
Sintesi della dichiarazione del MIR italia sulla risoluzione del conflitto armato russo-ucraino
Pressenza - Wednesday, December 3, 2025Sulla posizione dei movimenti pacifisti e nonviolenti italiani sulla risoluzione della tragica guerra russo-ucraina, ignorata oppure accusata di scarsa obiettività, strabismo ideologico e astrattezza da anime belle. pesano vieti pregiudizi e scontati luoghi comuni su una realtà di cui le forze politiche e gli stessi media conoscono assai poco.
La priorità è arrestare una guerra che va avanti da più di tre anni, ma un’ipotesi di pace, perché sia disarmata e disarmante, giusta e duratura, dovrebbe essere condivisa e accettata dal popolo ucraino che sta soffrendo i pesanti effetti di questa sanguinosa guerra.
Ecco perché il Movimento Internazionale della Riconciliazione – sezione italiana dello storico IFOR (International Fellowship Of Reconciliation) – ritiene opportuno ribadire nei seguenti cinque punti la sua posizione, ispirata dalla propria natura di organizzazione nonviolenta di matrice spirituale.
1. Necessità del superamento dei conflitti bellici in chiave di difesa disarmata e nonviolenta, condannando l’aggressione armata di un territorio sovrano e riaffermando il diritto alla difesa ed alla resistenza –auspicabilmente civile – da parte della popolazione invasa.
2. Constatazione che la sconsiderata prospettiva ucraina di aderire, oltre che all’Unione Europea, anche alla NATO ha scatenato la reazione aggressiva di una Russia affetta da sindrome di accerchiamento e sempre più tentata da nostalgie imperiali e tentazioni autocratiche.
3. Aspra critica alla NATO ed ai leader dei Paesi che hanno indotto l’Ucraina ad alzare il tono del conflitto con la Russia e che, dopo la sua invasione armata, hanno continuato irresponsabilmente a spalleggiarla con un macroscopico sostegno politico e militare.
4. Riconoscimento del legittimo diritto del popolo ucraino di difendersi dall’aggressione russa, resistendo al preponderante esercito invasore anche e soprattutto in forma civile e con le strategie dell’azione nonviolenta.
5. Netta critica della posizione bellicista e militarista del governo del presidente Želensky e della sua dura repressione dei concittadini obiettori alla guerra, renitenti al reclutamento forzato o disertori.
Le richieste del movimento pacifista, italiano ed internazionale, sono state quindi ispirate sempre a questi principi:
(a) cessazione del conflitto armato e ricorso a negoziati affidati ai canali diplomatici, ma soprattutto ad autorità sovranazionali come l’ONU;
(b) aperto sostegno morale, legale e materiale agli obiettori e disertori ucraini russi e bielorussi, per difendere il diritto, internazionalmente sancito, di obiettare anche in tempo di guerra;
(c) solidarietà nei confronti della popolazione ucraina, colpita duramente nella sua componente civile, attivandosi anche con forme di accoglienza dei rifugiati, di sostegno umanitario e di mediazione;
(d) critica ai piani di riarmo e sostegno militare da parte dell’U.E., ma anche alla finta mediazione da parte dell’Amministrazione statunitense del Presidente Trump, culminata in un insostenibile piano di pace;
(e) critica anche alla posizione apparentemente più defilata della NATO, che viceversa sta promovendo da decenni una pericolosa espansione della sua influenza militare nell’area nord-orientale dell’Europa.
Conseguentemente, il MIR Italia, con altre realtà nazionali federate nell’IFOR:
– Continua a battersi contro le atrocità di ogni guerra, in nome della sua ispirazione di organizzazione disarmista e nonviolenta, ma anche di una sensibilità ecopacifista che lo porta a sottolineare anche le gravissime conseguenze sull’integrità territoriale ed ecologica dei paesi interessati, che sconvolgono pesantemente i loro equilibri socio-ambientali.
– Continua ad aderire alle campagne di sostegno agli obiettori russi, bielorussi ed ucraini, rivendicando il loro diritto di dire no alla guerra in ogni circostanza ma anche supportando tutte le forme di resistenza non-armata e nonviolenta ad un’aggressione esterna e ad imposizioni autoritarie interne.
– Utilizza la propria campagna di promozione in Italia di una formale dichiarazione preventiva di obiezione di coscienza al possibile ripristino del servizio militare obbligatorio per sollecitare la consapevolezza dell’urgenza d’istituire in Italia una componente civile della difesa,
– Ribadisce che qualsiasi ipotesi di ‘piano di pace’ dovrà fondarsi su un’autorità realmente terza rispetto ai contendenti ed essere ispirata ai principi di effettiva mediazione tra le parti, riparazione del danno e realizzazione di soluzioni equilibrate e costruttive, per garantire un processo di effettiva e duratura riconciliazione.
Testo integrale della risoluzione: https://www.facebook.com/share/p/1A5iYbCno1/