La causa contro Trump per il supporto alla “bomba” Mozambique LNG. Il ruolo dell’Italia.

ReCommon - Thursday, July 24, 2025

Articolo pubblicato su Altreconomia, 22 luglio 2025

Diverse organizzazioni internazionali hanno promosso un ricorso negli Usa contro l’amministrazione statunitense per aver concesso garanzie da 4,7 miliardi di dollari al contestato progetto fossile della multinazionale TotalEnergies, coinvolta nella vicenda del “massacro dei container”. Anche l’Italia ha un ruolo chiave nel supporto pubblico del sito estrattivo di gas con SACE e Cassa depositi e prestiti.

Le organizzazioni Friends of the Earth Stati Uniti e Justiça Ambiental/Friends of the Earth Mozambico, rappresentate da EarthRights International, il 15 luglio scorso hanno intentato dinanzi al tribunale federale per il Distretto di Columbia, Washington D.C., una causa per contestare l’illegittima approvazione da parte dell’agenzia di credito all’esportazione statunitense Export-Import Bank (Exim) di un finanziamento di 4,7 miliardi di dollari per il progetto Mozambique LNG, in capo alla multinazionale francese TotalEnergies.

Il progetto ha causato lo sfollamento di migliaia di persone dalla penisola di Afungi, a Cabo Delgado, nel Nord del Paese africano, ed è stato teatro di presunte violazioni dei diritti umani, consumatesi in un contesto segnato da un ormai annoso conflitto che causato più di 4mila vittime, e avrà gravi ripercussioni sull’ambiente e il clima. Eppure, come si legge nel ricorso, Exim ha confermato in fretta e furia lo stanziamento della somma senza condurre le necessarie analisi socio-ambientali né la valutazione economica, così come non c’è stato nessun controllo da parte del Congresso degli Stati Uniti. L’agenzia di credito Usa non ha poi rispettato la sua stessa carta fondante e le leggi federali, creando così un pericoloso precedente per le decisioni future.

Nel febbraio 2025 il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha nominato il consiglio di amministrazione di Exim senza il consenso del Senato. Solo poche settimane dopo, a marzo, il Cda “ad interim” dell’agenzia, costituito in modo improprio, ha annunciato l’approvazione finale dell’ingente prestito, in fase di stand-by dal 2021. Lo ha fatto nonostante il conflitto armato in corso e la connessa crisi umanitaria, e a dispetto del fatto che TotalEnergies avesse invocato la forza maggiore più di quattro anni fa, interrompendo le operazioni di costruzione del mega-progetto.

L’impianto per l’estrazione e la liquefazione di gas della multinazionale francese è stato oggetto di un’inchiesta giornalistica pubblicata a settembre del 2024 da Politico, in cui è emerso che tra giugno e luglio del 2021 un gruppo di militari dell’esercito mozambicano -all’epoca supportato finanziariamente e materialmente da TotalEnergies- avrebbe commesso violenze configurabili come crimini di guerra proprio mentre difendeva il sito di Mozambique LNG: è il cossiddetto “massacro dei container”.

Nell’indagine giornalistica si evidenziava come TotalEnergies potesse essere a conoscenza di questi possibili crimini di guerra e, secondo un’inchiesta pubblicata successivamente da Le Monde e Source Material, fosse anche a conoscenza della condotta violenta dell’esercito mozambicano nei confronti della popolazione civile ben prima dei fatti di giugno e luglio 2021, grazie ad alcuni documenti ottenuti da ReCommon tramite una richiesta di accesso agli atti rivolta a Cassa depositi e prestiti. I lavori per la costruzione del progetto sono stati interrotti per causa di forza maggiore ad aprile 2021 e sono tuttora inattivi.

Proprio per fare luce sulle violazioni dei diritti umani configurabili come potenziali crimini di guerra, il 17 luglio 2025 i capi locali -leader tradizionali- di Palma, Cabo Delgado e di 15 villaggi circostanti, con il supporto di 66 organizzazioni internazionali tra cui ReCommon, hanno formalmente richiesto all’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr) di avviare un’indagine indipendente su quanto accaduto tra giugno e luglio del 2021 in prossimità del sito di Mozambique LNG.

In merito all’accennato coinvolgimento italiano, vale la pena ricordare che lo scorso gennaio, in risposta all’interpellanza urgente sulla questione presentata dal deputato Angelo Bonelli e firmata da altri nove deputate e deputati di Alleanza verdi e sinistra, il Governo Meloni aveva confermato che l’agenzia di credito all’esportazione italiana SACE e Cassa depositi e prestiti (Cdp), due istituzioni finanziarie dello Stato, sosterranno finanziariamente Mozambique LNG.

Una decisione presa nel silenzio più totale già a gennaio del 2024, senza aver svolto ulteriori valutazioni di natura ambientale e, soprattutto, sociale, dopo quelle del giugno 2017. I punti in comune con il caso di Exim sono tanti ma in questo caso è stata l’Italia a fare da apripista, gettando le basi per un soccorso “da destra” a TotalEnergies. Ecco dunque i frutti della “relazione privilegiata” tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e Donald Trump: finanziamenti a bombe sociali e climatiche, maggiore import di gas liquefatto in sprezzo alla povertà economica ed energetica di milioni di cittadini italiani, aumento della spesa a favore degli armamenti e tagli al welfare.

Luca Manes, ReCommon