lasciando il suo sé più intimo agonizzante, annaspando per trovare
un salvagente di sollievo. Un giorno prende uno zaino con l’essenziale per
affrontare quel cammino lungo mesi di sudore e fatica, e un passo dopo l’altro
il peso dello zaino si sdoppia. Ora a Valerie sembra che tutti i compagni di
quel sentiero impossibile stiano portando un dolore, un senso di colpa, una
ricerca come un secondo zaino. Incredibilmente, però, quel peso al petto si
allenta e quel cuore opaco sembra sulla strada dell’integrità, della leggerezza.
Lungo il corso del romanzo la voce di Valerie non sarà mai ovattata, ma sempre
presente attraverso il suo diario: un dialogo epistolare unilaterale con la
madre. L’affetto di Valerie per la donna che l’ha messa al mondo e cresciuta,
protetta dalle insicurezze della vita e dal buio di cui ha sempre avuto così
tanta paura, è un sentimento commovente nella sua purezza. Niente sembra
scalfirlo, nemmeno la vicinanza con la morte; acquisisce vigore e rimembra la
serenità dell’abbraccio materno nel mezzo di quel bosco così buio.
Beverly ha delle spalle irrobustite da una vita vissuta appieno nella
familiarità dei boschi: una vita di coraggio, per essere riuscita ad entrare in
un mondo esclusivamente maschile quale il Corpo Forestale, ma anche una vita di
responsabilità. Figlia maggiore di una madre troppo fragile che mira a vivere
giorni sempre uguali nella loro semplicità, Beverly sente la libertà della
foresta, il richiamo a uno scopo più grande: così, un passo dopo l’altro, lascia
il nido materno, cercando di guardare attraverso il fitto dei boschi il
significato di ogni cosa.
Lena è una donna che cerca di vivere i propri anni fragili quanto più a contatto
con la natura possibile: nel giardino dell’istituto in cui vive ha abbastanza
tempo per informarsi e cercare erbe sempre diverse. Non nutre un particolare
affetto per gli altri compagni dell’istituto, focalizzando il suo interesse
verso vacue presenze online. Nutre, però, un dolore sordo ma persistente, un
pensiero fisso relegato in un angolo remoto della sua mente, risvegliato con la
scomparsa di Valerie Gillis: l’allontanamento della figlia Christine.
Le vite di Valerie, Beverly e Lena non hanno nulla in comune, o quasi: forse il
nucleo delle loro vite, sia da madri che da figlie, è il medesimo. Gaige soppesa
la parola maternità, risaltando le varie ramificazioni che puntano verso quel
vasto cielo dell’essere madre e dell’essere figlie, un cielo che prende
sfumature diverse: sereno e limpido, come per Valerie; grigio e torbido, come
per Beverly; tempestoso, come per Lena. Qualunque sia il colore che riempie il
disegno dell’albero familiare, quel legame viscerale da cui tutti noi proveniamo
è resiliente, talvolta silenzioso, talvolta arriva come un boato inaspettato. Ma
“l’amore, non il dolore, è la madre. L’amore è la radice”. Il cuore della
foresta è un romanzo di ricerca attraverso l’amore e il dolore, di ritrovamenti,
di riconciliazioni, di esplorazioni nel passato per trovare un luogo di quiete
nel presente.
L'articolo Amity Gaige / L’entroterra materno proviene da Pulp Magazine.